[CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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Traccia 3: “Lazzaro”.  (Gabriele D’Annunzio)
Sopravvivere (Vite spezzate)
I
Se tu possedessi un bicchiere adatto
non lo riempirei con l'acqua di mare
ma con l'olezzo orrendo dei tuoi stracci
(al posto del ghiaccio gli occhi tuoi, figlio)
sorseggiando il latrato di un cane.
Sono come un recipiente sbeccato
semino rumore, raccolgo vento
svuoto la pioggia per donarla ai sassi.
Per questo mi si incollano gli stracci
alla pelle come tuta spaziale
gli astri forgiati come il cranio calvo
di un figlio, l'anelito di un cencio
Nel vuoto
Come sempre.
II
Sotto l'ombra oblunga della tua croce
ogni giorno ritorno, a morire.

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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ciao @Intes MK-69

Credo che tu abbia interpretato bene la traccia. I versi sono l'esatta rappresentazione della miseria e del disagio dei meno ambienti. ma vi è anche un lato che combacia: il tono, il registro quasi sprezzante dell'autore, verso le condizioni umane dettate dalla emarginazione. Niente questioni politiche si colgono dei versi, proprio come nel racconto. L'autore non giustifica, non spiega il perché di tale condizione. Ne rappresenta solo la vita squallida, senza darne giustificazione. persino Lazzaro non si lamenta, ne se la prende con il mondo.
L'uniche cose che non mi tornano:
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 am
Se tu possedessi un bicchiere adatto
non lo riempirei con l'acqua di mare
Perché questo "tu" ? prosegui con "non lo riempirei". Quindi, lui ha il bicchiere e te riempi?
Mi pare che tu giochi sui contenitori, e sui loro contenuti:

Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 amSono come un recipiente sbeccato
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 amsvuoto la pioggia per donarla ai sassi.
sopra ti assurgi a chi compie l'azione di riempire, poi ti dai la connotazione di contenitore, per finire a ritornare colui che svuota..
insomma, un po caotico nella rappresentazione dei ruoli... @Ippolita direbbe: ma chi è l'io lirico qui?  :P scherzo!
Per il resto, mi è piaciuta molto la chiusura:
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 am
Sotto l'ombra oblunga della tua croce
ogni giorno ritorno, a morire.
Questa frase te la passo come commento personale dell'autore (te), perché non credo che l'avesse in mente l'autore del racconto. ciao  (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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Ciao @Intes MK-69 

I tuoi versi sono dirompenti ed estetici; molto affini al gusto dannunziano. Colpiscono le parole, le immagini inattese. Ci sento, oltre una indubbia capacità di scrittura poetica, il desiderio di stupire. 
Se non avessi letto il racconto troverei davvero complicato capire ciò che vuoi comunicare. Ma essendo tu un poeta sopraffino, hai risolto bene attraverso il titolo che fornisce una chiara indicazione della direzione da prendere.
Un grande lavoro. Complimenti 
.

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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A me sembra un dialogo botta e risposta @Intes MK-69  
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 am
I
Se tu possedessi un bicchiere adatto
non lo riempirei con l'acqua di mare
ma con l'olezzo orrendo dei tuoi stracci
(al posto del ghiaccio gli occhi tuoi, figlio)...
Chi si rivolge a chi? Io immagino un personaggio in particolare o meglio una entità.
tengo per me la vera impressione che mi hanno dato le tue parole.
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 am
Sotto l'ombra oblunga della tua croce
ogni giorno ritorno, a morire.
La risposta è chiara. siamo noi, l'umanità intera, che in due righe liquida il suo destino.
Ora, è anche possibile che io mi sia fatta un film tutto mio, ma visti così come le vedo io, i tuoi versi sono una bomba!
Complimenti, sono totalmente conquistata dalla tua interpretazione della traccia.

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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Mi rimane difficile darti un commento, @Intes MK-69, perché percepisco una poesia davvero molto complessa ed elaborata dal punto di vista formale. Anche la ricca musicalità, le molte assonanze, ne fanno qualcosa di incredibile: facendo un paragone con la matematica, mi viene in mente un quadrato magico!
Un po' per tutta la poesia ho pensato, più che a D'Annunzio, a Eraclito "l'oscuro", uno dei filosofi presocratici, conosciuto per essere di difficile interpretazione (anche da parte dei contemporanei).
Intes MK-69 ha scritto: sab lug 31, 2021 11:18 am
Sotto l'ombra oblunga della tua croce
ogni giorno ritorno, a morire.
In uno dei frammenti che ci sono pervenuti, il buon Eraclito dice(va) che "gli uomini amano vivere ma, di più, morire e mettono al mondo figli che generano altri destini di morte". Un pensiero tanto agghiacciante quanto reale ed è la stessa chiave di lettura che colgo in questa chiusa.
:ciaociao:
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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@Intes MK-69,
mi hai impressionata.
E ora tocca a me:
Norther - Frozen Sky
fai partire la musica, poi lascia passare i primi 30 secondi soffermandoti solo sul titolo. Ora leggi tutto d'un fiato e poi chiudi gli occhi.
Non ti piacerà, ma ti farà venire i brividi, gli stessi che tu hai fatto venire a me.
Bravissimo!
Distinti saluti, Mirko.  ;)
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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Ciao a tutti,
volevo ringraziare chi mi ha letto e commentato. I vostri appunti, apprezzamenti, suggerimenti sono sempre molto preziosi per me e mi permettono di vedere i miei versi con occhi diversi dai miei. Quindi grazie di cuore a @Poeta Zaza , @bestseller2020 , @@Monica , @Alba359 , @bwv582 , @paolasenzalai e anche a chi vorrà commentarmi dopo questo mio autocommento. Piccola postilla, due sono i recipienti inadeguati poichè di due persone si sta parlando una che non versa la vita nel contenitore del figlio bensì la morte.
Buone ferie a tutti,

Mirko

Re: [CP 5] Sopravvivere (Vite spezzate)

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Questo era sicuramente il modo più consono di prendere il contest. La tua poesia sembra davvero prendere vita dal racconto di D'annunzio e lo integra di immagini nuove. Mi piace molto l'accostamento tra le sudicie vestigia della morte e lo spazio astrale dove presumibilmente tutto è asettico, siderale, e  naturalmente vuoto, anche se la tuta spaziale non riesco a percepirla come un sinonimo dell'incollarsi alla pelle. Non apprezzo molto gli estetismi se non riesco a percepirne l'utilità (mi riferisco alla divisione in capitoli o parti numerate) ma magari sono io che non colgo e comunque la poesia mi è piaciuta assai.  :)
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