[RNT1] Dall'altra parte

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Commento

Traccia 1: 1347; Genova durante l'esplosione della peste nera. I personaggi si ritroveranno all'interno della città.

Personaggio: Dario, Popolare blogger, nick Sandokan. Ambientalista, progressista, interessato ai diritti civili. Anche se è ancora uno studente che sta preparando la sua tesi in scienze politiche, la sua abilità con i social lo ha reso molto popolare sul web. Instancabile nei dibattiti, polemico ma cordiale, capace di lunghi viaggi pur di essere presente a un evento per lui importante. Temperamento coraggioso e leale. Appassionato del mondo fantasy in tutte le sue forme: fumetti, libri e giochi di ruolo.



Genova17 dicembre 2020

Ovunque era lutto. Fuggivano i figli lasciando insepolti i cadaveri dei genitori, e i genitori, dimentichi dell’amore per i figli, li abbandonavano in preda alla febbre.

A quei tempi erano davvero cazzi! Altro che covid. Il notebook è scarico, ho preso appunti per una settimana. Accidenti! Sono le diciotto, meglio che torni a casa.

- Caterina, prendo questi due volumi in prestito.

- Dario, ti sei perso nella lettura eh? Sempre a caccia di nuove idee?

- E si!

- Hai sentito che tempo? I garrucci diventano fiumi, stai attento a dove metti piedi… hai l’ombrello?

- Ho l’inceratona nello zaino; immaginavo piovesse, stasera.

- Ecco la tua tessera. Buona serata Dario, tra dieci minuti vado a casa anch'io.

- Ci si vede in giro Cat.

Metto il notebook e i libri nello zaino, tiro fuori la cerata da marinaio di mio padre, la indosso, sto attento che mi copra per bene e mi tuffo nella tempesta.

Diamine! Questo si che è un temporale… ma, già hanno chiuso tutti? Non si vede quasi niente.

Aveva ragione Cat, stasera mi sa che affogo.

Rischio di scivolare a ogni passo, alzo la visiera della cappa nera e guardo il cielo: un ritaglio tra i tetti che quasi si toccano. La pioggia scroscia sui muri, sulle imposte, nelle canale storte, sopra le ringhiere e le soglie d’ardesia.

I tuoni rimbombano, i fulmini illuminano appena i carrugi: dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, così cantava Faber.

Deve esserci stato un black out: all’improvviso sono spariti pure i lampioni. Non si vede a un passo, buio pesto!.

Mi appoggio a un portone, mi riparo sotto il suo arco di pietra.

Un lamento terribile mi fa rabbrividire: Il portone si apre, un gatto nero schizza fuori e salta sul muretto di fronte. Credo che avrò un infarto! Mentre il portone si richiude con un colpo secco, il micione sfodera gli artigli, si arrampica disperato sulle pietre smosse della spalletta muraria; i sassi crollano nel rivolo che scorre furioso a cunetta.

Non mi ricordo di questo posto, eppure, ho fatto pochi metri dalla biblioteca… assurdo, questa è via del ferro, dov’è finita la sua edicola votiva? le insegne dei negozi e i tombini? Mi sono perso. Incredibile, credevo di conoscere ogni vicolo invece…

- Ehi, tu sai scrivere? Sai far di conto?

- Cosa? Un infarto o un coccolone come minimo: dietro l’angolo una sagoma, piccola e scura, si sbraccia e grida sopra il rumore sordo di un tuono.

 - Ti ho detto, sai scrivere? Il mio segretario è morto, pure lui, se non sei malato ti va di guadagnare qualche moneta?

- Ma lei chi è, cos'è successo al suo segretario?

- Non sei malato vero? Altrimenti non avvicinarti

- Ho su la mascherina, non la vedi? basta che manteniamo la distanza. Se mi riporti verso piazza delle erbe ti do una mano, mi sono perso. Deve essere andata via la luce in tutta Genova.

-  Io sto andando verso il porto, vieni prima con me, poi ti rimetto sulla tua via.

Lo seguo, il temporale si è calmato e ci siamo lasciati alle spalle i vicoli medioevali. Nonostante questo non riconosco il posto dove ci troviamo.

- Che si fa al porto con questo tempo? se si tratta di affari loschi non conti su di me. Che ne è stato del suo segretario?

- Testamenti, solo testamenti. Tutti vogliono far testamento. Mi chiamo Guidotto Agneselo: Notaro. Che mala ora, che piaga divina.

Facciamo così, tu entri nella casa del moribondo, mi dici le ultime volontà dalla finestra, io trascrivo e notifico. La morte nera si sta portando via tutti, ricchi e poveri!

- La morte nera? Ma non esageriamo le notizie non sono cosi pessime

- A no? Guarda laggiù.

A smesso di piovere, a pochi passi da noi la luna illumina una carro e una piccola montagna di cadaveri buttati sopra il pianale, Il notaio senza stupirsene, continua a parlare, indica verso il mare.

- La creuza che porta al mare è diventata un cimitero; la sotto ci seppelliscono i morti. Le vedi le navi? Le navi, invece, sono piene di cadaveri.

Riconosco il profilo della costa ma, Genova? Dov’è finita la mia città? Mi gira la testa, non posso credere che questo sia vero, mi sento male, vomito sul fango che scorre nei rivoli di pioggia.

- Maledetto! Sei malato, dovevi dirmelo, i malati devono stare in casa.

Mentre corre via gli vedo le gambette corte sotto il mantello “che strano individuo" sto per svenire.


Genova, 18 dicembre 1347


Il freddo e l’umidità mi svegliano di colpo, è l’alba, il sapore di vomito mi disgusta. Mi ricordo ogni cosa, Intorno a me, solo silenzio e solitudine. Ho paura.

Mi alzo, sto gelando, mi avvicino a una casa in cerca di riparo; dalle imposte spalancate vedo dei di cani che dormono all'interno. Il carretto di cadaveri non c’è più. Forse era solo un sogno. Mi affaccio di nuovo sulla mulattiera scoscesa, il carretto è laggiù con tutto il suo macabro carico. Sento delle voci: in strada alcuni giovani arrivano dalla stessa via da dove è fuggito il notaio.

Mi vengono incontro. Bevono da brocche di terracotta, maschi e femmine si passano quello che credo sia vino. Parlano a voce alta, addentano pane e caciotte, camminano cantando, mangiando e ridendo. Mi hanno visto, io li sto guardando ma, di nuovo, non posso credere ai miei occhi. Loro mi invitano a seguirli.

- Devi morire comunque Cappanera, che tu sia ubriaco o meno Lei ti piglierà! Noi andiamo a palazzo, il signore è morto stanotte, si piglia tutto quello che aveva in cantina e si fa festa per una settimana o finché resteremo vivi,

- vieni Cappanera, non te ne pentirai.

Devo capire cosa è capitato, come mai mi ritrovo qui. Se questo è un sogno...si è un sogno. Li seguo: ho fame e sete.

Protetti dai portici di un palazzo in costruzione bivacchiamo e cuciniamo, alcuni suonano e cantano.

Tra canti, balli sfrenati, sesso e gaudio senza fine, mi ubriaco. Io ho la sbornia triste, le donne mi consolano materne. Farnetico di futuristiche invenzioni, mi prendono per matto, però gli sono simpatico e tutti mi proteggono, anche se, nessuno di loro può aiutarmi. Non c’è sosta, si mangia ci si ubriaca, si fa sesso e si dorme. Seguono Giorni e notti di fuochi e di bagordi. Ogni tanto si ringraziano i morti e il loro cibo, poi se ne trova dell’altro e si ricomincia; dall’alba al tramonto. A volte mi fermo a pensare ai miei articoli, al mio romanzo ma, è solo per un attimo.

La potente carnalità di questa realtà mi trascina, la vivo protagonista e non m’importa di null’altro. I giorni passano in un attimo, fino a quando i morti non superano il consumo di viveri. Il cibo avanza, ne avanza ogni giorno di più.


Oggi è il 24 dicembre 1347

Stamattina mi sono svegliato solo e più triste che mai.

Piango, lamento la mia sventura con me stesso, maledico quella sera fuori dalla biblioteca... eppure la fantasia e le idee non mi sono mai mancate. Devo restare sobrio e pensare in modo razionale, ho bisogno di un piano.

Quella notte... la tempesta, il notaio, se non l'avessi seguito forse... devo essere finito in un varco temporale, la realtà deve essere qui al mio fianco, ma io non riesco a vederla. Anche se sono solo, mi nascondo in un angolo, apro lo zaino e prendo il cellulare, ha ancora batteria.

Non ci credo! Internet prende anche nel mille e trecento, assurdo! google maps mi da la posizione, in pochi minuti sono in piazza delle erbe. Riconosco la casa dove abito, è diversa ma è lei, sembra più piccola e le mura non sono attaccate a nessun’altro palazzo.

La finestra della mia stanza è aperta, il notaro con le gambette corte si affaccia, mi riconosce.

Gli faccio un cenno ma la mia attenzione è attirata da altro…

- Allora non eri malato, mi dispiace averti lasciato nei guai, ma di questi tempi…sei ancora disposto a farmi da segretario?

Non rispondo, una lama di sole invade la piazza e mi abbaglia la vista, socchiudo gli occhi per un secondo, l'aria tremola tra le ciglia e la vedo: sul muro sotto la mia finestra campeggia l’insegna della mia gelateria preferita ”La cremeria delle erbe”.

Mi avvicino, spingo la vetrina, mi guardo intorno, tutto è come lo ricordavo e non ci credo ancora quando il commesso urla

- Dario, la mascherina! Ecchediavolo…
Ultima modifica di Albascura il sab lug 10, 2021 8:41 pm, modificato 4 volte in totale.

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pm
Genova17 dicembre 2020

Ovunque era lutto. Fuggivano i figli lasciando insepolti i cadaveri dei genitori, e i genitori, dimentichi dell’amore per i figli, li abbandonavano in preda alla febbre.

- Questo incipit m'intriga -  penso io. A quei tempi erano davvero cazzi! Altro che covid Covid! Il notebook è scarico, ho preso appunti per una settimana. Accidenti! Sono le diciotto, meglio che torni a casa.

- Caterina, prendo questi due volumi in prestito.

- Dario, ti sei perso nella lettura eh? Sempre a caccia di nuove idee?
Le aggiunte in neretto, secondo me, aiutano il lettore a capire subito il contesto, senza fraintendimenti. E il Covid va maiuscolo.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pm- E si!  - E sì!
L'accento è importante.
post_id=19352 ha scritto:sab lug 10, 2021 8:26 pm - Hai sentito che tempo? I garrucci diventano fiumi, stai attento a dove metti piedi… hai l’ombrello?
Ho cercato sul Web, nella Treccani, nei sinonimi di "ruscello", niente... Cos'è un garruccio?
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmDeve esserci stato un black out: all’improvviso sono spariti pure i lampioni. Non si vede a un passo, buio pesto!.
Buono l'espediente del passaggio al passato.  :si:
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pm- Non sei malato vero? Altrimenti non avvicinarti
manca il punto a fine frase.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pm- La morte nera? Ma non esageriamo le notizie non sono cosi pessime
Manca una virgola dopo "esageriamo" o due punti. Manca di nuovo il punto di fine frase.
post_id=19352 ha scritto:sab lug 10, 2021 8:26 pm
Complimenti per l'ironia amara nell'equivocare la peste col Covid...
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pm- A no? - Ah, no? Guarda laggiù.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmla  sotto ci seppelliscono i morti.
gli accenti sono importanti.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmA Ha smesso di piovere, a pochi passi da noi la luna illumina una carro e una piccola montagna di cadaveri buttati sopra il pianale, Il notaio senza stupirsene, continua a parlare, indica verso il mare.
Una distrazione di sicuro, succede, no problem. Però la frase è mal punteggiata, a mio avviso e con qualche ritocco... Cosa ne pensi di questo rifacimento che ti suggerisco sotto?

Ha smesso di piovere: a pochi passi da noi, la luna illumina un carro e una montagnola di cadaveri buttati sul pianale. Il notaio, senza dar segno di stupirsene, continua a parlare e indica il mare.

Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmMentre corre via gli vedo le gambette corte sotto il mantello “che strano individuo" sto per svenire.
Manca la punteggiatura.
Mentre corre via, gli vedo le gambette corte sotto il mantello: - Che strano individuo - penso mentre sto per svenire.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmAnche se sono solo, mi nascondo in un angolo, apro lo zaino e prendo il cellulare, che ha ancora batteria.

Non ci credo! Internet prende anche nel mille e trecento, assurdo! google maps  Google maps mi da la posizione, e in pochi minuti sono in piazza delle erbe Piazza delle Erbe. Riconosco la casa dove abito, è diversa ma è lei, sembra solo più piccola e le mura non sono attaccate a nessun’altro nessun altro  palazzo.
post_id=19352 ha scritto:sab lug 10, 2021 8:26 pm - e si fa festa per una settimana o finché resteremo vivi,

- vieni Cappanera, non te ne pentirai.

Devo capire cosa è capitato, come mai mi ritrovo qui. Se questo è un sogno...si è un sogno. 
Nella prima frase, dopo vivi ci va un punto. Nella seconda frase, Vieni va in maiuscolo. Nella terza frase, l'affermazione va accentata.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmNon rispondo, mentre una lama di sole invade la piazza e mi abbaglia la vista, socchiudo gli occhi per un secondo, l'aria tremola tra le ciglia e la vedo: sul muro sotto la mia finestra campeggia l’insegna della mia gelateria preferita ”La cremeria delle erbe”.
Ti suggerisco di riscriverla così:
Non rispondo, mentre una lama di sole invade la piazza e mi abbaglia. Socchiudo gli occhi per un secondo, l'aria tremola tra le ciglia e la vedo: sul muro sotto la mia finestra campeggia l'insegna della mia gelateria preferita; La cremeria delle erbe".
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmMi avvicino, spingo la vetrina porta a vetri, mi guardo intorno, (qui meglio i due punti) tutto è come lo ricordavo e non ci credo ancora quando il commesso urla (qui di nuovo i due punti)

- Dario, la mascherina! Ecchediavolo…
Buono il finale!  :si:

Al netto delle mie note e suggerimenti cui mi sono dedicata volentieri perché so che ti fa piacere leggeri, ritengo il tuo racconto nel tempo un buon lavoro, con una certa dose di ironia che rende ancora più piacevole la lettura. Brava, @Alba359  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Poeta Zaza ha scritto: dom lug 11, 2021 2:35 pmHo cercato sul Web, nella Treccani, nei sinonimi di "ruscello", niente... Cos'è un garruccio?
Cavolo, volevo scrivere Garuggi, e tu che sei Ligure lo sai benissimo cosa sono! :D 
Ho avuto una settimana di tempo, ma ti giuro che ieri a momenti non facevo in tempo a postare. Da mercoledì che non lo leggevo più. Ho avuto la mia nipotina in ospedale, alla fine tra le ricerche storiche e i giorni che non ho potuto dedicarmici, per me il tempo è stato meno di quello di un MI. stavo quasi per rinunciare. Mi sono decisa soltanto quando ho visto che eravamo così pochi :facepalm:

Comunque grazie per le correzioni, mi fanno piacere, sì. :sss:

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmi fulmini illuminano appena i carrugi: dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, così cantava Faber.
Che poi, @Poeta Zaza  Qui mi sembra di averlo scritto in maniera corretta, ma anche in wikipedia ci sono versioni diverse del termine. Boh
Speriamo che la prossima volta che viaggio nel tempo capito a Roma nel 1800. Il romanesco antico è bellissimo,

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Alba359 ha scritto: dom lug 11, 2021 3:25 pm Che poi, @Poeta Zaza  Qui mi sembra di averlo scritto in maniera corretta, ma anche in wikipedia ci sono versioni diverse del termine. Boh
Speriamo che la prossima volta che viaggio nel tempo capito a Roma nel 1800. Il romanesco antico è bellissimo,
Per un genovese, la parola è "caruggio". Quando ho letto "garuggio" non ho pensato che tu avessi sbagliato a scrivere quella parola, semplicemente, come ti ho spiegato sopra, pensavo parlassi di un torrente e non ho associato assolutamente il concetto.
Dopo, quando l'hai scritto giusto, (carrugio può equivalere a caruggio) neanche ci ho fatto caso, lo ammetto, perché non  ho "collegato".  :)
In tutto il Web, io non ho trovato la parola  "garuggio".
E comunque, penso sia giusto fare notare l'errore dove si sbaglia, anche se poi si scrive lo stesso termine correttamente, non ti pare?  ;)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Ciao @Alba359 


Quella del tuo racconto è stata una lettura molto piacevole. Il tutto è pervaso da una vena di umorismo Che alleggerisce un tema potenzialmente duro.  [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Non ti propongo correzioni sul testo. Zaza ha già evidenziato le parti emendabili con una semplice revisione.  [/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Mi ė piaciuta molto l’accoppiata blogger 1357. Un ragazzo del nostro tempo catapultato in una realtà della quale forse ha una pallida idea scolastica. Hai reso molto bene il senso di spaesamento. Il ragazzo no ha la più pallida idea di cosa stia capitando.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Il fattor comune sono i caruggi che hai ben descritto (sotto la pioggia battente potevano somigliare benissimo a piccoli torrenti)[/font]
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmNon sei malato vero? Altrimenti non avvicinarti

- Ho su la mascherina, non la vedi? basta che manteniamo la distanza. Se mi riporti verso piazza delle erbe ti do una mano, mi sono perso. Deve essere andata via la luce in tutta Genova.
Questo “passaggio con equivoco” è molto divertente.

Anche questo passaggio col gatto nero va nella direzione “umoristica” per come lo hai gestito.

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Alba359[/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Un lamento terribile mi fa rabbrividire: Il portone si apre, un gatto nero schizza fuori e salta sul muretto di fronte. Credo che avrò un infarto! Mentre il portone si richiude con un colpo secco, il micione sfodera gli artigli, si arrampica disperato sulle pietre smosse della spalletta muraria; i sassi crollano nel rivolo che scorre furioso a cunetta.[/font]


Questo passaggio invece lo rivedrei. Il notaio chiede a Dario se sa scrivere. Dunque mi aspetterei che “Facciamo così... etc lo dicesse Dario. Ma la battuta successiva (gustosissima) sulla morte nera non può dirla il notaio. Quindi c’è qualcosa che stona. Forse dovresti aggiungere una risposta del notaio prima della battuta sulla morte nera.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmFacciamo così, tu entri nella casa del moribondo, mi dici le ultime volontà dalla finestra, io trascrivo e notifico. La morte nera si sta portando via tutti, ricchi e poveri!

- La morte nera? Ma non esageriamo le notizie non sono cosi pessime
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmMi vengono incontro. Bevono da brocche di terracotta, maschi e femmine si passano quello che credo sia vino. Parlano a voce alta, addentano pane e caciotte, camminano cantando, mangiando e ridendo. Mi hanno visto, io li sto guardando ma, di nuovo, non posso credere ai miei occhi. Loro mi invitano a seguirli.

- Devi morire comunque Cappanera, che tu sia ubriaco o meno Lei ti piglierà! Noi andiamo a palazzo, il signore è morto stanotte, si piglia tutto quello che aveva in cantina e si fa festa per una settimana o finché resteremo vivi,

- vieni Cappanera, non te ne pentirai.
Questa parte mi è davvero piaciuta. Gli sciacalli che vanno a saccheggiare le sostanze del “ricco” defunto. Sono consapevoli che quello potrebbe essere il loro ultimo pasto, ma non per questo rinunciano al piacere di saziarsi.
Qui ho sentito la maggiore aderenza al contesto storico che sati descrivendo.

Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmQuella notte... la tempesta, il notaio, se non l'avessi seguito forse... devo essere finito in un varco temporale, la realtà deve essere qui al mio fianco, ma io non riesco a vederla. Anche se sono solo, mi nascondo in un angolo, apro lo zaino e prendo il cellulare, ha ancora batteria.
Questa frase invece puoi rielaborarla. Scritta così Ha sapore di “spiegone” e non mi convince. Non è spontanea, non so se riesco a spiegarmi.
Alba359 ha scritto: sab lug 10, 2021 8:26 pmTra canti, balli sfrenati, sesso e gaudio senza fine, mi ubriaco. Io ho la sbornia triste, le donne mi consolano materne. Farnetico di futuristiche invenzioni, mi prendono per matto, però gli sono simpatico e tutti mi proteggono, anche se, nessuno di loro può aiutarmi. Non c’è sosta, si mangia ci si ubriaca, si fa sesso e si dorme. Seguono Giorni e notti di fuochi e di bagordi. Ogni tanto si ringraziano i morti e il loro cibo, poi se ne trova dell’altro e si ricomincia; dall’alba al tramonto. A volte mi fermo a pensare ai miei articoli, al mio romanzo ma, è solo per un attimo.
Scusa se faccio un balzo indietro, ma anche questa bolgia dionisiaca mi pare più spiegata che vissuta. Colpa senz’altro del limite di battute.

Come ti ho anticipato, la lettura mi ha divertita e il racconto ha un buon potenziale per essere sviluppato. In particolare approfondirei la questione “peste” decidendo bene quali sensazioni vuoi lasciare al lettore. Se la chiave è parodistico/comica (potrebbe essere una sorta di analisi della qualità delle informazioni rilasciate dai blogger) devi spingere su quell’aspetto magari ampliando il finale con un resoconto fatto da Dario  al pubblico web della sua avventura.
Conplimenti 🌸 

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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ciao @Alba359 . Abbiamo avuto quasi le stessa idea di racconto: mezzo comico e mezzo drammatico... :P

partiamo con il commento e secondo il mio metro: salto temporale, contesto storico, personaggio/trama.

Viaggio temporale= temporale. Bene direi, sono dei momenti dove l'elettricità dei campi magnetici possono giocare questi scherzi: è stato già rappresentato. (y)

Il contesto storico è appena accennato ma hai descritto bene la drammatica situazione dei morti e dei risvolti sulle loro  proprietà.

Il personaggio di Dario appare poco preoccupato, e come se non avvertisse il salto temporale. Però vi è da dire che quando si imposta un racconto con tanta ironia, non si possono fare certe osservazioni sulla logicità della trama: bisogna leggerlo e commentarlo nel suo insieme, secondo il risultato raggiunto, l'obbiettivo. Secondo me va bene... ciao a presto..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Ciao @Alba359 
    
Se non avessi scelto il XVIII secolo avrei scelto anche questa traccia, pur non conoscendo molto della peste del XIV secolo se non che fu molto misteriosa come nacque e si manifestò. Ma questa è un’altra storia.
Il salto temporale mi è piaciuto; pensando che sia mancata l’illuminazione pubblica per il temporale Dario si ritrova nella via buia senza stupirsi troppo.
Secondo me avresti potuto far risaltare numerosi particolari che avrebbero dato più forza. Ad esempio, tutte le grandi città, ieri come oggi ma anticamente ancora di più, hanno un odore particolare per chi non è del posto, per chi viene da fuori. La vicinanza delle città si sentiva ancora prima di vederle dal tanfo che emanavano. Oggi penso sia dovuto a scarichi e condotte fognarie e chissà che altro. Io lo sentivo questo tanfo già rasentando grosse città, quando guidavo in autostrada da nord a sud, tanti anni fa.
Dario è di Genova e l’odore non dovrebbe sentirlo, è assuefatto, ma qui si tratta di un’altra epoca e c’è la peste nera, tanti morti nelle strade, oltre a tutto il resto. Dovrebbe avvertire un tanfo orribile da levargli il fiato in quelle vie buie. Sarebbe una notevole entrata in scena.
L’incontro con il notaio Guidotto Agnesello mi sembra un po’ troppo generico. Potevi arricchire. Tieni conto che se oggi gli ex cristiani d’Italia si guardano in cagnesco  incontrandosi all’aria aperta  a cento metri di distanza se uno non ha la mascherina, figurati cosa doveva essere ai tempi della peste nera.
Strano poi che un notaio, persona facoltosa, uscisse solo e senza scorta di notte. Doveva temere assalti o il contagio, se già non si era ammalato e non era guarito, nel qual caso era immune, come il Renzo dei Promessi Sposi.
Ci sarebbe dovuto essere qualcuno con lui, che so: un servitore con una fiaccola e una spada almeno. Cercare un segretario poteva essere plausibile ma poteva mandare qualcun altro a farlo e poi, anche per aiutare un notaio dell’epoca non bastava saper appena scrivere e far di conto, ci voleva una certa istruzione superiore. Per guadagnare qualche moneta, mi sembra troppo vago. A quell’epoca a Genova, ho cercato rapidamente, mica lo sapevo, circolava il  denaro genovese in vari formati, anche d’argento, poi c’era il quartaro, che valeva un quarto di denaro, il grosso, che valeva quattro denari e il genovino d’oro, assieme ad altre monete varie. Il tutto molto interessante, avrebbe potuto stupire Dario e fargli pensare che qualcosa non andava oppure il notaio era un matto. Poi chiaramente bisognerebbe conoscere il valore e le retribuzioni dell’epoca ma qui dovremmo andare in ambiti troppo specialistici, che pure esisteranno.
Poi non era cosa da poco dire a qualcuno di entrare in casa di un appestato, fosse pure per prendere le sue ultime volontà. Ci entravano solo quelli che si erano ammalati e guariti ed erano immuni. Il notaio avrebbe dovuto chiederlo a Dario se era immune. Poi, se il notaio gli intima di non avvicinarsi è segno che lui non si è ancora ammalato. È incauto a uscire di casa allora e per di più senza scorta.
Quando Guidotto mostra a Dario la montagna di cadaveri, finalmente Dario capisce che qualcosa non quadra e vomita sul fango che scende a rivoli con la pioggia. Immagine bellissima e tenebrosa per me, quasi l’avrei messa all’inizio, sarebbe stata di forte impatto; la vista e l’odore di cadaveri in una via buia e maleodorante.
Le scene che seguono mi hanno ricordato un po’ il Decamerone, tra l’altro ambientato durante la stessa peste ma in Toscana. La morte e il sesso spesso si incontrano, uno la negazione dell’altro, ci sta bene.
Se google maps funziona indietro nel tempo figuriamoci cosa si potrebbe fare con la chat…
Il ritorno al presente è molto repentino, davvero un battito di ciglia. Dario è entrato e uscito troppo presto nella dimensione temporale. Cosa gli rimarrà dentro di questo viaggio?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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@Alba359 che bel racconto!
Oggi il pc sta facendo un mucchio di capricci e non riesco a fare praticamente nulla. Tuttavia mi premeva dirti quanto mi è piaciuto come hai saputo modulare l'atmosfera. Ho sentito l'umido di quella pioggia malata, i rumori inaspettati, il disorientamento così onirico eppure concreto, il tanto peggio, tanto meglio della parentesi boccacesca ( forse mi ci sarei soffermata con qualche dialogo sulfureo, ma va bene anche così) E la chiusa, così ruvidamente liberatoria. Considerando il cappio degli ottomila caratteri, devo dirti brava! Uno shottino di acquavite ghiacciata. Me lo sono proprio goduto!
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Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Ciao @Alba359, lascio un commento anche a te.

Ho trovato diversi refusi che ti sono stati segnalati nei commenti precedenti, quindi non li ripeterò, a parte questo:

- Cosa? Un infarto o un coccolone come minimo: dietro l’angolo una sagoma, piccola e scura, si sbraccia e grida sopra il rumore sordo di un tuono.

In questo passaggio si confonde il discorso diretto con la narrazione.

Veniamo al racconto. Direi ottima l'idea del passaggio temporale, con lui che si ritrova nel trecento camminando sotto la pioggia. Una trovata molto efficace.
La trama procede poi in maniera un po' piatta, segui l'idea di un canovaccio ma non ci sono elementi a cui agganciarsi, non offri sufficienti dettagli per empatizzare con il protagonista di cui non emerge a sufficienza il carattere. La sequenza degli eventi mostra degli aspetti di approssimazione e anche questi ti sono già stati segnalati, per cui ho l'impressione che ti sia lasciata troppo guidare da una schema del racconto che infatti si chiude bene, anche in questo caso con una trovata efficace. Quella che è mancata è la sostanza nella narrazione: bene l'idea, bene il percorso narrativo, però anche se i caratteri sono pochi si poteva fare qualcosa di più. Proprio quando si è costetti alla brevità le parole vanno scelte con più attenzione e ogni immagine è più responsabile dell'effetto generale del testo. In questo la scrittura poetica è un'ottima palestra.
Alla fine avresti potuto scrivere il racconto sostituendo il nome del protagonista con uno qualsiasi degli altri nove senza il bisogno di cambiare nient'altro.
Diciamo che a mio parere è buona l'idea del racconto, meno lo svolgimento, ma siamo qui per limare la nostra scrittura. E come si dice? Non sbaglia mai solo chi non si mette alla prova. ;)

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Alberto Tosciri ha scritto: mer lug 14, 2021 8:38 pmDario è di Genova e l’odore non dovrebbe sentirlo, è assuefatto, ma qui si tratta di un’altra epoca e c’è la peste nera, tanti morti nelle strade, oltre a tutto il resto. Dovrebbe avvertire un tanfo orribile da levargli il fiato in quelle vie buie. Sarebbe una notevole entrata in scena.
Avrei voluto, ogni cosa che mi hai suggerito premeva per essere scritta, ma una settimana è lunga da passare. Ottomila caratteri sono queli che sono.

Ti ringrazio moltissimo per i suggerimenti, e per il tuo tempo @Alberto Tosciri 

Re: [RNT1] Dall'altra parte

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Anglares ha scritto: gio lug 15, 2021 7:20 pmProprio quando si è costetti alla brevità le parole vanno scelte con più attenzione
Vero, e stavolta la ciccia era tanta, sono arrivata alla fine col fiatone. spero di avere meno problemi se dovassi partecipare alla seconda tappa.
Anglares ha scritto: gio lug 15, 2021 7:20 pmE come si dice? Non sbaglia mai solo chi non si mette alla prova.
Solo chi non fa non falla, citando anche  Guccini. Troppo giusto, approvo ogni parola che mi hai scritto. Grazie per il tuo tempo e per la dedizione che hai per questo forum <3
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