[RNT1] Calpestate le farfalle

1
Traccia 6: I vespri sardi
personaggio: Frate Bastiano.
Ho visto una stampa  di quell’epoca,  dove sono ritratti in forma agiografica  popolani cagliaritani a piedi e a cavallo con alcuni comandanti degli stamenti militari, forse il Pitzolo e il Sulis mentre li incitano alla difesa della loro terra.
A un lato si vede il mare ingombro di vele francesi, la flottiglia di Truguet che ha appena sbarcato sul litorale di Quartu un migliaio di soldati francesi raccolti a Marsiglia e altre migliaia ne sbarcheranno ancora, guidati dal generale Casabianca. Si era ai primi di febbraio del 1793.
Si vede la parte alta di Cagliari, il Castello e il palazzo del vicerè Balbiano che asserragliato con i suoi piemontesi si raccomandava a  Dio, indeciso se chiedergli di aiutarlo contro i francesi o contro gli stamenti sardi che si erano adunati e armati senza il suo permesso e avevano un’aria bellicosa.
 Colpisce quel frate in disparte, a cavallo, che guarda la folla con aria preoccupata. Nessuno sembra far caso a lui, ma qualcuno lo aveva visto, forse lo stesso autore della stampa. Quindi era in quel luogo in quel momento. E non avrebbe dovuto esserci, perché era nato  165 anni dopo quegli avvenimenti, nel 1958. Io conosco la storia di quel frate perché me la raccontò lui stesso. 
Il frate era spagnolo, si chiamava Bastiano. Gli era stato concesso di viaggiare nel tempo  per brevi periodi, non aveva nessuna particolare capacità per farlo, solo un non comune   interesse e sofferenza per gli accadimenti del passato, una gran voglia di cambiare le cose e la consapevolezza dell’impossibilità di farlo. Aveva dovuto accettare l’idea, ne aveva le prove, che il suo tornare indietro nel tempo, qualunque cosa avesse fatto, qualunque farfalla avesse calpestato, qualunque nonno avesse ucciso, non avrebbe cambiato di una virgola il suo attuale, personale presente. Avrebbe solo cambiato il futuro di  altri presenti, dove vivevano infinite copie di se stesso in tante varianti come i granelli di sabbia della Terra.   Energia che ha a che fare con la forma e la funzione di tutte le antiche costruzioni di questo mondo, fra cui quelle che noi crediamo cattedrali e che cattedrali non sono mai state ma tutt’altro.
Una macchina da scrivere Remington anni Trenta del Novecento, al pari delle cattedrali, può essere un accumulatore, conservatore e dispensatore di energia.  Basta essere in sintonia. Frate Bastiano era in sintonia.
Di stanza in un convento  di Cagliari che dominava la collina di Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicia di tutto il  Mediterraneo (e questo non è un caso) si trovò a Cagliari nel  febbraio del 1793 quando sbarcarono i francesi della rivoluzione.
Bisogna dire subito che frate Bastiano avrebbe voluto fermare in qualche modo un uomo di quel tempo, un Napoleone Bonaparte ai primordi della sua carriera che venne in Sardegna per portare la rivoluzione ma tentando di sbarcare più a nord, alla Maddalena, fu cacciato a cannonate dai sardi. Le cose in seguito andarono come andarono. Nel viaggio temporale di frate Sebastiano qualcosa andò storto perché si ritrovò in quel periodo ma a Cagliari. Avrebbe potuto fermare un altro corso rinnegato, il generale Raphael Casabianca, che comandava i soldati francesi raccolti a Marsiglia, fra cui molti quindicenni entusiasti di combattere, come tutti gli incoscienti.   Casabianca, che in seguito avrebbe comandato sanguinose repressioni in Vandea, sterminando  contadini con le loro mogli e i figli che non volevano saperne della rivoluzione e volevano continuare a credere in Dio e al re. Ieri come oggi gli uomini non sono mai lasciati in pace di vivere come vogliono loro, pensava frate Bastiano.
L’atmosfera di rivolta in cui si ritrovò circondato gli scaldò il sangue e gli fece girare la testa.  Nell’aria quieta davanti al mare, pregna del tanfo di fango e paglia marina marcia echeggiavano cannonate provenienti dalle navi in rada. Colonne di fumo si levavano dalle case più vicine al mare. Non era mai stato a cavallo ma era la cosa più naturale del mondo, come anche la parlata di quella gente che già conosceva, ma questa era più antica.
-Adesso, adesso!- urlava qualcuno facendo girare il cavallo e sollevando polvere.  Altri lo imitavano con grida belluine.
-Sono sbarcati  padre!  Ci benedica, andiamo a fermare quei senza Dio! Ci benedica!
Il frate alzò frettolosamente la mano verso alcuni uomini, con l’antico gesto che sapeva avrebbe fatto del bene a quegli animi belluini, i capelli  legati a coda, armati di lunghi fucili con i corni di polvere legati a tracolla, con lunghe picche, sudati, vestiti di poveri abiti,  che immediatamente si fecero il segno della croce urlando di gioia.
Si sentivano colpi di fucile in lontananza, come a caccia.
-Quelli di Quartu hanno fatto barricate allo stagno di Santa Gilla!
-I francesi si sono impantanati nei canneti dopo Margine Arrubiu!
-A cacciarli come anatre allora!
In quel momento tutte le campane delle chiese di Cagliari suonarono a stormo.
-Ahh! Ahh! Ahh!- gridarono i cavalieri. -Altri ci seguiranno! Andiamo! Andiamo! Seguitemi!
Il giovane che aveva parlato era uno dei comandanti. Iniziò la cavalcata verso il mare in una nube di polvere. Passarono al galoppo  davanti alla collina dove sorgeva la chiesa di Nostra Signora di Bonaria. Era scesa una folla  con davanti un prete che reggeva alto il Santissimo, mentre dei chierichetti con i piedi scalzi agitavano l’aspersorio dell’incenso verso i cavalieri.
-Che Dio sia con voi!- urlò qualcuno.
-Certo che è con noi! Mica con quei diavoli che sembrano uomini, vero padre?
Frate Bastiano non rispondeva. Si avvicinarono agli stagni che circondavano Cagliari, circondati da estensioni di canneti dai quali si intravedevano cumuli di legname e pali eretti come barricate, dietro le quali stavano altri popolani che salutarono con urla di gioia i cavalieri, ai quali si erano uniti altri uomini con al seguito  torme di cani,  alani possenti, alcuni di colore grigio  altri fulvi come leoni.
-Si sono persi quei maledetti!  Ma li sentite  che pensano di scannarci?
Voci straniere provenivano dalla spiaggia, come avvinazzate urlavano e cantavano con rauca gioia -Ah! Ça ira! Ça ira! Ça ira!
 -Cantatelo anche a loro!- urlarono i padroni dei cani  aizzandoli. Le bestie si tuffarono nel mare di canne con gioia feroce, scomparendo. I cavalieri e gli uomini a piedi li seguirono con circospezione, sapendo bene dove mettere i piedi per non sprofondare negli acquitrini coperti di foglie secche.
Si sentirono grida di terrore, rari colpi di fucile. I cavalieri spronarono i cavalli e avanzarono nel canneto urlando. Il frate rimase indietro. Aveva deciso di fermarsi.  Non era un gioco, uccidevano davvero e lui non poteva fermare niente.  E poi non voleva farlo, nemmeno  conoscendo il  prossimo futuro che sarebbe seguito in quel tempo, uguale al suo futuro. In nome di cosa e  come avrebbe potuto fermare  Casabianca che sapeva si sarebbe salvato e tornato in Francia avrebbe causato atrocità in Vandea come lo avrebbe fatto in Sardegna?
Anche se sai tutto prima non è facile cambiare gli avvenimenti, il destino umano. Frate Bastiano era venuto in quel tempo, lo aveva appena respirato e si sentiva inadeguato, si sentiva osservato da qualcuno, aveva paura. Sopraffatto dalle urla, dall’odore del canneto,  della polvere da sparo, dell’acquitrino, dall’afrore del cavallo. Rimase  fermo in uno spiazzo. Vide le cime chiomate delle canne muoversi,  uomini gli venivano incontro  urlando di gioia, reggendo le picche con in cima  teste  di uomini e ragazzi con le bocche aperte e gli occhi  vitrei colanti sangue che inondava le loro mani e i loro abiti; sangue che gocciolò su di lui.
-Se lo ricorderanno di non tornare,  vero padre?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

2
Mi permetto di esplicitare meglio la Traccia e il personaggio che hai scelto, per agevolare il lettore:

Traccia 6: 1793; "I vespri sardi". Le truppe francesi sbarcano a Quartu nei pressi di Cagliari nel tentativo di avviare un'invasione dell'isola. I personaggi si trovano nella città di Cagliari.

Fra' Bastiano. Francescano di origine Andalusa. Ama studiare, capace di sorprendere il suo interlocutore con una cultura profonda e multidisciplinare. Acuto, sferzante e schivo, preferisce la solitudine e nel tempo libero dalla preghiera si rifugia tra i suoi libri. Vive in un tormento interiore, come se aspettasse un segno e interpreta la sua vocazione come l'attesa di trovarsi di fronte a "una prova".
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

4
@Alberto Tosciri ciao. Di solito non commento mai i testi dei contest che gestisco, ma questa volta siete in pochi e provo a lasciarne uno a tutti.
Devo sottolineare il vivido ritratto fatto del periodo, che ovviamente conoscerai bene, e che hai riempito di molti dettagli precisi ed efficaci.
Dal punto di vista narrativo la formula è quella della voce narrante che "racconta" i fatti. Probabilmente anche per l'esiguo numero di caratteri disponibili la vicenda viene detta più che mostrata. Il dettaglio è messo a fuoco attraverso l'affresco e nelle riflessioni dell'io narrante. Questo toglie pathos al ritmo narrativo ma lo riconsegna in altro modo, ripagando quindi la lettura. Perché la cura del tettaglio permette al lettore di "vedere" lo scorcio raccontato, e poi credo che nel finale, nelle ultime dieci righe del testo concentri una riflessione che dona tensione a tutto il resto: quel sapere e non voler-poter intervenire innesca un lavoro metatestuale nel lettore che compensa la mancanza della tensione data di un ritmo narrativo concitato. Così si crea un "pieno emotivo" che dà fascino al racconto incorniciandolo in una riflessione che viene consegnata a chi legge: un buon racconto dovrebbe coinvolgere attivamente il lettore, o con pathos narrativo o attivando in lui delle riflessioni che lo portano a fare sue le parole appena lette.
Il preciso rimandare dai dettagli alle considerazioni sugli attori della vicenda: il popolo in armi, l'amministrazione piemontese e le truppe francesi, l'eco che risuona dietro il venir tratteggiati nel testo gli rende profondità conferendo dinamicità alla lettura senza dover descrivere l'azione.
Ovviamente il fatto descritto non è che l'innesco di quello che saranno poi i vespri sardi e che espressero il modo in cui l'isola attraversò quella stagione di turbolenza di tutta l'Europa.
Vorrei fare infine una riflessione sul titolo che contiene un contrasto di immagini delicate e forti, ma gioca anche con l'immagine del battito di farfalla che come effetto catena può scatenare un evento dirompente molto lontano. Nel nostro caso una lontananza temporale. Ma non solo, perché quest'immagine di una durezza gentile è spesso usata per descrivere un certo temperamento sardo e che ritrovo anche nel titolo di un libro che racconta di un'ipotica storia mitologica della Sardegna, giocando con i suoi miti: "passavamo leggeri sulla terra".
Leggerti è stato molto piacevole, ma non dubitavo del risultato.

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

5
Ciao @Alberto Tosciri. Quando ho visto la traccia proposta da @Anglares ho immediatamente pensato che ci avresti regalato un bel pezzo di storia della amata Sardegna. E in effetti sono felice di non essermi sbagliata.
La sensazione che ho avuto leggendo è quella che tu abbia ben altro da raccontare, che questo sia l’incipit di un lavoro di più ampio respiro. L’incipit con la descrizione della antica stampa nella quale appare il frate (che non avrebbe dovuto trovarsi lì) è molto cinematografica e assolve egregiamente il compito di “agganciare il lettore”. 
L’ambientazione è resa benissimo come sai fare tu. La battaglia si vede e si sente e tutto risulta molto credibile.
Quello che mi ha lasciato un po’ perplessa è il ruolo del frate.
Soprattuto alla fine (che per me è può essere tranquillamente l’inizio di un romanzo) Frate Bastiano appare cristallizzato come nella stampa che hai ben descritto all’inizio. In pratica è la descrizione di un attimo che sottende l’avvio di un concatenarsi di altri eventi che lui ben conosce ma sui quali non può intervenire.
Se ė questo l’effetto che hai voluto farci provare, con me ci sei ben riuscito. Grazie per questa bella lettura che ci hai offerto è di cui mi prendo un briciolo di merito visto che ho indirizzato il flusso temporale ⚡️⚡️⚡️
Alberto Tosciri ha scritto: ven lug 09, 2021 8:35 pmAnche se sai tutto prima non è facile cambiare gli avvenimenti, il destino umano. Frate Bastiano era venuto in quel tempo, lo aveva appena respirato e si sentiva inadeguato, si sentiva osservato da qualcuno, aveva paura. Sopraffatto dalle urla, dall’odore del canneto,  della polvere da sparo, dell’acquitrino, dall’afrore del cavallo. Rimase  fermo in uno spiazzo.

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

6
Grazie @Anglares  del tuo bellissimo commento. Sono lusingato dalle tue parole.
Confesso che ho dovuto fare qualche sforzo per poter scrivere in poche battute, per poter almeno dare un'idea di quello che volevo dire e non mi sono potuto dilungare troppo sui particolari che sempre mi attirano su tutto quello che si può descrivere.
Non potevo tralasciare quella traccia, era troppo "ghiotta" per me e spero tanto, nonostante in passato mi fossi documentato su quell'epoca e quei fatti per curiosità personale su vari documenti e scritti, spero di non aver commesso troppi strafalcioni narrando in due righe qualcosa di molto più complesso, nel qual caso mi scuso se qualche storico di mestiere dovesse leggere.
Sono contento che ti sia piaciuto anche il titolo. In effetti è un po' strano e con una sottile venatura polemica  verso chi descrive, in via teorica, l'eventuale effetto Butterfly di chi potesse tornare indietro nel tempo. Io, sempre in via teorica, amo pensarla in altri modi.
Grazie ancora per l'apprezzamento.

Ciao @Monica
Grazie per il tuo gradimento e come sempre hai ragione, ma non solo per me: in effetti c'è sempre tanto di più che si può scrivere e bisogna sempre tagliare e limare.
Ho cercato di dare al personaggio di frate Bastiano un ruolo tormentato, qualcosa di superiore alle sue forze e alla sua indole, ma non ho potuto approfondire. L'ho bloccato in quel canneto a stupirsi di tutto quello che aveva intorno fino a quel finale truculento...
 @Monica  ha scritto:mi prendo un briciolo di merito visto che ho indirizzato il flusso temporale
più di un briciolo direi...  :) e ti ringrazio, oltre a ringraziare @Anglares  naturalmente per la sua elaborazione. Mi dispiace che tu non abbia potuto utilizzare quell'epoca che certo prediligevi...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

9
Alberto Tosciri ha scritto: ven lug 09, 2021 8:35 pmfra cui quelle che noi crediamo cattedrali e che cattedrali non sono mai state ma tutt’altro.
Questa affermazione mi incuriosisce molto, Non mi sembra buttata là a caso, c'è altro dietro a questo racconto?
Ciao, @Alberto Tosciri. Hai iniziato col racconto di una stampa, una di quelle che raccontano storie, originalissimo modo di introdurci nella trama.
Hai scelto di raccontare di Frà Bastiano attraverso ricordi di un narratore esterno, ci ho ritrovato la voce bella di quelli che raccontano oralmente le storie di paese ai giovani. Io adoro quel modo di raccontare, ne conosco alcuni che quando iniziano a parlare tutti pendono dalle loro labbra.
Nel tuo, non si perde nulla, nessun particolare è tralasciato, si viene trascinati dentro e basta.
Ti faccio i miei complimenti per aver gestito perfettamente le immagini che ci hai mostrato raccontandole. 

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

10
Grazie per i complimenti @Alba359 
Alberto Tosciri ha scritto: ven lug 09, 2021 8:35 pmfra cui quelle che noi crediamo cattedrali e che cattedrali non sono mai state ma tutt’altro.
Alba359 ha scritto: lun lug 12, 2021 9:32 pmQuesta affermazione mi incuriosisce molto, Non mi sembra buttata là a caso, c'è altro dietro a questo racconto?
Infatti non è un'affermazione buttata a caso e sei stata molto brava e attenta ad accorgertene. Qui non posso dirti tanto, nel senso che l'argomento è davvero immenso e fa parte di una branca di studi e ricerche molto particolari, che circolano da poco più di un anno in rete, (guarda caso...) ad opera di ricercatori volenterosi e appassionati che non avranno mai visibilità, ma sono argomenti presenti da sempre in alcuni testi antichi (introvabili) e in tutte le antiche costruzioni del mondo ancora ben visibili e leggibili, per quanto modificati ad arte affinché nessuno vedesse o capisse la verità... Con il racconto poteva anche entrarci, moltissimo, ma l'ho messa perché questa cosa mi sta davvero cambiando il modo di vedere le cose e avrebbe modificato letteralmente la storia. Quasi niente del passato è quello che ci hanno detto. Se la cosa ti incuriosisce mandami un MP e ti indicherò qualche utile link da dove potrai iniziare delle ricerche che non avresti mai pensato potessero esistere... ci vuole molto tempo e pazienza per queste ricerche, molta fatica.
Alba359 ha scritto: lun lug 12, 2021 9:32 pmHai scelto di raccontare di Frà Bastiano attraverso ricordi di un narratore esterno, ci ho ritrovato la voce bella di quelli che raccontano oralmente le storie di paese ai giovani. Io adoro quel modo di raccontare, ne conosco alcuni che quando iniziano a parlare tutti pendono dalle loro labbra.
Nel tuo, non si perde nulla, nessun particolare è tralasciato, si viene trascinati dentro e basta.
Ti faccio i miei complimenti per aver gestito perfettamente le immagini che ci hai mostrato raccontandole. 
Queste parole mi compensano di tutte le mie fatiche. Ti ringrazio.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

11
ciao @Alberto Tosciri. Ero certo che avresti fatto gli onori di casa... :D
Io non avevo una idea buona per seguire la traccia sui vespri sardi e ho lasciato stare, pensando a te :D
Il mio commento seguirà lo schema che mi sono prefissato, ossia: salto temporale, contesto storico, protagonista/trama.

Credo che hai usato un modo quasi impercettibile e sgusciante per questo salto temporale. Direi molto leggero, quasi come se le due epoche fossero una unica cosa. Molto bene.

Il contesto storico è ottimo, merita proprio. Non vi sarebbe niente da aggiungere se nonché, io da cagliaritano doc, che la Torre di San Pancrazio me la ritrovavo davanti la finestra ( ti ricordi il detto a sone corru? quando si suonava il corno tutti dovevano abbandonare Castello) potrei qualcosa aggiungere. Noi non abbiamo mai amato i piemontesi e come sai bene, ci ribellammo in Sa die de sa sardinia e li rispedimmo a casa... ma purtroppo ritornarono più incazzati di prima. Lo stagno di Quartu S.Elena che citi è diventato un'area protetta dove i fenicotteri rosa stazionano tranquilli: tanti vengono a fotografarli. Ricordo pure il detto, forse di Carlo V, " la Sardegna non ci dà niente ma non costa niente. Sono stati secoli che troppi sono venuti a fare da padroni, per  tante regioni d'Italia fu lo stesso. Ricordo il Cavour che distrusse le nostre foreste per farne traversine dei treni per le ferrovie del nord. Credo che la rivoluzione francese abbia per un momento, creato anche nei sardi, la speranza di un mondo migliore, ma poi, sappiamo come andò a finire.

Il protagonista Frà Bastiano appare come uno spettatore rassegnato alla furia degli eventi. Non vuole immischiarsi, e come te spieghi, capisce che niente potrebbe cambiare. Non lo hai fatto muovere dentro una trama, ma lo hai reso solo spettatore inerme. Devo dire che tale atteggiamento è più che scontato, considerato la posizione che sempre ha assunto lo Stato Pontificio in relazione a tutte le guerre. Atteggiamento che si riflette in una sorta di ubbidienza tacita, di neutralità ecclesiastica, per le quali, le decisioni importanti erano solo esclusive del Papa. quindi, un frate che non si impiccia di niente e che non si pone questioni di sorta, sia morali che di parte combattente. 
Comunque un bel racconto, con una figura di Frà Bastiano molto, ma molto, moltissimo cattolica, e che non ho mai digerito a sufficienza... ciao a si biri..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

12
ciao @bestseller2020  e grazie per il commento.
bestseller2020 ha scritto: mar lug 13, 2021 5:53 pmIo non avevo una idea buona per seguire la traccia sui vespri sardi e ho lasciato stare, pensando a te :D
Io invece speravo proprio tanto che anche tu scrivessi su questa traccia e poi dicendomi che sei pure di Cagliari... (ma me l'avevi già detto).
Io a Cagliari andavo al liceo artistico, che era in via Barcellona, ma vivevo ad Assemini... andavo e venivo con il mitico tram numero nove... :)
bestseller2020 ha scritto: mar lug 13, 2021 5:53 pmio da cagliaritano doc, che la Torre di San Pancrazio me la ritrovavo davanti la finestra ( ti ricordi il detto a sone corru? quando si suonava il corno tutti dovevano abbandonare Castello) potrei qualcosa aggiungere.
accidenti se mi farebbe piacere... :)

Conosco un po' quel periodo che ho descritto, non da storico ma da semplice appassionato e curioso, però basandomi su vari resoconti dell'epoca, ad esempio di un padre Tommaso Napoli dell'ordine degli Scolopi che era rettore del Collegio  a Cagliari all'epoca e vedeva alcuni movimenti dalla finestra del Collegio con una certa apprensione, relazioni regie sabaude dell'epoca, riassunti e compendi da storici vari  contemporanei e moderni e per l'episodio dei cani, che fu reale, ho attinto anche da un gesuita, Antonio Bresciani, che stazionò a Cagliari, anche se alcuni anni dopo.
Poi sono andato a vedere dalla parte francese e ne ho scoperto davvero di tutti i colori, ma non mi bastava lo spazio. Il generale Casabianca andava fermato, ma in Vandea ci sarebbe stata comunque strage di innocenti.
Ma solo di quelle giornate  iniziali ce ne sarebbe da dire, se si riuscisse ad avere accesso a molti documenti ancora chiusi in qualche posto, senza contare quelli perduti...
In quanto a Cavour so bene che distrusse le foreste sarde per fare le traversine dei treni nell'Italia unita...
bestseller2020 ha scritto: mar lug 13, 2021 5:53 pmCredo che la rivoluzione francese abbia per un momento, creato anche nei sardi, la speranza di un mondo migliore, ma poi, sappiamo come andò a finire.
Qui non sono  molto daccordo anche se apprezzo  il tentativo che fece Giovanni Maria Angioy di liberare la Sardegna dal feudalesimo. Ma si fidava troppo dei francesi, che non erano liberatori, questo fu il suo sbaglio. 
bestseller2020 ha scritto: mar lug 13, 2021 5:53 pmComunque un bel racconto, con una figura di Frà Bastiano molto, ma molto, moltissimo cattolica, e che non ho mai digerito a sufficienza... ciao a si biri..
Anche a me non piace un certo tipo di cattolicesimo o meglio, certi uomini travestiti da cattolici per i loro comodi. Considera che la rivoluzione francese ne macellò a migliaia in tutta Europa, a cominciare da casa sua, che fossero buoni cattolici o cattivi a loro non importava.
Grazie per il tuo apprezzamento.
Forza paris...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Calpestate le farfalle

13
@Alberto Tosciri non me l'aspettavo. 
Curato, certo. Colto, certo (ricostruzione impeccabile e preziosa, di chi sa che la storia non è sequenza di eventi, ma indagine su cause ed effetti). 
Ma la pelle d'oca no. Non a me. Non da te.
Per quelle grida, che impregnano le imprese di carne e sangue.
Per quella chiusa struggente.
"Se lo ricorderanno di non tornare, vero padre?"
Chapeau.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063556664392
https://emanuelasommi.wixsite.com/manu
Rispondi

Torna a “Racconti”