[RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Traccia 5: 461 A.C. L'Atene di Pericle durante i fermenti politici che daranno vita alla democrazia ateniese. I personaggi si ritroveranno all'interno della città.
Personaggio: Arrigo Bianchi. Un popolare storico, brillante, empatico, eccellente comunicatore. Dotato di una innata curiosità, è specializzato in storia militare e storia moderna. Appassionato di cucina, ama scoprire le abitudini alimentari nella storia. Viaggia molto essendo un eccellente e richiesto conferenziere e non perde occasione di concedersi un buon pranzo con i piatti tipici del luogo.

[RNT1]  Se la vita ha il soffio…

La storia è un possente dramma,
rappresentato nel teatro del tempo,
con dei soli come lampade e l’eternità come sfondo.
(Thomas Carlyle)

Lo sconosciuto viene portato di peso, pesto e sanguinante, nella oikia di famiglia di Pericle di Atene, da due servi che l’hanno raccolto nei paraggi.
-  Chi sei, giovane sfortunato? - gli chiede la padrona di casa, notando l’insolito ma pulito abbigliamento e la cura della persona che si trova di fronte. Intanto indica al servo di ripulirlo e sdraiarlo su una panca del cortile interno. L’interpellato è reduce da un pestaggio, avvenuto nell’agorà del paese. Sebbene sapesse di avere fatto un salto indietro nel tempo di due millenni e mezzo, non aveva provveduto a togliersi l‘orologio dal polso: che non ha più.
- Mi chiamo Arrigo Bianchi. Mi trovo qui per un disguido. Diciamo che mi sono perso e che non sono così sfortunato se ho trovato voi, Signora. Avete la mia riconoscenza.
- Sei una persona di buon natali, mi accorgo. Io sono Agariste, della famiglia ateniese degli Alcmeonidi, altrimenti nota come moglie di Santippo  del demo di Colargo e madre di Pericle. Sei in casa nostra. – Batte le mani e compare un vassoio con pane, fichi, miele e un boccale di vino.
- Grazie di tutte queste attenzioni, e il cibo è squisito - la risposta di lui, incredulo della fortuna occorsagli.
-  Penso che a mio figlio farà bene la tua compagnia per distrarsi dai mille impegni e preoccupazioni che la gestione della nostra polis gli procura.
- Ho sentito parlare del grande Pericle - replica Arrigo con tono ammirato, e intanto vaga con lo sguardo dalla donna al colonnato del cortile interno, alle fontanelle, ai palmizi…
- Mio figlio è un grande. È dedito alla polis. Un vigoroso statista, mio figlio! Le opere sull’Acropoli, che danno lavoro e prestigio, il governo eletto dal popolo, la giustizia amministrata dal tribunale popolare in primis… Ha anche la sua dose di furbizia che non guasta. Ha dato al popolo la facoltà di assistere gratis a teatro, che qui va per la maggiore. Tutti hanno diritto a un po’ di superfluo e lui ci marcia, in effetti. La sua popolarità è alle stelle!
Nel frattempo, arriva Pericle, avvolto da una fluida tunica bianca. Colpisce la testa grossa, a cipolla, ma subito dopo gli occhi intelligenti, il volto serio e impassibile e il portamento disinvolto.
Guardando l’estraneo e il suo aspetto non si scompone e chiede tranquillo: - Chi sei tu? –
L’ospite non vorrebbe rivelare altro di sé se non quanto già detto ad Agariste, ma poi aggiunge di essere un oratore e un conferenziere.
Agariste  interviene: - Dovresti ascoltare il suo discorso sulla democrazia e dirci cosa te ne sembra. Io sono di parte e ci piacerebbe un parere obiettivo e da una fonte che se ne capisce di oratoria e retorica. Peccato che mio marito non ci sia. E’ altrove, come mi dice sempre di riferire. – dice strizzandogli l’occhio.
Pericle è incuriosito da quel tipo e vorrebbe saperne di più. “Tempo al tempo” si dice. Intanto, gli fornisce una sua tunica e i sandali.
A cena, mangiano una zuppa di cereali e di pane, accompagnata da olio d 'oliva, ortaggi, vino e qualche pezzetto di formaggio di pecora. Per l’indomani, gli promettono pesce e crostacei.
Agariste ha chiesto all’ospite di fermarsi per una settimana nella oikia di famiglia.
L’ateniese fa sperimentare all’ospite la zona bagno, con la vasca circolare su un treppiede, col basamento svasato. L’acqua è stata  scaldata prima in un paiolo.

Il secondo giorno, vanno in giro per Atene, camminando per ore, o sostando sui muretti, mentre Pericle gli presenta una Atene variopinta e indaffarata, tra motti salaci e  trivialità, e verso di loro Arrigo vede sorrisi e sguardi curiosi e indagatori. Vede dintorno che la natura umana è sempre la stessa. 
Arrigo pensa che Pericle deve ancora dimostrarsi il grande condottiero militare che sarà, e quindi si rammarica di non poter discorrere con lui di strategie militari per acqua e per terra.

Il terzo giorno: - Oggi ti porto al nostro tribunale popolare. A onor del vero, la riforma dell’Areopago è stata fatta da Efialte, morto di recente e mio predecessore politico. Adesso, anche il grande  Cimone è sconfitto, e con lui il partito aristocratico. Sono stati  giorni duri qui ad Atene. Ora te ne parlo… Dalle stelle alle stalle. Tutti possono cadere...
- A te non succederà. Lo so.

Il quarto giorno si divertono in cucina a sperimentare nuovi abbinamenti e tipi di cottura. Parlano di donne e Arrigo confida all’altro che donne come Agariste con cui si possa parlare alla pari  nel suo paese sono la regola, mentre capisce che nel mondo di Pericle siano l’eccezione.

Il quinto giorno, Pericle tira fuori una pergamena in cui ha scritto i concetti fondamentali sulla democrazia, di cui lui è il paladino nella fiorente società ateniese.
Questo discorso, nella sua completezza, non lo ha ancora esplicitato in pubblico. Arrigo pensa che lui sia il primo politico che fa  prima di promettere di fare. Mentre sente il nuovo amico leggere il testo, lui ricorda le parole riportate da Tucidide, il famoso “Discorso agli Ateniesi” di là a venire.
C’è anche la madre con loro.
L’oratore non è incline alla foga e alla gestualità nel suo dire. Anzi, non si scompone mai, nemmeno nella concitazione del discorso; il tono della voce è virile, fermo e inalterato, e le mani non tremano mai. Con lealtà e trasparenza, punta tutto sul valore delle parole pronunciate, in uno stile chiaro anche se appesantito da giri di parole e lunghe frasi, cui manca, a parere del conferenziere Arrigo, il dono della sintesi e della teatralità.
Pericle finisce il suo discorso e la madre dice:
- C’è chi dice che mio figlio abbia un tono monocorde e un contegno sussiegoso, quasi superbo nell’atteggiarsi quando parla in pubblico. Ma non è vero, perché che lui trascini l’uditorio è sempre evidente, e sai come, Arrigo? La ferma virtù del suo dire e del suo fare si sposano agli occhi di chi lo guarda e lo ascolta. La natura di Pericle è quella che viene riportata intera dal suo sguardo fermo e limpido sulla gente, in un’immagine che sposa il contenuto del pensiero: che sa di vero, di utile e di buono.
Arrigo applaude entrambi, e chiede il permesso di leggere la pergamena per cimentarsi nella sua personale reinterpretazione del testo.

Il sesto giorno, si esibisce di fronte ai due convenuti.

Cos’è la democrazia?
Il governo nell’interesse del popolo tutto, e da questo eletto. Per assumere la dignità di una carica pubblica contano sia il merito che le competenze, non il ceto sociale di provenienza. Se un povero può apportare beneficio alla polis, venga agevolato a farlo.
Chi governa dia per primo l’esempio non commettendo illegalità, né offendendosi nel privato, ma cercando soluzioni eque. Tratti gli affari, siano pubblici o privati, con animo retto e liceità.
Rispetti per primo le leggi in vigore, in particolare focalizzi quelle che mirano a correggere clamorose ingiustizie e, in mancanza, le promuova.
Decidi tu di scegliere il senso di marcia opportuno e chi ti guida!

Arrigo è avvolgente col suo empatico protendersi verso gli astanti. Scandisce e dà ritmo e enfasi alle parole di un testo che ha ritoccato e di cui ha fatto sintesi e rilievo nella sinossi.  Ma…
Anche se i due si profondono in lodi e stupiti e ammirati commenti, anche se Pericle passerà un’ora con lui  a rivedere il suo discorso, Arrigo sa che Pericle e la sua oratoria non possono cambiare perché è vincente così com’è e tradirebbe la sua natura il cambiarla.

Il settimo giorno, vanno sull’Acropoli. Arrigo, a due millenni e mezzo di distanza, vede il Partenone,  incompiuto ma di sfolgorante splendore nel tramonto. Pericle dice:
- Gli altri popoli hanno da alzare lo sguardo al simbolo di Atene: qui si celebra il kleos, la nostra gloria. Persino i terremoti, che qui sono di casa, lo scalfiranno ma non l’abbatteranno mai.
E, mentre sa che per lui si conclude il suo settimo giorno altrove, Arrigo omaggia Pericle:

Se la vita ha il soffio
del pensiero che s’alza,
la  Storia smuove.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pm
Poeta Zaza
Batte le mani e compare un vassoio con pane, fichi, miele e un boccale di vin
È la prima cosa che mi salta all'occhio @Poeta Zaza.  Mi sembra che manchi qualcosa o il vassio compare fluttuando nell'aria?
Continuo a leggere e poi ti faccio il commentone che mi serve per postare il mio racconto.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmUn vigoroso statista, mio figlio! Le opere sull’Acropoli, che danno lavoro e prestigio, il governo eletto dal popolo, la giustizia amministrata dal tribunale popolare in primis… Ha anche la sua dose di furbizia che non guasta. Ha dato al popolo la facoltà di assistere gratis a teatro, che qui va per la maggiore. Tutti hanno diritto a un po’ di superfluo e lui ci marcia, in effetti. La sua popolarità è all
Questa frase è un pò da aggiustare. Perché ripete, Mio figlio? E l'elenco delle opere fatte dovrebbe cominciare con Sue le opere, che danno lavoro e prestigio...
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmHa anche la sua dose di furbizia che non guasta. Ha dato al popolo la facoltà di assistere gratis a teatro, che qui va per la maggiore. Tutti hanno diritto a un po’ di superfluo e lui ci marcia, in effetti. La sua popolarità è alle stelle!
Che una donna dica questo di suo figlio a un estraneo mi sembra un pò strano. Ammettiamo che sia una donna piena di sé e che non vedesse l'ora di vantare la bravura di suo figlio, ma perché dire che lui ci marcia un pò? cosa penserà lo sconusciuto, e anche abbastanza strano abbigliato, di lei? Mi pare che Agariste ci si sia buttata troppo in fretta, per come andavano le cose ai tempi, anche se conosciamo poco quella realtà. Loro vivevano con gli dei tra i piedi, mica potevano permettersi di sbagliare. Erano tempi in cui  i theoi si immischiavano nelle cose terrene. Prima cosa da fare sarebbe stato portare il nuovo arrivato al cospetto dei sacerdoti.


Bella la tua immaginaria gita. Mi è piaciuto molto come l'hai condita di particolari e di scenette quotidiane. Arrigo sembra in vacanza e la sua non è una disavventura, anzi! A parte le botte e l'aver perso l'orologio, chi non vorrebbe trascorrere una settimana in Atene e vedere il partenone come era a quei tempi.
Nel complesso si legge bene, e la tua scrittura è sempre sorprendente, per il lessico e la costruzione delle frasi. devo dirti che mi è piaciuto.
Nel cercare di trovare un lato negativo, noto la mancanza di avventura, di un arco narrativo classico o almeno una linea in cui cresca la storia. È vero che hai datato la settimana giorno per giorno, ma come un diario non come un racconto.
Avrei dato ad Arrigo il modo di dare a Pericle pillole di storia, e nel rivelare il suo secolo, parlare con lui della democrazia di oggi.
Avrebbe potuto avvertirlo, anche solo vagamente, o in modo sfacciato degli errori che si commetteranno poi.

Deliziosi i versi finali

Ecco letto e commentato! come sempre è stato un piacere :flower:

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Alba359:
È la prima cosa che mi salta all'occhio @Poeta Zaza.  Mi sembra che manchi qualcosa o il vassoio compare fluttuando nell'aria?


Ti spiego: ho rivisto nella mente tanti film su epoche antiche, dove a matrone di case patrizie bastava un battito di mani per vedere soddisfatto un tacito comando, che risultava ovvio per i servitori che accorrevano subito a soddisfarlo.

Alba359:
Questa frase è un pò da aggiustare. Perché ripete, Mio figlio? E l'elenco delle opere fatte dovrebbe cominciare con Sue le opere, che danno lavoro e prestigio...


Hai ragione con "Sue le opere..." ma avevo fatto tante variazioni che l'ultima mi è uscita monca. Hai ragione con "mio figlio" due volte, anche se il secondo vuole essere enfatico da ammirazione materna.

Alba359:
Che una donna dica questo di suo figlio a un estraneo mi sembra un pò strano. Ammettiamo che sia una donna piena di sé e che non vedesse l'ora di vantare la bravura di suo figlio, ma perché dire che lui ci marcia un pò? cosa penserà lo sconusciuto, e anche abbastanza strano abbigliato, di lei? Mi pare che Agariste ci si sia buttata troppo in fretta, per come andavano le cose ai tempi, anche se conosciamo poco quella realtà.


Ho fatto la scelta di fare della madre di Pericle una persona colta, profonda ma anche estroversa e di buona compagnia.
D'altronde, dubito che nella realtà fosse una persona banale: l'ambiente e la famiglia ci danno il primo "impriting".
Le ho attribuito anche una certa dose di intuito, di capire di primo acchito chi si trova di fronte. Per questo, la faccio parlare così. Forse ho esagerato, sì.

Alba359:
Loro vivevano con gli dei tra i piedi, mica potevano permettersi di sbagliare. Erano tempi in cui  i theoi si immischiavano nelle cose terrene. Prima cosa da fare sarebbe stato portare il nuovo arrivato al cospetto dei sacerdoti.


Di questo non so nulla, mi è sfuggito nelle mie letture di ripasso storico...

Alba359:
Bella la tua immaginaria gita. Mi è piaciuto molto come l'hai condita di particolari e di scenette quotidiane. Arrigo sembra in vacanza e la sua non è una disavventura, anzi! A parte le botte e l'aver perso l'orologio, chi non vorrebbe trascorrere una settimana in Atene e vedere il partenone come era a quei tempi.
Nel complesso si legge bene, e la tua scrittura è sempre sorprendente, per il lessico e la costruzione delle frasi. devo dirti che mi è piaciuto.


Ti ringrazio degli apprezzamenti, cara @Alba359

Alba359:
Nel cercare di trovare un lato negativo, noto la mancanza di avventura, di un arco narrativo classico o almeno una linea in cui cresca la storia. È vero che hai datato la settimana giorno per giorno, ma come un diario non come un racconto.


Mancanza di avventura? Uno di noi una settimana a casa di Pericle? Non mi è neppure passato per la testa che non bastasse.  ;)

Alba359:
Avrei dato ad Arrigo il modo di dare a Pericle pillole di storia, e nel rivelare il suo secolo, parlare con lui della democrazia di oggi.
Avrebbe potuto avvertirlo, anche solo vagamente, o in modo sfacciato degli errori che si commetteranno poi.

Ho i miei limiti e credo di conoscerli. Come diceva Leopardi, l'unico modo per non farli conoscere agli altri è di non oltrepassarli mai.

Alba359:
Deliziosi i versi finali.


Grazie a te  @Alba359 :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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ciao @Poeta Zaza .
Anche a te farò il commento basato sui tre punti che ritengo siano interessanti come mezzo di valutazione. Ho scelto questo metro perché non potrei valutare la tua punteggiatura, dato che non curo la mia, e la tua scrittura è esente da errori, dimostrando grande capacità.
Quindi i tre punti sono: il viaggio temporale, il contesto storico, il personaggio e la storia/trama.

1) Il viaggio temporale. Penso che era la parte più difficile da realizzare. @Anglares ci ha lasciato liberi anche di non parlarne. Io invece credo che facesse parte del racconto, e una motivazione intrinseca del protagonista. nel tuo racconto eviti di parlare di questo e l'unico elemento che si riscontra è il telefonino. lasci intendere che sia stato questo il mezzo con cui Arrigo compie questo salto a ritroso nel tempo? 

2) Il contesto storico. Perfetto e molto ricercato, anche se molto di classe, inteso visto da una parte sola, quella più ambiente, per chiarirci. Avrei gradito che qualcuno del popolo avesse manifestato la sua idea di democrazia, perché vista così, la casa di Agariste, mi appare come un salotto buono della società ai giorni nostri, dove di tutto si parla ma non di problemi del popolo.

3) Il protagonista e la storia/trama. Arrigo è un personaggio che appare non all'altezza della sua cultura. Pare non incidere per niente sul discorso democrazia, dato l'evoluzione storica del concetto democratico attuale. considerato che oggi si ritiene che si debba trovare nuove forme di democrazia, in quanto l'attuale miseramente sta sprofondando nel disastro. Avresti dovuto utilizzare Arrigo per mettere in discussione il senso più grande di democrazia, perché da come si evince, il discorso di Arrigo, mi appare come una mera enunciazione di intenti. Il discorso sulla onestà delle Istituzioni rappresentate dall'uomo politico è a mio parere troppo minimalistico e dare l'idea che dalla onestà richiesta tutto parta.
Insomma, cara Mariangela, come già detto da Alba, Arrigo mi pare un turista fai da te, molto distratto e poco interessato a rivelare la sua cultura, che in quel contesto, sarebbe stata rivoluzionaria. Forse non hai pensato che questo viaggio poteva essere un desiderio portato all'ennesima potenza, per il quale Arrigo avrebbe venduto l'anima al demonio, per poter parlare con il mitico Pericle, magari anche nella sua lingua...
Concludendo, un racconto che non coglie l'enorme potenzialità di questo viaggio temporale nel confronto con l'epoca classica greca.
Come già detto, la cura con cui scrivi, considerato anche i buoni corsivi, alla tua maniera, non mi fanno dire che hai colto nel segno... peccato.
Magari sono io troppo esigente sulla trama... :) ciao a presto :hug:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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@bestseller2020   :)

Il salotto buono quello di casa Pericle dove seduti comodi si parla di democrazia?  :aka:
Il nostro storico Arrigo Bianchi avrebbe dovuto insegnare a Pericle e mettere in discussione con lui il "senso più grande" di democrazia?  :o
Nel paese dove è stata fondata?  :lol:


Questo ha fatto (tra le altre cose) Pericle:

Promosse, allo scopo di dare lavoro a migliaia di artigiani e cittadini, un ambizioso progetto edilizio che portò alla costruzione di molte opere sull'Acropoli (incluso il Partenone), abbellì la città, esibì la sua gloria.[2] Inoltre, Pericle sostenne la democrazia (nell'accezione aristotelica) a tal punto che i critici contemporanei lo definiscono un populista, soprattutto a seguito dell'introduzione di un salario per coloro che ricoprivano gli incarichi politici e ai rematori della flotta.

Questo si dice (oggi) della sua epoca:

Per età di Pericle si intende il V secolo a.C.[1], generalmente ricondotto al periodo tra il 480 e il 404 a.C. e in particolare, il periodo tra il 460 e il 430 a.C., in cui Atene raggiunse il suo massimo splendore sotto la guida di Pericle. Fu un periodo di egemonia politica ateniese, di crescita economica e di fioritura artistica e culturale conosciuto anche come età d'oro di Atene.



Le idee rivoluzionarie al massimo grado le ha avute Pericle.
Cosa potevo fargli eccepire da Arrigo Bianchi? Giusto un po' di oratoria.
Ah, sì. Potevo fargli narrare a Pericle la deriva della democrazia, a distanza di due millenni e mezzo dalla sua "sana" democrazia.
Ma non mi sono sentita in grado di gestire la "risposta" di Pericle.
Per cui ho sviluppato diversamente il tema.

Ti ringrazio comunque del tuo passaggio, @bestseller2020   :)

P.S.: Era un orologio, non un telefonino. Ho catapultato Arrigo nell'Agorà senza tanti giri di parole perché non avevo disponibilità di caratteri.  :P
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmLo sconosciuto viene portato di peso, pesto e sanguinante, nella oikia di famiglia di Pericle di Atene, da due servi che l’hanno raccolto nei paraggi.
Mi piace questo incipit così asciutto. Consente al lettore di entrare direttamente nella storia senza farsi troppe domande.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pm’interpellato è reduce da un pestaggio, avvenuto nell’agorà del paese. Sebbene sapesse di avere fatto un salto indietro nel tempo di due millenni e mezzo...
Qui introduci il personaggio. Come lettore, se non sapessi le regole che ci sono state fornite, mi troverei un attimo spaesata. Avrei speso qualche parola per descrivere la persona. È un po' come se tu avessi dato per scontato che chi legge sa di cosa stai parlando. 
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmBatte le mani e compare un vassoio con pane, fichi, miele e un boccale di vino.
Questa immagine mi pare che riproduca molto bene l'accoglienza e le usanze del tempo. Certo il vassoio non compare per magia è un servitore che lo porta richiamato dal battito delle mani della padrona di casa. E pur se non lo hai nominato, a me è parso di vederlo arrivare. Ottimo.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmintanto vaga con lo sguardo dalla donna al colonnato del cortile interno, alle fontanelle, ai palmizi…
anche questa è una ottima soluzione per descrivere l'ambiente e contestualizzare la scena.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmMio figlio è un grande. È dedito alla polis. Un vigoroso statista, mio figlio! Le opere sull’Acropoli, che danno lavoro e prestigio, il governo eletto dal popolo, la giustizia amministrata dal tribunale popolare in primis… Ha anche la sua dose di furbizia che non guasta. Ha dato al popolo la facoltà di assistere gratis a teatro, che qui va per la maggiore. Tutti hanno diritto a un po’ di superfluo e lui ci marcia, in effetti. La sua popolarità è alle stelle!
Qui secondo me puoi asciugare un po'. Il tuo Arrigo Bianchi è uno storico e probabilmente sa bene chi sia Pericle. Mi pare un filino troppo a favore del lettore e, forse, una madre pur molto orgogliosa del proprio figlio, non avrebbe sciorinato tutte le sue imprese a uno sconosciuto dolorante per l'aggressione che è stato catapultato chissà da chi nella propria casa.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmA cena, mangiano una zuppa di cereali e di pane, accompagnata da olio d 'oliva, ortaggi, vino e qualche pezzetto di formaggio di pecora. Per l’indomani, gli promettono pesce e crostacei.
anche questo espediente ti consente di farci "vedere" i costumi dell'epoca. In questo caso sappiamo che Arrigo Bianchi apprezza il buon cibo ed è curioso di assaggiare nuovi piatti, per cui lo trovo calzante con quanto richiesto dalla traccia.  Bene.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmAgariste ha chiesto all’ospite di fermarsi per una settimana nella oikia di famiglia.
L’ateniese fa sperimentare all’ospite la zona bagno, con la vasca circolare su un treppiede, col basamento svasato. L’acqua è stata  scaldata prima in un paiolo.
Ottima la richiesta di Agariste ti consente di rispettare un ulteriore paletto previsto dal contest. Continua la bella serie di descrizioni della casa.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmIl quarto giorno si divertono in cucina a sperimentare nuovi abbinamenti e tipi di cottura. Parlano di donne e Arrigo confida all’altro che donne come Agariste con cui si possa parlare alla pari  nel suo paese sono la regola, mentre capisce che nel mondo di Pericle siano l’eccezione.
In questo passaggio mi sarebbe piaciuto sentire uno scambio di battute anzichè una descrizione.  Se un giorno deciderai di ampliare questo lavoro, pensaci. Sarebbe bello sentire un dialogo in cui si parla della condizione delle donne in quell'epoca.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmAnche se i due si profondono in lodi e stupiti e ammirati commenti, anche se Pericle passerà un’ora con lui  a rivedere il suo discorso, Arrigo sa che Pericle e la sua oratoria non possono cambiare perché è vincente così com’è e tradirebbe la sua natura il cambiarla.
eh già... una constatazione corretta. Arrigo Bianchi si è divertito ad attualizzare il discorso di Pericle, ma chissà se la gente è pronta per un certo stile di oratoria.
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmGli altri popoli hanno da alzare lo sguardo al simbolo di Atene: qui si celebra il kleos, la nostra gloria. Persino i terremoti, che qui sono di casa, lo scalfiranno ma non l’abbatteranno mai.
E, mentre sa che per lui si conclude il suo settimo giorno altrove, Arrigo omaggia Pericle:

Se la vita ha il soffio
del pensiero che s’alza,
la  Storia smuove.
Un Pericle profetico. E una bellissima chiusa di questa straordinaria avventura del sig Arrigo Bianchi.

@Poeta Zaza  mi hai fatto fare un bellissimo viaggio nel tempo. Le parti che ho preferito sono quelle in cui descrivi l'ambientazione. Il fuoco di Pericle è più raccontato che vissuto, ma il limite dei caratteri imposto e anche il resto dei paletti certo hanno complicato a tutti la vita.  Comunque trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro e mi è piaciuto tantissimo leggerti.

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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@Poeta Zaza ciao, intanto mi devo complimentare per la costanza con cui vivi le iniziative del forum.
I racconti nell'officina servono per lavorare sulla scrittura e mentre devo riconoscere una buona pulizia nell'esposizione, che mostra una buona sintassi, ho qualche riserva in più sulla gestione della cornice storica. Il racconto va veloce, forse un po' troppo, e anche qui il limite dei caratteri a disposizione non aiuta. Però può essere visto come un esercizio sulla sintesi. Hai cercato di mettere molte cose nel racconto, facendole "accadere" e quindi giocando sul ritmo. Inoltre le hai disseminate di citazioni e immagini dell'epoca. Tutto questo dovrebbe favorire l'immedesimazione nel racconto che però contiene diversi passaggi di difficile immedesimazione per un lettore abbastanza avezzo ai caratteri di quella società.
Il primo iato si ha nell'incontro con Agariste. Trovo improbabile che dei servitori portino uno sconosciuto in casa presentandolo a una delle donne che vi abitano. La democratica civiltà ateniene era una delle più maschiliste dell'antichità, e la donna viveva sotto la tutela di un uomo, soprattutto per le donne di alto lignaggio. Probabilmente sarebbe stato più realistico se avesse osservato l'arrivo di quello strano personaggio da lontano, magari con lui che invece avrebbe potuto cercare di parlarle. Rischiando tra l'altro di violare le convenzioni sociali locali.
L'altro aspetto che poteva essere giocato diversamente è il dialogo sulla democrazia: far incontrare due persone dotate di una buona istruzione avrebbe potuto innescare un confronto tra l'idea di democrazia dell'epoca con quella attuale. Aver scelto uno storico come protagonista dava la possibilità di gestire la discussione in modo brillante. Anche perché due personaggi che in un racconto si danno ragione a vicenda non favorisce l'interesse del lettore.
Sono due incertezze sull'ambientazione del racconto ma qui ci interessano per il loro utilizzo all'interno della struttura narrativa. Il tema del contest ammette una dose di "fantastico" ma poi l'obiettivo deve essere quello di far immergere il lettore nell'epoca. Bastano pochi tratti scelti nel modo giusto, non serve raccontare una storia complessa. Forse hai voluto metterci troppo.
Ho notato nel testo una ricerca del ritmo a scapito dell'esattezza storica. In compenso voglio in chiusura sottolineare la buona idea dell'incipit: far entrare nel racconto il protagonista dopo che è stato raccolto in quel modo nell'agorà ci immerge subito nel ritmo del racconto. Peccato per i giri a vuoto successivi. A mio avviso se nella prossima tappa lavoreai su questi aspetti migliorerai molto l'efficacia narrativa del racconto.

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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@Anglares   :)

Ho piacere del tuo passaggio, e accetto le tue considerazioni e critiche al mio testo.

Come ben sai, avevo scritto molti più caratteri che ho dovuto limare e questo non ha giovato al testo.

Pericle, poco più che trentenne, vive ancora nella casa paterna (forse meglio dire materna, perché la nobile è Agariste)
e la madre è la padrona di casa a tutti gli effetti. In più, ha avuto una buona educazione culturale di base, come avveniva all'epoca solo per le patrizie che l'avessero desiderato  o per le "etere", di cui non ho potuto parlare e fra le quali Pericle, più avanti, incontrerà l'amata Aspasia di Mileto, la donna sua "pari" e per la quale il grande ateniese addirittura piangerà in pubblico, quando sarà fortemente criticato per questa relazione.
Sua madre, per di più in assenza frequente del marito, fa il bello e il brutto in casa sua. Vuole essere subito informata di qualsivoglia novità, anzi, ci si butta a pesce, specie se lo sconosciuto è di una razza particolare per il suo singolare aspetto.
Che si lasci andare un po' troppo è stato un errore, anche blu se vuoi.  :si:

Per l'esattezza di quanto riporto nel testo, ho impiegato penso due ore nel "ripasso", e una ulteriore difficoltà è stata per me imbattermi in date diverse attribuite allo stesso evento, come per il Discorso agli ateniesi di Pericle, che alla fine ho dato per non ancora avvenuto in pubblico, perché..:

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 431 a.C. (*)
Tratto da Tucidide, Storie, II, 34-36
(*) Errata corrige: inizialmente era stata indicata la data del 461 a.C., riportata da diverse fonti, ma in realtà il discorso, secondo Tucidide, è stato pronunciato all'inizio della Guerra del Peloponneso (431 a.C. - 404 a.C.)

Per gli arredi del bagno e per il cibo, ho cercato sul Web e anche tra le curiosità.

Per la mancanza di un dialogo sulla democrazia tra Arrigo e Pericle, sarei stata all'altezza (forse) solo per far conoscere all'ateniese come si possa arrivare alla deriva del "sano" concetto di democrazia che Pericle rappresenta, oltre che esserne il primo ad averla lanciata. E mi mancavano comunque tremila caratteri circa... e gli studi classici che non ho avuto la possibilità di seguire.

Allora, ho sfruttato solo l'abilità oratoria di Arrigo (come avrei potuto sfruttare l'arte culinaria), ricordandomi che tu avevi detto che si poteva basare il testo anche solo su una minestra fatta secondo gli usi dell'epoca. Quindi, mica dovevo toccare tutte le caratteristiche del personaggio! Cui peraltro, per la sua cultura di storico militare, faccio pensare al rammarico di non poter discorrere di strategie militari per acqua e per terra, dato che deve ancora dimostrarsi il grande condottiero militare che sarà!

Mi dispiace che, da poeta, tu non mi dica nulla sulla valenza poetica (o meno) della breve poesia sul  pensiero dei Grandi che vola alto e smuove la Storia.



 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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@@Monica   :)

che hai scritto:

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]...  mi hai fatto fare un bellissimo viaggio nel tempo. Le parti che ho preferito sono quelle in cui descrivi l'ambientazione. Il fuoco di Pericle è più raccontato che vissuto, ma il limite dei caratteri imposto e anche il resto dei paletti certo hanno complicato a tutti la vita.  Comunque trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro e mi è piaciuto tantissimo leggerti.[/font]

Grazie mille per il tuo approfondito commento e i tuoi apprezzamenti e note critiche, utili e graditi.

Approfitto della mia risposta al commento di @Anglares  per pregarti di leggere anche tu quelle frasi, in quanto in gran parte rispondono alle obiezioni, consigli e pareri simili ai tuoi.

:flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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ciao @Poeta Zaza . Io te lo dico ogni volta... dentro ai tuoi racconti ci sono delle potenzialità di cui spesso non ti accorgi. 
Mi permetto questo ulteriore commento perché, come già detto, siamo gli irriducibili dei contest.. e ci meritiamo un po di coccole e di attenzione...

Se tu avessi impostato su chiave ironica, magari per le strade avresti potuto far incontrare a Arrigo e Pericle, nelle loro passeggiate per la città, un corteo di protesta di scioperanti della FIOM o un corteo di quelli dei 5stelle, che chiedevano il reddito di cittadinanza, come diritto democratico acquisito  :P

A parte gli scherzi, hai dato una impronta troppo basata sulla cultura e quindi, quando ti vedi che con uno schicco di mani appaiono vassoi imbanditi, penso a una Matrona che da gli ordini a degli schiavi, mentre poi in casa sua si fanno discorsi di democrazia. per questo mi sono permesso di usare il termine " salotti buoni". Sicuramente non ti sei accorta e neanche volevi, perché si capisce il senso del tuo racconto, ma se dobbiamo essere attenti lettori e aiutarci a vicenda nel capire i nostri errori, ebbene... io accetto sempre le critiche, ma ho deciso questa volta di divertirmi, senza prendermi sul serio.. ciao a presto..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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bestseller2020 ha scritto: dom lug 11, 2021 8:28 pmAvresti dovuto utilizzare Arrigo per mettere in discussione il senso più grande di democrazia, perché da come si evince, il discorso di Arrigo, mi appare come una mera enunciazione di intenti. 
Non era il discorso di Arrigo. Era il discorso di Pericle, rivisitato dall'oratore Arrigo.
Ma i concetti erano del grande Ateniese che, ricordiamoci, prima di pronunciare quel Discorso in pubblico, nel 431 A.C. di là a venire, avrebbe fatto la democrazia da più di trent'anni... alla faccia dell'enunciazione di intenti che tu dici...  :P
E il quinto secolo A.C., l'età di Pericle e della sua democrazia, è oggi ricordata come Età d'oro di Atene, un periodo di egemonia politica, crescita economica e culturale...

Non me la sono sentita di far fare uno scambio di vedute sulla democrazia tra Arrigo, uno di noi, e il personaggio di Pericle. 
Ma, se vuoi provarci tu, @bestseller2020 , nell'intervallo tra le due tappe, quando avremo, come dice @Anglares , la Stanza del Contest a disposizione, e chi vuole potrà aggiungere al suo brano o scegliere un'altra traccia.
Entra tu in casa di Pericle col tuo Arrigo emozionato e motivato a uno scambio di vedute da Tribuna politica epocale!  (y)     


P.S.: So di avere fatto l'errore sulla figura di Agariste, troppo libera, tra gli altri, ma ribadisco che non me la sono sentita di gestire un dialogo alla pari tra i due. E, siccome non ho scelto la declinazione comica dell'evento, non potevo fare altrimenti. Nel rispetto dei miei limiti.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Poeta Zaza ha scritto: mar lug 13, 2021 10:34 pm Non me la sono sentita di far fare uno scambio di vedute sulla democrazia tra Arrigo, uno di noi, e il personaggio di Pericle. 
Ma, se vuoi provarci tu, @bestseller2020 , nell'intervallo tra le due tappe, quando avremo, come dice @Anglares , la Stanza del Contest a disposizione, e chi vuole potrà aggiungere al suo brano o scegliere un'altra traccia.
Entra tu in casa di Pericle col tuo Arrigo emozionato e motivato a uno scambio di vedute da Tribuna politica epocale!  (y)     
Scusami, caro @bestseller2020    :sss:
mi rendo conto con colpevole ritardo del mancato inserimento di due emoticon importanti per intendere il tono leggero e scherzoso del mio suggerimento (accanto al pollice in su che rappresenta la prospettiva di un buon risultato da parte tua, qualora ti cimentassi per davvero).

Queste:

:hug:   e   ;)
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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ciao @Poeta Zaza . Perché non facciamo così? Io dopo aver scritto il proseguo di codice Yersinia, assieme a chi vorrà dare un parere a livello di democrazia, vedrò volentieri di darti una mia traccia sul discorso. Il racconto mi pare giusto che lo scrivessi tu, tu l'hai partorito e sei la madre... :love:
Comunque, non è il discorso di Pericle che ho trovato inadeguato, ho specificato che era quello di Arrigo, quando parla della onestà che si deve avere.
Guarda, ci sentiamo nel OT e ci organizziamo... ciao carissima :hug:  :sss: :love3: <3 (y)

Ti bastano?
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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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bestseller2020 ha scritto: mer lug 14, 2021 6:40 pm ciao @Poeta Zaza . Perché non facciamo così? Io dopo aver scritto il proseguo di codice Yersinia, assieme a chi vorrà dare un parere a livello di democrazia, vedrò volentieri di darti una mia traccia sul discorso. Il racconto mi pare giusto che lo scrivessi tu, tu l'hai partorito e sei la madre... :love:   
<3  Grazie, @bestseller2020   dell'offerta, ma... non è un Contest a quattro mani, stavolta, quindi non posso accettare suggerimenti. No, io te l'ho proposto nel caso tu non scrivessi il seguito di Yersinia, ma visto che lo scriverai, allora non se ne fa nulla. E io non lo riscrivo. Pazienza.
bestseller2020 ha scritto: mer lug 14, 2021 6:40 pmComunque, non è il discorso di Pericle che ho trovato inadeguato, ho specificato che era quello di Arrigo, quando parla della onestà che si deve avere.
Ma nel discorso di Arrigo è pari pari il concetto di democrazia di Pericle, di cui vi ho risparmiato la versione - come riportata -  di Tucidide. Arrigo l'ha solo riscritta "asciugata", le ha dato una versione più moderna, ma l'onestà che si deve avere e tutto il resto è Pericle che ne ha il diritto d'autore.  :si:
bestseller2020 ha scritto: mer lug 14, 2021 6:40 pmGuarda, ci sentiamo nel OT e ci organizziamo... ciao carissima :hug:  :sss: :love3: <3 (y)
Ti bastano?
Fin troppe per me. A presto, best!  :love:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Ciao @Poeta Zaza 
Racconto ben condotto, ben scritto e misurato, come sono i tuoi. Devo dire che mi ha attirato inizialmente la citazione di T. Carlyle, un filosofo che illustrò lo smarrimento davanti alla fede e scarsamente simpatizzante per la rivoluzione industriale e il modernismo. E credeva in qualcosa come l’uomo superiore, concetto ripreso poi da Nietzsche e da altri in maniera estrema. Pericle poteva in un certo senso, rapportato alla sua epoca, incarnare questi pensieri?
Ma come al solito divago.
L’entrata in scena di Arrigo mi è piaciuta, molto repentina, a effetto. Addirittura un pestaggio e una rapina. Rimango pensieroso davanti al fatto che gli abbiano rubato l’orologio; forse affascinati dal movimento delle lancette, perché i ladri non potevano sapere cosa fosse. O forse si, chissà…
Mi fa pensare anche l’atteggiamento di Agariste nei confronti di Arrigo: secondo me parla troppo e si vanta troppo nel magnificare suo figlio. In qualità di ospite nel mondo antico, e in quel particolare mondo greco, doveva essere Arrigo a cominciare a raccontare di se stesso. Ricordi Ulisse davanti al re dei Feaci o davanti a Polifemo? Parlava e parlava, raccontava la sua vita.
Lo fa anche Arrigo, ma è troppo sbrigativo.
Esprimo solo pareri su un’architettura diversamente decorativa e puramente soggettiva; non sto certo dicendo come avresti dovuto scrivere  eh, il racconto è solo tuo, ne parlo perché lo trovo ricco di spunti e suggestioni, come tutti i tuoi scritti.
Mi è venuta fame nel sentire i nomi dei cibi buoni e semplici offerti ad Arrigo. Tieni conto che il vino degli antichi greci era resinato, molto apprezzato nel mondo antico. Non l’ho ancora assaggiato, ma oggi lo fanno solo per i turisti.
Qui Agariste usa dei termini che forse sono più consoni a un’epoca successiva:
 Poeta Zaza   ha scritto: Ho sentito parlare del grande Pericle - replica Arrigo con tono ammirato, e intanto vaga con lo sguardo dalla donna al colonnato del cortile interno, alle fontanelle, ai palmizi…
- Mio figlio è un grande. È dedito alla polis. Un vigoroso statista, mio figlio! Le opere sull’Acropoli, che danno lavoro e prestigio, il governo eletto dal popolo, la giustizia amministrata dal tribunale popolare in primis… Ha anche la sua dose di furbizia che non guasta. Ha dato al popolo la facoltà di assistere gratis a teatro, che qui va per la maggiore. Tutti hanno diritto a un po’ di superfluo e lui ci marcia, in effetti. La sua popolarità è alle stelle!
"è un grande" - termine troppo moderno.
"in primis", che è giusto nella forma discorsiva, ma è latino;
 e quel "ci marcia" è troppo attuale. Lo renderei con un tortuoso giro di parole diverse.
"popolarità alle stelle" mi sembra troppo moderno.
Hai diviso la settimana descrivendo canonicamente ogni giorno e secondo me la struttura del racconto perde un po’, per quanto ne approfitti per descrivere un’Atene popolata, ricca e colorita.
 Poeta Zaza   ha scritto:Parlano di donne e Arrigo confida all’altro che donne come Agariste con cui si possa parlare alla pari  nel suo paese sono la regola, mentre capisce che nel mondo di Pericle siano l’eccezione.
Qui secondo me devi aver notato che avevi dato troppa libertà di parola a una donna ateniese di quell’epoca, affermando che lei, il suo modo di essere poteva essere un’eccezione.
Poi arriviamo secondo me al punto nodale del racconto, il discorso di Pericle e i suoi concetti sulla democrazia. Il commento che fa Agariste al suo discorso mi sembra invasiva, anche sul suo presunto tono monocorde; mi sembra  troppo invadente, come se avesse il potere di dirigere il figlio.
Il discorso che fa Arrigo, rivedendo e riassumendo quello di Pericle ricalca alcuni fondamenti che poi sono entrati o avrebbero dovuto entrare nella democrazia dei popoli in seguito.
Io al posto di Arrigo (ma sarei stato io) gli avrei consigliato di rivedere quei concetti, specie per quanto riguardavano la provenienza e il ceto sociale di chi doveva assumere incarichi di governo… (scusa, ogni tanto cerco di reagire a ciò che mi circonda  :D    ).
Immagina come forse poteva cambiare non il nostro tempo forse, ma un altro degli ipotetici futuri di là da venire…
Arrigo finisce in maniera repentina la sua permanenza nel passato. Questa storia secondo me reclama un seguito, come tutte le storie di questo contest del resto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmLa storia è un possente dramma,
rappresentato nel teatro del tempo,
con dei soli come lampade e l’eternità come sfondo.
(Thomas Carlyle)
Ho pensato che l'epoca di Pericle si sposi in pieno con questi versi o aforisma che sia. 
Pochi come lui hanno vergato componimenti rappresentati per l'eternità sul Palcoscenico della Storia. 
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 15, 2021 6:31 pmRacconto ben condotto, ben scritto e misurato, come sono i tuoi. Devo dire che mi ha attirato inizialmente la citazione di T. Carlyle, un filosofo che illustrò lo smarrimento davanti alla fede e scarsamente simpatizzante per la rivoluzione industriale e il modernismo. E credeva in qualcosa come l’uomo superiore, concetto ripreso poi da Nietzsche e da altri in maniera estrema. Pericle poteva in un certo senso, rapportato alla sua epoca, incarnare questi pensieri?
Sopra hai visto la mia  risposta alla tua domanda sull'incipit. 
Grazie per gli apprezzamenti.  :sss:
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmParlano di donne e Arrigo confida all’altro che donne come Agariste con cui si possa parlare alla pari  nel suo paese sono la regola, mentre capisce che nel mondo di Pericle siano l’eccezione.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 15, 2021 6:31 pmQui secondo me devi aver notato che avevi dato troppa libertà di parola a una donna ateniese di quell’epoca, affermando che lei, il suo modo di essere poteva essere un’eccezione.
Sapevo del discorso della reclusione delle donne nel gineceo e delle cortigiane - le etere - che godevano di libertà di movimento. Quello che accomunava la donna di nobili origini e una etera di alta classe era la facoltà di istruirsi. Agariste è una donna colta per (e nonostante)  i suoi tempi. Secondo me, Pericle non sarebbe venuto su così bene senza un'intelligenza stimolante e dotata accanto.

Quindi, quell'accenno di Arrigo alla eccezione rappresentata da Agariste (nobile istruita) rispetto alle altre donne del mondo di Pericle, mentre nel suo mondo sono la regola, lo faccio proprio per spiegare il comportamento di Agariste. Se avessi capito che avevo esagerato, quel pezzo l'avrei lasciato, ma avrei ridotto l'invasività della donna nel suo rapportarsi con Arrigo, dove ho davvero esagerato.  :bash:
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 15, 2021 6:31 pmArrigo finisce in maniera repentina la sua permanenza nel passato. Questa storia secondo me reclama un seguito, come tutte le storie di questo contest del resto.
Ho voluto farlo finire con l'omaggio di Arrigo, "uno di noi" a Pericle, con il contraltare dei versi dell'incipit (scusami l'immodestia...) perché "il pensiero dei grandi vola alto e smuove la Storia".
Poeta Zaza ha scritto: gio lug 08, 2021 2:22 pmE, mentre sa che per lui si conclude il suo settimo giorno altrove, Arrigo omaggia Pericle:

Se la vita ha il soffio
del pensiero che s’alza,
la  Storia smuove.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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@Poeta Zaza è sempre un piacere leggerti. Un vero bagno di eleganza e cultura, illuminato dal sorriso lieve di chi vuol farne dono senza alcuna vanagloria. E questo mi parla di te, come fosse il profumo che lasci in una stanza dopo che te ne sei andata.
Tuttavia la cura così generosa di dettagli, lessico e ritmo, ma soprattutto la centratura sul nucleo concettuale, temo abbia penalizzato quello narrativo.
Ci fai immergere nel bagno odoroso delle cause, ma ci privi della sorpresa degli effetti. Così che, alla fine, questa Atene periclea è profondamente pensata, certo compresa, forse desiderata, ma molto meno vissuta.
Ci tengo a dire che, mai come in questo caso, il mio commento è corrotto da quell'anima plebea che mi tiene vicina a certe polveri piuttosto che a certi splendori.
Ciao. 
E grazie, sempre.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
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Re: [RNT1] Se la vita ha il soffio…

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aladicorvo ha scritto: sab lug 17, 2021 5:41 pm@Poeta Zaza è sempre un piacere leggerti. Un vero bagno di eleganza e cultura, illuminato dal sorriso lieve di chi vuol farne dono senza alcuna vanagloria. E questo mi parla di te, come fosse il profumo che lasci in una stanza dopo che te ne sei andata.
Tuttavia la cura così generosa di dettagli, lessico e ritmo, ma soprattutto la centratura sul nucleo concettuale, temo abbia penalizzato quello narrativo.
Ci fai immergere nel bagno odoroso delle cause, ma ci privi della sorpresa degli effetti. Così che, alla fine, questa Atene periclea è profondamente pensata, certo compresa, forse desiderata, ma molto meno vissuta.
@aladicorvo   :)

Che commento! Hai "letto" i punti deboli e i punti di forza del mio racconto e me li hai illustrati con un tocco poetico sul mio modo di scrivere che mi ha fatto molto piacere.  :arrossire:

Sei riuscita molto bene a spiegare quello che ho fatto e cosa ha penalizzato il mio testo.
aladicorvo  ha scritto: sab lug 17, 2021 5:41 pmCi tengo a dire che, mai come in questo caso, il mio commento è corrotto da quell'anima plebea che mi tiene vicina a certe polveri piuttosto che a certi splendori.
Ciao. 
E grazie, sempre.
Grazie della tua schiettezza ed originalità di approccio. Lieta che tu sia qui. :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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