Armando editore
Inviato: sab ott 21, 2023 12:44 am
Ho conosciuto questa CE perché ho recensito un loro libro (per la rivista culturale di un amico che stimo). Il libro era buono, ed è stato abbastanza pubblicizzato (per gli standard di una micro). Ho scoperto solo poi che l'autore era un loro collaboratore...
Il distributore era altrettanto buono (Messaggerie) e con un piccola ricerca online ho visto che la CE esiste da più di settant'anni (sebbene la narrativa non sia il suo campo principale). Ormai ho l'occhio su queste cose, ma niente faceva supporre che fosse una EAP.
Ho spedito un romanzo ad agosto, senza nessuna aspettativa. Quando mi chiama una segretaria a dire che vogliono pubblicarlo, sono giustamente contenta. Purtroppo sono in autobus, e il rumore intorno mi impedisce di concentrarmi. Dopo un paio di minuti d'introduzione (da cui non traspare nemmeno se il romanzo sia stato, non dico apprezzato, ma almeno letto) lei butta lì qualcosa su copie da acquistare, mi guardo attorno e mi rendo conto che tutti i vicini di posto mi guardano, quindi cerco di tagliare corto, chiedendo di ricevere una bozza del contratto prima di decidere (la speranza di aver capito male è irrealistica ma c'è).
Non passa mezz'ora che la bozza è già arrivata, corredata di prospettive allettanti di imminenti fiere del libro come anteprima di lancio, e di tempi di lavorazione ristretti, a vantaggio della promozione (immagino che l'editing fosse l'ultimo dei costi previsti).
La bozza comprende: acquisto obbligatorio di 150 copie (alla modica cifra di 28 euro l'una), royalties pagate solo al superamento dei 200 euro, numero di copie stampate inesistente, durata del contratto che rimanda alle leggi in materia (dando per scontato che l'interessato non le conosca, ma mi pare che il massimo sia vent'anni).
Ho impiegato un giorno intero prima di riuscire a rispondere. Se avessero letto almeno le dieci righe di biografia, avrebbero visto che ho già pubblicato cinque romanzi con CE free, e magari intuito che stavano cercando di raggirare la persona sbagliata.
Non so nemmeno se essere più indignata per il tentativo di truffa o per la totale goffaggine e incapacità con cui è stato portato avanti (ah, ciliegina sulla torta: mi hanno chiamata "dottoressa" nell'email e pure nel contratto, anche se non sono laureata).
Se qualcun altro ha esperienze con questa CE, sarei davvero curiosa di sentirle.
Il distributore era altrettanto buono (Messaggerie) e con un piccola ricerca online ho visto che la CE esiste da più di settant'anni (sebbene la narrativa non sia il suo campo principale). Ormai ho l'occhio su queste cose, ma niente faceva supporre che fosse una EAP.
Ho spedito un romanzo ad agosto, senza nessuna aspettativa. Quando mi chiama una segretaria a dire che vogliono pubblicarlo, sono giustamente contenta. Purtroppo sono in autobus, e il rumore intorno mi impedisce di concentrarmi. Dopo un paio di minuti d'introduzione (da cui non traspare nemmeno se il romanzo sia stato, non dico apprezzato, ma almeno letto) lei butta lì qualcosa su copie da acquistare, mi guardo attorno e mi rendo conto che tutti i vicini di posto mi guardano, quindi cerco di tagliare corto, chiedendo di ricevere una bozza del contratto prima di decidere (la speranza di aver capito male è irrealistica ma c'è).
Non passa mezz'ora che la bozza è già arrivata, corredata di prospettive allettanti di imminenti fiere del libro come anteprima di lancio, e di tempi di lavorazione ristretti, a vantaggio della promozione (immagino che l'editing fosse l'ultimo dei costi previsti).
La bozza comprende: acquisto obbligatorio di 150 copie (alla modica cifra di 28 euro l'una), royalties pagate solo al superamento dei 200 euro, numero di copie stampate inesistente, durata del contratto che rimanda alle leggi in materia (dando per scontato che l'interessato non le conosca, ma mi pare che il massimo sia vent'anni).
Ho impiegato un giorno intero prima di riuscire a rispondere. Se avessero letto almeno le dieci righe di biografia, avrebbero visto che ho già pubblicato cinque romanzi con CE free, e magari intuito che stavano cercando di raggirare la persona sbagliata.
Non so nemmeno se essere più indignata per il tentativo di truffa o per la totale goffaggine e incapacità con cui è stato portato avanti (ah, ciliegina sulla torta: mi hanno chiamata "dottoressa" nell'email e pure nel contratto, anche se non sono laureata).
Se qualcun altro ha esperienze con questa CE, sarei davvero curiosa di sentirle.