Dubbione

1
Buonasera

Il mio dubbio è questo. Premettendo che non credo di possedere l'opera del secolo tuttavia, di tanto in tanto, mi prende l'ansia di spedire qualche racconto, qualche poesia, perché sempre preso dal timore di plagi. Ripeto, le possibilità che qualcuno plagi le mie cose è davvero ridotta, lo so bene, ma, secondo voi, quale è la migliore modalità per impedirlo. Fino ad oggi ho adottato la modalità di spedire a me stesso via pec. 

In passato ho adottato anche quella della spedizione cartacea tramite raccomandata al mio indirizzo, firmando i fogli. Preso atto che la registrazione alla SIAE non mi convince, l'altra modalità sarebbe forse quella di auto pubblicare accreditandosi un codice ISBN, o quello della marca temporale. 

Voi che modalità avete adottato, se ne avete adottata una? GRAZIE

GP

Re: Dubbione

3
Grazie. Non conoscevo. Studio immediatamente questa nuova soluzione. 

Approfitto della tua gentilezza anche per chiedere se, secondo te, la spedizione di materiale da un indirizzo PEC a un indirizzo mail normale abbia una qualche efficacia in termini di protezione. Ho letto da qualche parte che sarebbe addirittura necessario firmare digitalmente il materiale, oltre che spedirlo via PEC. Non so. Mi piacerebbe sapere che ne pensi tu di questa soluzione anche se credo, a questo punto, che opterò per il tuo consiglio.

Grazie anticipatamente per una tua risposta

GP 

Re: Dubbione

4
La firma digitale può essere una garanzia in più, ma ha senso soprattutto negli atti amministrativi.
Per attestare la paternità fa fede la data. Che sia di deposito presso l'ente preposto (SIAE), o una marca digitale fornita da siti analoghi gratuiti (Patamu o Copyzero, ecc...), o la data postale dell'autoinvio con posta tradizionale, o quella elettronica, tutte forniscono prova sufficiente. Nel diritto d'autore vale la testimonianza di chi può dimostrare di essere autore di un'opera nella data più remota possibile, in caso di plagio.

Re: Dubbione

5
Puoi dimostrare i tuoi diritti sull’opera con tutti i mezzi istruttori esistenti. Indubbiamente una pec a se stessi è il metodo più comodo e più che sufficiente per stare tranquilli. Tutto il resto è un di più, ma non serve spendere soldi.
Ricordo che, da un punto di vista legale, ciò che fa fede non sono le stampe delle pec, ma i file .eml da scaricare dalla posta elettronica certificata. Se si conservano quelli c’è tutto il necessario per tutelare i propri diritti.

Re: Dubbione

6
@Gran Passo 

Vale anche per me la risposta che ti è stata data dagli altri.

Consiglio comunque Patamu, perché secondo me offre una maggiore deterrenza, oltre che una maggiore tutela.
C'è un vero e proprio registro delle opere, ad ognuna delle quali viene assegnato un numero, e un certificato di deposito.
Nel manoscritto, potrai quindi scrivere "Opera depositata su Patamu", e allegare anche il link del certificato.
Rispondi

Torna a “Dubbi Editoriali”