Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Salve a tutti!
Spero di non aver sbagliato sezione...
Ho ricevuto una proposta di pubblicazione da parte di una piccola casa editrice che godeva di buona fama sul WD. Nel contratto che mi è stato inviato c'è un punto che sulle prime avevo sottovalutato ma che adesso mi sta facendo riflettere e che recita sostanzialmente così: "L'autore non riceverà compenso fino alle 300 copie vendute".
Spulciando in rete ho trovato un sito che valuta questo tipo di clausola come una forma di EAP più sottile del solito, intendendo che l'editore si appropria di una parte dei diritti di cui l'autore dovrebbe godere in pienezza.
Di fatto così è, tuttavia conviene aggiungere che non c'è nulla di illegale in questo, nel momento in cui l'autore acconsente.
Il mio dubbio è di altra natura: mi chiedo se si tratta di una pratica comune e quanto la si può ritenere accettabile in termini generali. Mi rendo conto che è una faccenda soggettiva, c'è chi può ritenere la cosa accettabile e chi no.

Ho riflettuto sulla proposta, specialmente in relazione alla promozione che l'editore dedica ai suoi libri. Controllando in rete ho visto che riesce a raggiungere diverse librerie lombarde (è la sua zona d'origine), inoltre il fatto che pubblichi non molti titoli all'anno mi fa supporre che dedichi una certa cura al prodotto finale. Alcuni degli autori in catalogo hanno già pubblicato diversi libri con loro, perciò sono portato a credere che ne siano soddisfatti... Forse il gioco vale la candela.

Alla fine ho deciso di accettare le condizioni, considerando il fatto che sono quasi un completo esordiente e che in fin dei conti non si può sapere che accoglienza riceverà il libro (cosa che comunque non dipende interamente da me).
Ho anche pensato che, qualora il testo venisse apprezzato e si arrivasse ad un'ulteriore pubblicazione con loro, in futuro potrei provare a chiedere una negoziazione della clausola "incriminata".

In conclusione, mi piacerebbe molto sapere se altri utenti si sono trovati davanti a una situazione simile e come si sono comportati, soprattutto per capire quanto questa clausola sia diffusa nel mondo editoriale e come viene recepita dagli autori.

Grazie!

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Ciao @Marc, si tratta di una clausola non troppo diffusa, ma ovviamente esiste. Così come esistono CE che non prevedono clausole ma poi "si dimenticano" di mandare all'autore i report di vendita e pagare le royalties.
Si tratta di comportamenti e pratiche non contemplate dalla L.d.A., secondo la quale è tra i doveri dell'editore versare le royalties all'autore anche per una singola copia venduta.
Sarebbe lecito (il che sottintende che un comportamento diverso non lo è) se l'editore ti pagasse un anticipo come normalmente andrebbe fatto e in tal caso sarebbe più che normale non percepire royalties per le prime copie vendute (un numero pari a coprire il tuo anticipo).
È bene precisare che molti micro editori non prevedono anticipi (e questo è lecito), ma non prevedono comunque il mancato pagamento delle royalties ( e 300 copie per un esordiente sono difficili da raggiungere). Un'altra prassi più diffusa è la sospensione: le royalties ti vengono pagate dalla prima all'ultima solo dopo che hai raggiunto l'ammontare minimo di 50 euro (per esempio). In tal caso non le perdi, vanno in accumulo. Non è lecito al 100%, ma è un po' più onesto che non pagarle affatto e trattenerle (perché in tal caso sì, corrisponde a pagare l'editore di tasca tua per pubblicare).
Per cui no, non è una prassi diffusa e normalmente non andrebbe accettata come un compromesso "migliore" rispetto all'editoria esplicitamente a pagamento, ma è chiaro che spetta a ciascuno fare le proprie valutazioni in relazione ai rispettivi obiettivi.  :)

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Scusate, ma io proprio non capisco una cosa:
come si fa, davanti a una proposta del genere, a pensare che "il gioco vale la candela"?
Perché mai noi autori dovremmo regalare alla CE le nostre royalties su ben 300 copie visto che sono un nostro sacrosanto diritto?
Vale così poco il nostro lavoro da rinunciare a quel poco che ci viene in tasca da una pubblicazione?
Ma veramente a voi fa piacere e siete soddisfatti quando lavorate gratis?
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Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Grazie @ElleryQ per il tuo intervento! Hai portato un po' di luce nell'oscurità di un argomento che conosco pochissimo. Certo che il mondo editoriale è una giungla che neanche Salgari... :pirata2:

In verità mi piacerebbe molto sapere se le medesime condizioni sono state applicate anche agli altri autori...
So che è una curiosità destinata a rimanere tale, tuttavia non vedo perché l'editore dovrebbe applicare due pesi e due misure. Tendo quindi a pensare che il mio contratto non sia diverso dagli altri.
A meno che, naturalmente, un autore non sia già in grado di garantire di per sé (in virtù del suo pubblico, intendo) una quantità minima di vendite.
In effetti tra le ultime uscite dell'editore c'è l'opera di un personaggio che oggi forse non è conosciutissimo ma non è nemmeno il primo Carneade che passa... Mah!
Se c'è una cosa che ho capito dell'editoria è che non si può capire l'editoria.
Quando pensi di aver trovato un principio valido almeno in linea di massima succede sempre qualcosa che rimescola le carte... :si:

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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@bore_ale capisco quello che intendi. Non posso dire di essere contento di quella clausola, ovviamente. Se l'avessi terminato da poco e avessi iniziato ora a proporlo sarei più che d'accordo con te. Anzi, posso dire di essere d'accordo con te anche ora. Dietro la mia opera, come dietro quelle di quasi tutti, c'è una storia travagliata che inizia quando la si è terminata e si incomincia a cercarle una collocazione.
Anni di revisioni, invii, silenzi, qualche rifiuto; contatti con agenzie letterarie morti chissà come per inerzia, interessamenti iniziali svaniti senza una spiegazione logica... 
Si arriva a un punto in cui si incrinano certi princìpi. Non voglio parlare in generale, sia chiaro, lo dico a titolo personale. La frustrazione a volte è tanta, soprattutto quando sei intimamente convinto di aver fatto del tuo meglio: non un lavoro perfetto, per carità, ma un buon lavoro sì.
Non credo che la mia sia stata una scelta completamente giusta o completamente sbagliata. 
Ho pensato che la mia storia avesse diritto di vedere la luce, dopo tanto tempo e attenzioni che le ho dedicato. Con questo non voglio sminuire il lavoro altrui né dire che la strada che ho intrapreso sia quella giusta.
Un po' di amarezza rimane, forse anche più di un po'.

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Io direi goditi la pubblicazione e non farti rovinare la soddisfazione da così poco. 300 copie non sono poche, ma in soldoni di quanto stiamo parlando? 200 euro netti?
Fai come se gli avessi pagato un po' di pubblicità dell'ufficio stampa, da quanto hai scritto il supporto te lo danno, e tieni conto che avranno ancora più interesse a vendere, visto che i soldi vanno tutti a loro all'inizio. Io non penso che qualcuno veramente butti il sangue come uno scrittore per guadagnare 200 euro, che ad ora di lavoro saranno centesimi anzi, probabilmente, anche meno di un centesimo all'ora. 
Come dici tu al prossimo lavoro avrai un altro potere contrattuale. In bocca al lupo per l'uscita!

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Ciao @Marc capisco perfettamente la frustrazione e il desiderio di voler vedere i frutti del nostro sacrificio, del nostro impegno.
Spesso però il nostro (e mi ci metto umilmente anche io) modo di vedere le cose è poco oggettivo, quando si tratta di una nostra opera.
Ad esempio, dici: "[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]non un lavoro perfetto, per carità, ma un buon lavoro sì" il che mi suggerisce due cose.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]La prima è che ovviamente è solo una tua opinione, hai ricevuto riscontri positivi da agenti, editor o altra gente del mondo editoriale?[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Altrimenti l'opinione dell'autore non vale nulla. Nel caso non avessi cercato una valutazione, perché non richiederla? Se sono arrivati tanti rifiuti, le ragioni possono essere diverse... forse la tua opera non è ancora pronta per la pubblicazione e ha bisogno di essere rivista, magari assieme ad un editor bravo. Oppure hai scelto male le CE a cui inviarla, prova con altre...ci sono tantissimi editori in Italia e un'opera che non viene accettata da una CE potrebbe andare benissimo per un'altra.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]La seconda cosa è che oggi purtroppo fare un buon lavoro non è sufficiente. Il mondo editoriale è sempre più competitivo ed esigente, per cui ancora una volta io mi chiederei se davvero quello che ho scritto può valere qualcosa. Ah, per migliorare le proprie capacità ci sono corsi, manuali e quant'altro, qui dentro nessuno è il Dio della scrittura e abbiamo tutti da imparare.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Detto ciò, non demoralizzarti e soprattutto non lasciare che i tuoi buoni principi si incrinino...certi editori poco rispettosi del lavoro altrui non vanno mai presi in considerazione. [/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Quanti rifiuti hai ricevuto? Probabilmente non sono abbastanza. Molti scrittori di fama mondiale ne hanno ricevuti centinaia prima di cominciare a pubblicare seriamente. Insisti, ritenta.[/font]
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Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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@bore_ale anzitutto grazie per il tuo contributo, apprezzo il tuo spirito costruttivo. 
La soggettività del giudizio dell'autore è un problema che avevo considerato fin dall'inizio, infatti ho sottoposto il mio testo a qualche beta-reader (si tratta di parenti e amici, perciò so che bisogna levare dalla positività del giudizio una fetta spessa di buoni sentimenti o paura di urtare una persona cara). Dopo qualche mesetto passato ad apportare modifiche e migliorie per conto mio ho iniziato a inviarlo ai grandi editori, senza costruirmi nessuna illusione, soltanto perché sognare non costa nulla. Ho poi iniziato l'invio a editori di media grandezza e nello stesso tempo, dopo aver letto con interesse i contenuti del WD sulle agenzie letterarie, ho intrapreso anche la strada dell'invio a queste realtà. Tra una mail a mezzanotte del primo del mese e roba del genere mi sono imbattuto in qualcosa di costruttivo: ho iniziato uno scambio di mail con un'agenzia milanese (di cui devo lodare la professionalità) che mi ha fornito suggerimenti importantissimi per migliorare il testo e irrobustire la trama. Sembravano interessati e avevo iniziato a credere nella possibilità di una collaborazione più concreta. Purtroppo però, sempre per via delle misteriose dinamiche del mondo editoriale, l'interesse da parte loro è scemato e non se n'è fatto niente. Incoraggiato però da questo episodio ho ripreso gli invii, stavolta ai piccoli editori. Ho fatto solo invii mirati, scegliendo editori monotematici di giallistica o al massimo editori con una solida collana di genere. Inoltre ho deciso di sottoporre l'opera all'ordalia del famoso torneo GeMS: il romanzo ha passato la selezione dei 400 e alla fine ho ricevuto una netta maggioranza di valutazioni molto positive, alcune entusiastiche, da parte di persone che si auguravano di vederlo edito. Non avevo la velleità di finire tra i premiati, il premio più bello è stato ricevere dei giudizi almeno in parte spassionati da parte di un gruppo di lettori/scrittori. Anche in questo caso ho trovato suggerimenti utili di cui ho fatto tesoro per migliorare ulteriormente il testo.
Non volevo andare OT, solo spiegare un po' le peripezie dell'opera (e sono convinto che altri autori ne avrebbero molte di più da raccontare!).
Tutto questo si è dipanato nel corso di anni; dopo un certo punto è normale sentirsi un po' sfiduciati e si inizia a dubitare di tutto. Mi sono domandato spesso: hai veramente fatto del tuo meglio? E, in buona coscienza, mi sono detto di sì. Per questo forse ho accettato nonostante la clausola. Nel tuo primo intervento hai perfettamente ragione ma a volte il sistema, per come è fatto, ti porta a sminuire i tuoi sforzi e ti fa quasi credere che la pubblicazione sia quasi una grazia ricevuta e non il semplice riconoscimento da parte di un professionista del settore della buona qualità del tuo lavoro letterario.

@Fabioloneilboia grazie per il tuo intervento e per le tue parole incoraggianti. Ho accettato la proposta proprio sperando che quelle mancate royalties saranno parte di un investimento promozionale per offrire più visibilità al libro. Una pia illusione? Forse, addirittura probabilmente.

Forse a volte anche in ambito letterario bisogna essere un pochino gramsciani e opporre al pessimismo della ragione l'ottimismo della volontà speranza  :D

Ciò detto, ti ringrazio ancora per il sostegno e auguro a te come a tutti gli altri le più grandi soddisfazioni editoriali. Ad meliora!

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Marc ha scritto: mar mar 29, 2022 1:02 pmIn conclusione, mi piacerebbe molto sapere se altri utenti si sono trovati davanti a una situazione simile e come si sono comportati, soprattutto per capire quanto questa clausola sia diffusa nel mondo editoriale e come viene recepita dagli autori.
Io non l'ho mai trovata nei contratti propostimi, e a essere sincera non mi piace. Come ha detto qualcuno, non paghi per pubblicare ma non vieni neanche pagato, e non è corretto a livello di principio.

In uno dei miei contratti c'era una clausola che aumentava le royalties con l'aumentare delle copie (ad esempio, sopra le 100 copie vendute prendi l'8% anziché il 5%) ma è già più accettabile. Lo scopo evidente è spingere l'autore a promuovere il libro al di là delle copie per amici e parenti. Quella clausola comunque è stata poi annullata (la CE nel frattempo è cresciuta molto).
Capisco il tuo ragionamento, cioè: "con questo libro magari non guadagno, ma mi promuovo come autore e magari avrò più possibilità col prossimo". Non sapendo di quale CE si tratta è difficile giudicare, così come sapere se le stesse condizioni si trovano nei contratti di tutti i suoi autori. Quello che puoi fare, al limite, è contattare direttamente qualche loro autore (a me chiedono spesso informazioni sulle CE con cui ho pubblicato, e rispondo sempre volentieri).
Il problema, ciò che a me farebbe rifiutare una simile clausola, non è certo il mancato guadagno (in questo periodo mi arrivano i rendiconti delle CE e prima di guardarli devo fare un bel respiro e ricordare a me stessa che il motivo per cui ho scritto quei libri non era certo il guadagno) quanto piuttosto la sfiducia di base da parte dell'editore. Se il libro va meglio del previsto, tutti felici, se va male non ci perde niente.
Marc ha scritto: mar mar 29, 2022 4:11 pmNon credo che la mia sia stata una scelta completamente giusta o completamente sbagliata. 
Ho pensato che la mia storia avesse diritto di vedere la luce, dopo tanto tempo e attenzioni che le ho dedicato. Con questo non voglio sminuire il lavoro altrui né dire che la strada che ho intrapreso sia quella giusta.
Capisco benissimo, perché io stessa ho grosse difficoltà col sistema del mondo editoriale e i compromessi che richiede. Finora sono stata fortunata, e provando un po' qui e un po' lì ho pubblicato cinque libri, anche se non sempre con totale soddisfazione. Anche quando trovi una CE valida, c'è sempre qualche problema: nel contratto, nella comunicazione, nella promozione, ecc. Spesso le scelte a disposizione sono difficili, o comunque non ottimali, e bisogna decidere se accettare un compromesso o aspettare per anni un'occasione migliore che potrebbe non arrivare mai.

Nel tuo caso, mi pare che tu ci abbia riflettuto seriamente (lo dimostra il fatto che ti poni questo tipo di domande, cosa che molti non fanno nemmeno), quindi ti auguro che la CE con cui hai firmato ti serva almeno come trampolino di lancio per farti conoscere e crescere come scrittore.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Silverwillow ha scritto: mer mar 30, 2022 12:38 amIn uno dei miei contratti c'era una clausola che aumentava le royalties con l'aumentare delle copie (ad esempio, sopra le 100 copie vendute prendi l'8% anziché il 5%) ma è già più accettabile
In realtà, quella della percentuale di royalties a crescere in base alle vendite è una prassi abbastanza diffusa. Pure in CE medie e in certe Big, per cui direi che è più che accettabile. 

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Silverwillow ha scritto: mer mar 30, 2022 12:38 amAnche quando trovi una CE valida, c'è sempre qualche problema: nel contratto, nella comunicazione, nella promozione, ecc. Spesso le scelte a disposizione sono difficili, o comunque non ottimali, e bisogna decidere se accettare un compromesso o aspettare per anni un'occasione migliore che potrebbe non arrivare mai.
È il mio stesso punto di vista. Non ho molta esperienza, ma quel poco che ho concluso mi ha fatto capire che alla fine la coperta è sempre troppo corta, qualche compromesso è necessario. Una decina d'anni fa pubblicai un horror, salvo poi rendermi conto che il vero orrore stava nella pressoché totale assenza di promozione e distribuzione. Lungi dal criticare l'editore di allora per questo (esistono politiche editoriali discutibilissime ma legalmente lecite), ne ho però tratto un insegnamento: se la promozione deve pesare interamente sulle mie spalle non c'è prospettiva. Alcuni autori si adoperano con metodo e dedizione, talvolta ottenendo buoni risultati, ma questo ha più senso se si sceglie il self publishing. 
All'epoca non sapevo proprio nulla sulle dinamiche editoriali, oggi ne so poco di più (comunque sempre poco, eh!).
Prima di accettare l'attuale proposta ho cercato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro del contratto: da un lato la famigerata clausola, dall'altro promozione e distribuzione verosimilmente buone, come rilevato da un controllo in rete il più minuzioso possibile.
Per questo motivo ho valutato la clausola in questione come meno "vessatoria", sulla base della speranza (ragionevolmente confortata dalle mie ricerche) che il mio libro sarà accompagnato e sostenuto almeno un pochino nel suo percorso verso il pubblico dei lettori.

Re: Dubbio su clausola contrattuale - royalties dopo 300 copie

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Non so se può essere utile come osservazione, ma tempo fa sottoposi un mio romanzo a una CE media piuttosto rinomata e appartenente a un gruppo editoriale.
Si dimostrarono interessati al manoscritto e ne parlammo anche durante una fiera. In quella circostanza mi dissero apertamente di non aspettarmi anticipi e io dissi che non c'erano problemi a riguardo, ma che mi attendevo, comunque, le normali royalties e una promozione standard da parte loro (cioè non che mi attendessi chissà quale e quanta pubblicità, ma almeno una normale promozione).
Da allora scomparvero.
Questo semplicemente per dire che non è così scontato ottenere promozione... neanche quella di prassi, e neanche da una CE nota.
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