[LP21] Dormono i barchini

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Commento
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Traccia 1: vista

Dormono i barchini
Su una guancia di lago
dormono i barchini dolenti
sotto i salici piangono
le campane di San Martino
e nel commiato serale
lacrime di sangue gonfiano
l'acqua immota
e fredda
il caffè amaro
al tavolo sghembo
di un dehor indolente
sotto i salici piangenti
e il Ferlinga dice
della deriva capitalista
dei continenti
dell'uroboro e la Pangea
del ritorno al Niente
cinque euro accartocciati
e il tavolo torna in asse
la Terra inclina un po' a babordo
due zinnie di plastica debordano
al davanzale accanto, e intanto
i barchini dolenti vegliano
sotto i salici piangenti

e le mie radici riusciranno
a cercare nuova terra?

Re: [LP21] Dormono i barchini

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ciao @Vincenzo Iennaco

Anche se è la prima volta che ti leggo so bene che sei uno dei vecchi dell'ex WD...conosco le tue capacità di esprimerti in versi, e in questa occasione, posso dirti di aver riscontrato un composto fatto da due elementi molto ben distinti. Uno è il rifarsi a un poetare molto classico e il secondo, utilizzare riferimenti molto ancorati alla attualità dei giorni nostri. Il risultato sono dei versi intrisi si un nostalgico retaggio ma molto pertinenti alla nostra attuale vita o società. In certi momenti usi un sentire molto schietto e privo di peli sulla lingua; per poi ritornare sul percorso dolce e struggente della poesia.

[highlight defaultattr=]cinque euro accartocciati[/highlight]
[highlight defaultattr=]e il tavolo torna in asse[/highlight]

questo pezzo in particolare mi ispira quanto detto..

ciao a presto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP21] Dormono i barchini

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La guancia di lago mi ha conquistato subito, sono stata catapultata nella mia infanzia al lago di Garda.
Seduta sui gradini del porto a guardare i paesani al bar, quella gente che sembrava risvegliarsi miracolosamente all'arrivo del primo turista.
L'atmosfera era esattamente cosí, e uguale lo sguardo smarrito di chi decideva di andare a Verona che pareva essere su un altro pianeta, col dubbio di non riuscire a viverici.
Bella, bella, bella!

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Bella! Ho visto l'immagine di due persone sedute sotto un gazebo da bar, tu insieme al Ferlinga, lui che parla della deriva capitalista e di tutte quelle altre questioni di oggi. I fiori di plastica che debordano dal davanzale accanto completano la deriva che vi circonda. Ma dopo queste immagini torna il poeta con "i baracchini dolenti" con la sua domanda "le mie radici riusciranno a cercare nuova terra?" Non dice trovare, ma cercare. Perchè ci si può abituare a tutto e perdere lo stimolo a migliorarsi, ad abbandonare ciò che ci nuoce, lasciandosi trascinare dall'inerzia come i barachini dolenti. 

Davvero molto bella. Complimenti

Re: [LP21] Dormono i barchini

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@bestseller2020 @Almissima @Adel J. Pellitteri @Poeta Zaza  Grazie del commento.
Poeta Zaza ha scritto: @Vincenzo Iennaco  :)

Scusami, ma non riesco a trovare il verso di Neruda. Qua è?

(Sotto lo spoiler non si riesce a leggere)
I versi nerudiani utilizzati sono gli ultimi due, che ho adattato in forma interrogativa. Versi originali: e le mie radici usciranno/a cercare nuova terra.
Nello spoiler fantasma, per chi non lo riconoscesse, avevo specificato che il Ferlinga è Lawrence Ferlinghetti, lì in quel momento con me (idealmente) tramite il suo "Little boy".

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Vincenzo Iennaco ha scritto:
I versi nerudiani utilizzati sono gli ultimi due, che ho adattato in forma interrogativa. Versi originali: e le mie radici usciranno/a cercare nuova terra.
Nello spoiler fantasma, per chi non lo riconoscesse, avevo specificato che il Ferlinga è Lawrence Ferlinghetti, lì in quel momento con me (idealmente) tramite il suo "Little boy".
Grazie, Vincenzo, ma perché ti è uscito quel "riusciranno" invece di "usciranno" che stava tra l'altro perfettamente sia nei tuoi versi che in quelli nerudiani?

Mi è piaciuta molto la tua poesia, caro @Vincenzo Iennaco  :)

Ci ho visto il canto dell'imperfezione e della dolenza indolente. Bravo e ben tornato a noi!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Vincenzo Iennaco ha scritto:
Sai che me lo sono chiesto anch'io mentre ti rispondevo? E ora non so che dirti :facepalm:

EDIT: Vabbè, non riesco a citare solo una parte e non tutto il post. Dopo lo spoiler fantasma anche la citazione ectoplasmatica.
Capisco perché ci mancavi. :D  Adesso non credere di lasciarci di nuovo eh!  :P

P.S.: Domenica 12 c'è l'ultimo  Mezzogiorno d'Inchiostro  dell'anno. Vieni a leggere le tracce.  :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Ciao @Vincenzo Iennaco :)

Non mi sembra di averti mai letto sul vecchio forum, ma potrei esser svampita in merito, in ogni caso è un piacere aver letto questa poesia specifica. 

Leggendola, mi son sentita cullata dai versi come fossi su una barca e tutti i pensieri prendessero forma in quel lieve movimento. Nonostante la calma apparente, c'è una malinconia e una durezza sciolta nel panorama, sciolta in tutto ciò che di fatto la poesia la compone. Ognuno può associarsi al "pezzo" a cui corrisponde, nel mio caso ho molto sentito quel caffè sul tavolo sghembo e l'uroboro, simbolo che mi affascina da sempre e in quel ritorno del niente m'è giunto un eterno ritorno che è in parte un dolce naufragare. 

Chissà se le radici possano trovar nuove terre? È una domanda da fondali: non ci avviciniamo mai abbastanza alla risposta che già dobbiamo risalire su per prendere fiato. 

Grazie e complimenti.
Aras Bauta

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Un accostamento davvero insolito, mi sembrava, all'inizio, di leggere una poesia sullo stile dei poeti classici.
Mi hanno spiazzato, invece, la modernitá del tema e le immagini scaturite.
Ma perche i barchini sono dolenti?
Questo non l ho capito, il lago, i salici le barche, le campane, tutto sembra soffrire, o aspettare qualcosa.
Forse lo scarto finale del pianeta che ci vomiterá nello spazio?
È una specie di melanconia premonitiva quello che avvertono tutte le cose presenti nella tua poesia?
Ho voluto interpretarla cosí, ma non so se rispecchia i tuoi sentimenti.
Piaciuta moltissimo @Vincenzo Iennaco @

Re: [LP21] Dormono i barchini

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@BollaDiSapone @Alba359 Grazie del commento.
Alba359 ha scritto: Ma perche i barchini sono dolenti?
Questo non l ho capito, il lago, i salici le barche, le campane, tutto sembra soffrire, o aspettare qualcosa.
Forse lo scarto finale del pianeta che ci vomiterá nello spazio?
È una specie di melanconia premonitiva quello che avvertono tutte le cose presenti nella tua poesia?
Il lago in questione è quello di Viverone, in provincia di Biella. Non molto grande e a una ventina di km da dove abito. E mi sono trovato spesso a rispecchiarmi nelle sue atmosfere melanconiche, difatti lo preferisco nelle giornate grigie e meno frequentate. La malinconia delle cose è legata alla leggenda che sotto al lago ci fosse un paese sommerso, San Martino, nome in origine del lago. La leggenda, alimentata dai mulinelli che hanno causato vari annegamenti, col tempo è stata ridimensionata a leggenda metropolitana, sono state rinvenute palafitte preistoriche (visitabili) ma del paese non ho riscontri. Ma a livello poetico la leggenda si è sedimentata dentro di me e ho lasciato cose e luoghi a dolersi del paese perduto.

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Ciao @Vincenzo Iennaco 
Mi piace la poesia che sa unire, mescolando armonicamente l’antico, il classico con il moderno. Un’unione che appare naturale, senza contrasti, come invece ci si aspetterebbe.
Ho apprezzato il paesaggio iniziale, di sapore ottocentesco, come un dipinto dei macchiaioli e poi quel caffè, ottimamente amaro, perché si discute di problemi esistenziali, attanagliamenti economici che non ci molleranno mai, influendo sulle nostre vite e poi derive dei continenti, urobori, certo argomenti più innocui, preferibili, per quanto se affrontati di petto capaci anche loro di diventare epocali.
Il tutto finisce con quei cinque euro accartocciati sul tavolo, che fa ritornare il tutto alla realtà odierna e le due zinne che sporgono dal davanzale, come costrette dalla gravità… Bellissima immagine, quasi un avviso a voler tornare davvero alla realtà, pensare alla vita comune di tutti i giorni senza rapportarla con il mondo intero.
Il tuo stile e le tue argomentazioni mi hanno ricordato una poesia del Novecento, italiana, ma non ricordo titolo e autore, che lessi tanto tempo fa in una antologia.
Due amici, anzianotti, discutevano accaloratamente in un caffè cittadino delle conquiste italiane in Africa, decantando questo e quell’altro, illustrando la gloria, il futuro e la potenza della patria e tutti i luoghi comuni fino al suonare del mezzogiorno. Scompare d’incanto la furia e la propaganda patriottica, ci si saluta con sussiego e ognuno torna a casa sua pensando alle prelibatezze che la moglie ha cucinato. Uno dei due pensa con grande commozione all’agnello in fricassea, l’altro non ricordo, ma era qualcosa di buono…
Come a dire: tutti i discorsi per raddrizzare e osannare quel che si vuole ma a un certo punto… tutti a casa, che si sta meglio.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [LP21] Dormono i barchini

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@Vincenzo Iennaco  che la tua poesia mi piaccia è innegabile. Ci ritrovo quell'indolenza ben narrata nel dormire dei barchini che come dicevi sopra dà la perfetta immagine della malinconia. Non ho frequentato tantissimo i laghi se non quelli del Trentino e di Bracciano dato che vivo al mare, ma anch'io, nel mio piccolo, apprezzo quella sensazione di giornata uggiosa che sanno darti.
Solo complimenti per una poesia che come ha detto anche @Alba359 sembra partire con uno stile classico e antico e poi ha una sferzata di modernità.

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Ciao @Vincenzo Iennaco 

Questa quartina iniziale possiede un afflato così classico che ci trascina in un mondo pascoliano:

"Su una guancia di lago
dormono i barchini dolenti
sotto i salici piangono
le campane di San Martino"

In questa poesia sei riuscito a coniugare un linguaggio poetico fluido e musicale con un tema di denuncia dal sapore pasoliniano.
Una riflessione amara e dolente che si pone in maniera intimista, interrogativi di respiro esistenziale.
Sono versi che in una veste pacata dal sapore "classico", affrontano una riflessione di assoluta attualità.

Complimenti a presto rileggerti.

Re: [LP21] Dormono i barchini

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Una poesia dalla raffinata costruzione: basta guardare al triplice accenno ai salici, testimoni impassibili del giorno che muore, e alla duplice allusione ai barchini, che prima "dormono" e poi "vegliano". 
Non solo: utilizzi una figura retorica bellissima, l'ipallage, applicando ai barchini l'aggettivo "dolente", che con tutta evidenza va invece spalmato a piene mani sul componimento intero, e in particolare sui due versi finali, i quali mi pare racchiudano un'altra figura retorica importante, l'adynaton. È difatti impossibile che le radici trovino da sole una terra nuova, a meno che non si stradichi la pianta.
Che bellezza ritrovarti, @Vincenzo Iennaco. Complimenti.
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