[LP18] - Volano

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Traccia 2 - In memoria


[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Volano[/font]


Volano angeli in caduta
angeli umani senza ali né voce.
Disperata folle ricerca di vita.
Grida che restano mute
cruda scena di una tv di stupore.

Volano, senza volto né nome,
macabra danza scomposta
di anime disciolte nel fumo.
Stelle spente tra le fiamme
come piume scendono lievi

Volano, occhi chiusi e pugni stretti
misurano la vita che resta.
Maledicono l’assenza di un Dio
sordo all’ecatombe dei figli sull’altare
che infiamma il cielo della metropoli

Sulla strada bianca di catastrofe
crollano l’acciaio e il cemento.
Nebbia di cenere e calce toglie i respiri,
smarriti nel giorno del giudizio
uomini piangono nel silenzio.

Re: [LP18] - Volano

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Una poesia che mette in contrapposizione la rapidità reale della caduta con la lenta agonia; in quattro strofe fissi gli istanti che quegli "angeli senza ali nè voci" hanno vissuto rendendoli eterni.  Un rallenty efficace che lascia spazio alla riflessione per la ricerca di un Dio incomprensibile, per la fragilità di colossi come le torri gemelle, per l'inspiegabile follia umana, la caducitàdella vita. Bravo, mi è molto piaciuta.

Re: [LP18] - Volano

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Ciao @Nightafter,
come in una fotografia questi corpi in caduta libera sembrano sospesi nel vuoto di un'atmosfera di 

nebbia e cenere di calce.

Una poesia sostanzialmente descrittiva, perché non hai tentato un'interpretazione dell'evento, che forse non aveva altra spiegazione se non quella di un mondo che, anche lui (esso), cade. A parte la frase 

Maledicono l’assenza di un Dio
sordo all’ecatombe dei figli sull’altare

Un trauma che rimarrà per sempre una ferita nella nostra memoria.

Ciao
Ultima modifica di Gianfranco P il dom set 12, 2021 4:26 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: [LP18] - Volano

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@Nightafter   :)

Che bello che tu alla fine ci abbia provato e che la tua poesia sia anche piaciuta! 

Avevo visto lungo sulla tua anima di poeta!  :si:

Nightafter ha scritto: sab set 11, 2021 7:00 pmVolano, senza volto né nome,
macabra danza scomposta
di anime disciolte nel fumo.
Stelle spente tra le fiamme
come piume scendono lievi
Questa strofa è la più significativa, mentre la prima è stata solo descrittiva, a mio avviso.

Nightafter ha scritto: Volano, occhi chiusi e pugni stretti
misurano la vita che resta.
Maledicono l’assenza di un Dio
sordo all’ecatombe dei figli sull’altare
che infiamma il cielo della metropoli
Hai scelto la declinazione dell'assenza di un Dio, ma tra quelli che misuravano la vita che gli restava c'era di certo anche chi gli si affidava. 
A quel Dio che ci ha dato il libero arbitrio che permette i vertici del bene e gli abissi del male ad ogni uomo.
Nightafter ha scritto: sab set 11, 2021 7:00 pmNebbia di cenere e calce toglie i respiri,
smarriti nel giorno del giudizio
uomini piangono nel silenzio.
L'assaggio di una apocalisse laica che lascia inermi e smariti.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [LP18] - Volano

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Poeta Zaza ha scritto: @Nightafter   :)

Che bello che tu alla fine ci abbia provato e che la tua poesia sia anche piaciuta! 

Avevo visto lungo sulla tua anima di poeta!  :si:
 Mia dolce @Poeta Zaza 
mi sa che sono io a vedere molto breve la mia anima, vuoi di poeta che del resto.

Certo tra quei morti, come giustamente osservi, ve ne saranno stati anche di credenti.
Questo non li avrà aiutati a salvarsi, ma almeno gli ha offerto una speranza di paradiso come martiri del nostro tempo.
Non li ho certo ignorati, ma ho parlato della disperazione di chi è morto solo in quel massacro, lontano dagli occhi di Dio e senza conforto nella propria coscienza.

Grazie della lettura e delle gradite parole. Un abbraccio :)

Re: [LP18] - Volano

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Adel J. Pellitteri ha scritto: Una poesia che mette in contrapposizione la rapidità reale della caduta con la lenta agonia; in quattro strofe fissi gli istanti che quegli "angeli senza ali nè voci" hanno vissuto rendendoli eterni.  Un rallenty efficace che lascia spazio alla riflessione per la ricerca di un Dio incomprensibile, per la fragilità di colossi come le torri gemelle, per l'inspiegabile follia umana, la caducitàdella vita. Bravo, mi è molto piaciuta.
Grazie di avermi letto e commentato, mia diletta @Adel J. Pellitteri 
Ho voluto esprimere l'incredulità che un dramma di questa portata potesse davvero avvenire "per l'inspiegabile follia umana".

Un grande abbraccio. Ciao.

Re: [LP18] - Volano

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@Nightafter ciao.

Ci proponi una lirica che racchiude un grande pathos. Avverto la ricerca di comunicare una tensione drammatica, meno lo sforzo di dare forma al componimento. A volte bastano pochissimi versi, ma dei quali si riesce a impugnare una regola formale, per ottenere una grande incisività espressiva. Soprattutto quando si scrive in poco tempo, e la funzione dei Lampi è proprio questa. Da quel poco che ho avuto modo di leggere di tuo so che hai comunque un senso della forma. Occorre aver presente che la forma è contenuto, soprattutto in poesia. Quindi non sempre basta aver centrato un argomento ma occorre avere anche un'idea che renda il nostro messaggio acuto come una lancia per fissarsi nella memoria di chi legge. La metrica è uno strumento che serve proprio a questo: la regolarità ritmica dei versi aiuta a mandarli a memoria come una musica che ci aiuta ricordare le parole. Succede anche nelle canzoni, quando non ricordiamo delle parole abbiamo però almeno la memoria del loro ritmo, come di una casella dalle proporzioni ben definite di cui in quel momento ci sfugge il contenuto. La metrica è solo uno dei tanti modi per dare forma a una poesia e secondo me oggi anche non più necessario se non nei versi cantati. Un elemento che evidenzia una certa ingenuità nell'organizzazione dei versi è la rima involontaria(?) negli ultimi due versi.
Procedendo in un esame dell'ordine interno del componimento possiamo soffermarci su un altro aspetto evidente in alcuni passi del componimento: la scelta e la ripetizione delle parole. Questo aspetto è analizzato da specifiche figure retoriche, spesso ne utilizziamo senza neache averne consapevolezza, perché ogni regolarità formale ha una sua figura retorica. In questo caso parliamo di Anafora e Epifora.
Le prime tre strofe si aprono con la parola volano, che quindi assume un tratto semantico riconoscibile come una regolarità dal lettore. Dunque forma che si fa significato. Ma anche la ripetizione della parola angeli nei primi due versi che accentua l'aspetto enfatico dei versi coinvolti. Ci sono dunque delle tracce di un ordine ancora poco controllato. Intendiamoci, anche il disordine spesso è un ordine di un livello più alto, ma proprio per questo, e perché critica un ordine più elementare, richiede un controllo ancora maggiore per non essere ridotto alla casualità.
In sintesi c'è il tentativo di rendere poesia un'immagine e credo che non manchi molto per avere quell'astuzia tecnica per rendere degli spunti qui ancora troppo estemporanei una forma poetica più compiuta.

Re: [LP18] - Volano

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Mio buon @Anglares 

Sono grato e commosso da questo maestoso commento che hai dedicato a quanto ho scritto.
Ovviamente come molti, se non tutti, qui, qualcosa della poesia e delle sue regole interne ci è capitato di leggerne.
Dico questo perché ogni tua parola di questo prezioso commento è assolutamente condivisibile.
Non cerco scuse alle lacune che in questo genere di espressione e di arte, abbondo largamente.
Tu mi parli e nel farlo mi elevi a rango di esteta che si cimenta nei versi, questo mi gratifica solleticando il mio ego, ma allo stesso tempo, mi fa sentire come un ladro che ruba in chiesa.
Per come dire, il linguaggio che mi mi è più congeniale resta sempre nell'ambito della prosa, non di meno ciò che produco in prosa è di una qualità tanto bassa da far pensare, nel mio caso a "braccia strappate all'agricoltura".
Se tale è il livello di ciò che scrivo in prosa, lascio a te dedurre quali possano essere i risultati quando provo ad affacciarmi sul campo della poesia.
Mi reputo in verità assimilabile a quei pittori domenicali con l'hobby paesaggistico, 
Brave e meritorie persone che si dilettano tra pennelli e colori, producendo assai spesso pietose croste che valgono meno del materiale e della tela impiegate.
Ora anche a questi modesti esteti, talvolta, per fortuita casualità, accade di dipingere qualcosa che non suscita immediato disgusto: ne sono gratificati loro e rasserenati gli sfortunati spettatori dell'opera.

In questi rari successi, frutto appunto di una miracolosa concomitanza di pennellate ben date e colori ben scelti, solo i più ingenui o dementi di loro credono di aver prodotto qualcosa di artistico.

Almeno in questo credimi, non sono ingenuo ne demente, io scrivo male in prosa e ancor peggio in poesia, di questo ne ho piena coscienza, per tanto quando oso per diletto o gioco dell'intelletto, a provarmi in questo genere letterario, lo faccio nello spirito del novantenne che corre la maratona cittadina, con l'intento di dilettarsi,
nella corale competizione, ma giammai seriamente di vincerla.

Ti ringrazio per l'immeritata e straordinaria attenzione che mi hai dedicato.
Un cordiale saluto, amico mio. 

Re: [LP18] - Volano

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@Nightafter hai scritto una bella poesia, delicata, che ben descrive cosa è successo.
Nightafter ha scritto: Volano, occhi chiusi e pugni stretti
misurano la vita che resta.
Il verso più drammatico è questo sopra, che incide nella memoria l'orrore del mondo. E questo verso è solo la punta dell'iceberg, ciò che il mondo ha visto. Perché come sono morti dentro lo immaginiamo, ma non lo sappiamo. Le ultime telefonate, le ultime parole, gli ultimi gesti prima del crollo. Noi ci fermiamo all'ultimo volo, forse perché volare è sempre stato il sogno dell'uomo e questa nuova frontiera della crudeltà umana lo ha distrutto in più modi. Scusa la digressione.
Un altro aspetto che ho notato è la sensazione di silenzio che ho provato leggendoti, innescata dalla prima e dall'ultima strofa. Mi è piaciuta, grazie.
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [LP18] - Volano

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Una poesia molto, permettimi il termine che non vuol essere denigratorio, cinematografica.
Si sofferma inquadratura su inquadratura sui fatti drammatici, quasi una cronaca, ma con metafora molto belle proprie dell'ars poetica.
Tuttavia l'ultima strofa secondo me è quella che seguendo il senso che immagino tu abbia voluto dare ai versi avrei modificato leggermente mettendo
Nightafter ha scritto: Volano l'acciaio e il cemento,
sulla strada bianca di catastrofe.
Nebbia di cenere e calce toglie i respiri,
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]crollano e piangono gli uomini,[/font]
smarriti nel giorno del giudizio.
Silenzio.
Ma questa è solo una mia interpretazione. Il mio giudizio complessivo è buono comunque, bravo.

Re: [LP18] - Volano

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Nightafter ha scritto: cruda scena di una tv di stupore.
Che piacere incontrarti, @Nightafter. Nella tua solenne poesia tocchi con mano leggera tutti gli elementi della tragedia. Ho messo in evidenza quelli che più mi sconvolgono e che sono peculiari del nostro tempo in cui tutto viene fotografato, filmato, registrato. Se da una parte è un bene, perché le notizie devono girare libere e il diritto all'informazione è sacro, dall'altra ci troviamo di fronte a ciò che tu ben evidenzi con gli aggettivi che usi: la scena è cruda e si rinnova ogni volta in "una tv di stupore", dove non sempre lo stupore va di pari passo con il dolore.
Nightafter ha scritto: Volano, senza volto né nome,
macabra danza scomposta
Un libro che ho letto, molto interessante, intitolato "L'etica del turismo", tratta proprio di questo: come educare orde di persone che fotografano la povertà delle favelas, o che organizzano tour nei luoghi che sono stati teatro di efferati delitti, o che scattano foto sulla scena di incidenti? Si tratta di un argomento che mi interessa moltissimo. 
Nightafter ha scritto: Sulla strada bianca di catastrofe
crollano l’acciaio e il cemento.
L'immagine ben testimonia il fatto che ciò che razionalmente pareva impossibile è invece accaduto davvero. 
Poesia dolente e scevra da sentimentalismi. Un abbraccio e grazie.
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Re: [LP18] - Volano

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@Nightafter ciao, hai una bellissima pipa! ma mi chiedo: la usi veramente?

Io ti segnalo solo questa frase che mi è piaciuta molto:
Nightafter ha scritto: Volano, occhi chiusi e pugni stretti
misurano la vita che resta.
Io credo che in quella lunga discesa dei 110 piani, l'uomo scomposto nel tragico volo, ebbe il tempo per misurare quanto gli rimaneva da vivere..
Per il resto, direi che anche te non ti cimenti in questioni morali o storiche che tanto grondano dal fatto del disastro. Io non ho scelto questa traccia, perché non ho voluto esprimere quello che penso a proposito della tragedia... che sicuramente, se l'avessi scelta questa , avrei caricato i versi di quel contesto storico dove, politica estera guerrafondaia, pseudo sogni americani di grandezza e sicurezza, che sicuramente tanti non avrebbero gradito o capito... comunque bella prova... ciao a presto..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP18] - Volano

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Ciao @bestseller2020 

Grazie della tua lettura.
Sì ho preferito guardare al dramma personale di questi uomini e donne, costretti in quei momenti tragici a scegliere la morte meno atroce.
Questo senza pensare in quegli istanti quali fossero le cause che avevano generato quel disastro assolutamente imprevisto e imprevedibile nella realtà.
Che tutto questo fosse legato alla aleatoria ipotesi degli Stati Uniti di esportare la democrazia, mettendo in atto una guerra di precisi interessi egemonici ed economici, vestita di un opportunismo spacciato come ideale, ovviamente era il più remoto dei pensieri che potesse toccarli in quel frangente.

Un saluto amico mio. 
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