[LP18] Due fari nel buio

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Traccia n. 2. In memoria

Un battito di ciglia
d’ali d’acciaio un frullo
e polvere di vita tra le mani
resta
tra scatti di macerie e di guerriglia.

Osservo da quassù 
il viso mio disfatto nel selciato.
Non sono nato angelo
a salvarmi, davvero, ci ho provato.

Dei corpi dilaniati
alle consuetudini divelti
non restano che due potenti fari
e nomi da riempirci venti annali.

Morire d’odio
in un giorno di pace,
udire i sogni frantumarsi
in un boato.
Non può essere solo per questo
che son nato.

Re: [LP18] Due fari nel buio

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ciao @@Monica e bentornata..


Traccia n. 2. In memoria


Un battito di ciglia
d’ali d’acciaio un frullo
e polvere di vita tra le mani
resta
tra scatti di macerie e di guerriglia.
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Successe tutto in un istante. L'aereo che si schianta, la palla di fuoco e le torri che prendono fuoco, la gente che sventola fazzoletti in segno di aiuto. E poi, dopo qualche ora il crollo. Quello che resta lo dipingi molto bene: l'idea di un campo di battaglia.
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Osservo da quassù 
il viso mio disfatto nel selciato.
Non sono nato angelo
a salvarmi, davvero, ci ho provato.
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Qui fai parlare la vittima che si domanda sulla  mancanza d'ali in quel pauroso volo, lungo quasi una vita. Chissà cosa avranno pensato nella discesa verso il suolo che comunque durò parecchi secondi, tanti ne servirono per scalare all'incontrario i 415 metri di distanza dal suolo.
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Dei corpi dilaniati
alle consuetudini divelti
non restano che due potenti fari
e nomi da riempirci venti annali.
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oggi al posto delle torri ci sono due fari che vengono accesi nella notte. Quasi tremila nomi di persone scolpite nella pietra a testimonianza. Io credo che sia rimasto di più in quel luogo. Credo anche che ci sarebbe da fare una interminabile discussione dove metterci oltre alle vittime e ai carnefici, anche tanti mandanti.
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Morire d’odio
in un giorno di pace,
udire i sogni frantumarsi
in un boato.
Non può essere solo per questo
che son nato.
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La chiusura coglie tutta l'amarezza di chi è morto ma ha la possibilità di raccontarlo. I morti però non hanno questa capacità, noi sì!.
Questo pensiero struggente è il classico del genitore, che di fronte al figlio morto in giovane età ( tanti lo erano) si domandano quale destino terribile siano incappati.
Tu dici " morire d'odio in un giorno di pace" sembrerebbe sensato, per chi vede la vita distraendosi sul fatto che noi non siamo ancora una terra in pace.                La strada è ancora lunga e irta di ostacoli. Comunque la poesia piace, anche la sonorità è ben curata, le parole organizzate in versi comprensibili, che non costringono alla ricerca del senso, alla interpretazione libera. Dico che se io avessi scelto questa traccia sarei stato costretto a scrivere dei versi provocatori, fuori dalla visione reale che tu hai dato, ma che purtroppo è troppo semplicistica. Non che te ne faccia una colpa, credimi, in fin dei conti anche nella poesia                            " Hiroshima" di Jabeleanu, non vi sono elementi di scontro di tipo storico, ma solo una struggente aria di polvere di persone sparse sulla nuda terra, per cui bisogna fare attenzione a non calpestare, corpi e memoria.
ciao a presto

Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP18] Due fari nel buio

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Grazie @bestseller2020, felice di ritrovarti. Grazie per la lettura e il commento.
Quel da nato giorno, per noi che lo abbiamo vissuto, sarà incancellabile. Non ho voluto calcare la mano, le immagini sono ancora troppo fresche nella mente e anche il profondo stupore.  Piuttosto la chiave che volevo dare era proprio nel punto di vista della vittima. Che si debba morire ė legge del creato e che in linea di massima non si conosca quando ciò avverrà è un altro dato di fatto. Ma chi viene strappato alla vita per mano altrui, con odio, una domanda penso se la farebbe. Ho letto che ben il quaranta per cento delle vittime non ha tuttora un nome. Ho voluto dar voce a una vittima ignota.

Re: [LP18] Due fari nel buio

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@Monica ha scritto:
Un battito di ciglia
d’ali d’acciaio un frullo
e polvere di vita tra le mani
resta
tra scatti di macerie e di guerriglia.


Osservo da quassù 
il viso mio disfatto nel selciato.
Non sono nato angelo
a salvarmi, davvero, ci ho provato.

Dei corpi dilaniati
alle consuetudini divelti
non restano che due potenti fari
e nomi da riempirci venti annali.


Morire d’odio
in un giorno di pace,
udire i sogni frantumarsi
in un boato.
Non può essere solo per questo
che son nato.
Composizione particolare, ho evidenziato in grassetto in versi che riportano "la cronaca" dell'evento mentre gli altri due vengono  recitati dal soggetto-vittima. Se letti in sequenza i primi in grassetto e di seguito gli altri la tua poesia non perde un briciolo di significato e musicalità. Per te solo complimenti.

Re: [LP18] Due fari nel buio

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@Monica ha scritto: Un battito di ciglia
d’ali d’acciaio un frullo
e polvere di vita tra le mani
resta
tra scatti di macerie e di guerriglia.

Osservo da quassù 
il viso mio disfatto nel selciato.
Non sono nato angelo
a salvarmi, davvero, ci ho provato.

Dei corpi dilaniati
alle consuetudini divelti
non restano che due potenti fari
e nomi da riempirci venti annali.

Morire d’odio
in un giorno di pace,
udire i sogni frantumarsi
in un boato.
Non può essere solo per questo
che son nato.
Gradevoli le rime che hai creato: danno vita a una nenia musicale e malinconica che si presta benissimo al punto di vista che hai scelto. Mi interessa molto il verso "Osservo da quassù il viso mio disfatto", perché sembra adombrare l'esistenza di un'anima, o comunque di una coscienza che si stacca dal corpo, ormai morto. Mi interessa anche molto il verso finale: l'anima, o l'essenza, o l'ombra (non so come possiamo chiamarla) sembra quasi non arrendersi all'idea che la morte corporale, oltretutto così brutale, possa rappresentare la vera fine. La domanda (indiretta) è accattivante perché lascia aperta la poesia, almeno ai miei occhi. E ciò mi piace molto.
Mi permetto solo un appunto: eviterei, soprattutto in poesia, quelle locuzioni che possono suonare come frasi fatte, quali ad esempio "battito di ciglia", "ali d'acciaio", "i sogni frantumarsi". 
Grazie, @@Monica.
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