[MI 153] Il re di tutti i re

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Il mio commento

Traccia di mezzanotte

Mi sono avvicinato.
Non dovevo.
Ma mi sono avvicinato.
Dovevo fuggire, urlare, cercare aiuto. 
Invece mi sono avvicinato.
All'inizio è diventato tutto bianco.
Una luce fortissima, che mi ha costretto a chiudere gli occhi.
Non è stato un lampo però.
È durato qualche secondo.
Come se all'improvviso qualcuno avesse deciso di cancellare per sempre gli altri colori dal mondo.
Poi il bianco si è concentrato in un punto. Una colonna bianca immobile, così lucente da costringermi a distogliere lo sguardo. 
È in quel momento che è arrivato il rumore.
Prima c'è stato un fischio basso, che dopo qualche istante è diventato insostenibile.
Forse è per quello che mi sono avvicinato.
Forse cercavo un modo per farlo smettere.
Ho corso incontro alla colonna.
Mi terrorizzava e ho cominciato a corrergli incontro.
E alla fine l'ho toccata.
Ho infilato il dito indice nella colonna.

«Si sta svegliando il re di tutti i re»
Apro l'occhio sinistro.
Poi il destro.
«Re di tutti i re!»
Un urlo corale ultima il mio risveglio e scaccia via la confusione.
Ora sono orientato.
Ma sono anche legato.
Mani e piedi.
Lancio uno sguardo verso destra e vedo un essere con la pelle violacea e un solo occhio azzurro al centro della testa.
Uno sguardo verso sinistra e vedo un essere con la pelle verde e tre occhi neri, due sulle spalle e uno sulla fronte.
Davanti a me c'è un essere nero, senza occhi, che mi tasta i piedi con le mani e sorride compiaciuto. 
«Lasciatemi andare! Chi siete? Cosa volete da me?»
Le urla vengono fuori dalla mia bocca in modo caotico. Sono talmente tante le cose che non capisco, che mentalmente mi è difficile gestire il flusso di domande.
«Re di tutti i re, il solo fatto che tu ci rivolga la parola ci eleva!» dice il verde.
«Re di tutti i re, dici soltanto una parola e noi saremo salvati!» dice il nero.
«Re di tutti i re, uccidimi ora, perché non sono degno di stare al tuo cospetto!» dice il viola.
Faccio qualche respiro profondo. Per qualche ragione oscura questi esseri orribili mi venerano.
Devo sfruttare la cosa a mio vantaggio.
«Io, il re di tutti i re, vi comando di slegarmi e riportarmi sul mio pianeta.»
L'essere viola sbianca e guarda l'essere nero.
L'essere verde fa altrettanto.
«Che facciamo?» gli chiedono in coro.
Quello resta per un attimo a pensare, quindi allarga le braccia in un gesto sconsolato.
«Impossibile, re di tutti i re. Siamo già a tre galassie e mezza di distanza.»
Scatto sul pianale su cui mi hanno legato e i lacci con cui mi sono stati bloccati mani e piedi danno prova di un'ottima resistenza.
Vorrei piangere, ma temo di spaventarli.
E ho bisogno che restino servizievoli.
Non avrei idea di come ripercorrere tre galassie e mezza. Nemmeno una in realtà.
«Che significa re di tutti i re? Me lo spiegate, per cortesia?» chiedo allora all'essere nero, che mi sembra il capo della cricca.
«Che umiltà, re di tutti i re...» commenta subito il verde alla mia sinistra.
«Sei il re di tuttii i re, perché nonostante la tua civiltà sia una delle più popolose dell'universo e nonostante tu non faccia nulla tutto il giorno, vieni venerato e gratificato ogni 27 del mese terrestre. Ti abbiamo osservato per anni e la tua leadership è sempre rimasta indiscussa, senza che alzassi un dito.»
Mi hanno osservato.
Per anni. 
Io.
Sono stato osservato per anni.
«Ma perché? Io non faccio nulla dalla mattina alla sera!» grido, facendo sfociare in parole il flusso di pensieri.
«Appunto» risponde l'essere nero, con un sorriso sornione. 
«Ma appunto cosa? Che cosa volete da me?»
Sono fuori di me.
L'essere verde arretra spaventato, perché i legami dal suo lato hanno vacillato pericolosamente.
«Vogliamo imparare, re di tutti i re» chiosa quello senza occhi.
Ha cambiato tono della voce. È sempre servizievole, ma c'è una sfumatura di scaltrezza ora.
«Ma cosa vi posso insegnare?» chiedo esasperato.
L'essere in nero mette una mano sulla spalla dell'essere viola.
«Ripercorri le gesta del re di tutti i re.»
Quello non se lo fa ripetere due volte e urla di gioia, quindi tira fuori da una protuberanza sotto l'ascella sinistra una sottospecie di tablet e si schiarisce la voce: «Reddito di cittadinanza, pensione della nonna morta da tre anni, falsa invalidità per cecità» elenca quello, quindi mi lancia uno sguardo veloce e si concede un «La cecità è stata un vero colpo da maestro, re di tutti i re.»
Sono offeso. 
Questi esseri ripugnanti mi stanno ammirando per cose di cui mi vergogno.
Cose che ho dovuto fare per sopravvivere in una società che non dà scampo.
«Non avevo alternative. Sono stati due anni complicati. La mia ragazza mi ha lasciato e ho perso la fiducia in ogni cosa.»
Mi sto davvero giustificando con tre alieni dalle dubbie fattezze?
«La tua ragazza ti ha lasciato perché le avevi messo le corna con la sua collega. E sono tre anni che percepisci la pensione di tua nonna, senza dichiarare che è morta» dice l'essere viola, di nuovo con il tablet tra le mani.
«Ti abbiamo osservato con attenzione» aggiunge l'essere verde. 
Sono mentalmente esausto.
Non esiste che a farmi la morale siano tre alieni dall'aspetto ripugnante. 
Io solo so cosa ho passato. 
La collega di Sandra aveva detto che non avrebbe mai parlato ed è scoppiata in lacrime proprio la sera dell'addio al nubilato. Dovevamo sposarci due giorni dopo. Se solo avesse tenuto la bocca chiusa qualche altro giorno, ora staremmo parlando di altro.
«Non avete alcun diritto di giudicarmi. Solo io so cosa ho passato. Se volete ritenermi un poco di buono, accomodatevi pure. Sareste gli ennesimi in una lunghissima lista, che comincia con quell'illusa di mia madre.»
L'essere in nero fa scivolare la testa all'indietro ed emette un muggito di sofferenza.
«Ma chi ti giudica! Chi ti giudica! Noi vogliamo diventare come te! Svelaci i tuoi segreti» urla poi, come un ossesso.
L'essere viola lo sente parlare con tanto ardore e comincia a piangere di commozione.
«Sul nostro pianeta il reddito di cittadinanza non esiste. Dobbiamo lavorare. Ogni giorno della nostra vita. Sudare ogni centesimo di euro sgoforgnani che riceviamo in busta paga» aggiunge poi, asciugandosi l'occhio al centro della faccia con il dorso della mano.
Resto in silenzio per qualche secondo. Poi capisco che questi sgorbi hanno davvero bisogno di me.
«Ditemi cosa volete che faccia per voi.»
«È davvero il re di tutti i re» dice il verde.
Ma poi il nero si schiarisce la voce e si prende la scena: «Tu guiderai la rivolta sul pianeta Sgoforgn. Insieme porteremo il reddito di cittadinanza anche lì.»
«D'accordo» dico in un eccesso di entusiasmo, che non so da dove arrivi.
I tre non riescono a contenersi.
Pianti. 
Risate isteriche.
«Dieci minuti e saremo su Sgoforgn!» urla il viola.
Mi slegano. 
Pacche sulle spalle.
Incitamenti.
«Re di tutti i re, sei il numero uno!»
Metto piede sul pianeta. L'aria è irrespirabile, ma c'è un manipolo di altri sgorbi pronti a sostenermi.
Sono pronti alla rivolta.
E io a guidarli.
Anche perché il mese prossimo il reddito di cittadinanza mi scade e il 27 mi arriva l'ultima mensilità.
E il cadavere di nonna in cantina comincia a puzzare.

Re: [MI 153] Il re di tutti i re

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Simpaticissimo Loscry  :asd:
Così  a razzo ti è scappato un "dici" anziché  "dicci" nella prima parte. E poi quando gli dicono di averlo osservato, hai scritto "Io" ma credo sarebbe stato più  indicato "Me".
Mi sono sganasciata già alla prima invocazione e ho dovuto interrompere la lettura.  :D
Ovviamente mi è piaciuto molto. Il finale è  un po' sbrigativo rispetto ad altre storie, ma sei sempre bravissimo. Grazie ^^
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI 153] Il re di tutti i re

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Loscrittoreincolore ha scritto: «Reddito di cittadinanza, pensione della nonna morta da tre anni, falsa invalidità per cecità»
Che abominio, e che figuraccia di fronte agli alieni variopinti... 
Una scherzosa denuncia di turpitudini non estranee alla nostra società, in un racconto tutto nel tuo stile allegrissimo.
Mattia, scrivi durante il viaggio di nozze? Quindi ti sei appena sposato! Auguri con tutto il cuore! Che cosa bella!  :love:
ElmoInverso ha scritto: Congratulazioni ^__^ io mi sposo il 10 luglio. E chi ci ferma?
Congratulazioni anche a te, @ElmoInverso, e tantissimi auguri! Anch'io mi sono sposata il 10 luglio!  <3
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Re: [MI 153] Il re di tutti i re

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Ciao @Loscrittoreincolore 
Innanzi tutto auguri per il tuo matrimonio.
Poi complimenti per il fantastico e sarcastico senso dell’umorismo. Certo che se i marziani ammirano certi scarti dell’umanità che comunque vanno per la maggiore e saranno eroi, gli unici eroi che oggi si acclamano davvero in questo mondo, cadono tutte le speranze per gli altri, sia di un miglioramento che di fuga in altre galassie dove a quanto pare sono molto retrogradi…Non abbiamo speranza. 
Racconto molto divertente, vorrei avere io il tuo senso dell’umorismo. Le ultime volte che ho usato il mio, che ho fatto finta di usarlo diciamo, una vita fa, ho rischiato di brutto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 153] Il re di tutti i re

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Viva gli sposi!!!!

Ma é scoppiato un virus che si sposano tutti?

Detto questo @Loscrittoreincolore ti faccio i complimenti per questo racconto che mi ha divertito dalla prima all'ultima parola. Ho abboccato all'incipit, mi sono addentrata nella colonna e mi aspettavo un racconto di fantascienza tradizionale. Invece no, mi hai lasciato a bocca aperta con la descrizione degli alieni ( ammetto che ho pensato a Monsters & Co ) e con le loro "esigenze" che evidentemente sono universali!
E che ritmo in questa storia!
Ho apprezzato anche molto il finale che lascia intendere la necessità di trovare urgentemente un altro espediente per sopravvivere.
Fantastico, bravissimo!

Re: [MI 153] Il re di tutti i re

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Ciao, @Loscrittoreincolore , ti dico più o meno la stessa cosa che ho detto a @Ippolita , ma per ragioni diverse (mie personali ed egocentriche. Siete diversissimi, tranne per quello che sto per dirvi, che poi si applica anche a me, in fin dei conti, mannaggia alla miseria). A prima ero col cellulare e non potevo commentarla a dovere, ora è ora troppo tarda e non posso per questo motivo. Tornerò, ma ma nell'uno e nell'altro caso per darvi laserate. Non certo perché manchino le idee (con voi non si rischia mai), ma perché se iniziate a fare teatro le disperdete. Già dalle anafore dell'incipit mi sono irritato. E allora si attiva l''Edu cavapupazzi. Eh, lo so sono amaro. Tornerò
Scrittore maledetto due volte
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