[MI150] Scripta sanguine

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Traccia di mezzogiorno. Padroni del tempo.



  
Tutti gli esseri umani devono essere istruiti sul mondo. Io, che sono il Tempo, ho questo arduo lavoro da quando io stesso esisto. Tutti hanno bisogno di me, ma io, più che assistere ed insegnare, cos'altro posso fare.

Alessandro si è alzato dal letto; gli avrà portato consiglio la notte? Si dirige verso il telefono di casa: farà la telefonata che mi aspetto?


“ Ciao papà! Come stai?”. “ Come stai te, semmai! Ti sei ripreso dall'incidente di ieri?”
Lui si porta la mano sulla testa, lì, dove ancora fa male.


Già! Il colpo di ieri. Lui era salito in macchina per andare in ufficio. Portava con sé il progetto pubblicitario per il lancio dell'aceto del dottor Scotti. Era il giorno della presentazione ai clienti ed era certo, che sarebbe stato un successo, con l'acquisizione del contratto della campagna commerciale; ogni suo spot era un successo assicurato:  “ Cade rosso e vivo! giù con un sorriso! Il palato a rallegrar!”

Ma non tutti erano entusiasti del suo successo; il vecchio padre non lo era per niente.

Meriteresti di essere mandato indietro nel tempo!”, lo aveva ammonito tanto tempo fa.
Non si parlavano più, dal momento che Alessandro, aveva rinunciato alla cattedra di lettere per fare il pubblicitario. Il vecchio padre si era dispiaciuto al punto che ne aveva fatto una malattia.  Aveva seguito il figlio in tanti anni di studio, proprio con l'intento di fargli prendere quel posto, che lui stesso aveva ricoperto in trent'anni di onorato insegnamento. Aveva speso la sua vita per la poesia, aggiudicandosi prestigiosi concorsi. Per lui era stata una delusione, un sogno che era svanito e che lo aveva esposto alle critiche dei suoi colleghi; per quel figlio che si era messo a far uso della poesia e della storia per spregevoli fini commerciali: un autentico disonore.

Così, Io, il Tempo, chiamato in causa da questo povero padre, di certo, non potevo rinunciare all'occasione di far valere lo scopo didattico del mio passato.
Attesi nel luogo che avevo preparato per l'appuntamento: una curva a gomito sulla strada in mezzo al bosco, che ogni mattina lui percorreva. Perse il controllo dell'auto e uscì di strada andando giù per la scarpata e infilandosi tra gli alberi. Lo vidi incolume dentro l'auto e da lì feci partire il mio piano: dovevo farlo smarrire tra la folta vegetazione, e fargli fare un doloroso percorso.


“ Ma dove sono finito? Ma la strada che fine ha fatto?”, si domandava nel suo vagare a vuoto. Io avevo preparato tutto per bene... Spuntò dai cespugli un ragazzino, lui ne fu felice, qualcuno lo avrebbe aiutato. “ Ma dove ci troviamo!” domandò. “ Siamo nel bosco senza tempo!” rispose con un leggero sorriso; “ Seguimi, ti porterò dove ti sei perso!”. Alessandro, incuriosito, andò dietro a lui, mentre osservava il tetto di fronde che nascondeva il cielo, dandogli una certa inquietudine, e dal momento che tutto a un tratto, percepì un lamento lontano. “ Ma chi è mai?”, chiese. “ Non sai chi è? Ma è Rachele! Non conosci Rachele?”, fece con disappunto.

Come poteva conoscerla!  Io però ancora ricordavo il suo dolore: “ Un lamento si alza da Rama; è Rachele che piange, poiché i suoi figli non sono più.”

Il percorso era stato tracciato; Alessandro si ritrovò dove io conservavo il tempo e la storia degli esseri umani. Uscito dalla folta boscaglia, si ritrovò in aperta campagna; dove per millenni gli eserciti si erano scontrati. Gli aprii gli occhi e gli feci vedere, ogni sorta di crudeltà a cui avevo assistito.


Alessandro si ritrovò, spaurito e sgomento, a percorrere i campi di battaglia, senza poter dire o fare, costretto alla vista del sangue dei morenti. Come un automa, uno spettatore, dentro al susseguirsi della storia umana. Sul campo giacevano gli innocenti sgozzati: i figli di Rachele. Lei stessa teneva in braccio il corpicino senza vita di uno di loro e gridava:
Questi sono i miei figli! Io che sono la madre di Israele! Non vi è bastato questo sangue! I miei figli li avete messi nei campi a morire di fame! Solo il fuoco del forno ha scaldato le loro anime, e sono tornati tra le mie braccia come cenere! Cosa ne avete fatto dei miei figli! Voi, duri di cuore, che mai avete ascoltato il mio pianto!”.


Poi l'ho lasciato entrare in questa apoteosi della pazzia umana. Circondato dagli aspri combattimenti; tra il sibilare delle lame, tra carne e resti umani. Il rosso del sangue sulla verde erba, tra i corvi scesi al pasto, i cani rognosi a dissetarsi del sangue sparso. Nel mentre c'è chi scrive ciò che vede, incuranti della propria vita, amanti dei loro struggenti ricordi. Chi lava il sangue di dosso, chi lo raccoglie per custodirlo. Donne e figli nel campo di battaglia ad incitare allo sterminio. Donne, vedove e senza figli, a seppellire i loro uomini. Terra umida e grigia, colore della morte, ancora una mano morta, scarna, sembra emergere dal tumulo ricoperto; cercare una presa salda alla vita, prima che gli inferi la trascinino via.


Visi buoni al fuoco, visi buoni al freddo, ai rifiuti, alla morte, agli insulti, alla frusta.
Visi buoni a tutto; ecco il vuoto vi fissa, la vostra morte servirà da esempio.”


E che ne venne alla donna del soldato da Praga? Le venne la scarpa col tacco. E da Varsavia? La camicetta di lino; da Oslo, il baverino di pelliccia e da Rotterdam? Il cappello olandese. E i fini merletti della terra belga? Quanto li desideravi! Come le vesti di seta della città della luce, Parigi. Ma alla fine il tuo soldato non ti ha portato niente, la terra di Russia è stata avara e col ghiaccio ha ripagato; di morte , lutto, e fame, rivestito.”


Alessandro apparve stordito dalle urla, dai rumori della battaglia. Le palle di cannone squassavano la terra, emettendo un boato che rimbombava nella campagna. Il fumo dei carri andati a fuoco, impregnavano l'aria. Fuggire da quel disastro, questo fu il suo pensiero, che parve realizzarsi, dopo essersi allontanato dal teatro degli scontri. Il silenzio lo avvolse e si sentì al sicuro, ma una folta schiera di donne lo circondò improvvisamente. Alcune vestite di stracci, altre elegantemente, con merletti e cappellini, Tra chi piangeva, chi rideva, chi ballava, chi cantava, chi si disperava, ma tutte ripetevano la stessa frase : “ Ricordati di noi, dei nostri morti, delle nostre vite, nel nostro tempo, delle nostre gioie, delle nostre catene, della nostra infelicità. Scrivi! Scrivi! Scrivi ! Scrivi! Scrivi! Scrivi! “ .

“ Ei! Ei signore! Mi sente! “. Qualcuno prese a scuotere Alessandro che si risvegliò, ritrovandosi seduto al volante della sua auto accartocciata tra gli alberi. Pensò, è stato tutto un sogno.


                                                                                            ************************


“ Papà! Ho pensato molto alle tue parole! Ti ricordi. Mi dicesti che meritavo di essere mandato indietro nel tempo”. “ Sì! Ricordo Alessandro”. “ Non ho mai capito il senso di quelle parole, anche perché ti rifiutasti di spiegarmi. Credo di aver afferrato il senso, e mi spiace che non lo abbia capito prima. Se fosse possibile, papà, sarei felice e onorato di avere la tua cattedra all'Università!”.


Le parole volano, e si perdono per sempre, preda del vento e del silenzio. Ma lo scritto rimane per sempre, impresso col sangue del mondo. Io sono il Tempo, testimone su tutti. Sono fatto di carta e mi puoi trovare conservato tra la polvere degli scaffali. La gente si preoccupa del proprio tempo, e poi finisce per gettarlo via. La ricchezza del tempo passato non è dato a tutti comprenderlo, e io, ho ancora tanto da insegnare, purtroppo.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao @bestseller2020,
Commento il tuo racconto per postare.
Alcune piccole annotazioni formali per iniziare
Chiedo scusa a te e a tutti ma non riesco a citare il testo è neanche a copiare e incollare, che disastro! Spero che le mie annotazioni si capiscano lo stesso.
Nel primo paragrafo c'è una domanda retorica, ma manca il punto interrogativo.
Poi c'è la parte che inizia con Alessandro. La domanda sulla telefonata a una prima lettura non l'ho capita. Poi, rileggendo, e sapendo come il racconto finisce, si capisce cosa volevi dire. Ma il racconto è un po' lungo perché chi legge si ricordi di questa prima parte e riesca a collegare i fatti. La formulerei in maniera diversa.
Anche la parte che inizia con Ciao papà, non è chiara. Io avevo pensato che fosse il figlio di Alessandro a parlare, anche questo si capisce dopo...
La parte sull'aceto è carina ma per tutta la prima parte si fatica un po' a orientarsi nella situazione descritta perché ci sono diverse cose: il tempo che parla, lui, il padre, il colpo in testa, la pubblicità dell'aceto....
Nella parte successiva, quella del viaggio nel tempo, ho trovato un po' repentino il cambio di scena dalla scena di Rachele a quella di Russia. Anche questo disorienta un poco.
Il racconto mi è piaciuto, non mi aspettavo che avrebbe seguito le orme del padre. Di solito nei racconti una simile morale non c'è, ho sempre letto piuttosto che i figli devono seguire la loro strada è in questo ti sei scostato dal solito cLichè. Poi alla seconda lettura ho capito il senso, in qualche modo la "poesia" della pubblicità aveva preso il posto della poesia della cattedra. Non che mi piaccia molto il messaggio che le cattedre universitarie si passino di padre in figlio, però! Diciamo che forse è una licenza poetica...
In conclusione il racconto è carino e curioso e ha un suo perché, andrebbe chiarito meglio, a mio parere.
Ho anche notato qualche sbavatura di punteggiatura ma non riesco a citarti per fartela vedere (sigh!)
Ciao bestseller, a presto!

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao @ivalibri . Grazie del passaggio.  Credo che la mia scelta di far parlare il Tempo, impersonandolo nella voce narrante, è senz'altro qualcosa di mai fatto. Mi pare ovvio che non capire da subito sia dettato dalla inusuale scelta.  Ma avevo bisogno di far parlare il Tempo a riguardo la sua opera e dargli veste di giudice in una vicenda di spregio della poesia, in questo mondo consumistico e privo di ricordi su come la storia del mondo sia stata scritta col sangue.
Grazie e a presto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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bestseller2020 ha scritto: ma io, più che assistere ed insegnare, cos'altro posso fare.
punto interrogativo
bestseller2020 ha scritto: Era il giorno della presentazione ai clienti ed era certo, che sarebbe stato un successo
Perché quella virgola dopo "certo"? 
bestseller2020 ha scritto: Ma non tutti erano entusiasti del suo successo; il vecchio padre non lo era per niente.
preferibili i due punti al punto e virgola: aprono una spiegazione.
bestseller2020 ha scritto: lo aveva ammonito tanto tempo fa.
tanto tempo prima.
bestseller2020 ha scritto: Non si parlavano più, dal momento che Alessandro, aveva rinunciato alla cattedra di lettere per fare il pubblicitario.
Quella virgola dopo Alessandro separa il soggetto dall'azione. Va tolta!
bestseller2020 ha scritto: “ Ma dove ci troviamo!” domandò. 
Punto interrogativo, non esclamativo.
bestseller2020 ha scritto:  “ Ma chi è mai?”, chiese Alessandro. “ Non sai chi è? Ma è Rachele! Non conosci Rachele?”, fece con disappunto il ragazzino.
(Se non specifichi chi sta parlando, ogni tanto, il lettore può confondersi)
bestseller2020 ha scritto: Come poteva conoscerla!  Io però ancora ricordavo il suo dolore: “ Un lamento si alza da Rama; è Rachele che piange, poiché i suoi figli non sono più.”
Come poteva conoscerla?
bestseller2020 ha scritto: Gli aprii gli occhi e gli feci vedere, ogni sorta di crudeltà a cui avevo assistito.
Tra il verbo e il complemento oggetto non ci puoi mettere lo sbarramento della virgola!
(Se il tempo gli fece vedere ogni sorta di crudeltà, scrivilo di seguito! Così:
Gli aprii gli occhi e gli feci vedere ogni sorta di crudeltà...)
bestseller2020 ha scritto: Pensò, è stato tutto un sogno.
Pensò: è stato tutto un sogno.
bestseller2020 ha scritto: Le parole volano, e si perdono per sempre, preda del vento e del silenzio. Ma lo scritto rimane per sempre, impresso col sangue del mondo. Io sono il Tempo, testimone su tutti. Sono fatto di carta e mi puoi trovare conservato tra la polvere degli scaffali. La gente si preoccupa del proprio tempo, e poi finisce per gettarlo via. La ricchezza del tempo passato non è dato a tutti comprenderlo, e io, ho ancora tanto da insegnare, purtroppo.
Un racconto scritto dal Tempo con il sangue nell'inchiostro: bravo @bestseller2020   :)
Io ci leggo questo messaggio: sarebbe migliore, ognuno di noi, se conoscesse bene la Storia di tutti i tempi..
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao! Immagini potentissime e una trama che forse viene oscurata dalle stesse. Bella l'idea di rendere il Tempo giudice del suo stesso operato e di quello che gli uomini fanno nel Tempo. Molto particolari le varie vicende, anche eccessivamente splatter a volte, in cui il protagonista si avventura. Ti consiglio solo di rivedere un po' i dialoghi, perché specie nella parte centrale si perde un poco il chi dica cosa. Roba di poco conto, che con una semplice riscrittura si sistema in un attimo <3

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao Best.
Senti, stai andando per tentativi e hai uno stile personale, questo è un'ottima cosa. Questa volta hai provato a fare una cosa molto teatrale e un po' complessa, se ti dicessi che ti è riuscito tutto alla perfezione, però, non sarei sincero. L'incipit e l'excipit sono un po' troppo scollati dalla visione centrale, e forse a volte rischi di risultare un po' retorico. Poi, fattelo dire, vabbé che siamo nella terra del nepoismo,
bestseller2020 ha scritto: Se fosse possibile, papà, sarei felice e onorato di avere la tua cattedra all'Università!”.
ma questo  eccheddiamine, è un po' troppo, e ce lo presenti pure come una cosa bella. Pure per prendersi la cattedra del padre uno un po' deve almeno far finta di smanettare. (a proposito: va' a capo quando ci sono delle botte e risposte nei dialoghi).

Di buono c'è la capacità di invenzione, che è poco ;-)
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao  maestra @Poeta Zaza  :P grazie per la revisione accurata del testo. Sono un po scettico sul punto di domanda. In effetti non li ho messi perché il Tempo non se li pone, e le sue sono delle esternazioni sconsolate. Ma se la forma lo richiede, va bene. ciao ciao

ciao @Loscrittoreincolore e grazie del passaggio. Come dice anche @Edu mi sono cimentato con qualcosa di difficile che avrebbe avuto la necessità di capacità tecniche ( che io non ho ) per rappresentarlo al meglio. In effetti questa mia idea, che partorii trentacinque anni fa, nacque per una rappresentazione teatrale... @Edu, tu ci hai visto bene... fui un pirla all'epoca, perché mi intestardii a volerne fare un film, rifiutando di darlo a un amico attore di teatro. Insomma, è rimasto ad ammuffire nel cassetto, e adesso l'ho tirato fuori senza spolverarlo... ah il Tempo tiranno.. ciao ciao 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao  maestra @Poeta Zaza  :P grazie per la revisione accurata del testo. Sono un po scettico sul punto di domanda. In effetti non li ho messi perché il Tempo non se li pone, e le sue sono delle esternazioni sconsolate. Ma se la forma lo richiede, va bene. ciao ciao

ciao @Loscrittoreincolore e grazie del passaggio. Come dice anche @Edu mi sono cimentato con qualcosa di difficile che avrebbe avuto la necessità di capacità tecniche ( che io non ho ) per rappresentarlo al meglio. In effetti questa mia idea, che partorii trentacinque anni fa, nacque per una rappresentazione teatrale... @Edu, tu ci hai visto bene... fui un pirla all'epoca, perché mi intestardii a volerne fare un film, rifiutando di darlo a un amico attore di teatro. Insomma, è rimasto ad ammuffire nel cassetto, e adesso l'ho tirato fuori senza spolverarlo... ah il Tempo tiranno.. ciao ciao 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao @bestseller2020,
ti scrivo questo commento senza aver letto quelli dei miei predecessori quindi scusami se ripeterò qualcosa che ti è già stato evidenziato.
Per cominciare ti faccio i miei complimenti perché si vede che sei stato molto più attento alla forma, ti sei proprio impegnato.
Mi è piaciuta l'idea del Tempo che vuole insegnare (mai che qualcuno si facesse i fatti propri!) ej mi sono piaciute le citazioni e l'atmosfera cupa che hai saputo creare, senza edulcorarla.
Mi è piaciuto il nugolo di donne che assalgono il protagonista chiedendogli di essere raccontate e forse questo punto lo avrei sfruttato per la decisione finale invece del discorso padre-figlio-università che stona con il resto del brano. Senza andarci pesante, banalizza il finale (salvato solo dall'ultimo paragrafo). In caso per te fosse comunque necessario il confronto figlio-padre, imposterei il discorso con una maggiore profondità o lo renderei più sfumato.
L'altro punto critico del brano (tranquillo che con questo sono solo due^^)  è il paragrafo post-incidente:
bestseller2020 ha scritto: Ma dove sono finito? Ma la strada che fine ha fatto?”, si domandava nel suo vagare a vuoto. Io avevo preparato tutto per bene... Spuntò dai cespugli un ragazzino, lui ne fu felice, qualcuno lo avrebbe aiutato. “ Ma dove ci troviamo!” domandò. “ Siamo nel bosco senza tempo!” rispose con un leggero sorriso; “ Seguimi, ti porterò dove ti sei perso!”. Alessandro, incuriosito, andò dietro a lui, mentre osservava il tetto di fronde che nascondeva il cielo, dandogli una certa inquietudine, e dal momento che tutto a un tratto, percepì un lamento lontano. “ Ma chi è mai?”, chiese. “ Non sai chi è? Ma è Rachele! Non conosci Rachele?”, fece con disappunto.
Posso fare una battuta senza che ti arrabbi? Per caso eri in macchina con lui? xD Ok, torno seria
Allora, il mio commento rapporta questo paragrafo al resto del brano che secondo me è di livello superiore, per questo stona. Ho letto troppi "Ma"(ne ho contati cinque), credo che tu li abbia utilizzati per dare l'idea di frastornamento conseguente all'incidente, solo che li hai utilizzati senza usare nemmeno delle virgole che costringendo a una pausa avrebbero reso la lettura più piacevole. Mi spiego:
"Ma la strada che fine ha fatto?" -->(esempio) Ma... la strada, che fine ha fatto?
"Ma dove ci troviamo!" --> Dove ci troviamo? oppure Dove siamo?

"ti porterò" lo sostituirei con "ti riporterò" visto che il ragazzo specifica "dove ti sei perso"
"andò dietro a lui" lo sostituirei con "gli andò dietro"

La parte drammatica è bellissima. Bravo Besty :sorrisoidiota:
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao @Edu . Mi sono scordato dalla fretta questo umile pensiero: anch'io sono contro i Baroni, così chiamati. Ma non è giusto che un figlio debba essere discriminato per aver avuto un padre che avendogli dedicato la sua vita, trasferendogli tutto il suo sapere, erediti a pieno titolo il suo posto. E poi, bisogna essere senza cuore, per negare a un padre, dopo tanta fatica, di vedere il figlio al posto suo... succedeva anche alla Fiat.. :asd: Lo dico senza avere conflitto di interessi e senza politicizzare la cosa; ma mio padre mi ha lasciato solo la sua onestà e se fosse stato un letterato, io ne sarei stato felice di apprendere da lui e di essere valorizzato nelle mie aspirazioni... invece... sono qui a farmi fare le pulci per la punteggiatura e il resto... :asd:  :facepalm: ciao cavapupazzi...
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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bestseller2020 ha scritto: dovevo farlo smarrire tra la folta vegetazione, e fargli fare un doloroso percorso
Un po' come Dante.
Dunque: il bello dei tuoi racconti è che vi sono passione e autentica empatia per le sofferenze umane. Anche, e soprattutto, quelle passate. Imbattermi in questo materiale incandescente mi fa sempre molto piacere. Però il racconto è caotico e scomposto, e il finale esageratamente didascalico. 
L'organizzazione dei periodi, l'uso corretto della punteggiatura, una struttura solida e coerente sono cose che, con molto impegno e tanta pazienza, si possono imparare; non si possono imparare, invece, la vibrazione dell'anima, la tenerezza verso gli uomini e il senso profondo di giustizia che ti caratterizzano.
Bella la metafora aceto rosso che cola / sangue.

Ciao e grazie, @bestseller2020.
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Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao @bestseller2020 spero tu non sia rimasto male per il mio commento. Ti chiedo scusa anche per la battuta che ho fatto, forse mi sono presa troppe confidenze. Questo posto è una benedizione per chi cerca di migliorare la propria scrittura. Le pulci che ci vengono fatte ci aiutano a veicolare ancora meglio quello che vogliamo esprimere. È in quest'ottica che ci dedichiamo a una lettura così dettagliata di tutti i brani. Spero davvero di non aver urtato la tua sensibilità perché  non era mia intenzione. Sono qui da meno di un mesetto e non vi conosco, ma mi sento a casa e a volte sono un po' troppo diretta. I tuoi contenuti sono sempre interessanti, mica ti posso criticare sul contenuto che va bene. :sorrisoidiota:
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao @ElmoInverso. Mi fa piacere che sei una persona dotata di umorismo. Sei libera di dirmi qualsiasi cosa ( al massimo concordiamo sugli apprezzamenti)   :D  Ti rispondo con un grazie  sia per il passaggio, sia  per il commento giocoso. Ne approfitto per esternare che ho confidato troppo nella vostra cultura; ne avete tutti quanti in maniera esagerata... :P La questione è questa: non sapevo come far parlare il Tempo in quella situazione drammatica del percorso doloroso riservato ad Alessandro. Rachele sono riuscito a farla parlare e citare i versi biblici a lei dedicati. Ma quando si è trattato di far recitare i poeti Grindel ( Guernica) e Brecht ( Cosa ne venne alla donna del soldato) mi sono trovato disarmato. Non potevo far recitare il Tempo, e non mi è venuta l'idea giusta. Allora mi sono detto: facciamo che sia il caos del campo di battaglia il luogo dove si odono queste voci drammatiche al fine della conversione di Alessandro.  Questa è stata l'idea che però non ha dato il risultato sperato. Insomma, ho fatto un escamotage che non è stato capito... pazienza...

Comunque qui siamo tutti amici... e anche a me capita di farla fuori... :asd: ciao e grazie..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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@bestseller2020 se ti consola, io ho inserito un escamotage del genere in un libro di fantascienza. :D
Uno dei governatori organizza spettacoli olografici in tale Arena degli Eventi, dove vengono rappresentate grandi storie e battaglie di Vecchia Terra (sì, siamo su un altro pianeta e tempo) un po' per non dimenticare gli errori del passato e un po' per fare lavaggio del cervello alla popolazione e tenerla buona. Secondo me funziona nel tuo caso!
Penso bastasse ripensare la parte del 'nepotismo' ^^ che stona e c'eravamo.
Che poi la connessione al viaggio dantesco, secondo me, già c'è ed è un escamotage di trama buono come il pane e altrettanto usato. Tra l'altro mi ha divertito il fatto che il tempo sia uno scherziere che aspetta dietro l'angolo per insegnare le lezioni a bastonate. Un grande :D 

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao @Shinobi e grazie per il passaggio... ognuno è ricettivo a seconda le sue vedute. Mi consolano le tue parole. Comunque siamo qui per fare delle esperienze, e io sono felice di esprimermi come posso e credo... a riguardo del nepotismo, non ho pensato che avrebbe suscitato tanta indignazione; non l'ho fatto apposta. Era per consolare un vecchio uomo letterato.   ciao e grazie..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Mi è piaciuto @bestseller2020, un testo coraggioso e denso nel quale ti sei districato bene. Si capisce che è stata un'ingenuità il ricalcare le orme del padre. Come fai notare il legame e la passione prevalgono su un'eventuale convenienza.
Bella l'idea del bosco senza Tempo.
Cambierei il nome del dottor Scotti, si sente già troppo spesso.
Tra tutto forse l'unica cosa che non mi è sembrata efficace è il finale, troppo usato il giustificare con il sogno.
A rileggerti

Re: [MI150] Scripta sanguine

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Ciao @bestseller2020 !
Splendida idea quella di rendere il Tempo io narrante che sfrutta il proprio contenuto per educare il protagonista e molto efficaci le parti legate, appunto, al passato. Vi traspare la tua passione, il tuo coinvolgimento.
Come altri, ho trovato un po' caotico l'insieme, con salti di stile repentini (dal didascalico "non potevo rinunciare all'occasione di far valere lo scopo didattico del mio passato" a parti drammaturgiche "Donne e figli nel campo di battaglia ad incitare allo sterminio. Donne, vedove e senza figli, a seppellire i loro uomini.") e una parte centrale (  (y)   ) scollata dall'inizio e dal finale.
Al di là del discorso delle baronie, ho trovato un po' fiacco il movente Pubblicità/cattedra per l'intervento del tempo. Mi permetto una battuta: se avesse dovuto scegliere tra lavorare per una fabbrica d'armi o Emergency, cosa gli avrebbe fatto vedere il Tempo?

Rileggendo il commento mi rendo conto che la parte critica prende più righe sulla parte positiva, ma è solo questione di volersi spiegare, non di peso effettivo: il racconto mi è piaciuto!

Re: [MI150] Scripta sanguine

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ciao @L'illusoillusore . Grazie del passaggio. Ho voluto mettere troppa carne al fuoco; è chiaro. Tornando alla questione della cattedra e delle baronie, io credo, anzi sono certo, che solo il duro lavoro dei padri permettono il secolare tramandare delle conoscenze di cui in Italia siamo all'avanguardia, in tanti campi. ciao e alla prossima.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
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