[MI150] Traccia di Mezzogiorno: Padrone del tempo
Lockdown all’Olimpo
Un perenne anello di nuvole cinge come un collare il Monte Olimpo.
Gli dei sono in riunione collegiale per ascoltare le maestose determinazioni di Zeus, quantunque collegati in modalità brainstorming.
La tendenza olimpica modernistica è quella di replicare le esperienze dei comuni mortali, calandosi nel loro tempo. Casualmente, questa scelta è stata decisa in concomitanza temporale con il divampare del virus pandemico Covid che ha di fatto costretto a un periodo di auto-isolamento la categoria dei mortali.
Il dio Apollo, esperto in medicina, ha asserito non esserci pericolo di contagio per la loro categoria.
L’epoca umana scelta dagli dei per la replica è, oggi, un tempo virtualmente “sospeso”.
Lo spiega agli altri un sorpreso, lui per primo, Zeus:
- La quotidianità faceva scandire loro le varie occupazioni secondo segmenti di tempo tra il sorgere e il calare del sole e viceversa. Cicli fissi e costanti per ogni collettività, con minime variazioni tra un gruppo etnico e l’altro. L’intermittenza era un valore solo individuale, o di piccoli gruppi affini, e la si regolava a piacere. Ma adesso? I loro governanti li fermano – li tappano in casa – li tengono a distanza gli uni con gli altri – tutti! O almeno ci provano. È un intervallo cosmico, un tempo sospeso di cui ciascun mortale non è più padrone. E dire che persino il più povero degli uomini ha sempre potuto disporre almeno di quello: del proprio tempo. - Zeus sospira e prosegue:
- Ho emanato il mio DPCD (Decreto del Presidente del Consiglio degli Dei) contrassegnato “CoviDEI”:
Eccone il testo base, riportato nell’Ordine del Giorno:
1 - Tutti i presenti in sede, che siano Dei o Muse, o Ospiti, trascorreranno un periodo di lockdown sul monte sacro Olimpo a tempo inDEIterminato.
2 - Nessuno entra e nessuno esce sino a nuovo ordine.
3 - Location: le pendici - la vetta - le grotte del Monte Olimpo. -
- Siamo dei reali, non digitali. Vuoi mettere l’eleganza di una penna d’oca e del calamo, il fruscio sulla pergamena? - dice ancora Zeus a Calliope, incaricata di redigere il verbale dell’assemblea degli dei dell’Olimpo.
La musa della poesia epica replica a Zeus, mostrandogli il suo stilo e le tavolette di cera, declinando con quel gesto i mezzi forniti dalla “modernità datata” del Capo degli dei.
Sarà compito della Musa registrare tutti gli accadimenti dell’assemblea, come le chiede Zeus:
Cantaci, o Musa, d’informale evento
la coesione d’infiniti afflati
sul declivio d’Olimpo, in questa tregua
che noi si osserva facendoci uno stop.
Calliope replica:
Celebro, o Sommo, la vostra ricreazione
ché questa tregua spenga ogni rovello
di volontà divine apportatrici
d’ire funeste e d’infiniti strali
a soggiogare uguali
l‘inclito collega e il volgo umano.
In accordo all’invito, infatti, Zeus ha deposto i fulmini e le sue ire, e spiega agli astanti, con calma olimpica, come si distribuiranno gli ospiti in sede nelle tre zone attrezzate.
- Atena, figlia mia prediletta, ascoltami! Tu che hai studiato dalle vere fonti, e hai sapienza per tutti, dalle arti alla guerra, vai sulla vetta. Con te verrà Ares, che ha tanto da imparare da te, e ti porterà il suo irruente entusiasmo.
- Poseidone, re di tutti gli oceani! Afrodite, nata dalla schiuma del mare! A voi due le grotte di acque termali. So che un po’ di cura d’acqua dolce non vi farà male. Prendetela come un’utile depurazione.
- Tutti gli altri stanno con me qui, sulle pendici del Monte, per un salutare picnic. Hermes, tu sarai il Messaggero, il trait d’union fra i tre gruppi.
Calliope verbalizza: di questo tempo sospeso lei trascrive.
I convenuti si accomodano, per il picnic, su plaid e cuscini di varie forme e misure, con impresse raffigurazioni delle loro immagini sul broccato di seta. Quelli di Zeus immortalano le sue conquiste amorose e lui vi si abbandona con calma olimpica, pensando: “Quando tornerò padrone assoluto del mio tempo, qui a casa mi si vedrà di rado…”
Intanto, la sua Era incombe placida e matronale su di lui. Il grande nume non ha alternative: “Me la faccio bastare per il tempo del lockdown da CoviDEI.”
“Amami poco ma continua…” pensa lei.
Intanto, il gruppo sulla vetta vede Ares e Atena, al di sopra dell’anello di nuvole. Non potendo sovrintendere a scenari di guerre reali causa il virus che assedia invitto le popolazioni umane, alternano i ricordi bellici al rinfresco delle loro strategie, indicandosi a vicenda, dall’alto della loro visione globale del mondo dei mortali, quali campi di battaglia armare e quali no, alla fine della contingente pandemia.
Poseidone si trova costretto a stare lontano dal suo ambiente marino naturale, e sperimenta la cura delle acque dolci nelle grotte naturali del centro termale Olimpus, dove incrocia Afrodite su un piccolo natante a guscio di conchiglia. Anche lei è spaesata, le manca la schiuma del mare, e il loro avvicinarsi è naturale e sempre più dolce…
- Mai nulla si creò dalle mie acque più bello di te, Afrodite. -
- Amami, Pos, come se non ci fosse un domani…-
Fuori dal loro elemento, si danno conforto l’un l’altro, al sicuro grazie alla complicità di Hermes. Questi è il messaggero degli Dei, in particolare di Zeus, ma non farà la spia sullo spumeggiare improvviso delle acque termali.
Il nume dai piedi alati, il collegamento fra i tre gruppi in quarantena, sa cosa deve riferire e cosa no.
Intanto, sui prati del dolce declivio, Dioniso porta il vino e l’ambrosia, Demetra il pane e i cereali spalmati di nettare e miele.
Zeus strizza l’occhio a Dioniso: - Fammi avere una solenne sbornia di ambrosia e vino.
Dioniso gli risponde, convinto: - La mia ambrosia arricchita è di sicuro un potente antidoto al virus.
Efesto forgia nuove griglie per il picnic nella brace, mentre Artemide, sulle altre già approntate, sta cuocendo un capriolo, che ha catturato e sacrificato per il picnic.
Unico indulgere alle conquiste dei mortali, oltre alla penna d’oca e alla pergamena offerte a Calliope, ci sono la tavolozza coi pennelli e il cavalletto con tele ruvide per Apollo e Narciso, che si ritraggono a vicenda sul prato.
Narciso si specchia nel corso d’acqua lì accanto per confrontare il risultato, se è stata resa giustizia al suo fascino. Apollo non depone mai la sua corona di alloro sul capo.
Si distribuiscono nettare e ambrosia, quest’ultima normale o arricchita.
- Che notizie ci porti, Hermes? - L’interpellato ha le ali ai piedi: in qualità di più veloce del gruppo, ha il ruolo di messaggero degli dei. Riferisce al capo e ai colleghi la situazione nelle altre location.
- A Poseidone manca il respiro dell’oceano, a Afrodite la schiuma del mare. Ares e Atena non si danno pace senza la guerra. Resistono comunque a questa prova. Tutti vi mandano i loro saluti.
Calliope mette a verbale.
Si era scelto, nella pre-riunione dell'evento, di affidarne l’animazione ad Apollo come coordinatore, alla musa Euterpe per la musica e alla musa Tersicòre per la danza.
Quindi, in zona picnic, sotto la direzione di Apollo, Euterpe suona il flauto, con la musa Erato che l’accompagna suonando la lira con il plettro.
Tersicore, con una ghirlanda di fiori sulla testa, si lancia nella danza svolazzando lieve nei prati, come una farfalla. Oppure con Hermes, ogni volta che il Messaggero passa dalla zona picnic. E allora è bello vedere lui, tenuto sospeso dai suoi piedi alati, che la tira su e la fa volteggiare sul prato, fior da fiore, con una leggiadria che è la quintessenza dell’arte del ballo.
***
I fiati degli dei che si sono auto segregati hanno dato un risultato inaspettato.Laddove l’eternità degli dei ha incontrato un’epoca a termine degli uomini nella comune esperienza del “tempo sospeso”, il Monte Olimpo non è più cinto da un anello impenetrabile di nuvole.