[MI150] Deadline

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Traccia di Mezzogiorno di @L'illusoillusore  "Padrone del tempo"

Deadline
Ancora non ci credeva che avessero preso proprio lui a lavorare per una delle corporazioni più ricche di Onium City. In fondo, era soltanto un ragazzino: quarantacinque anni, senza titoli accademici o ricerche scientifiche alle spalle, solo un paio di hackaton finiti a pizze e birra da offrire come curriculum. Quello, e un’etica così sporca che non ci avrebbero nemmeno pulito il vomito in uno di quei bar da psicodrogati nei bassifondi, dove il plutonio se lo mangiavano a colazione.
I suoi amici gli avevano detto che di tempo non ne aveva più, anche se lui si sentiva ancora nel fiore della sua gioventù; gli avevano detto che aveva sprecato i suoi anni migliori a rincorrere un fantasma, una persona che non esisteva più e che, per quanto si sforzasse, non sarebbe mai riuscito a raggiungere. Suo nonno, lui sì che aveva utilizzato il suo tempo nel migliore dei modi: un genio dell’informatica, le sue sinapsi erano circuiti elettronici, il suo sistema nervoso un ammasso di reti internet, e si diceva che nessun firewall potesse bloccarlo, che potesse passare attraverso i muri, reali o digitali. Come l’impiegatuccio Dutilleuil, però, aveva preso le pillole nel momento sbagliato, e c’era rimasto per sempre nel cyberspace, la sua testa al di là del mondo e il corpo al di qua, bloccato sulla sua sedia con un elettrocardiogramma piatto, neanche fosse uscito da uno dei libri di Gibson.
Ne aveva sprecato troppo, di tempo, di questo ne era sicuro, e perciò da quando l’avevano assunto come consulente per la sicurezza interna all’A.LA.R.A. aveva deciso di prendersi tutto il tempo necessario per…non fare un bel niente. ‘Che idioti’, aveva pensato, a cosa gli serviva un consulente umano quando più dell’ottanta percento dello staff era stato rimpiazzato da intelligentissime IA? Quasi gliel’aveva chiesto, quando il suo coolant, così venivano chiamati i dirigenti di terzo livello a Onium City – una sorta di colletti bianchi a cui avevano negato l’accesso alle aree pulite della città – gli aveva messo in mano uno stipendio di grado quattro, ma alla fine era stato zitto, si era acceso la sua sigaretta elettronica, aveva messo le sue sporche scarpe sopra la scrivania ed era rimasto in quella posizione, a metà tra l’ozio e l’inerzia, per quanto tempo ormai? Due anni? Neanche se lo ricordava più, e perché mai l’avrebbe dovuto ricordare?
Non era più uscito da quell’ufficio da quando l’avevano assunto, e non era mai stato meglio. Aveva cibo gratis, uno spazio per dormire, area pura al sessantasette percento e, soprattutto, la temperatura era fissa a diciannove gradi Celsius. Diciannove gradi! Chissà quanto gli costava, del resto però quei cervelloni automatici si nutrivano di aria fredda, e se il padrone vuole qualcosa, i servi si fanno in quattro per procurargliela. Erano loro, aveva scoperto qualche tempo dopo, a comandare A.L.A.R.A., erano loro a prendere le decisioni più importanti, ed erano stati loro a indicare il suo profilo come quello più adatto al lavoro che gli era stato proposto. Non così intelligenti, quelle macchine, eh?
Stava addentando l’ultimo pezzo di Pakora di pollo quando il suo terminale si illuminò: un nuovo messaggio, direttamente dalla direzione. Strano, che ore erano? Ah, ma che gli importava!

Oggetto: [#13235] Violazione del portale risorse umane
Testo: Impiegato #463, abbiamo rilevato una violazione del portale risorse umane. Abbiamo isolato i log di sistema dei due minuti precedenti al blocco del portale. Acceda al suo pannello di amministrazione e riporti cause e conseguenze della violazione entro due ore.

Il pollo riacquistò la capacità di volare quando uscì prepotentemente dalla bocca dell’uomo, così incredulo da aver perso per un momento la capacità di deglutire. Due ore, stavano forse scherzando? Di solito, gli chiedevano di agire in tempi che variavano da una a tre settimane per compiti che richiedevano al massimo cinque minuti, ma cercare di capire per quale diavolo di motivo qualcuno si era preso la briga di violare il sistema dell’A.L.A.R.A. ci sarebbero voluti giorni, se non mesi! Decise che la cosa migliore da fare sarebbe stata aspettare, sicuramente si trattava di un errore, presto gli avrebbero inviato un altro messaggio chiarendo il malinteso. Aveva tutto il tempo del mondo, una cosa del genere avrebbe avuto una deadline di sei o sette mesi, e per questo mise su un po' di musica, che uscì violentemente dalle casse del suo terminale. Pandemic Metal, così chiamavano quel genere musicale nato tra il 2019 e il 2021, ormai quasi cinquant’anni fa, quando il mondo aveva provato per la prima volta uno degli accessori indispensabili per ogni abitante di Onium City: le mascherine.
La musica si interruppe con la stessa violenza con cui era iniziata, e un altro messaggio si animò nel terminale:

Oggetto: [#13235] Violazione del portale risorse umane – Cambio di priorità
Testo: Impiegato #463, si colleghi al cyberspace e inizi le indagini subito. Una sua risposta è attesa in trenta minuti.

Lesse il messaggio con una smorfia d’orrore sul viso, e qualche istante dopo le grandi ventole che pompavano aria fredda nel suo ufficio fermarono di girare, e la porta che lo separava dal resto dell’edificio si chiuse. Scattò in piedi e corse verso la porta, strofinando velocemente la sua tessera sul pannello di controllo, ma la porta non si aprì.
«Accesso negato, impiegato #463. Il suo tentativo di accedere ad un’area riservata è stato registrato nel sistema». Disse la voce meccanica dell’edificio, modellata su quella di una donna dall’accento americano.
Non gli rimaneva altro che collegarsi al cyberspace e guadagnarsi la sua paga, almeno per questa volta. Incredibile, fino a pochi minuti fa aveva tutto il tempo del mondo, e ora ne aveva soltanto trenta, di minuti. Cosa avrebbe fatto suo nonno? Ah, che si fotta, non c’era spazio per genialate nel suo cervello.
Si sdraiò sulla sua postazione, collegandosi al terminale grazie ad una particolare presa che aveva dietro la nuca; questo gli iniettò un po' della juice prodotta dalla stessa corporazione per cui lavorava, e in un frammento di secondo la sua coscienza fu traslata in un piano esistenziale molto più profondo di quello in cui era prima.
Informazioni, flussi di scambio dati, transazioni illimitate di criptovalute, vite appese a circuiti sintetici, tutto questo era il cyberspace, un labirinto in cui adesso si agitava, esplorando piramidi di dati con la sua mente, incapace di trovare la fonte di quella dannata violazione. Quanto tempo era passato? Non ne aveva idea, questa era la brutale realtà, era incapace di misurare il tempo perché aveva passato la sua vita a sprecarlo, e ora era il tempo a erodere la sua, di esistenza. Tic toc, i secondi erano una giostra impazzita, e anche se era lontano anni luce dal suo corpo sentiva che si stava spegnendo, schiacciato dal calore della sua gabbia aziendale. Chiunque avesse bucato il sistema era bravo, troppo bravo per essere beccato in…qualsiasi fosse il tempo che aveva a disposizione. Pensa, pensa, pensa! Idiota, pensa! Tic toc, la pietanza era quasi cotta a puntino, che buono odore di carne arrosto in questo ufficio, non credi? Stava perdendo il controllo della sua mente, ma non avrebbe fatto la fine di suo nonno, no, qualcuno avrebbe pagato per lui, in fondo mors tua vita mea era il paradigma su cui si fondava Onium City.
Corse con la sua mente verso i terminali degli altri impiegati, e ne individuò uno acceso, e poco protetto. Non aveva nemmeno il tempo di controllare di chi fosse, e nemmeno se ne curò, era il suo bersaglio, e l’avrebbe affondato. Piazzò una copia del virus a cui stava lavorando da…quanto tempo era passato ormai? Scosse virtualmente la sua testa, completò l’upload e si catapultò fuori dal cyberpsace.

Oggetto: Re: [#13235] Violazione del portale risorse umane – Cambio di priorità
Testo: Vulnerabilità individuata nella postazione 982b, terminale dell’impiegato #641.

Il suo lavoro era finito, e aveva di nuovo tutto il tempo del mondo a disposizione.

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Ólafr, noi già ci conosciamo, quindi vado dritto al commento :D
Come tutti i tuoi racconti, questo è permeato da una frenesia di fondo, che però in questo caso calza a pennello, il ritmo è perfetto.
L'unico refuso che ho notato è 
Ólafr ha scritto: A.LA.R.A
che la prima volta perde la punteggiatura che ha in seguito.
Per il resto sei stato molto bravo a infarcire di nomi e dettagli senza mai approfondirli, ma che creano il mood e l'atmosfera dicendo tutto, senza dire niente.
Anche la struttura è classica di un racconto breve di fantascienza; unica cosa, se fossi in te, comincerei a giocare di più con gli 'a capo' nei paragrafi più corposi, per dettare il ritmo e alleggerire la lettura.
Per il resto, bell'atmosfera alla 'Matrix', ma alla malora, con le IA chiaramente inefficienti e lacunose, a creare una sorta di comicità grottesca di fondo, alla P.K. Dick. 
Bel lavoro! :D

Re: [MI150] Deadline

5
Racconto scritto eccezionalmente bene, con un controllo notevole dell'interpunzione. 
Ho notato un solo errore, del quale però mi pare chiara la genesi: hai cambiato il verbo dimenticando di modificare la costruzione. Ecco la frase: 
Ólafr ha scritto: qualche istante dopo le grandi ventole che pompavano aria fredda nel suo ufficio fermarono di girare, e la porta 
"Fermarono" ha sostituito probabilmente  "smisero", e hai dimenticato di aggiungere il "si" pronome riflessivo ed eliminare "di girare".
Ólafr ha scritto: Quello, e un’etica così sporca che non ci avrebbero nemmeno pulito il vomito in uno di quei bar da psicodrogati nei bassifondi, dove il plutonio se lo mangiavano a colazione.
Descrizione perfetta per un individuo senza morale: se ho capito bene tutto, in qualche modo un assassino. 
Il racconto è frenetico, complesso, brillante, e soprattutto denota competenza nell'arte della scrittura: ad esempio, quando fai capire al lettore in che anno siamo con l'accenno alla moda musicale, o nelle occasioni in cui spalmi le informazioni con perizia. L'impressione che ho avuto, ma forse vado errata, è che il brano sia parte di qualcosa di più grande. Me lo hanno fatto pensare, tra l'altro, gli accenni al nonno e "all'impiegatuccio Dutilleuil". 
Ti faccio i miei complimenti, @Ólafr: un pezzo di grande bravura.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [MI150] Deadline

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ciao @Ólafr. Il tuo racconto è fuori dai miei interessi, non amo questo tipo di lettura. Però amo i film con tali ambientazioni, perché le immagini arrivano dirette e ti fanno realizzare, ti aiutano a capire. Quindi la mia è solo pigrizia se non riesco ad appassionarmi a trame in stile Matrix, seppure, io di tale serie, li ho visti e li rivedo volentieri. Il racconto scorre bene assistito da una scrittura chiara e inequivocabile. Sulla trama, sono scettico, per le ragioni esposte. ciao a presto (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI150] Deadline

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Almissima ha scritto: Avrai anche sforato di 15 minuti, ma il tuo racconto é ben costruito e l'ho letto con molto piacere.
Mi é piaciuta molto l'idea, e la trovo anche veritiera, che a sprecare il tempo poi se ne perda la misura.
Lettura piena di suspence, ben ambientata e molto gradevole.
Grazie mille @Almissima, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto il mio racconto. La suspense è qualcosa che hanno un pò tutti i miei racconti, e che certe volte li "penalizza" un pò perchè alla lunga rende i miei scritti un pò pesanti per il lettore, credo.
Shinobi ha scritto: Ciao @Ólafr, noi già ci conosciamo, quindi vado dritto al commento :D
Come tutti i tuoi racconti, questo è permeato da una frenesia di fondo, che però in questo caso calza a pennello, il ritmo è perfetto.
L'unico refuso che ho notato è  che la prima volta perde la punteggiatura che ha in seguito.
Per il resto sei stato molto bravo a infarcire di nomi e dettagli senza mai approfondirli, ma che creano il mood e l'atmosfera dicendo tutto, senza dire niente.
Anche la struttura è classica di un racconto breve di fantascienza; unica cosa, se fossi in te, comincerei a giocare di più con gli 'a capo' nei paragrafi più corposi, per dettare il ritmo e alleggerire la lettura.
Per il resto, bell'atmosfera alla 'Matrix', ma alla malora, con le IA chiaramente inefficienti e lacunose, a creare una sorta di comicità grottesca di fondo, alla P.K. Dick. 
Bel lavoro! :D
Ehi @Shinobi! :D
Grazie mille per il commento, e sono d'accordissimo con te, devo snellire un pò il mio stile, e so che devo lavorarci molto su se dovessi scrivere un altro romanzo e non soltanto una raccolta di racconti. Sai quanti mattoni cyberpunk ho letto in questo periodo, quindi per questo racconto ero parecchio ispirato. Leggere "P.K. Dick" in un commento ad un mio racconto non può che farmi felice!
Ippolita ha scritto: Racconto scritto eccezionalmente bene, con un controllo notevole dell'interpunzione. 
Ho notato un solo errore, del quale però mi pare chiara la genesi: hai cambiato il verbo dimenticando di modificare la costruzione. Ecco la frase:  "Fermarono" ha sostituito probabilmente  "smisero", e hai dimenticato di aggiungere il "si" pronome riflessivo ed eliminare "di girare". Descrizione perfetta per un individuo senza morale: se ho capito bene tutto, in qualche modo un assassino. 
Il racconto è frenetico, complesso, brillante, e soprattutto denota competenza nell'arte della scrittura: ad esempio, quando fai capire al lettore in che anno siamo con l'accenno alla moda musicale, o nelle occasioni in cui spalmi le informazioni con perizia. L'impressione che ho avuto, ma forse vado errata, è che il brano sia parte di qualcosa di più grande. Me lo hanno fatto pensare, tra l'altro, gli accenni al nonno e "all'impiegatuccio Dutilleuil". 
Ti faccio i miei complimenti, @Ólafr: un pezzo di grande bravura.
Grazie @Ippolita, e mi hai beccato per quanto riguarda "fermarono", è proprio quello che è successo lì e mi sono poi scordato di aggiustare la frase, grazie per averlo notato!
Hai avuto una giusta impressione, il racconto è un po' parte di qualcosa di più grande che però per ora vive soltanto nella mia mente, ma che ho voglia di approfondire, anche perchè è un'ambientazione su cui mi piace scrivere molto! La menzione di Dutilleuil invece risale a un racconto popolare francese ambientate nelle catacombe di Parigi.
bestseller2020 ha scritto: ciao @Ólafr. Il tuo racconto è fuori dai miei interessi, non amo questo tipo di lettura. Però amo i film con tali ambientazioni, perché le immagini arrivano dirette e ti fanno realizzare, ti aiutano a capire. Quindi la mia è solo pigrizia se non riesco ad appassionarmi a trame in stile Matrix, seppure, io di tale serie, li ho visti e li rivedo volentieri. Il racconto scorre bene assistito da una scrittura chiara e inequivocabile. Sulla trama, sono scettico, per le ragioni esposte. ciao a presto (y)
Ciao @bestseller2020, ma ci mancherebbe, ognuno ha i suoi gusti! Mi fa comunque molto piacere che tu abbia trovato la mia scrittura piacevole :) 

Re: [MI150] Deadline

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Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pmarea pura al sessantasette percento 
aria pura?
Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pma comandare A.L.A.R.A.
Non mi sembra che tu abbia spiegato l'acronimo.
Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pmper quale diavolo di motivo qualcuno si era preso la briga di violare il sistema dell’A.L.A.R.A. ci sarebbero voluti giorni, se non mesi! Decise che la cosa migliore da fare fosse aspettare  sarebbe stata aspettare, sicuramente si trattava di un errore, presto gli avrebbero inviato un altro messaggio chiarendo il malinteso.
Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pmalmeno per questa volta. Incredibile, fino a pochi minuti fa prima aveva tutto il tempo del mondo
post_id=15341 ha scritto:dom mag 09, 2021 6:39 pm
Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pmSi sdraiò sulla sua postazione, collegandosi al terminale grazie ad una particolare presa che aveva dietro la nuca; questo gli iniettò un po' della juice prodotta dalla stessa corporazione per cui lavorava, e in un frammento di secondo la sua coscienza fu traslata in un piano esistenziale molto più profondo di quello in cui era prima.
Il lettore si potrebbe chiedere se fosse un'esperienza nuova per lui. Non lo fai capire.
Ólafr ha scritto: dom mag 09, 2021 6:39 pmCorse con la sua mente verso i terminali degli altri impiegati, e ne individuò uno acceso, e poco protetto. Non aveva nemmeno il tempo di controllare di chi fosse, e nemmeno se ne curò, era il suo bersaglio, e l’avrebbe affondato. Piazzò una copia del virus a cui stava lavorando da…quanto tempo era passato ormai? Scosse virtualmente la sua testa, completò l’upload e si catapultò fuori dal cyberpsace.

Oggetto: Re: [#13235] Violazione del portale risorse umane – Cambio di priorità
Testo: Vulnerabilità individuata nella postazione 982b, terminale dell’impiegato #641.

Il suo lavoro era finito, e aveva di nuovo tutto il tempo del mondo a disposizione.
Un bell'epilogo, per un buon testo di fantascienza.

Benvenuto al MI, Alessio @Ólafr  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI150] Deadline

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Grazie mille per le tue riflessioni, @Poeta Zaza, le apprezzo davvero molto. Hai ragione per quanto riguarda l'incapacità del lettore di capire se per il protagonista è in effetti un'esperienza nuova quella del cyberspace, l'ho accennato all'inizio del racconto con gli hackaton ma se non si è del settore si rischia di non capire cosa siano gli hackaton.

Come aveva intuito uno degli utenti qui su, il racconto è parte di un'ambientazione più grande che per ora vive ancora nella mia mente, quindi alcune cose, come il nome della corporazione, sono lasciate un pò nell'ombra, anche perchè avevo il terrore di superare le ottomila battute. L'ambientazione, una volta sviluppata a dovere, avrà molti richiami con l'organizzazione di una centrale nucleare, e "ALARA" è uno dei processi che si usano all'interno di una centrale, oltre a significare "as low as (is) reasonably achievable" che è un po' quello che fa il protagonista in questo racconto.

Grazie del commento, ci si legge in giro! :) 

Re: [MI150] Deadline

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Ciao! Vedo che la "romanziinteriinraccontida8000caratterite" ha colpito anche te :D Scherzi a parte, il testo è condotto in modo straordinario e ciò che rimane fuori sei obbligato a riprenderlo, perché sai scrivere e si vede a occhio nudo. Un solo consiglio: un acronimo che resta punteggiato e inspiegato, per noi che possiamo leggere solo questo racconto, che si presume autoconclusivo, è un buchetto di trama che eviterei. Ovviamente se vuoi conservare la forma di racconto breve! Ma allunga questo accenno e dacci dentro, facci il piacere! Un'ottima scrittura, mi ripeto <3

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Monica, grazie mille per il tuo commento! Mi fa molto piacere che la mia scrittura sia apprezzata, e commenti come il tuo mi fanno veramente venire voglia di continuare a costruire questa mia idea idea cyberpunk.

Grazie anche a te, @Loscrittoreincolore, la maledizione del romanzo in ottomila battute ha colpito un pò tutti, e la voglia di spiegare il più possibile è proprio una tentazione difficile da ignorare. Spiegherò meglio l'acronimo nel mio prossimo labor limae ma, come ho detto prima, quelle ottomila battute hanno un pò dettato il ritmo del racconto. Grazie mille comunque, apprezzo moltissimo i commenti che sto ricevendo da questa community :D

Re: [MI150] Deadline

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Ciao@Ólafr, piacere di leggerti per la prima volta.Hai una buona scrittura e una buona inventiva, quindi direi che non ti manca niente. In un racconto così breve ti suggerirei di non descrivere le situazioni, ma di raccontarle attraverso le azioni dei personaggi, cosa che accade più nella seconda parte del racconto che nella prima ;-)
A rileggerci
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Ólafr,
scrivi molto bene, il racconto è scorrevolissimo e il ritmo è perfetto: l'alert arriva proprio nel momento giusto e la tensione è crescente. Mi è piaciuto molto leggerti. Anche io sono stata disturbata dall'acronimo misterioso, che in questo contest sarebbe stato il caso di sostituire con un acronimo più intellegibile e breve. Oltre a questo, ti segnalo qualche piccola svista:
pernon fare un bel niente
spazio dopo i puntini
Ólafr ha scritto: Il pollo riacquistò la capacità di volare quando uscì prepotentemente dalla bocca dell’uomo
Bellissima frase ^__^
Ólafr ha scritto: Si sdraiò sulla sua postazione, collegandosi al terminale grazie ad una particolare presa che
via la d, il testo diventa più scorrevole
Ólafr ha scritto: «Accesso negato, impiegato #463. Il suo tentativo di accedere ad un’area riservata è stato registrato nel sistema».
Se non ho frainteso, lui è stato rinchiuso nel suo ufficio, in realtà non sta cercando di accedere a un'area riservata ma di uscire da un'area divenuta di reclusione.
Ólafr ha scritto: Tic toc, i secondi erano una giostra impazzita,
Che bello tic TOC, sarà una sciocchezza ma il tempo scandito con un suono così dolce mi è proprio piaciuto.

Grazie per il bel racconto. Alla prossima :)
 
Inter nos... ma che m... d'uomo!
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Edu e grazie mille per aver letto il mio racconto. Proverò sicuramente a descrivere un pò meno e a far muovere i personaggi un pò di più. La mia scrittura pende sempre di più verso la descrizione che l'azione, ma come dici tu in un racconto così breve l'ago della bilancia deve pendere verso la seconda. Grazie di nuovo per le belle parole, mi fa piacere che ti sia piaciuta la mia scrittura. :)

@ElmoInverso, grazie mille anche a te per il tuo tempo, i tuoi consigli sono ben apprezzati. Rimuoverò A.L.A.R.A. nella prossima versione del racconto e lo sostituirò con qualcosa di più significativo per i lettori, così almeno non li lascio nel dubbio! Per quanto riguarda l'area riservata, volevo dire che le IA gli hanno tolto i privilegi per accedere a qualsiasi altra parte dell'edificio, quindi tutto per lui è diventato un'area riservata, ma vedrò magari di renderlo più chiaro o di avvicinarlo di più alla situazione che prova un utente di un sistema informatico quando gli vengono, appunto, tolti tutti i privilegi. Ovviamente ti do ragione sul protagonista, del resto la sua etica non è delle migliori!

Grazie davvero per i complimenti, è sempre bello leggerli :D

Ci si legge in giro!

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Ólafr e piacere di leggerti!
Il racconto mi è piaciuto ed è scritto bene. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia introdotto l'ambientazione fantascientifica poco a poco, attraverso pochi dettagli all'inizio. Inizialmente infatti non avevo ben capito che si svolge nel futuro. Ci sono poi invenzioni deliziose, come il pandemic metal, ho trovato sia un modo originale di riferirsi alla nostra era. Forse snellirei un pochino la prima parte in cui indugi nella descrizione del rapporto con il tempo, e con l'ozio, del protagonista, anche se il racconto è comunque scorrevole. 
Non mi è chiaro il finale (ma dato che sono l'unica probabilmente è un problema di lettura mio...) : mi aspettavo che la violazione segnalata fosse riferita al protagonista stesso, invece il numero è diverso. Ma forse è solo un mio viaggio di fantasia nella tua storia.
Benvenuto a MI è a rileggerti!

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @ivalibri  e grazie di aver dedicato un po' del tuo tempo al mio racconto! Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto e che, soprattutto, tu abbia trovato buona la mia scrittura.
Per quanto riguarda il finale, essendo il protagonista una persona non proprio pulita, quello che fa è scaricare la colpa della violazione su un altro impiegato perchè incapace di trovare, in tempo, i veri colpevoli. Come detto anche all'inizio del racconto, con la sua etica non ci pulirebbero nemmeno il vomito, e non vorrei essere nei panni del povero impiegato #641 quando le IA andranno a prenderlo... :P

Re: [MI150] Deadline

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Ciao @Olafr non sono ferrato sul genere ma percepisco  passione e solidità da parte tua oltre a una ottima scrittura. Bella l'inventiva e mi hai suscitato interesse e voglia di approfondire, ma diamine, il tempo!
Mi è piaciuta la tua scrittura, esperta, ricca anche sarcastica in alcuni passaggi.
Mi sono piaciute molto le violazioni del portale delle risorse umane. Immediate.
A rileggerti
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