Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@Poeta Zaza, ho conosciuto mia moglie - ancora non lo era, naturalmente - sul treno delle 7:12 da Rapallo a Genova con fermata galeotta a Camogli, e devo dirti che il nostro primo colloquio è stato meno "formale" del tuo. Lei, però, è meno complicata e strana del tuo personaggio femminile.
A parte questa osservazione di colore, il tuo racconto è gradevole e mi è piaciuto anche se, personalmente, vieterei per regolamento l'utilizzo di gemelli.
Anch'io, come altri, sono rimasto un po' spiazzato all'inizio nel tentativo di capire chi dice cosa, mai poi - andando avanti - tutto si è chiarito. Non sempre è facile seguire una poetessa nei suoi voli, ma ci riesco rempre di più.
Traccia perfettamente centrata e simpatia frizzante nello svolgimento della storia.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Macleobond ha scritto: Non sempre è facile seguire una poetessa nei suoi voli, ma ci riesco rempre di più.
:) Che bel complimento per me, @Macleobond   :)
Macleobond ha scritto: Traccia perfettamente centrata e simpatia frizzante nello svolgimento della storia.
Tengo molto a incontrare il tuo favore, quindi ne sono lieta, grazie!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Ciao @Poeta Zaza 

In questo racconto si è come sospesi in un tempo senza tempo Non si può dire che sia esattamente ambientato ai giorni nostri, la tranquillità e lorigine dei viaggiatori non sono odierni si viaggiava così una volta, forse solo qualche decennio fa, ma sembra passata unepoca.
In questa tranquillità, dove non ci saranno brutte sorprese, i tuoi personaggi si muovono come in unatmosfera ovattata. Ci sono altri passeggeri, ma sono dei comprimari pacifici, innocui: la bambina, la donna di mezza età che mangia il panino al prosciutto non influenzano, non influiscono le azioni di Achille e Laura e non bloccano i loro pensieri.
Certo: Laura arriccia il naso davanti al vecchio trasandato e distoglie lo sguardo dalla donna con il panino, piccoli fastidi eterni che involontariamente danno i vecchi alla fantasia, irruenza e introspezione naturale della gioventù, ma nulla di drammatico.
Anche i dialoghi, allapparenza formali, sono fuori dei nostri tempi, i giovani forse non si approccerebbero più in questo modo.
Per me si respira unaria parallela per certi versi da anni Cinquanta nel caro vecchio Piemont. Conosci le mie fissazioni e nostalgie. Nonostante luso di amuchina che Laura usa per pulire il tavolo da viaggio.
Ogni periodo, frase e pensiero dei protagonisti meriterebbero ulteriori analisi e digressioni. Te ne dico solo un paio e perdona la mia eccessiva materialità espressiva, non disgiunta però, in fondo, da una eterna ricerca di un qualcosa in più.
Poeta Zaza ha scritto:
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante quando inquadro i piccoli particolari di ogni cosaCome in un bar, quando al bancone del caffè mi accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. 
È più forte di me, è un assillo continuo.
Mi è piaciuta questa immagine.
Io quel bar lho visto, ho sentito lodore del caffè, il rumore delle tazzine, gli avventori seduti, alcuni mancini Vado pazzo per questi particolari e mi ci butto dentro cercando di vederci lesistenza, il profumo umano, il tutto 
E anche questa
Poeta Zaza ha scritto: - Se vuoi, già oggi alle tre. Ciao! C’è mio padre a prendermi dice lei mentre il treno rallenta in stazione.
Mi ricorda immagini di un film realista.
Ok. Mie impressioni forse deprecabilmente strane.
Per farla breve, arrivando alla fine, al momento del famoso appuntamento fra Achille e Laura, vedo ancora immagini daltri tempi: una bicicletta appoggiata a una panchina.
Ci sarebbe da fare un quadro. E magari la panchina è pure di legno dipinto di verde, con braccioli in metallo, senza scritte inglesi con il bianchetto. Esagero… 
Ho afferrato lesitazione del gemello Ettore, qualcosa non andava, e non erano solo i suoi studi di Agraria e il dedicarsi alla campagna: credo che siano pochi i ragazzi di oggi che si siano dati, che abbiano pure la voglia e la possibilità di queste incombenze. Altra immagine nostalgica.
Alla fine si viene al dipanarsi della storia con la presenza di questo gemello, che però non sembra discostarsi molto dalla sensibilità di Achille.
Per me ci sta tutto. Anche la finale presa di coscienza di Laura che alla fine chiede a Ettore qualera la sua massima sullentusiasmo. Ha avuto dei sospetti e la risposta di Ettore, che non conosciamo, li confermerà. Chissà come andrà a finire?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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ciao, @Poeta Zaza 
Poeta Zaza ha scritto: Per tutto il tragitto, l’aveva vista sollevare il sopracciglio, corrugare la front
la prima virgola credo sia di troppo
Poeta Zaza ha scritto: - Decisamente scostante si era detto Achille
tautologico; se è un pensiero non servono i trattini che usi per il dialogo, se invece parla a sé stesso non serve il corsivo
Poeta Zaza ha scritto: (Non gli chiederò dell’assurdità del titolo in un libro di quel genere.)
perché le tonde?
Poeta Zaza ha scritto: Ma poi l’aveva vista alle prese con la bambina annoiata. Aveva tirato giù il tavolino da viaggio e l’aveva pulito con l’amuchina. Con la piccola accanto, le aveva fatto vedere come fare barchette dai fogli usati.
attenzione alle ripetizioni
Poeta Zaza ha scritto: - La stessa metrica dà il giusto ritmo, vero, e comunque si può non citare la progressione pratica, perché le due azioni avvengono comunque una accanto all’altra.
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante quando inquadro i piccoli particolari di ogni cosaCome in un bar, quando al bancone del caffè mi accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. 
se vuoi dare dinamismo al dialogo dovresti aggiungere altro, altrimenti il risultato è secondo me sterile, tipo:
Laura scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, gli occhi sul libro, poi continua
Poeta Zaza ha scritto: Poeta ZazaGrr... Aggirerò lo sgarbo, per ora
non so, l'onomatopea durante un pensiero non mi convince
Poeta Zaza ha scritto: fa lei, curiosa con simpatia.
troppo raccontato, proverei a usare un altro sistema per mostrarlo
Poeta Zaza ha scritto: Lei si allarma: - Cos’è successo? Quanti anni ha?
il dialogo è surreale e va bene, visto il contesto, ma la domanda risulta strana

Il racconto sta in piedi, forse se avessi tenutoil punto di vista della ragazza il poco realismo di alcuni passaggi avrebbe retto di più. Simpatica la chiusura che non fa altro che confermare la testa fra le nuvole di lei, perfettamente in linea con la traccia.
ciao e a presto.
Barone sbracato che non chiede dazio né gabella.

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@Poeta Zaza il tuo racconto mi ha fatto tornare alla mente le sensazioni di quando facevo il pendolare dal liceo in poi anche per due ore solo per l'andata. Mi piace la tua delicatezza e sensibilità di scrittura. Come al solito mi sono sfuggiti alcuni particolari, ma ad una attenta lettura si deduce che fornisci tutti gli elementi, quasi come un giallo, per delineare le descrizioni. 
Bellissime la discussione seguita dai commenti. Potrebbe essere già questo un'idea per un racconto.
Mi ha spiazzato anche a me il finale con il gemello, ad una prima lettura, ma proseguendo nella seconda e terza si comprende il senso in linea con tutta l'opera.
A presto

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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post_id=13085 ha scritto: perché le tonde?


attenzione alle ripetizioni
Ho scelto per chiarezza, ancorché il contenuto sia già di per sé eloquente, di mettere tra parentesi i pensieri di Laura, tutti.

Per le ripetizioni, hai perfettamente ragione, grazie della segnalazione.
Plata ha scritto: il dialogo è surreale e va bene, visto il contesto, ma la domanda risulta strana
Faccio fare a Laura la domanda sull'età del fratello perché lei è empaticamente preoccupata e se fosse un bambino lo sarebbe ancora di più.
Inoltre, ottengo l'effetto spontaneo di far fare la gaffe del "gemello" ad Ettore, che finalmente apre la mente a Laura.
Plata ha scritto: Il racconto sta in piedi, forse se avessi tenutoil punto di vista della ragazza il poco realismo di alcuni passaggi avrebbe retto di più. Simpatica la chiusura che non fa altro che confermare la testa fra le nuvole di lei, perfettamente in linea con la traccia.
ciao e a presto.
Ti sono grata del passaggio e delle utili note che mi fai, @Plata    :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Kasimiro ha scritto: @Poeta Zaza il tuo racconto mi ha fatto tornare alla mente le sensazioni di quando facevo il pendolare dal liceo in poi anche per due ore solo per l'andata. Mi piace la tua delicatezza e sensibilità di scrittura. Come al solito mi sono sfuggiti alcuni particolari, ma ad una attenta lettura si deduce che fornisci tutti gli elementi, quasi come un giallo, per delineare le descrizioni. 
Bellissime la discussione seguita dai commenti. Potrebbe essere già questo un'idea per un racconto.
Mi ha spiazzato anche a me il finale con il gemello, ad una prima lettura, ma proseguendo nella seconda e terza si comprende il senso in linea con tutta l'opera.
A presto
Che bella quell'osservazione che fai! È vero!   :si: :si:

Grazie delle tue parole, @Kasimiro   :)
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Ciao carerrima, come spesso accade sei il mio dulcis in fundo. E accade spesso perché il mio personale criterio è commentare prima i brani che hanno meno commenti, mentre tu hai sempre un botto di visualizzazioni e commenti.

Veniamo a noi, @Poeta Zaza: buona prova!

Poeta Zaza ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=]-[/highlight] "[highlight defaultattr=]Non esco mai di casa senza il mio entusiasmo, e quando torno lo incerotto e disinfetto."[/highlight]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=]-[/highlight] [highlight defaultattr=]Come fai a incerottare prima di disinfettare?[/highlight][highlight defaultattr=][/highlight] [highlight defaultattr=]Stavolta è sorpr[/highlight][highlight defaultattr=]esa: puntigliosa ma sorridente.[/highlight]
[highlight defaultattr=]-[/highlight] [highlight defaultattr=]Vero, però suona [/highlight][highlight defaultattr=]meglio dirlo nell’ordine inverso,[/highlight] [highlight defaultattr=]non [/highlight][/font]trovi?[/font]
Brava! Questo dialogo merita applausi a scena aperta
Poeta Zaza ha scritto: - La stessa metrica dà il giusto ritmo, vero, e comunque si può non citare la progressione pratica, perché le due azioni avvengono comunque una accanto all’altra.
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante
Però cedi alla tentazione si spiegarlo il rigo sotto e rovini tutto  :facepalm: Ne sei pure (consciamente o inconsciamente?) consapevole, tant'è che lo fai dire al personaggio: diventa pedante. Perché? Perchèèèèèè?!?!?
Poeta Zaza ha scritto: -[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]Se vuoi, io ho saputo di un trucco. Dal cellulare, cerchi sul Web un verso della volpe o della faina: glielo fai sentire, senza far vedere che viene da te. Se no, te le inimicherai. Vedrai come si precipitano al riparo!
-[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]Wow. Che figata
Figata davvero!

Trovo che questa traccia ti si addicesse molto, perché valorizza le tue capacità da poeta: descrivere bene il dettaglio, usare le parole, ideare immagini. Sì, sì, era la traccia per te, e, a costo di annoiarti a morte, ribadisco che preferisco quando trasbordi queste capacità in narrativa come hai fatto adesso che quando innesti pezzi di poesia nel testo, non sempre in maniera riuscita. Il brano è vivace e piacevole, la storia vive e respira. Ogni tanto continui ad autosabotarti riportando nel testo qualche riflessione di troppo. Queste parti
Poeta Zaza ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=]Devo ammettere [/highlight][highlight defaultattr=]c[/highlight][highlight defaultattr=]he sono pedante quando [/highlight][highlight defaultattr=]inquadro[/highlight] [highlight defaultattr=]i piccoli particolari di ogni cosa[/highlight][highlight defaultattr=][/highlight][highlight defaultattr=]Come in un bar, [/highlight][highlight defaultattr=]quando [/highlight][highlight defaultattr=]al bancone del [/highlight][highlight defaultattr=]caffè[/highlight] [highlight defaultattr=]m[/highlight][highlight defaultattr=]i[/highlight] [highlight defaultattr=]accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. [/highlight][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=][highlight defaultattr=]È più forte di me, è un assillo continuo.[/highlight][/highlight][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=]Con un[/highlight][highlight defaultattr=][/highlight][highlight defaultattr=]ag[/highlight][highlight defaultattr=]g[/highlight][highlight defaultattr=]ravante, però[/highlight][highlight defaultattr=]. Stigmatizzo qualsiasi piccola cosa che non sia [/highlight][highlight defaultattr=]comme il faut[/highlight][highlight defaultattr=]… [/highlight][/font]Ecco
Sono meno riuscite e interessanti di quelle narrate, ad esempio quella che segue 
Poeta Zaza ha scritto: la ragazza si alza[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]in piedi. Sono[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]entrati nel loro territorio e lei indica[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]un piccolo molo proteso sul mare. Sulla sagoma del modellino della prua di una nave svetta[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]una bandiera italiana nuova di zecca.[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]Gli spiega[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]che era andata giorni prima in Comune a riferire del[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] [/font]precedente vessillo, ridottdal vento e dal tempo a uno straccio verde e bianco che nessuno sembrava "vedere".
è il caro vecchio show don'tell: nel primo esempio spieghi, nel secondo racconti la medesima cosa spiegata... molto meglio.

Vabbé, comunque pollice più in su che in giù.
Ciao indefessa carerrima ;-)
Scrittore maledetto due volte
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