[MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Traccia di mezzogiorno: La maledizione delle piccole cose.

Per scaldare lentusiasmo.

"Non esco mai di casa senza il mio entusiasmo
e quando torno lo incerotto e disinfetto."

Sul treno, Achille è rimasto solo nel vagone con la ragazza stramba, che adesso tiene in grembo un libro, come lui.
Per tutto il tragitto, l’aveva vista sollevare il sopracciglio, corrugare la fronte, serrare la mascella, parlare poco mentre il vagone accoglieva via via una varia umanità, che entrava e usciva. Lei aveva arricciato il naso accanto all’anziano trasandato, e distolto lo sguardo con una smorfia quando una donna di mezz’età si era messa, continuando a parlare come prima, a masticare un panino col prosciutto. I due avevano reagito con sguardi eloquenti e simili.
- Decisamente scostante si era detto Achille. Ma poi l’aveva vista alle prese con la bambina annoiata. Aveva tirato giù il tavolino da viaggio e l’aveva pulito con l’amuchina. Con la piccola accanto, le aveva fatto vedere come fare barchette dai fogli usati. E poi accettare una caramella al miele con un sorriso grato.
Il ragazzo chiude il suo libro giallo “Senza colpevole” e le chiede del suo, presentandosi col suo nome e quello della sua città.
(Non gli chiederò dell’assurdità del titolo in un libro di quel genere.)
- Sono una tua concittadina, Laura, e il mio libro si chiama “Per scaldare l’entusiasmo”. È una raccolta di racconti comici.
- Forte! Sai che mi ispira una massima sull’argomento? dice lui dopo un po’, sfogliando il libro che gli ha passato lei.
- Quale? - Ecco di nuovo il sopracciglio alzato, il dubbio, l’attesa pietosa, il pregiudizio.
- "Non esco mai di casa senza il mio entusiasmo, e quando torno lo incerotto e disinfetto."
- Come fai a incerottare prima di disinfettare? Stavolta è sorpresa: puntigliosa ma sorridente.
- Vero, però suona meglio dirlo nell’ordine inverso, non trovi?
- La stessa metrica dà il giusto ritmo, vero, e comunque si può non citare la progressione pratica, perché le due azioni avvengono comunque una accanto all’altra.
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante quando inquadro i piccoli particolari di ogni cosaCome in un bar, quando al bancone del caffè mi accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. 
È più forte di me, è un assillo continuo.
Con unaggravante, però. Stigmatizzo qualsiasi piccola cosa che non sia comme il faut Ecco! 
Fiera, la ragazza si alza in piedi. Sono entrati nel loro territorio e lei indica un piccolo molo proteso sul mare. Sulla sagoma del modellino della prua di una nave svetta una bandiera italiana nuova di zecca. Gli spiega che era andata giorni prima in Comune a riferire del precedente vessillo, ridotto dal vento e dal tempo a uno straccio verde e bianco che nessuno sembrava "vedere".
Lui gli fa il gesto del pollice alzato e le strizza locchio: - E se uno non si lava o non osserva il galateo, come i due nostri compagni di prima, glielo fai capire col linguaggio non verbale?
Laura ride. 
Achille la prende bonariamente in giro: 
Non esci mai di casa senza il pregiudizio, e quando torni non lo lavi mai di dosso?
- Pensandoci bene, è una seconda pelle: scomoda, brutta e dura da togliere. So che avrei una vita
meno stressante se la smettessi di esaminare così meticolosamente come si presenta o si comporta il mondo esterno.
I due si guardarono negli occhi, senza riserve.
Achille le chiede del suo libro.
(Mi ha inquadrata bene, non c’è che dire. Si sta allungando verso di me, con empatia. Il suo sguardo manifesta interesse, non tanto per il libro quanto per me. Deve sbarbarsi un po’, e farsi la manicure… Ma ha una bella pelle, non una macchia o un brufolo. Belle mani, grandi. Ha anche sensibilità poetica, che gli dà fascino. E mi fa parlare e parlare come mai nessuno.)
- Mi diverte. Non ha grandi pretese ma qualche sorriso me lo strappa.
- Mi segno l’autore e me lo prendo. Adesso stiamo arrivando. Mi piacerebbe prendere un caffè con te, magari fare due passi in un parco. Tu in che zona abiti?
- Potremmo vederci al Parco Comunale: è davanti al mio caseggiato. Qui vicino.
- Quando?
- Se vuoi, già oggi alle tre. Ciao! C’è mio padre a prendermi dice lei mentre il treno rallenta in stazione.
- Ci sarò: all’ingresso. - Achille è sorpreso. Così ravvicinato l’appuntamento non se lo aspettava. “Ho fatto colpo” si ritrova a pensare. Meno male che quel giorno è in ferie e in moto riesce a andare e tornare da casa in tempo utile.
******     ******       ******       ***        ***   ***            *              ********
Quando arriva al parco, all’ingresso Laura non scorge nessuno ma, cento metri più in là, lo riconosce di profilo, seduto e con una bici appoggiata alla panchina.
(Gli avevo detto di trovarsi davanti al cancello alle tre e lui non lo fa? L’ha vista come un’imposizione e vuole farmelo capire? Grr... Aggirerò lo sgarbo, per ora.)
- Ciao, Achille. Sembri accaldato: hai fatto un bel giro?
- Ehm… - il ragazzo la osserva con dei flash di incertezza, interesse e approvazione, mentre sembra raccogliere le idee. - Mi riposavo qui perché sono un po’ stanco in verità. Siediti anche tu, prego.
(Achille ha avuto il buon gusto di radersi e la volontà di tenersi in forma nell’attesa di vederci. La tuta gli dona ma le scarpe da ginnastica sono sporche.)
Mentre lei si accomoda, lui spiega ancora:
- Vengo dal mio terreno in collina, dove ho curato il mio orto e le mie galline. Questo parco mi è di strada anche se mi ci fermo di rado.
- So già di due hobby tuoi, anzi tre, con gli aforismi, e niente del tuo lavoro. A proposito, io faccio la commessa alla Coop centrale. fa lei, curiosa con simpatia.
Lui si blocca per un attimo, poi si sistema meglio sulla panchina grattandosi il naso: - Studio Agraria. Il mio terreno mi impegna molto. Inoltre, ci vado due volte al giorno perché alla sera devo chiudere le galline e non è facile, sono tre, farle andare dentro prima del buio. Le rincorro per un bel po’.
- Se vuoi, io ho saputo di un trucco. Dal cellulare, cerchi sul Web un verso della volpe o della faina: glielo fai sentire, senza far vedere che viene da te. Se no, te le inimicherai. Vedrai come si precipitano al riparo!
- Wow. Che figata, grazie! Ci provo già stasera, sì.
Il cellulare del ragazzo segnala un messaggio.
Lui legge e impallidisce. Caduto dalla moto, Achille si è rotto il tendine: nomen omen... Sfortunato due volte, adesso che Ettore capisce il quadro d'insieme.
- Mio fratello mi scrive che ha avuto un incidente: è in ospedale. Devo andare. Dammi il tuo cellulare, ci risentiamo. -
Lei si allarma: - Cos’è successo? Quanti anni ha?
- Niente di grave grave. E poi: - Siamo gemelli - aggiunge sovrappensiero, mordendosi la lingua subito dopo. Ma dicendo tra sé e sé: - Tanto questa crede di capire tutto degli altri, sta a sfiancare con i particolari, e dal mattino al pomeriggio non vede chi ha di fronte.-
Laura si limita ad annuire con aria ragionevole.
Però, mentre lui fa per andarsene con la bici, lo trattiene:
- Com’era la tua massima sull’entusiasmo?
- …




Ultima modifica di Poeta Zaza il dom apr 11, 2021 9:30 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Ciao! Un racconto che mi è piaciuto tantissimo, non c'è che dire! Ma andiamo con ordine. Innanzitutto lo stile: calcato perfettamente sul personaggio, con la giusta dose di ripetizioni e introspezioni, che fanno da spina dorsale a un racconto che esprime perfettamente il sentire della protagonista. Trovo che tu sia proprio brava con le parole e che spesso la tua voglia di fare poesia strabordi così tanto da invadere gli spazi della prosa, ma qui tutto è finalizzato alla resa della pedanteria e persino quella critica all'ordine delle parole nella massima, che dovrebbe essere invertito, nonostante il ritmo metrico venga così tradito, diventa un elemento chiave nella definizione del carattere del personaggio. Persino i dialoghi, che in un altro contesto sembrerebbero quasi innaturali, proprio perché troppo dettagliati e quasi "robotici" passami il termine, diventano espressione di quella ricerca del dettaglio, di quel pregiudizio imperante. 
Ho amato la parte in cui si dice maledetta dal bisogno di confrontarsi costantemente con il mondo esterno, sottolineandone mentalmente le storture o semplicemente le particolarità più strane, perché per certi versi sono anche io così. 
E forse è così chiunque scriva e guardi il mondo con il proprio "filtro", ma questo è un altro discorso :) 
Concludo dicendoti in tutta franchezza che ho evitato la traccia come la pesta, perché la vedevo limitante e molto difficile da rendere narrativamente vibrante e interessante. Leggere il tuo racconto ha sconfessato assolutamente le mie paure. Mi hai dimostrato che se si sa scrivere, si sa scrivere e basta! Davvero complimenti, cara <3 alla prossima!

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Ciao @Poeta Zaza 

uhm uhm uhm... 
questo racconto non mi convince appieno. Cerco di spiegarti come mai.
Poeta Zaza ha scritto: Sul treno, Achille è rimasto solo nel vagone con la ragazza stramba, che adesso tiene in grembo un libro, come lui.
Per tutto il tragitto, l’aveva vista sollevare il sopracciglio, corrugare la fronte, serrare la mascella, parlare poco mentre il vagone accoglieva via via una varia umanità,
Bene. Parti con un narratore esterno. Achille è una persona che osserva i dettagli. Fin qui ci sta.
Poeta Zaza ha scritto: Ma poi l’aveva vista alle prese con la bambina annoiata. Aveva tirato giù il tavolino da viaggio e l’aveva pulito con l’amuchina. Con la piccola accanto, le aveva fatto vedere come fare barchette dai fogli usati. E poi accettare una caramella al miele con un sorriso grato.
Questo periodo non mi torna proprio. Chi ė che tira giù il tavolino? La ragazza?  
Con la piccola accanto, Le aveva fatto... Dopo aver riletto più di una volta, ho capito. Però è una costruzione un po’ contorta.
E poi accettare una caramella al miele etc... Chi accetta la caramella al miele?  Mmmmhhh...
Poeta Zaza ha scritto: (Non gli chiederò dell’assurdità del titolo in un libro di quel genere.)
Chi fa questo pensiero? Eravamo su Achille che guarda la ragazza e quindi mi aspetto che sia lui a pensare. Ma tu usi il “gli” e non il “le” e poi parli dell’assurdità di un titolo del genere... Ma il titolo assurdo qual è? Quello del giallo ?  Non mi pare tanto assurdo per quel genere.
Poeta Zaza ha scritto: La stessa metrica dà il giusto ritmo, vero, e comunque si può non citare la progressione pratica, perché le due azioni avvengono comunque una accanto all’altra.
Bella questa! C’è il tuo amore per la poesia.👍
Poeta Zaza ha scritto:
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante quando inquadro i piccoli particolari di ogni cosaCome in un bar, quando al bancone del caffè mi accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. 
È più forte di me, è un assillo continuo.
Invece qui... casca l’asino. Il dialogo appare  artefatto. Achille c’è lo hai presentato come un personaggio che nota i dettagli, ma adesso fai dire alla ragazza che è lei “la compulsiva” .  Ce lo racconta. Non lo mostra.

Ah... ma è tutto un gioco. Il compulsivo è lui? Ha un fratello gemello che manda al posto suo all’appuntamento.
e ce lo riveli nella chiusa.

 Credo che in un racconto breve, tenere la “barra dritta” sia fondamentale. Un giro mentale di questo tipo, con il limite di battute imposte, diventa una peripezia e toglie forza al messaggio che vuoi veicolare. In tutta sincerità non sono troppo convinta da questa storia, che, in ogni caso, è scritta in modo pulito, con le virgole al proprio posto (maestra!) e con tanta, tanta passione e fantasia.  Un abbraccio e a leggerci presto!🤗

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@Monica ha scritto: Chi fa questo pensiero? Eravamo su Achille che guarda la ragazza e quindi mi aspetto che sia lui a pensare. Ma tu usi il “gli” e non il “le” e poi parli dell’assurdità di un titolo del genere... Ma il titolo assurdo qual è? Quello del giallo ?  Non mi pare tanto assurdo per quel genere.
Ho messo tra parentesi i pensieri della ragazza. 
@Monica ha scritto: Invece qui... casca l’asino. Il dialogo appare  artefatto. Achille c’è lo hai presentato come un personaggio che nota i dettagli, ma adesso fai dire alla ragazza che è lei “la compulsiva” .  Ce lo racconta. Non lo mostra.
C'è un equivoco che non avevo previsto. All'inizio, Achille nota certi dettagli sul comportamento della ragazza, non perché  sia lui il compulsivo, ma perché, essendo bella, lo attrae e la scruta. Mentre faccio dire a lei i dettagli del bar, sì, ma perché non ho altro modo di rivelare appieno la sua "compulsività" se non nel contesto di una confessione ispirata dal "bell'effetto" che ha, anche su di lei Achille.
@Monica ha scritto: Ah... ma è tutto un gioco. Il compulsivo è lui? Ha un fratello gemello che manda al posto suo all’appuntamento.
e ce lo riveli nella chiusa.
Assolutamente no!  :o
Mi spiace tanto il fraintendimento, @@Monica!
Ho cercato di far capire, attraverso il linguaggio non verbale, che il ragazzo sulla panchina era stupito e imbarazzato, all'inizio, e poi, avendo capito che veniva scambiato per il gemello, stava sì al gioco ma  faticava.
Alla fine, anche Laura intuisce lo scambio, visto che gli chiede la conferma della massima, che Ettore non può conoscere.
È stato il caso che ha fatto capitare nel parco un gemello al posto dell'altro, come dico qui:
Poeta Zaza ha scritto: dom apr 11, 2021 9:27 pmQuesto parco mi è di strada anche se mi ci fermo di rado.
@Monica ha scritto: Credo che in un racconto breve, tenere la “barra dritta” sia fondamentale. Un giro mentale di questo tipo, con il limite di battute imposte, diventa una peripezia e toglie forza al messaggio che vuoi veicolare
Ho voluto aggiungere al rispetto della traccia anche l'intreccio e la suspense di uno scambio di persona: con te non ci sono riuscita e mi spiace, ma mi sei stata utile a farmi capire i limiti della mia narrazione. Per cui Grazie! :)
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@Loscrittoreincolore
Loscrittoreincolore ha scritto: Ciao! Un racconto che mi è piaciuto tantissimo, non c'è che dire! Ma andiamo con ordine. Innanzitutto lo stile: calcato perfettamente sul personaggio, con la giusta dose di ripetizioni e introspezioni, che fanno da spina dorsale a un racconto che esprime perfettamente il sentire della protagonista. Trovo che tu sia proprio brava con le parole e che spesso la tua voglia di fare poesia strabordi così tanto da invadere gli spazi della prosa, ma qui tutto è finalizzato alla resa della pedanteria e persino quella critica all'ordine delle parole nella massima, che dovrebbe essere invertito, nonostante il ritmo metrico venga così tradito, diventa un elemento chiave nella definizione del carattere del personaggio. Persino i dialoghi, che in un altro contesto sembrerebbero quasi innaturali, proprio perché troppo dettagliati e quasi "robotici" passami il termine, diventano espressione di quella ricerca del dettaglio, di quel pregiudizio imperante. 
Ho amato la parte in cui si dice maledetta dal bisogno di confrontarsi costantemente con il mondo esterno, sottolineandone mentalmente le storture o semplicemente le particolarità più strane, perché per certi versi sono anche io così. 
E forse è così chiunque scriva e guardi il mondo con il proprio "filtro", ma questo è un altro discorso :) 
Concludo dicendoti in tutta franchezza che ho evitato la traccia come la pesta, perché la vedevo limitante e molto difficile da rendere narrativamente vibrante e interessante. Leggere il tuo racconto ha sconfessato assolutamente le mie paure. Mi hai dimostrato che se si sa scrivere, si sa scrivere e basta! Davvero complimenti, cara <3 alla prossima!
Grazie del tuo favore! Mi scalda il cuore  :arrossire:
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Mi è piaciuta moltissimo l'idea dei gemelli e della ragazza che li distingue inaspettatamente. Il racconto ha un buon ritmo, traspare che lei è un filo affezionata ai dettagli, e si capisce che ad Achille piace.
Col senno di poi un campanello d'allarme era già il fatto che lui non la stesse aspettando lì dove si erano accordati, ma io mi sono bevuta la teoria di Laura, quindi lo scambio fra gemelli per me è stato ancora più sorprendente.
Però non avevo capito che Ettore si trovasse lì per caso, forse bisogna trovare un  modo per farlo emergere un pochino di piú.
Grazie

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Almissima ha scritto: Mi è piaciuta moltissimo l'idea dei gemelli e della ragazza che li distingue inaspettatamente. Il racconto ha un buon ritmo, traspare che lei è un filo affezionata ai dettagli, e si capisce che ad Achille piace.
Col senno di poi un campanello d'allarme era già il fatto che lui non la stesse aspettando lì dove si erano accordati, ma io mi sono bevuta la teoria di Laura, quindi lo scambio fra gemelli per me è stato ancora più sorprendente.
Però non avevo capito che Ettore si trovasse lì per caso, forse bisogna trovare un  modo per farlo emergere un pochino di piú.
Grazie
Hai ragione anche tu: è già difficile fare capire che non è Achille quello del parco, e a farne capire la casualità del suo esserci non è bastato farlo dire a Ettore. 
Purtroppo, ho tolto un avverbio - Oggi - che era determinante nella frase di Laura sugli hobby, e che si sarebbe ricollegata benissimo con "dal mattino al pomeriggio" dell'epilogo.  :facepalm:  

Grazie del tuo gradimento e delle tue note, @Almissima  :)
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@Poeta Zaza

Ciao! Il tuo racconto mi ha interessato fino al finale che non mi aspettavo. Ammetto però di aver avuto le stesse sensazioni che ha scritto qualcun altro. 
La trama mi è sembrata un po’ indecisa, creando confusione sul significato e sul ruolo dei diversi personaggi, certo il finale riqualifica tutto ma ugualmente mi rimane un senso di frettolosità (non mi viene un termine migliore).
Come esempio, alla fine Ettore pensa:
Poeta Zaza ha scritto: Tanto questa crede di capire tutto degli altri, sta a sfiancare con i particolari, e dal mattino al pomeriggio non vede chi ha di fronte.-
ma tra lui e la ragazza non è venuto fuori il discorso della pignoleria, no? E se ho ben compreso lui non era d’accordo con il fratello, ma si trovava lì per caso, quindi anche loro due non ne avevano parlato.

Per non sembrare pedante però ci tengo a ribadire che apprezzo molto la tua scrittura, la fluidità delle tue espressioni e le intrusioni poetiche del testo!
Se non ho capito niente, perdonami!

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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L ha scritto: @Poeta Zaza

Ciao! Il tuo racconto mi ha interessato fino al finale che non mi aspettavo. Ammetto però di aver avuto le stesse sensazioni che ha scritto qualcun altro. 
La trama mi è sembrata un po’ indecisa, creando confusione sul significato e sul ruolo dei diversi personaggi, certo il finale riqualifica tutto ma ugualmente mi rimane un senso di frettolosità (non mi viene un termine migliore).
Come esempio, alla fine Ettore pensa:

ma tra lui e la ragazza non è venuto fuori il discorso della pignoleria, no? E se ho ben compreso lui non era d’accordo con il fratello, ma si trovava lì per caso, quindi anche loro due non ne avevano parlato.

Per non sembrare pedante però ci tengo a ribadire che apprezzo molto la tua scrittura, la fluidità delle tue espressioni e le intrusioni poetiche del testo!
Se non ho capito niente, perdonami!
Hai capito perfettamente e ti ringrazio tanto del passaggio, @L'illusoillusore    :)


Hai colto un errore di cui ho parlato anche ad Almissima.
Se Ettore era lì per caso ed è solo stato al gioco, come poteva dire questa frase:
Poeta Zaza ha scritto: dom apr 11, 2021 9:27 pm Tanto questa crede di capire tutto degli altri, sta a sfiancare con i particolari, e dal mattino al pomeriggio non vede chi ha di fronte.-


Lui poteva avere capito che lei aveva conosciuto suo fratello al mattino e lui al pomeriggio da quest'altra precedente frase di Laura:
Poeta Zaza ha scritto: - So già di due hobby tuoi, anzi tre, con gli aforismi, e niente del tuo lavoro
Ma, purtroppo, l'avverbio OGGI, con cui sarebbe dovuta iniziare questa frase, non so perché, l'ho cancellato prima di postare. 
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Brutus ha scritto: @Poeta Zaza 
Bello! Scritto benissimo, frizzante e leggero, con una costruzione dei personaggi davvero azzeccata e, devo dire, molto realistica nel loro rapportarsi. Come già rimarcato il finale andava senza dubbio costruito meglio, ma non è facile, lo so, districarsi tra il dire e il non dire. Va bene così, complimenti!
Lieta del tuo apprezzamento, @Brutus   :)
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Alba359 ha scritto: Ettore e Achille :D

Devo dire che è un racconto piacevole e vorrei leggere di quando Achille la rivedrà col gesso alla gamba. Ce n'è da continuare la storia e fargli prendere una bella piega.
Complimenti @Poeta Zaza 
Due eroi omerici, Ettore e Achille, sì. 
Per quanto riguarda il seguito, ci penserò. Grazie dei complimenti, cara @Alba359    :) 
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Eccomi a te @Poeta Zaza. Ho letto il tuo racconto e ti faccio ancora i miei complimenti, scrivi molto bene e presti molta attenzione alla scelta dei vocaboli. Ho trovato solo un paio di cose che non mi convincono in termini di naturalezza:
Poeta Zaza ha scritto: [omissis] presentandosi col suo nome e quello della sua città.
(Non gli chiederò dell’assurdità del titolo in un libro di quel genere.)
- Sono una tua concittadina, Laura, [omissis]
Ho viaggiato molto in treno e non credo che sia una presentazione naturale. Non ho mai sentito nessuno presentarsi specificando da quale città proviene, casomai nel discorso viene fuori successivamente, magari mi sbaglio. Neanche la risposta di Laura mi sembra spontanea, ovviamente capisco che nella logica del testo, non avendo rivelato la città di Achille, lei non può rispondere semplicemente "Piacere, Laura, anche io sono di...". Diciamo che sono quelle piccole cose che distolgono dall'immedesimazione nel testo.
Poeta Zaza ha scritto:
Laura continua: - Devo ammettere che sono pedante quando inquadro i piccoli particolari di ogni cosaCome in un bar, quando al bancone del caffè mi accorgo subito se ci sono tazzine di foggia diversa, oppure conto i destri e i mancini. 
È più forte di me, è un assillo continuo.
Con unaggravante, però. Stigmatizzo qualsiasi piccola cosa che non sia comme il faut Ecco! 
Anche qui mi sono posta la stessa domanda: è naturale rivelarsi così? Mettersi a nudo in treno, con altre persone sedute nei paraggi e in ascolto? Non credo fossero proprio soli, o almeno non lo hai specificato, e non credo che una persona ammetterebbe simili peculiarità davanti ad altri.

Sono solo riflessioni personali che non pregiudicano il mio giudizio positivo sul racconto e sono aspetti che spero sempre di tenere in considerazione anche nella mia scrittura.  A presto rileggerti.   :sss:  
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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@ElmoInverso Grazie del passaggio e dei complimenti!  :)  :)
ElmoInverso ha scritto: Ho viaggiato molto in treno e non credo che sia una presentazione naturale. Non ho mai sentito nessuno presentarsi specificando da quale città proviene, casomai nel discorso viene fuori successivamente, magari mi sbaglio. Neanche la risposta di Laura mi sembra spontanea, ovviamente capisco che nella logica del testo, non avendo rivelato la città di Achille, lei non può rispondere semplicemente "Piacere, Laura, anche io sono di...". Diciamo che sono quelle piccole cose che distolgono dall'immedesimazione nel testo.
Achille ha detto in precedenza di che città è, qui:
Poeta Zaza ha scritto: Il ragazzo chiude il suo libro giallo “Senza colpevole” e le chiede del suo, presentandosi col suo nome e quello della sua città.
Quindi, visto che lui le ha detto nome e città, lei gli rivela i suoi.
Siccome lei è una pedante, e stigmatizza tutto, dentro di sé (la faccio pensare tra parentesi) trova assurdo che un libro giallo abbia il titolo "Senza colpevole" - è una sua opinione contorta.
ElmoInverso ha scritto: Anche qui mi sono posta la stessa domanda: è naturale rivelarsi così? Mettersi a nudo in treno, con altre persone sedute nei paraggi e in ascolto? Non credo fossero proprio soli, o almeno non lo hai specificato, e non credo che una persona ammetterebbe simili peculiarità davanti ad altri.
Poeta Zaza ha scritto: (Mi ha inquadrata bene, non c’è che dire. Si sta allungando verso di me, con empatia. Il suo sguardo manifesta interesse, non tanto per il libro quanto per me. Deve sbarbarsi un po’, e farsi la manicure… Ma ha una bella pelle, non una macchia o un brufolo. Belle mani, grandi. Ha anche sensibilità poetica, che gli dà fascino. E mi fa parlare e parlare come mai nessuno.)
Qui sopra spiego tramite i pensieri di Laura il perché dell'eccessiva confidenza.
Inoltre, che sono rimasti soli nel vagone lo dico nell'incipit.
Poeta Zaza ha scritto: Sul treno, Achille è rimasto solo nel vagone con la ragazza stramba, che adesso tiene in grembo un libro, come lui.
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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ciao @Poeta Zaza . Quanto sono belle le storie che cominciano su una carrozza di un treno. Vi è sempre una atmosfera propizia per le stori d'amore.
Aver scelto questa ambientazione è stata una buona cosa, peccato che, inizialmente ho pensato che sarebbe stata una vera storia d'amore. Infatti nel finale avviene questo cambio di marcia e con l'arrivo del gemello, perdo l'entusiasmo di un finale d'amore tra due persone che amano i dettagli, peccato. Credo che comunque l'introduzione del gemello è funzionale alla capacità di lei, ma come già detto, appare riduttiva all'idea della storia d'amore, semmai era quella l'idea iniziale. ma forse su questo mi sbaglio... Racconto ben curato, ma spiegami il perché hai cambiato l'editor... :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Poeta Zaza ha scritto: Per tutto il tragitto, l’aveva vista sollevare il sopracciglio, corrugare la fronte, serrare la mascella, parlare poco mentre il vagone accoglieva via via una varia umanità, che entrava e usciva.
Eliminerei la prima virgola
Poeta Zaza ha scritto: . Lei aveva arricciato il naso accanto all’anziano trasandato, e distolto lo sguardo con una smorfia quando una donna di mezz’età si era messa, continuando a parlare come prima, a masticare un panino col prosciutto. I
Qui ci sono personaggi diversi, cercherei di aggirare gli incisi per non fare confusione. Quella virgola prima della e fa inciampare,  cercherei una soluzione alternativa.

A parte queste cosine, mi è piaciuto. I dialoghi gessosi sono coerenti con i personaggi, il finale è inaspettato: racconto molto grazioso. 

Buona prova! 

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Poeta Zaza ha scritto: Achille ha detto in precedenza di che città è, qui:
Scusami, non ho spiegato bene cosa intendevo dire: lui ha rivelato la città, è vero, ma è l'autrice a non averla rivelata al lettore. Quindi, volevo solo dire che capisco la necessità dell'atrice di usare il termine "concittadina" e lo giustifico, ma mi suona innaturale. L'indicazione di una città qualsiasi avrebbe reso la gestione della risposta di Laura più naturale. Ripeto, è solo un dettaglio che mi ha reso meno fluida la lettura, perché la mia testa tornava lì. :bash: 

Per quanto riguarda la mia seconda annotazione hai perfettamente ragione:arrossire: Non ho registrato che erano soli come annunciato nell'incipit quindi ritiro la mia osservazione errata e mi scuso!. :scapiangere:

Non voglio avere ragione per forza, so anche che il racconto non lo hai scritto per me e quindi non è detto che le mie note siano condivise, ma mi piace lo spirito di confronto di questo forum, che mi fa sentire libera di commentare, se ho qualcosa da dire. Spero sempre di rispettare la sensibilità di tutti. :hug: :sss:
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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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ElmoInverso ha scritto: Non voglio avere ragione per forza, so anche che il racconto non lo hai scritto per me e quindi non è detto che le mie note siano condivise, ma mi piace lo spirito di confronto di questo forum, che mi fa sentire libera di commentare, se ho qualcosa da dire. Spero sempre di rispettare la sensibilità di tutti. :hug: :sss:
D'accordissimo con te, cara @ElmoInverso. È stato un puro caso che io potessi rispondere alle tue note citando quanto ti era sfuggito nel mio testo. E ho fatto tesoro di altre osservazioni e critiche che mi sono state fatte. Tu mi hai fatto notare l'innaturalezza della risposta della "concittadina" Laura, ad esempio. E ci sta, e ti ringrazio di avermelo fatto notare. 
Non mi hai affatto urtato la sensibilità. 
Buon contest! Sono felice di averti invitata al MI!  :hug:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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bestseller2020 ha scritto: ciao @Poeta Zaza . Quanto sono belle le storie che cominciano su una carrozza di un treno. Vi è sempre una atmosfera propizia per le stori d'amore.
Aver scelto questa ambientazione è stata una buona cosa, peccato che, inizialmente ho pensato che sarebbe stata una vera storia d'amore. Infatti nel finale avviene questo cambio di marcia e con l'arrivo del gemello, perdo l'entusiasmo di un finale d'amore tra due persone che amano i dettagli, peccato. Credo che comunque l'introduzione del gemello è funzionale alla capacità di lei, ma come già detto, appare riduttiva all'idea della storia d'amore, semmai era quella l'idea iniziale. ma forse su questo mi sbaglio... Racconto ben curato, ma spiegami il perché hai cambiato l'editor... :D
Restano le premesse di una storia d'amore tra la ragazza e il gemello del treno, n'est pas?
Mi stupisce questo tuo lato da genere rosa, @bestseller2020  :D

Io non ho cambiato l'editor, è lui che ha cambiato il mio testo, siccome devo passare da XPS per pubblicare! 
Ciao!
Zaza
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI148] Per scaldare l'entusiasmo

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Garrula ha scritto: Eliminerei la prima virgola Qui ci sono personaggi diversi, cercherei di aggirare gli incisi per non fare confusione. Quella virgola prima della e fa inciampare,  cercherei una soluzione alternativa.

A parte queste cosine, mi è piaciuto. I dialoghi gessosi sono coerenti con i personaggi, il finale è inaspettato: racconto molto grazioso. 

Buona prova! 
Hai perfettamente ragione su quella virgola e sugli incisi che citi: mi sono aggrovigliata con le frasi... 

Sono molto lieta del tuo apprezzamento, @Garrula  :)
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