Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ho da poco pubblicato un romanzo dopo aver riflettuto a lungo su entrambe le ipotesi e optando, infine per il self.

La mia riflessione si è basata su offerte concrete di piccole CE (due), le numerose proposte di pubblicazione a pagamento neanche le considero, gente che ti rispondeva all'email dopo mezzora dicendo di essere interessata, (probabilmente non aveva letto neanche la sinossi) sciorinando un elenco di prezzi ed opzioni.   

Ebbene, sarò lapidario, ad oggi tra una piccola CE e il self trovo pochissimi motivi per preferire la prima.

La pubblicità: ok, hanno i loro giri e i loro canali, ma in termini numerici ciò a quanto corrisponde nella realtà? Ho seguito alcune dirette facebook delle CE che mi avevano contattato, nelle quali presentavano i libri dei loro autori. Ecco, se andava bene c'erano quindici/venti persone collegate, delle quali quante avrebbero acquistato il libro?
Secondo me uno scrittore, specie agli inizi, non può non basare la maggior parte del lavoro sulle proprie forze, sulle proprie conoscenze e sui propri mezzi. Creare una bella piattaforma Facebook e/o Instagram, contattare youtuber e pagine che si occupano del genere da lui trattato.     

L'editing: Cosa intendiamo per editing? Ho letto libri "editati" di una pesantezza unica e per nulla scorrevoli, segno che probabilmente il lavoro di editing non era sto gran ché, oppure l'editor era svogliato, oppure più semplicemente il libro faceva schifo di suo e i miracoli non esistono.
Allo stesso tempo ho avuto letture piacevolissime di scrittori che per loro stessa ammissione avevano fatto tutto da soli.
Il punto è questo, si tratta di un passaggio importante ma non può prescindere da una base valida. Facendo un parallelo con la musica, è come se si pretendesse di risolvere in fase di mixaggio le magagne di una registrazione di bassa qualità. 
Quindi? Gli editor delle piccole CE sono validi?
Ho l'impressione che Il più delle volte si tratti di scrittori mediamente esperti che si cimentano nel limare per quanto possibile le irregolarità del lavoro che gli viene sottoposto, mettendo una pezza qua e la. 
Sono convinto che un libro scritto bene sarà sempre meglio di un libro di ##### con tutto l'editing del mondo, specialmente se l'editing viene fatto da gente dal profilo non eccelso.

Ciò detto.

Ho infine pubblicato con Amazon, ho trascorso la fase iniziale senza comunicarlo a nessuno, solo per verificare la qualità della stampa e il corretto allineamento della copertina, oltre che per trovare eventuali refusi che sfuggono fin quando non si legge il libro in cartaceo. 

Dopo tre giorni ho ricevuto le mie copie prova, una per me e una per la disegnatrice che mi ha fatto la copertina.

Carta di ottima qualità, così come la rilegatura, non una sbavatura di stampa. I caratteri risaltano meglio rispetto alla media dei libri con i quali l'ho paragonato.

Molto bene anche la versione Kindle, che avevo impostato lavorando il file word con Kindle Create.

Chiunque l'ha ordinato in cartaceo ha ricevuto la sua copia entro tre giorni.

In pochi giorni ho ordinato diverse copie a prezzo di costo da distribuire in alcune librerie.

Guadagni?

Pur avendo mantenuto il prezzo di copertina piuttosto basso rispetto a quello di un libro di analoga estensione pubblicato in modo classico cartaceo, le royalties sono il triplo.

Non parliamo poi del conto vendita, le librerie qui da me prendono tra il 25 e il 30%, significa che con il medesimo prezzo guadagno anche sei euro a copia. 

Con il kindle posso permettermi di tenere un prezzo ridicolo guadagnando comunque di più rispetto ai libri pubblicati in formato elettronico dalle CE al doppio del prezzo.

Ma di che stiamo parlando?

 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Ethan Hai ragione su tutta la linea e, in particolare, sull'editing. Come già detto, se avessi un pacco di anni in meno mi rimboccherei le maniche, come ho fatto tante volte in passato, e mi tufferei nel self, considerandone stimoli le difficoltà. Purtroppo, per me e quelli come me non è più il tempo delle sfide: pazienza, posso solo limitarmi a fare il tifo per te e quelli come te.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ethan ha scritto: Ma di che stiamo parlando?
La tua esperienza e le tue riflessioni sono molto utili e interessanti 
Tieni conto però che i motivi per cui si pubblica un libro sono molteplici, e l'aspetto economico per molti è quello meno importante. Neppure con una big si fanno dei veri guadagni. Un autore self che vende migliaia di copie di certo ne ricava qualcosa, ma è un numero astronomico da raggiungere senza un minimo di investimento, a meno di non essere degli influencer, o già famosi in qualche campo.
Insomma, la maggior parte degli scrittori non ha centinaia o migliaia di follower su cui contare, specie alla prima pubblicazione. Il rischio concreto è di mettere fuori un libro che (a essere molto ottimisti) compreranno poche centinaia di persone. Questo però è ancora il problema minore.
Il peggiore è che molti lettori e blogger (io per prima, a causa di brutte esperienze) non ama i libri self. Chi compra e legge pochi libri all'anno punta sui marchi famosi, o su quelli che ha sentito nominare più spesso. Diventa quindi difficile ottenere recensioni e pubblicità, o posti in libreria. Lo stesso, ovviamente, vale per le piccole CE, ma avere sul libro un marchio di qualche tipo lo pone già su un gradino più alto: qualcuno quel libro l'ha letto, sistemato (più o meno) e pubblicato.
Sull'editing invece sono del tutto d'accordo con te. Le piccole CE di solito fanno solo una correzione bozze (chiamata ottimisticamente editing) ma delle volte rischiano lo stesso di rovinare un testo invece di migliorarlo. Può essere un caso, ma i due libri miei che hanno fatto un editing meno invasivo sono quelli considerati più scorrevoli e coerenti come stile (quindi, a torto, considerati successivi). In un caso la CE è riuscita a fare danni perfino con l'impaginazione.
La promozione migliore finora l'hanno fatta una big e una piccola CE piena di entusiasmo (molto attiva sui social). Per gli altri due non solo ho dovuto arrangiarmi in tutto, ma in un caso la CE neanche ha risposto alle mie domande e proposte sulla promozione.
È soprattutto per questo che sto pensando anch'io al self. Se devo promuovermi da sola (dopo quattro libri almeno qualche contatto ce l'ho) e avere un editing che rovina il testo senza migliorarlo di una virgola, a questo punto mi arrangio. Anche l'editing di base lo posso fare da sola (e meglio di alcune CE). Piuttosto metto da parte qualcosa per una copertina professionale (più importante di quanto molti credano) e magari per qualche annuncio a pagamento.
Il mio scopo non è il guadagno, ma la diffusione del libro, quindi la possibilità di decidere da sola il prezzo e le offerte mi attira molto. In generale, il self è per molti versi da preferire (almeno alle piccole CE sconosciute). I costi si possono ammortizzare, ma solo se si imposta una strategia (cosa che non tutti gli autori sono disposti o in grado di fare). Nel mio caso, essendo totalmente negata nell'autopromozione, è un salto nel buio. Ma è comunque meglio che contare su una CE ed essere costantemente delusi. Almeno se va male sarà per mia scelta, non per la scarsa professionalità di altri.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Secondo me il discorso sulla promozione è abbastanza semplice.

Una CE piccola difficilmente ti fa vendere di suo più di un centinaio di copie in più rispetto a quelle che avresti venduto tu da solo con una promozione decente.

Sento spesso che la media si aggira sulle 3/400 copie, delle quali una buona parte vendute grazie ai contatti dell'autore stesso.

Per cui, nell'ipotesi più denegata, cioè vendere 400 copie con la CE e 200 da soli, con il self si avrebbe comunque un guadagno maggiore.

Sto parlando di un ipotesi limite eh, perché ho sentito di amici cui la CE ha fatto vendere una sessantina di copie a dirla grossa. 

Ovviamente il il guadagno a questi livelli conta ancora relativamente, ma da soli, con un po' do buona volontà e la capacità di seguire bene i social, si può colmare ampiamente il piccolo gap di vendite in più che la piccola CE garantirebbe.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Secondo me guadagni a parte, che saranno irrisori in ogni caso, l'importante è essere soddisfatti del prodotto finale.
Cosa che senz'altro può essere ottenuta sia con l'editoria tradizionale che con il self-publishing. Tutto dipende da esigenze e obiettivi di ciascun autore, ma in ogni caso lavorare bene aiuta.
Io non sono a priori contro il self-publishing, anche perché secondo me per alcuni generi letterari purtroppo rappresenta una scelta quasi obbligata.
Però la realtà è che ci sono ormai tantissimi, troppi libri pubblicati in self che si presentano malissimo, con copertine orrende o pieni zeppi di refusi o strafalcioni.. 
Come ho scritto poc'anzi, bisogna lavorare bene, o affidarsi a professionisti.
L'alternativa è proporre il proprio manoscritto a CE piccole ma di qualità, serie e professionali, che offrono un editing ben fatto, un libro curato anche nei dettagli, e una copertina creata da un professionista, quindi non un'immagine presa dal web. 
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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e anche col fantasy si fa molta molta fatica, te lo posso assicurare per esperienza personale. 
La fantascienza purtroppo sembra aver perso parecchio terreno, ultimamente.
Questi generi ormai possono essere proposti solo in forma ibrida.
Fantascienza+avventura: magari puoi proporlo come libro per ragazzi  :)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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bore_ale ha scritto: e anche col fantasy si fa molta molta fatica, te lo posso assicurare per esperienza personale. 
La fantascienza purtroppo sembra aver perso parecchio terreno, ultimamente.
Questi generi ormai possono essere proposti solo in forma ibrida.
Fantascienza+avventura: magari puoi proporlo come libro per ragazzi  :)
Sembra aver perso parecchio in Italia, ma a dirla tutta non è che abbia mai avuto molto spazio, proprio per un limite culturale nostro.

Converrai con me che ha poco senso, nel mio caso, andare a cercare piccole CE. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Temo che tu abbia ragione, conosco diverse riviste di genere ma CE che se ne occupi non me ne viene in mente nessuna.
Io ho speso parecchi anni per scrivere una trilogia fantasy, e visto quante me ne sta facendo passare ho già deciso che non continuerò la serie (avevo idee per altri volumi e diversi spin-off) e mi terrò alla larga del genere per un bel po'.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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bore_ale ha scritto: L'alternativa è proporre il proprio manoscritto a CE piccole ma di qualità, serie e professionali, che offrono un editing ben fatto, un libro curato anche nei dettagli, e una copertina creata da un professionista, quindi non un'immagine presa dal web. 
Stessa cosa che pensavo io. Dopo essere stata ignorata da grosse agenzie e CE, ho cercato quelle piccole con una buona reputazione, oppure con esperienze positive di persone affidabili. Purtroppo però mi sono accorta che è impossibile sapere prima come una CE lavora. Può anche avere tutte le carte in regola all'esterno (distribuzione, promozione, ecc.) ma poi scopri che risparmia sull'editing facendolo fare probabilmente al cugino, o prende le immagini di copertina dagli stessi siti gratuiti che visiti tu e ci schiaffa il titolo. L'unica CE piccola che ha fatto un editing decente e un ottimo lavoro di grafica è anche una che era appena nata, scelta solo per istinto e fortuna (e la mia era una serie fantasy epica, per la quale avevo già provato tutte le strade disponibili).
Ethan ha scritto: Ad esempio io sto scrivendo una saga di fantascienza e avventura, una space opera se vogliamo.
Non è il genere più popolare, ma due o tre piccole CE, anche discrete, ci sono. Ad ogni modo fantasy e fantascienza (insieme al romance) sono i generi che vanno di più anche come self, quindi può darsi che la tua sia stata la scelta migliore (specie se sei bravo a promuoverti e ritagliarti una nicchia tra gli appassionati).
Andrea D’Angelo ha scritto: in qualsiasi modo si pubblichi, grandi CE incluse, è assai difficile che il numero di copie che venderai ti permetterà di vivere di scrittura.
Credo che l'obiettivo di vivere di scrittura, almeno se si intende libri pubblicati, sia fuori dalla portata di quasi tutti   :lol:    È evidente che è più una gratificazione personale, ma proprio per questo pubblicare con un editore sbagliato ed esserne delusi è abbastanza inutile. Sono d'accordo che il discorso vale per tutte le CE, indipendentemente dalla grandezza.
Arrivare alle big è comunque molto difficile (se non tramite agenzia o concorsi). Si prova comunque, ma anche nel caso che vada bene non è un traguardo. A ogni nuovo libro bisogna ricominciare da capo, a meno di non avere la fortuna di trovare un buon editore con cui sistemarsi
Andrea D’Angelo ha scritto: Se raccontare una storia è il cosa e il come, pubblicare è il chi.
Sono d'accordo. Il problema è che non è immediato capire con chi si ha a che fare, specie se, come spesso succede, si comunica solo per email. E molte volte si accetta una proposta anche se l'istinto dice che qualcosa non torna, solo perché è la migliore arrivata, si è stanchi di aspettare e c'è il rischio che non ne arrivino altre. È un brutto meccanismo, che porta ad accontentarsi anziché credere in quel che si fa.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Andrea D’Angelo La tua è un'analisi che spiazza per lucidità e realismo. Chi non ha sognato, iniziando a scrivere, di avere un tale successo da vivere, magari molto bene, di scrittura, scagli la prima pietra. Poi arriva il confronto con la realtà, che è un'altra cosa. Hai ragione, l'unica è scrivere quello che ti pare e che ti fa star bene con te stesso, il resto può andare a farsi benedire.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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ciao @Andrea D’Angelo , rispondo alla domanda che hai lanciato alla fine del tuo post.
Io sono d'accordo con te, scrivo perché mi piace farlo e non per inseguire generi o tematiche che vendono.
Se prima ho scritto che non mi occuperò più di fantasy per un bel po' è perché fortunatamente le idee non mancano e ho diversi progetti in corso che non sono di quel genere e a cui ho deciso di dare la priorità. Volevo chiarire solo questo punto.
Poi non dimentichiamo che si scrive anche per un certo pubblico, e se certi generi non hanno pubblico beh allora forse non vale neppure la pena pubblicare in self (sto esagerando, non prendetemi alla lettera).

Per quanto riguarda la questione "vivere di scrittura", è ancora uno dei miei obiettivi dichiarati.
Sarà che sono ancora agli inizi, ma sono consapevole che sto facendo un percorso e continuo a migliorare anno dopo anno.
Finché si continua a salire, il sogno continua. Forse quando noterò di essermi fermato la penserò diversamente.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@bore_ale  Il diritto di sognare è fuori discussione e le ambizioni sono il motore che spinge all'azione. E' giusto non farsi bloccare dallo scetticismo di chi, come me e tanti altri, è stanco di confrontarsi con un sistema balordo e malato. Magari quelli come te riusciranno a cambiarlo, me lo auguro e te lo auguro sinceramente.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Perché l'ho scritto? Mi piaceva l'idea e in quel momento sentivo l'esigenza di raccontare una certa storia.
Sulla qualità sono d'accordo con te, deve venire prima di ogni altra cosa.
Ma nel tuo ragionamento trovo una contraddizione: vorresti mantenere vivo il sogno di "vivere con la scrittura" però al tempo stesso te ne freghi del mercato, scrivendo cose che ti piacciono ma che sono fuori dagli attuali standard delle varie CE.
Beh, è ovvio che entrambe le cose non le potrai ottenere.
Io penso che un piccolo compromesso, ai nostri livelli, è necessario.
Uno scrittore famoso invece può scrivere quello che gli pare, anche gli elenchi del telefono, e venderà comunque.

(Mi sa che stiamo andando OT, la chiudo qui)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Scusa @bore_ale, se stavolta non sono d'accordo: sognare si può sempre, in particolare uno scrittore non famoso può benissimo sognare di raggiungere il successo scrivendo ciò che pare e piace a lui, in barba alla moda del momento, a quello che vogliono le CE, alle indicazioni non sempre valide degli editor, alle promozioni, alle interviste spesso ridicole sui social, e a tutto ciò che oggi ruota intorno al mondo dell'editoria. Sognare, per chi ancora ci riesce, è anche un modo per darsi la carica, mentre a volte i compromessi, specialmente se significa svendersi per un piatto di lenticchie, possono risultare, alla fine, inutili umiliazioni.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ma figurati se dico che non si può sognare comunque! Sognare è l'unica cosa gratis che abbiamo...

Non parlavo affatto di svendersi, o inseguire le mode, ma semplicemente di tentare un giusto equilibrio. 
Altrimenti mettiamoci tutti quanti a scrivere sui canti polifonici della Mongolia Occidentale.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Andrea D’Angelo ha scritto: gio lug 29, 2021 10:45 amNon parlavo di essere infallibili, ma di provare a vivere la scrittura liberamente, senza preoccuparsi troppo della meta. Questo è il punto
Questo è ciò che facevo quando ho scritto i primi quattro libri (tutti parte di una serie). Non pensavo davvero che a qualcuno interessassero. Li scrivevo per me, per avere uno scopo. Nel momento in cui ho sentito pareri positivi che mi incoraggiavano a pubblicarli, alla piacevole sorpresa si è aggiunta l'ansia. Tutti pubblicano tutto, quindi perché questa storia che per me è così importante non dovrebbe? Da lì in poi scrivere senza preoccuparsi del "dopo" è diventata un'utopia. Ogni singolo progetto che ho iniziato era finalizzato a creare una base d'appoggio per quella storia.
Col tempo, scrivere e pubblicare racconti e romanzi è diventato uno scopo a sé, una fonte di gratificazioni che non avevo altrove.
Scrivere quel che si vuole mi pare il minimo. Almeno io non ho mai conosciuto nessuno che ammettesse di scrivere in base alla popolarità. Già è difficile, ma se quel che scrivi nemmeno ti interessa diventa quasi impossibile.
Io sinceramente non ho mai sognato di vivere di scrittura (se non a dieci anni, quando sognavo altrettanto spesso di vivere in una villa con un giardino enorme pieno di animali). I miei sogni sono più concreti e forse per certi versi più estremi: raggiungere un grande pubblico e indurlo a riflettere, a prendere in considerazione più punti di vista, a far vacillare le certezze granitiche in favore dell'apertura mentale.
Si può dire "non preoccuparti della meta", ma se non c'è una meta allora non c'è un viaggio, né un senso. Io non riesco a scrivere se non so dare un senso a ciò che faccio.
bore_ale ha scritto: Sognare è l'unica cosa gratis che abbiamo...
Qualcuno diceva "se si deve sognare, meglio farlo in grande"  :D Ma qualcun altro, altrettanto saggio, diceva che la differenza tra un sogno e un progetto è solo nella programmazione. Quindi lunga vita ai sognatori capaci di elaborare progetti concreti per i loro sogni
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Accidenti, @Andrea D’Angelo... guarda che il mio era solo un esempio, non mi riferivo ai tuoi libri e non volevo ridicolizzare nessuno.
Come ti ho già spiegato in privato, in editoria non esiste la ricetta perfetta. Ognuno fa le sue scelte in base alle sue esigenze e i suoi obiettivi.
Che possono pure cambiare nel tempo, com'è giusto che sia.
Non sto facendo contrapposizioni, ho espresso solo il mio punto di vista.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Riapro questa discussione perché è da qualche tempo che sto ragionando sulla questione, senza arrivare invero a una soluzione. 

Ho pubblicato il mio primo romanzo con una piccola CE, arrivando a vendere quasi 1000 copie (per me un'immensità!), a cui ha fatto seguito un altro romanzo. Ho pubblicato il terzo con un'altra piccola CE e anche in questo caso ho avuto un buon riscontro.
Il quarto romanzo, invece, non l'ho nemmeno proposto a una CE, ma l'ho pubblicato direttamente su Amazon. I temi trattati erano particolari e ho preferito evitare di chiedere quando già sapevo che il genere non era apprezzato. 
Mi sono trovata malissimo con il self publishing. 
Se ero abituata a spendermi totalmente nell'editing e quindi sotto questo punto di vista non ho trovato differenze, per quanto riguarda la distribuzione e la promozione del libro posso solo dire che tornerò a una CE, per quanto anche con loro io mi sia impegnata in pubblicità, eventi, promozioni. Mancano i canali di promozione o, almeno, mancano a me. Non ho un seguito social tale per cui posso contare su questa risorsa. Mi sembra, poi, che una cosa sia scrivere, un'altra sia vendere quel che si scrive. Sono due aspetti completamente diversi dell'ambito "libro".
Sono felice che per alcuni il self publishing sia la scelta ideale e che si trovino bene.
Io ho scoperto che non fa per me e, per il mio prossimo romanzo, cercherò una CE.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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AuroraP7 ha scritto: mar mar 02, 2021 8:05 pm Concordo. Esistono dei pregiudizi e delle credenze sociali sia sul Self che sulla CE.
Vox populi? 
Successo di recente:

la mia dolce metà incontra al supermercato un nostro conoscente.
"Mio marito ha pubblicato un romanzo" dice lei.
"Con un editore?"
"Sì"
"Allora vale qualcosa..."

Né condivido, né disapprovo: posso trovarne altri cento che la pensano in modo diverso ...cento, allo stesso modo. Ho solo voluto riportare l'episodio.
L. COME APOCALISSE - G. Domenico Lupo

CANTITU APPURATE - G. Domenico Lupo

I MIEI ANIMALI - G. Domenico Lupo

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Ethan
Nella mia esperienza, però, devo dire che la promozione da fare nel caso di un self publishing è un lavoro molto più articolato rispetto alla pubblicazione con una CE.
Ci sono le possibilità di presentazione o menzione di siti e blog, di recensione, ci si può appoggiare a qualche libreria conosciuta, io ho anche un punto vendita dove tengo i miei romanzi, ma tutto questo non è servito per il romanzo pubblicato con Amazon. 
Mi resta il dubbio se serva, per il self publishing  un seguito sui social...

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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JD WOLF ha scritto:
Vox populi? 
Successo di recente:

la mia dolce metà incontra al supermercato un nostro conoscente.
"Mio marito ha pubblicato un romanzo" dice lei.
"Con un editore?"
"Sì"
"Allora vale qualcosa..."

Né condivido, né disapprovo: posso trovarne altri cento che la pensano in modo diverso ...cento, allo stesso modo. Ho solo voluto riportare l'episodio.
           Premesso che anch'io non condivido, né disapprovo, le avrei fatto un'altra domanda: 

           - e  qual è l'editore? 

           il perché è ovvio, credo, se si tratta di "free" terra di tutti e di frontiera per quasi nessuno.
           Sono di quelli (saremo sempre di più) che si divertono a scaricare le anteprime di libri, non importa se autopubblicati o meno, e riscontro che ci sono degli autopubblicati notevoli che difettano solo di un editing veramente professionale, ma restano leggibili e godibilissimi.  
Già.
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