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Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Tue Oct 07, 2025 10:59 pm
by effeti
Il titolo è volutamente un clickbait :D 

Mi spiace aprire un topic specifico ma non ho trovato nulla di abbastanza vicino fino al 2022.

Un editore, che ha per forza di cose una partita iva, è un'azienda. Un'azienda, per definizione, si assume il rischio di impresa.
Questo a suo volta si concretizza in una frase semplice: tutti i rischi e i costi sono in carico all'azienda, quindi all'editore.

1. Se un editore chiede all'autore di acquistare copie del proprio libro è EAP.
Specifica: chiedere se vuole acquistarle prima della stampa, o anche in un discorso, non equivale a obbligare all'acquisto pena un servizio in meno (promozione, editing e non da ultimo la pubblicazione). In altre parole, deve essere facoltativo e non legato ad altre clausole

2. Se un editore chiede all'autore di pagare un qualunque servizio come editing, correzione di bozze, copertina, impaginazione, promozione, presenza in libreria, ecc, è EAP.

E ora arriva la domanda chiave:
- Se un editore chiede pubblicamente, attraverso i suoi canali di comunicazione, di effettuare una donazione, come si colloca?

L'editore ha altri mezzi per accedere ai soldi per la sua attività, se ne ha i requisiti, tipo bandi per contributi a fondo perduto o finanziamenti.
Nell'ultimo anno ho avuto modo di vedere due casi in cui ciò avveniva. Comprendo che la donazione sia volontaria, dall'altra parte non lo trovo corretto.

È come se andassi in ospedale per un ricovero, mi dicessero che l'operazione è coperta e che non dovrò pagare nulla, ma all'entrata c'è un cartello con scritto che se voglio posso donare dei soldi utili alle varie attività della struttura. Certo, lo posso fare perché sono rimasto entusiasta dell'operato, ma la prossima volta che sarò in una situazione simile e dovrò pagare, vorrò ancora donare?
Leggasi: io acquisto dei libri come lettore, perché dovrei pagare per... beneficenza?

L'intento è chiaro, usare i soldi degli altri per la propria azienda, mascherando la richiesta come donazione, contributo alla causa, per sentirsi parte di una grande e unica comunità.
Ma non mi pare ci sia scritto Onlus...

Cosa ne pensate?

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 12:58 am
by ElleryQ
@effeti, penso anch'io che sia una "nuova frontiera" di EAP mascherata. Una di quelle che tecnicamente non lo è, ma indirettamente sì.
Se la richiesta di donazione facoltativa è rivolta a tutti e non solo agli autori, poi, è una maschera ben congeniata. Magari, la stessa richiesta pubblica, a questi ultimi potrebbe anche essere inviata in privato per "sensibilizzarli" di più.
Certo, resta sempre il fatto che sia una donazione facoltativa, ma il gesto stesso di chiedere, rende la facoltatività un po' meno volontaria.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 8:18 am
by Lelo
@effeti  e @ElleryQ, probabilmente vi riferite a un nuovissimo editore proprietà di uno scrittore che si rivolge ai lettori e dichiara di voler trasformare gli autori in motori della filiera riducendo i costi che nel processo si spendono per i distributori. Nel sito si specifica che, se la donazione è fatta da un aspirante autore, questi lo ricorderà nella mail di accompagnamento alla proposta di manoscritto per garantirsi una corsia preferenziale nella tempistica di lettura e valutazione da parte dei redattori. 
Se doni come lettore, invece, vinci - a seconda dell'entità dell'importo - un bonus di uno, due o più libri (che ancora non esistono) della CE, con tanto di tariffario.
Se è un ospedale, dunque, si presenta come struttura pubblica nella quale però, come purtroppo spesso nella realtà, per garantirsi una prestazione devi optare per le attività intra moenia.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 9:23 am
by ElleryQ
@Lelo, in realtà non so assolutamente di quale editore si stia parlando.  :hm:
La strategia della mail l'ho solo supposta, evidentemente prendendoci. Del resto, determinate categorie agiscono in modo prevedibile.
A maggior ragione, se la donazione apre una corsia preferenziale per la valutazione del manoscritto, si tratta di EAP.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 9:29 am
by Sineddoche
ElleryQ wrote: A maggior ragione, se la donazione apre una corsia preferenziale per la valutazione del manoscritto, si tratta di EAP.
Se ho capito di chi si tratta, la corsia preferenziale c'è ma solo a livello di priorità nella lettura, vale a dire: se hai donato, il tuo manoscritto verrà letto prima ma senza alcuna priorità per quanto riguarda la valutazione.
È come una tassa di lettura facoltativa,  direi.

Sinceramente,  non ci vedo niente di male.
Uno che ha poco tempo ed è interessato a pubblicare con loro,  può decidere di donare per accorciare i tempi di attesa.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 10:24 am
by ElleryQ
Perdonami @Sineddoche, ma non comprendo bene il principio. 
Pago un tot a mia scelta solo per essere letto in fretta, ok, ma la lettura includerà anche una valutazione di pubblicabilità, suppongo.
Quindi, se voglio aprirmi una corsia preferenziale rispetto ad altri e saltare in cima alla pila di manoscritti, posso farlo pagando. Questo non mi garantisce la pubblicazione, è vero, così come non la esclude all'ultimo manoscritto della pila, che, se gli va bene, verrà letto dopo un annetto rispetto al mio che è in cima, o tra i primissimi.
Ma considerando che la valutazione del manoscritto, ai fini della pubblicazione, è tra i doveri dell'editore e fa parte del processo lavorativo della sua tipologia di impresa, mettere una corsia preferenziale a pagamento (facoltativo) per una cosa che dovrebbe essere garantita a tutti gratuitamente e secondo ordine di invio, crea tanto una disparità di trattamento, quanto una sorta di Doppio Binario (se proprio non la vogliamo chiamare EAP).

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 10:56 am
by Cheguevara
@ElleryQ E' incredibile come tante case editrici si inventino nuovi modi per spremere gli aspiranti autori. Il mio principio è evitare come la peste chi mi chiede soldi a qualsiasi titolo, donazione compresa. Ciò non toglie che ci siano tanti disposti a pagare pur di vedersi pubblicati, indipendentemente dal fatto che la loro opera sia decente, oppure una fetecchia illeggibile. E' grazie a costoro che una pletora di marpioni continua a invadere il mercato, alcuni campicchiando, altri addirittura prosperando. Molti, cui basterebbe farsi un giro per il forum per schiarirsi le idee in merito alla validità di questo tipo di editoria, chiedono invece pareri rispetto a questa o quella richiesta di quattrini. O non hanno capito, o non vogliono capire, spinti dal vanit fair, nella speranza di scoprire l'esistenza di un motivo valido per giustificare la pubblicazione a pagamento che gli è stata proposta. Chi vi chiede soldi non è un editore, è solo un venditore di fumo. Ci vuole tanto a capirlo?      

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 12:19 pm
by Sineddoche
ElleryQ wrote: crea tanto una disparità di trattamento,
Non c'è dubbio che si crei una disparità si trattamento, però non mi sembra grave.
È un po' come dire che chi acquista un paio di libri della c.e. viene valutato con priorità rispetto agli altri. Lo troverei accettabile, c'è chi fa o faceva qualcosa di simile.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 12:21 pm
by Sineddoche
Cheguevara wrote: Chi vi chiede soldi non è un editore, è solo un venditore di fumo.
Secondo me in questo caso è come la c.e. che ti chiede se vuoi acquistare copie del tuo libro.
Nel momento in cui c'è la facoltà e non l'obbligo non vedo il problema,  sinceramente. 

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 3:18 pm
by Cheguevara
Sineddoche wrote: Secondo me in questo caso è come la c.e. che ti chiede se vuoi acquistare copie del tuo libro.
Nel momento in cui c'è la facoltà e non l'obbligo non vedo il problema,  sinceramente. 
Secondo me il problema c'è, e sta nel fatto che una vera casa editrice non dovrebbe cercare vie traverse per incassare quattrini in un modo che sia diverso dal commercializzare un'opera dopo aver deciso di pubblicarla. E anche il discorso della facoltà e non obbligo di acquistare copie del tuo stesso libro, non è proprio lineare: una cosiddetta CE con la quale ho disgraziatamente pubblicato quando ero agli inizi, apparentemente dava soltanto la facoltà di acquistare copie a prezzo scontato: dopo avermene sollecitato più volte l'acquisto e dopo avere io fatto orecchie da mercante, risposero alle mie lamentele per l'assenza di qualsivoglia forma di promozione, argomentando che se io non intendevo investire su me stesso, a maggior ragione non l'avrebbero fatto loro. Una cosa è dare contrattualmente la facoltà di acquistare copie a prezzo scontato, un'altra usare la stessa facoltà come arma di ricatto nei confronti dell'autore. O no?

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Wed Oct 08, 2025 11:36 pm
by effeti
Sineddoche wrote: Nel momento in cui c'è la facoltà e non l'obbligo non vedo il problema,  sinceramente. 
È vero che c'è facoltà, ma come ha detto Ellery, permane una disparità di trattamento. Se un autore non vuole donare 1 centesimo, mentre un altro lo fa solo per saltare la fila, c'è una disparità di trattamento solo perché hai pagato. Ed è risaputo che se un autore paga un editore (oltre alle copie che l'autore vuole di sua spontanea richiesta) ricade nella EAP. Non cerchiamo scusanti.

Per i lettori il problema è la comunicazione. Se si parla di donazione non viene dato niente in cambio. Altrimenti sono offerte con ricompense simili al modello crowdfunding.

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Thu Oct 09, 2025 5:01 am
by Sineddoche
effeti wrote:


Per i lettori il problema è la comunicazione. Se si parla di donazione non viene dato niente in cambio. Altrimenti sono offerte con ricompense simili al modello crowdfunding.
Su questo concordo in pieno. Più che di donazioni, sia lato autori sia lato lettori si tratta di un corrispettivo in cambio di un servizio (lettura anticipata) o di un obbligo di fare (lo sconto).

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Thu Oct 09, 2025 9:56 am
by effeti
Il servizio di lettura anticipata (che tra le altre non garantisce nemmeno la pubblicazione ma solo saltare la fila perché vuoi essere privilegiato) si pone in EAP. Leggera? Okay, ma sempre EAP è.

Se normalizziamo questo servizio non stento a credere che altri editori potrebbero adottarlo per fare cassa e rispondere negativamente a questi autori senza finalizzare una vera utilità di questo servizio. Perché non puoi dimostrarlo, nemmeno a fronte di una scheda di lettura, è tutto soggettivo lato editore. Basterebbe rispondere: "Non rientri nella linea editoriale".

Re: Editoria a pagamento e nuove frontiere della stessa

Posted: Thu Oct 09, 2025 10:08 am
by ElleryQ
effeti wrote: Se normalizziamo questo servizio non stento a credere che altri editori potrebbero adottarlo per fare cassa e rispondere negativamente a questi autori senza finalizzare una vera utilità di questo servizio.
In realtà lo fanno già altri. Senza ricorrere al sistema della "donazione", pongono direttamente una tassa di lettura, a volte in acquisto libri ("per favorire l'editoria e i talenti emergenti"), come anticipato da @Sineddoche.
Tenderei a classificare questo metodo come Doppio Binario, visto che: chi vuole paga e si assume il rischio (che non dovrebbe essere suo, per legge) di essere pubblicato o meno (ognuno è libero di investire il proprio denaro come crede, per le proprie finalità); mentre chi non paga ha la normale (e più lenta) opportunità di essere o no pubblicato. 
È proprio una doppia via.
Diverso sarebbe se la donazione fosse un appello del tutto svincolato e volontario (tipo quelli che fa periodicamente Wikipedia o altre piattaforme di servizi gratuiti), rivolto a chiunque a sostegno dell'editoria, quindi, perché no, anche a distributori, librerie, biblioteche, editor, grafici, traduttori, il "passante" comune, ecc...