vi racconto di un editore....
Posted: Wed Apr 17, 2024 10:29 am
del quale, per evitare problemi, non farò il nome.
Guardo il loro sito, piccolo editore locale ma attivo da molti anni e con distributore nazionale (diciamo quello considerata più importante), e con pubblicazioni di alcuni autori italiani di livello top.
Hanno una collana che sembra essere perfetta per il mio romanzo.
Scrivo alle 16 e qualcosa. Alle 21.20 dello stesso giorno mi risponde il titolare dicendo di essere interessato, proponendo telefonata per l'indomani.
Perplesso ma curioso, faccio la telefonata.
Dice di aver letto tutto il pomeriggio, circa 60 pagine (su più di 400); si capisce che è scritto bene, dice, e l'argomento lo interessa personalmente. Mi propone pubblicazione in autunno '24.
C'è un problema tuttavia: devo dirgli entro quella sera stessa se accetto. Il fatto è che gli è saltato un romanzo dall'elenco da inviare al distributore per la programmazione autunnale, e il mio gli sembra adattissimo. E' un'occasione più unica che rara ma... devo confermarglielo subito, perchè il giorno dopo deve mandare la lista.
Resto piuttosto sconcertato da tanta solerzia e passione per una roba scritta da me, ma cerco di tenere i nervi saldi e chiedo se cortesemente mi può inviare una bozza di contratto per farmi un'idea più precisa.
Lui, quasi offeso, bofonchia qualcosa sulle royalties, "contratto standard" dice. Io sono più interessato a eventuali obblighi in capo all'autore, dico. E' per caso previsto un contributo dell'autore o un numero di copie da acquistare? No no, assicura. Poi passa un po' al passivo aggressivo:
"Piuttosto sono io che chiedo a lei: ha profili social? l'autore deve impegnarsi a fare promozione, non esiste più l'autore che scrive e si chiude nella torre d'avorio. E' disposto a fare presentazioni in giro per l'Italia?".
"Guardi, compatibilmente con il mio lavoro, volentieri. Nel senso però che gli eventi non li organizzo io, ma voi".
"Bene, aspetto la sua telefonata entro sera".
"Scusi, ma la bozza di contratto?"
"Adesso sono dal grafico, gliela mando in serata".
E' sparito completamente.
Guardo il loro sito, piccolo editore locale ma attivo da molti anni e con distributore nazionale (diciamo quello considerata più importante), e con pubblicazioni di alcuni autori italiani di livello top.
Hanno una collana che sembra essere perfetta per il mio romanzo.
Scrivo alle 16 e qualcosa. Alle 21.20 dello stesso giorno mi risponde il titolare dicendo di essere interessato, proponendo telefonata per l'indomani.
Perplesso ma curioso, faccio la telefonata.
Dice di aver letto tutto il pomeriggio, circa 60 pagine (su più di 400); si capisce che è scritto bene, dice, e l'argomento lo interessa personalmente. Mi propone pubblicazione in autunno '24.
C'è un problema tuttavia: devo dirgli entro quella sera stessa se accetto. Il fatto è che gli è saltato un romanzo dall'elenco da inviare al distributore per la programmazione autunnale, e il mio gli sembra adattissimo. E' un'occasione più unica che rara ma... devo confermarglielo subito, perchè il giorno dopo deve mandare la lista.
Resto piuttosto sconcertato da tanta solerzia e passione per una roba scritta da me, ma cerco di tenere i nervi saldi e chiedo se cortesemente mi può inviare una bozza di contratto per farmi un'idea più precisa.
Lui, quasi offeso, bofonchia qualcosa sulle royalties, "contratto standard" dice. Io sono più interessato a eventuali obblighi in capo all'autore, dico. E' per caso previsto un contributo dell'autore o un numero di copie da acquistare? No no, assicura. Poi passa un po' al passivo aggressivo:
"Piuttosto sono io che chiedo a lei: ha profili social? l'autore deve impegnarsi a fare promozione, non esiste più l'autore che scrive e si chiude nella torre d'avorio. E' disposto a fare presentazioni in giro per l'Italia?".
"Guardi, compatibilmente con il mio lavoro, volentieri. Nel senso però che gli eventi non li organizzo io, ma voi".
"Bene, aspetto la sua telefonata entro sera".
"Scusi, ma la bozza di contratto?"
"Adesso sono dal grafico, gliela mando in serata".
E' sparito completamente.