Le poche interazioni social degli editori big

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Oggi notavo uno strano fenomeno:

La pagina Facebook di Mondadori, che conta oltre 400.000 follower, ha una media di appena cinque likes per ogni post, con alcuni post che ne ottengono solo uno. In pratica una miseria, l'equivalente di ciò che produce in termini di interazioni una pagina Facebook con appena 2.000 follower (restando in ambito editoriale, poniamo quella di La Ruota Edizioni).

Non se la passano tanto meglio altri marchi big, come Garzanti, Piemme, La nave di Teseo, Marsilio, e nemmeno Giunti e Feltrinelli - mentre alcuni piccolo-medi editori indipendenti raggiungono una cinquantina di likes per ogni post. In generale pochi per pagine Facebook che contano decine di migliaia di iscritti, ma pur sempre molti di più rispetto a Mondadori, Giunti e altri colossi.

Come interpretare questi dati?
Credo in quattro modi, che non si escludono a vicenda:

- L'editoria non è un settore che va per la maggiore, ed è sempre più marginale nella vita quotidiana. Pur essendo un grosso mercato, non è paragonabile ad altri mercati.

- Più l'editore è grosso, meno è riconoscibile, meno il pubblico è fidelizzato. Un piccolo-medio editore di qualità (ad es. Giulio Perrone) scalda più cuori rispetto a un big che ha un approccio industriale al prodotto-libro. Unica eccezione Adelphi, che viene percepito come un marchio più "artigianale", pur essendo un big a tutti gli effetti.

- I marchi big sono sempre più omologati tra loro, in particolare all'interno dei rispettivi gruppi. Il pubblico non percepisce differenze sostanziali tra Mondadori, Piemme e Sperling & Kupfer (gruppo Mondadori) o tra Longanesi, Garzanti e Corbaccio (gruppo Mauri Spagnol). Questa omologazione determina una minore interazione.

- Gran parte dei lettori sono aspiranti scrittori, e tendono a interagire con gli editori a cui ambiscono. I grossi editori vengono considerati inaccessibili, e quindi c'è maggiore distacco da parte degli utenti.

Altri motivi?

Re: Le poche interazioni social degli editori big

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Tutto giusto. Aggiungo un fattore da non sottovalutare, nelle case più piccole gli autori fanno squadra per supportarsi, nelle big fanno a spallate tra loro spesso e volentieri, quindi di rado mettono likes o commenti ai libri dei colleghi.
C’è anche da dire che, al grande pubblico, la stragrande maggioranza degli autori delle big è totalmente sconosciuto, i lettori conoscono i soliti noti. Pure sui gruppi di lettura il risultato è lo stesso. Quando si pubblica una recensione di un libro di De Giovanni arrivano centinaia di commenti, se la si fa di un altro autore, anche della stessa Mondadori, magari pure di qualcuno che ha vinto il premio Tedeschi, spesso non la legge nessuno. La realtà è che gli autori top fagocitano tutto il mercato, likes compresi.

Re: Le poche interazioni social degli editori big

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Fabioloneilboia ha scritto: Tutto giusto. Aggiungo un fattore da non sottovalutare, nelle case più piccole gli autori fanno squadra per supportarsi, nelle big fanno a spallate tra loro spesso e volentieri, quindi di rado mettono likes o commenti ai libri dei colleghi.
Vero, così come alcuni Eap (o pseudo tali) hanno diverse interazioni perché gli autori se la cantano e suonano a vicenda, decantando le presunte virtù del loro editore. 

Re: Le poche interazioni social degli editori big

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Secondo me va considerato anche il fatto che le pagine FB hanno una visibilità molto scarsa anche ai propri followers. Sono leggermente avvezza con le inserzioni su FB, e le visualizzazioni che raggiungono i post in modo organico sono di circa 10 persone contro le 1000 che raggiungi se il post è sponsorizzato. Quindi se Mondadori pubblica per un pubblico di utenti attivi di, che so, 50 mila seguaci, le persone che effettivamente vedranno quel post saranno una percentuale minima. E' una strategia di vendita di FB, così uno per arrivare agli stessi che hanno lasciato il like alla pagina, è costretto a pagare per forza. Io parlo per l'esperienza che ho nella gestione della mia pagina FB, dove i post, se non faccio le inserzioni, non vengono praticamente visti. 
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