Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Penso che ho letto Il buio oltre la siepe qualche mese fa ed era continuamente scritto “negro” “negri”, oggi è considerato offensivo, prima no. Basterebbe semplicemente avere un minimo di cultura per capire certe cose, ma siccome siamo prossimi allo zero da questo punto di vista è comprensibile che accadano certe cose.
È giusto? Direi proprio di no, ma è indubbio che si fa prima a cambiare qualche parola piuttosto che a spiegare e, soprattutto, far capire certe cose.
Personalmente non mi cambia nulla, le battaglie le lascio a questioni più importanti.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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@Fabioloneilboia 
Beh, ma qui non si tratta di cambiare una singola consonante a una singola parola.
Si parla di più parole (anche neutre come "orientale" o "nativo") e di "passaggi", quindi concetti. E di questo passo dovremmo cambiare anche i film tratti da quei romanzi? A limite la cosa può essere giustificata sulle traduzioni, che sono opere derivate, ma gli originali andrebbero mantenuti.

Poi capisco che le opere vadano in qualche modo "restaurate", ma - come insegna la stessa teoria del restauro - il restauro deve preservare il valore storico dell'opera, e anche certi modi di dire o pensare fanno parte del contesto storico, anche se non sono edificanti. Secondo me, bisogna accettare come dato di base che nessuno di noi è immune da pregiudizi. Oggi non saranno più quelli di un tempo, ma ce ne sono altri nuovi e non per forza migliori. Dovremmo abolire tutti i personaggi letterari che si fondano su pregiudizi? (uno su tutti, Fagin l'ebreo di Dickens). E dovremmo modificare tutte le opere letterarie in cui si affronta il tema della schiavitù? Anche Mark Twain mette in bocca a Huckleberry Finn la parola "negro", ma fa parte del contesto; e in quello stesso contesto, si vuole superare quel pregiudizio. Se aboliamo da qualunque contesto la parola "negro" allora dovremmo abolire la parola "negriero", che ne ribalta la prospettiva. Ci sono poi alcuni pregiudizi che sono inconsapevoli. Anche la parola italiana "forestiero", come sinonimo di straniero, porta con sé il pregiudizio che lo straniero è qualcuno che proviene dalle foreste (e da qui la parola "foresteria"). Ma questo non vuol dire che in ogni contesto si voglia esprimere quel pregiudizio. 
Ultima modifica di Wanderer il ven mar 31, 2023 4:05 pm, modificato 8 volte in totale.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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@Wanderer E' la mania del politically correct, una moda che, come spesso accade per le mode, finisce per sfociare nel ridicolo. Personalmente non mi sognerei mai di acquistare l'edizione rimaneggiata di un classico. Certa gente potrebbe impiegare il proprio tempo in maniera più costruttiva. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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@Wanderer io sono assolutamente d'accordo, eppure continuano ad aggiornare i classici e le traduzioni in nuove versioni più contemporanee. Va bene? Ribadisco il mio no ma, evidentemente, non è il pensiero della maggioranza dei lettori, che vuole leggere trovando testi più comprensibili. Sarebbe bello che almeno lasciassero in vita le versioni digitali originali, non oso chiedere un cartaceo. Ma tanto non lo faranno mai.
Come diceva @Cheguevara viviamo in una generazione di ridicoli perbenisti.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Wanderer ha scritto: Che ne pensate?
Non sono d'accordo e non lo sarò mai, per quanto possano spiegarmi i vari punti di vista. Un'opera di ingegno (che sia un quadro, una statua o uno scritto) non si cambia senza il consenso dell'autore. Io ho letto tantissimi libri di Agatha Christie e non ho mai notato niente di offensivo. Un volta che uno conosce il contesto storico di un romanzo, è anche in grado di capire (tramite gli insegnamenti scolastici di base) che un certo linguaggio e certi pregiudizi erano normali in tempi passati. Se non ne è in grado, dubito che qualunque lettura gli possa servire.
Vale anche per la letteratura per bambini: cancellare termini come "grasso" o "brutto" dai libri di Dahl significa ignorare volutamente che i bambini si scambiano insulti anche peggiori, e non certo perché li hanno imparati da un libro... Quando si sarà riusciti a cancellare ogni pregiudizio intrinseco nella vita quotidiana, allora forse si potrà riparlarne. Fino ad allora, meglio spiegare e contestualizzare che censurare.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
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Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Silverwillow ha scritto:
Non sono d'accordo e non lo sarò mai, per quanto possano spiegarmi i vari punti di vista. Un'opera di ingegno (che sia un quadro, una statua o uno scritto) non si cambia senza il consenso dell'autore. 
Già.
Mi chiedo come funzioni la legge sul diritto d'autore in Inghilterra. In Italia non credo che sarebbe possibile, perché l'integrità dell'opera rientra tra i diritti morali, che sono inalienabili e non hanno nemmeno vincolo temporale, cioè permangono anche quando l'opera è diventata di pubblico dominio. Nel caso di un autore deceduto, devono essere gli eredi ad autorizzare gli interventi, o comunque possono opporsi a interventi considerati lesivi. 

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Quindi lo zio Tom della famosa capanna di Harriet Beecher Stowe sarà un "uomo di colore" e rileggeremo presto "Ragazzo dalla carnagione scura" di Richard Wright.
Io, che sono abituato sempre a mediare, non ho mezze misure in questo caso: penso che siano emerite puttanate propugnate da deficienti e non comprerò mai un libro "purgato", né tantomeno uno in cui ci siano schwa o asterischi. La parità dei diritti in materia di razza, genere, confessione religiosa, credo politico, stato sociale et similia non si consegue certo violentando la lingua, ignorando la storia e lo sviluppo delle culture e delle società nei secoli.
Punto e basta, per quanto mi riguarda.
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
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Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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La cosa un po' surreale è che ho scoperto solo oggi l'esistenza dell'espressione "N-word" e l'ho dovuta cercare su google (nella mia totale ingenuità, non ci andavo nemmeno all'idea...). Cioè in pratica la parola "N-word" è diventata impronunciabile anche negli stessi articoli di cronaca che trattano della notizia (quindi, anche per dire che la parola "N-word" è stata  eliminata dai romanzi della Christie bisogna sempre dire "N-word" ma non quella parola). E per i poveri sprovveduti non è affatto facile trovare su internet il significato di quella espressione, in quanto il suo significato non può che essere uguale al significante: "N-word". Mi sembra che siamo giunti davvero alla follia meta-linguistica e al fanatismo razziale più esasperato, ai confini con le superstizioni da negromanti (termine che proviene dal greco "nekros", e non c'entra con la N-word).

Stasera mi farò un amaro MonteN-word per metabolizzare la cosa...

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Giusto o meno, credo sia un processo inarrestabile che, a differenza di quanto avveniva in passato, al giorno d'oggi è sotto gli occhi di tutti. Le purghe sui testi letterari ci sono sempre state, purtroppo non sempre rintracciabili filologicamente. Chissà quali e quante "correzioni" che non immaginiamo nemmeno sono state apportate dalla tradizione orale poi trascritta dagli amanuensi che ci hanno messo il carico da novanta. 
Già.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Ilaris ha scritto: Giusto o meno, credo sia un processo inarrestabile che, a differenza di quanto avveniva in passato, al giorno d'oggi è sotto gli occhi di tutti. Le purghe sui testi letterari ci sono sempre state, purtroppo non sempre rintracciabili filologicamente. Chissà quali e quante "correzioni" che non immaginiamo nemmeno sono state apportate dalla tradizione orale poi trascritta dagli amanuensi che ci hanno messo il carico da novanta. 
Vero, ma un tempo i manoscritti venivano redatti proprio per contrastare l'oralità, e questi testi sono giunti fino a noi nella forma (spesso unica) in cui sono stati mano-scritti. Attraverso copie di copie, ci sono giunti persino i vangeli apocrifi, che erano destinati all'oblio.

Non oso immaginare cosa arriverà ai posteri quando tutto sarà affidato a ebook e memorie virtuali, così come queste stesse parole che scriviamo qui, che difficilmente si potranno leggere tra qualche decennio (figuriamoci secolo o millennio).

Emendare i libri della Christie è un'operazione poco efficace, perché resteranno comunque milioni di copie originali e in futuro saranno sempre più di quelle emendate. Infatti, una volta che l'autrice entrerà nel pubblico dominio, ogni editore potrà ripubblicare i testi nella loro forma originale (a meno che nel frattempo non saremo sotto un regime).

Ma una volta che l'originale sarà solo virtuale? A quel punto, basterà un click per cambiare tutto il corso della storia passata e futura.

Di fatto, ci stiamo avviando verso un lento ma progressivo ritorno all'oralità.
Ultima modifica di Wanderer il ven mar 31, 2023 9:51 pm, modificato 2 volte in totale.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Wanderer ha scritto: Nel caso di un autore deceduto, devono essere gli eredi ad autorizzare gli interventi, o comunque possono opporsi a interventi considerati lesivi. 
Infatti nel caso di Roald Dahl sono stati gli eredi a dare l'autorizzazione, ma solo dopo aver venduto i diritti cinematografici a Netflix (che ha molte più restrizioni sul politicamente corretto rispetto agli editori).
Ad ogni modo, io i diritti dei miei romanzi non li lascerò a nessuno. Non saranno capolavori, ma il pensiero che un bisnipote di secondo grado, magari mai conosciuto, li faccia cambiare per suo interesse mi scoccerebbe molto.
Wanderer ha scritto: Emendare i libri della Christie è un'operazione poco efficace, perché resteranno comunque milioni di copie originali e in futuro saranno sempre più di quelle emendate. Infatti, una volta che l'autrice entrerà nel pubblico dominio, ogni editore potrà ripubblicare i testi nella loro forma originale (a meno che nel frattempo non saremo sotto un regime).
A questo punto mi dispiace di non averne comprati di più... Trovo comunque assurdo togliere la possibilità alle generazioni future di leggere le versioni originali (anche tradotte) dei classici. Se proprio, basterebbe una mezza pagina di premessa (per chi abbia difficoltà di ricerca, studio e comprensione) dove si spiega "Alcuni dei termini usati potrebbero non essere più adatti al linguaggio attuale, in quanto ecc. ecc.)
Altrimenti, di questo passo, verrà fuori che Anna Karenina non ha lasciato il marito (che brutta cosa), ma piuttosto si sono lasciati in modo consensuale, e che non si è buttata sotto un treno (potrebbe danneggiare qualche mente sensibile) ma semplicemente l'ha preso per andarsene. La butto lì come un'assurdità, ma non siamo troppo lontani...
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
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Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Quando la stupidità e la follia misti all'ignoranza diventano lo scopo di vita di falliti  che vogliono cancellare un passato  che non comprendono, questi sono i risultati. Non solo cancellare, ma rovinare la bellezza dei classici. È tipico di una certa mentalità  folle e ideologica rovinare la felicità della gente e non solo culturalmente, che magari ama certe letture. Rovinare la vita in parole povere.

È notizia di questi giorni che in USA, non ricordo dove, ne ha parlato il tg, in una scuola hanno sospeso una insegnante che ha mostrato una foto del David di Michelangelo  a dei bambini. I genitori si sono indignati accusando l'insegnante di  mostrare "pornografia" (capirai quanto sapranno della storia di David e di Michelangelo e del Rinascimento italiano, non lo sanno neanche gli italiani, figuriamoci gli americani...) e hanno sospeso questa insegnante.

Chiedetevi anche perché non si parla mai di usare lo stesso trattamento con i libri di De Sade... forse perché quelle perversioni  sono più congeniali alla follia e alla stupidità degli attuali censori o forse... manco sanno chi era De Sade e se lo sapessero gli farebbero un monumento. Alla follia. 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Marcello ha scritto: La parità dei diritti in materia di razza, genere, confessione religiosa, credo politico, stato sociale et similia non si consegue certo violentando la lingua, ignorando la storia e lo sviluppo delle culture e delle società nei secoli.
Punto e basta, per quanto mi riguarda.
Assolutamente d'accordo. Si parla sempre del preservare la memoria e intanto la revisioniamo in ogni modo. La cultura evolve, è vero, evolve la società ed evolvono i valori, ma come saremo in grado di comprendere questa evoluzione e contestualizzare il modo di pensare o esprimersi del passato (rispetto al presente), se lo cancelliamo totalmente o lo modifichiamo? Sulla base di cosa stabiliremo che un'evoluzione è avvenuta, se resettiamo il punto di partenza?
La cosa a cui molti non pensano, tra l'altro, è che alcune parole sono derivazioni dal latino o dal greco antico e nascono con significati ben precisi.
Il caso da te indicato, @Wanderer, è uno di questi, ma permettimi di dissentire sulla derivazione:
Wanderer ha scritto: Anche la parola italiana "forestiero", come sinonimo di straniero, porta con sé il pregiudizio che lo straniero è qualcuno che proviene dalle foreste (e da qui la parola "foresteria").
L'etimo esatto è latino ed è foris (e probabilmente "foresta" è un ulteriore derivazione), che significa "fuori", esterno. Il forestiero è tale poiché proviene, appunto, da fuori rispetto ai confini nazionali. Nulla di offensivo, dunque, ma di oggettivo.
A questo punto mi chiedo anche se in Spagna creeranno un nuovo lemma per definire il colore nero. Il termine attualmente usato deriva tra l'altro dal latino (e significa esattamente "nero", inteso come colore prima ancora che come etnia).
Solo nelle lingue anglosassoni il termine ha assunto un significato offensivo.
In ogni caso, posso assolutamente comprendere che la lingua evolva e che esistano parole attuali più adeguate, ma arrivare addirittura a stravolgere opere letterarie, cinematografiche, testi di canzoni del passato, mi sembra pura follia, non un atto inclusivo. Il cambiamento culturale che possa favorire l'integrazione va condotto sul presente, non sul passato.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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ElleryQ ha scritto: A questo punto mi chiedo anche se in Spagna creeranno un nuovo lemma per definire il colore nero. Il termine attualmente usato deriva tra l'altro dal latino (e significa esattamente "nero", inteso come colore prima ancora che come etnia).
Solo nelle lingue anglosassoni il termine ha assunto un significato offensivo.
Il punto è che, a quanto pare, anche la stessa etimologia di "nero" porta con sé connotazioni negative, che sono connaturate sia al termine che al concetto... quindi il pregiudizio è, per così dire, archetipico. L' "uomo nero" precede e precinde dalla questione razziale, quindi il fatto che "negro" sia sostituito da "nero" non cambia nel profondo i termini della questione. Probabilmente, l'unica leggera differenza, in italiano, è che il termine "negro" fa risaltare maggiormente la radice semantica e quindi aumenta la percezione negativa, anche a prescindere dalla questione razziale.

Stavolta parlo con cognizione di causa ;)

https://www.etimo.it/?term=Nero&find=Cerca

Nelle lingue anglosassoni, il termine "nigger" ha una connotazione molto più negativa in quanto non è il termine comune per indicare il colore (come invece in spagnolo e quasi in italiano), bensì il suo uso linguistico era associato in modo specifico alle persone scure di pelle. Quindi, a tutte le valenze negative implicite già contenute nella radice semantica di "nigro", aggiunge i retaggi storici dello schiavismo. Tuttavia, dal punto di vista etimologico, in realtà anche l'inglese "black" non se la passa molto meglio, indice del fatto che c'è un aspetto concettuale comune a tutti i diversi termini che indicano il colore "nero".
Anche il termine greco "μέλας" ha delle valenze molto negative - che si sono mantenute, ad esempio, nel termine "melanconia" - e c'è chi lo riconnette anche al "malus" latino.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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ElleryQ ha scritto: A questo punto mi chiedo anche se in Spagna creeranno un nuovo lemma per definire il colore nero. Il termine attualmente usato deriva tra l'altro dal latino (e significa esattamente "nero", inteso come colore prima ancora che come etnia).
Solo nelle lingue anglosassoni il termine ha assunto un significato offensivo.
In spagnolo negro indica proprio il colore e non è sostituibile. Nei paesi ispanoamericani si usa molto per indicare le persone (non solo rispetto al colore della pelle, ma anche di occhi e capelli) e spesso ha un significato positivo, affettuoso, ad esempio se usato con il diminutivo, negrito, negrita. Questi ultimi sì usano moltissimo come soprannomi nelle famiglie se qualcuno è un po' più scuretto degli altri. Un altro soprannome molto diffuso è chino (cinese) per chi ha gli occhi a mandorla (tipici di diverse etnie del luogo). Tutto è molto relativo rispetto alla cultura in cui poi le lingue si diffondono.
Caso diverso è il portoghese brasiliano in cui negro è il termine corretto e non dispregiativo da usare per le persone, ma non indica il colore. Quest'ultimo si dice preto e non va usato per le persone perché offensivo. Insomma paese che vai usanza che trovi. L'inglese è solo una lingua tra le innumerevoli che si parlano e si scrivono al mondo...

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Mi sto facendo l'idea che il problema non è quale termine usare, ma il fatto che persone di una certa etnia vengano identificate a livello concettuale con il colore nero/negro. Il pregiudizio sul colore è antichissimo, e si ritrova anche in Orazio:

Hic niger est, hunc tu, Romane, caveto!

Se poi pensiamo alle superstizioni sui gatti neri, e quant'altro, la lista sarebbe lunga. 

Ora magari si scopre che il buon Silvio era il meno razzista di tutti quando definì Obama "abbronzato"...  :D

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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ivalibri ha scritto: In spagnolo negro indica proprio il colore e non è sostituibile. Nei paesi ispanoamericani si usa molto per indicare le persone (non solo rispetto al colore della pelle, ma anche di occhi e capelli) e spesso ha un significato posiitivo, affettuoso, ad esempio se usato con il diminutivo, negrito, negrita. Questi ultimi sì usano moltissimo come soprannomi nelle famiglie se qualcuno è un po' più scuretto degli altri. Un altro soprannome molto diffuso è chino (cinese) per chi ha gli occhi a mandorla (tipici di diverse etnie del luogo). Tutto è molto relativo rispetto alla cultura in cui poi le lingue si diffondono.
Esatto! Il problema è che noi pecoroni italiani siamo esterofili e tendiamo a copiare i comportamenti e il linguaggio altrui, anche quando non sarebbe necessario.  :hm:

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Wanderer ha scritto: Il pregiudizio sul colore è antichissimo, e si ritrova anche in Orazio:
E sicuramente è anche più antico, probabilmente risale ai primordi della nostra specie, per il semplice fatto che il nero è il colore del buio, il bianco quello della luce. L'assenza di luce ha sempre fatto paura all'essere umano perché noi al buio non vediamo quasi niente, ma molti predatori ci vedono benissimo, anche i gatti neri, che di notte non sono bigi, ad onta del proverbio.

D'altronde tutti noi usiamo espressioni come "giornata nera" o "sfortuna nera" e io da piccolo avrò letto quintali di fumetti a base di "cani bianchi" e "musi rossi", eppure mi pare di non essere diventato razzista, nei limiti in cui ognuno di noi può non esserlo (se siamo sinceri con noi stessi, qualche piccolo pregiudizio lo abbiamo quasi tutti).

Comunque in generale io sono a favore del politicamente corretto: i suoi scopi sono nobili, i mezzi a volte buffi o cervellotici, ma in buona fede.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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massimopud ha scritto:
E sicuramente è anche più antico, probabilmente risale ai primordi della nostra specie, per il semplice fatto che il nero è il colore del buio, il bianco quello della luce. L'assenza di luce ha sempre fatto paura all'essere umano perché noi al buio non vediamo quasi niente, ma molti predatori ci vedono benissimo, anche i gatti neri, che di notte non sono bigi, ad onta del proverbio.
Beh, se proprio dobbiamo essere onesti, anche il pregiudizio odioso che associa la sporcizia al colore di pelle ha un fondamento istintuale nel fatto che è meno riconoscibile in un soggetto scuro di pelle. Se a questo si aggiunge che gli immigrati che vengono dalle nostre parti appartengono alle classi meno abbienti dei popoli d'origine, il pregiudizio diventa più difficile da contrastare, così come era difficile da contrastare sugli schiavi di un tempo, che vivevano in condizioni di scarsissima igiene personale, loro malgrado. In generale, io temo che i pregiudizi siano ineliminabili, perché funzionano comunque a livello inconscio, proprio come un gatto - a livello inconscio, cioè istintuale - rizza il pelo quando vede un cane. Anche questo è un pregiudizio, perché in molti casi il cane non recherà alcun danno al gatto, ma è comunque un sistema di protezione innato che è utile nel sistema di sopravvivenza del gatto. Il pregiudizio è in fondo il risultato di una memoria stratificata nel corso di millenni, e rende plausibile l'esistenza di un inconscio collettivo innato sia nell'essere umano che in altre specie. E' impossibile eliminare un pregiudizio con argomenti razionali, o con ricatti morali, perché appartiene a un altro sistema di pensiero, che non è né morale né razionale. E anche quando si vuole scacciarlo dalla porta, torna spesso dalla finestra.


Detto ciò, bisogna capire cosa è veramente "razzismo". L'idea che esistano delle differenze etniche tra diversi ceppi genetici della specie umana ha un fondamento biologico, e lo stesso colore di pelle non è un tratto meramente esteriore, bensì ha una funzione biologica, cioè quella di proteggere la pelle dal sole (ed è il risultato del fatto che una certa famiglia umana, per millenni, ha vissuto in certe condizioni climatiche). Così come ha un fondamento biologico il fatto di "identificare" una persona dal suo aspetto, che si tratti di bellezza/bruttezza, gioventù/vecchiaia, o di qualche tratto etnico e "razziale". Il fatto che poi una "razza" (intesa come famiglia genetica umana) sia considerata superiore o inferiore è invece una concezione storica, culturalmente determinata, senza fondamento biologico. Anche l'idea che le razze si debbano mescolare è una concezione storica, opinabile, così come è opinabile il contrario, che debbano rimanere isolate. Nella storia dell'uomo si trovano entrambe le tendenze, quella all'isolamento e quella al rimescolamento, e non si può dire che nessuna delle due sia giusta o sbagliata in assoluto. In alcune tribù africane ci sono tabù sulla mescolanza razziale altrettanto estremiste di quelle razziste, tale per cui persino sposare una donna della tribù vicina può essere un fatto gravissimo. Il principio base della xenofobia in fondo è presente in ogni etnia, in un modo o nell'altro. Così come in ogni angolo del mondo si trova l'idea opposta: l'archetipo dei fratelli rivali, ovvero l'idea secondo cui la discordia più profonda è nel proprio stesso sangue, non in quello "straniero" (e dunque spesso si sottovaluta che anche i popoli africani sono dilaniati da guerre fratricide, così come gli ebrei, i palestinesi, e qualunque altro popolo o gruppo etnico-religioso al proprio stesso interno). 



Per il resto, io credo che l'Occidente non risolverà mai la sua questione razziale con queste fesserie linguistiche, senza fare i conti con le proprie contraddizioni, insite nelle radici Giudeo-cristiane: il popolo più discriminato del Novecento, gli ebrei, sono lo stesso popolo all'interno del quale è nata la concezione biblica del "popolo eletto", quella che è stata assunta dall'Occidente tramite il Cristianesimo, rivoltandosi nel corso dei secoli contro lo stesso popolo che l'aveva prodotta, e diventando suprematismo razziale verso tutti gli altri popoli non-cristiani (un tempo, infatti, il termine "pagano" veniva usato in senso razziale, e si dava per scontato che i neri - e anche i mori, gli islamici - fossero "pagani", così come gli indiani o i nativi d'America; quindi, l'associazione immediata era tra colore della pelle e paganesimo, dando luogo a un doppio pregiudizio, sia sul corpo che sull'anima). Peraltro, anche l'idea di inferiorità dei popoli africani è di origine biblica. Nella Bibbia, non va dimenticato che Mosè ha tre figli: Sem, Cam e Jafet, che rappresentano i popoli del mondo. Cam, l'africano, viene considerato inferiore, mentre Sem, il semita, è quello destinato ad esserne l'educatore. Di certo, nel corso della storia non ci sarebbe stato un "antisemitismo" antiebraico se non ci fosse stato un "semitismo" biblico, e non ci sarebbe stata la tratta degli schiavi né l'olocausto dei nativi d'America senza la giustificazione di una religione cristiana che per secoli ha rinnegato e combattuto le sue stesse origini ebraiche e ha assimilato tutti i popoli non-cristiani a delle razze animali (e ha considerato le razze animali inferiori all'uomo; in fondo, il razzismo si fonda a monte sull'antropocentrismo e sullo specismo, cioè sull'idea che esista una gerarchia nelle specie biologiche e, per riflesso, all'interno della specie umana).



Comunque, sto andando un po' troppo off-topic, e per tornare in topic segnalo questo articolo interessante. 

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Wanderer ha scritto: e per tornare in topic segnalo questo articolo interessante. 
Ah, nomina proprio il romanzo di Richard Wright che avevo citato scherzosamente nel post precedente  :)
"Ragazzo negro" è stato uno dei romanzi che più mi ha colpito nella mia infanzia; forse ero ancora troppo piccolo quando l'ho letto, comunque ricordo ancora che mi fece una grande impressione e fu di certo il mio primo approccio "serio" al razzismo. Avevo già letto "La capanna dello zio Tom", ma era un'edizione per ragazzi, con le illustrazioni, e quindi dovevo avere sette o al massimo otto anni; troppo pochi per una riflessione seria sull'argomento. "Ragazzo negro" invece era un oscar Mondadori (lo posseggo ancora), quindi già un libro "da grande".
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Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

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Wanderer ha scritto: Nella Bibbia, non va dimenticato che Mosè ha tre figli: Sem, Cam e Jafet, che rappresentano i popoli del mondo. Cam, l'africano, viene considerato inferiore,
Il fatto è che la Bibbia, come tutte le antiche scritture, parlava con un linguaggio metaforico adatto alla cultura di quel tempo e le parole utilizzate, spesso, avevano più significati, o significati diversi da quello attribuito. Non è detto che "inferiore" non fosse inteso come "più bisogno", per cui il popolo preposto ad esserne "l'educatore", invece, poteva essere colui che doveva prendersene cura e garantirne la crescita economica. 
E a proposito di "crescita economica", non dimentichiamo che l'antisemitismo ha ragioni soprattutto economiche, visto che il popolo ebraico era finanziariamente il più forte. Non a caso confische dei beni e leggi razziali erano finalizzate a impoverirlo e depotenziarlo.
Che l'uomo, inteso nel suo aspetto più istintivo e animale (quando non tiene conto del suo lato spirituale "umano") abbia sempre lottato per il predominio su qualsiasi altra specie, e all'interno della sua stessa, è atavico.
Un revisionismo culturale che si pone come un resettaggio alla base, significa negare che un tempo l'uomo sia stato razzista. Di questo passo dovremmo negare qualsiasi errore del passato, anziché considerarlo come tale e capire a che punto è, man mano, la nostra evoluzione.
L'arte e la memoria, invece, dovrebbero farci da pietre miliari della nostra evoluzione. E ancora ne abbiamo di passi da compiere.
In un'eventuale operazione di resettaggio, andrebbero allora rivisti tutti i romanzi che parlano di discriminazione, di qualsiasi tipo. Anche quelli scritti in un periodo in cui esisteva un più forte divario tra Nord e Sud d'Italia, per esempio. Ma è innegabile che sia esistito, storicamente, e che i termini in cui la gente del sud era descritta fossero poco edificanti. L'arte fornisce un riscontro oggettivo del pensiero del passato e il modificarla, secondo me, è il primo passo verso il revisionismo storico.
massimopud ha scritto: Comunque in generale io sono a favore del politicamente corretto: i suoi scopi sono nobili, i mezzi a volte buffi o cervellotici, ma in buona fede.
Lo sono anch'io, ma non quando passa dall'essere strumento di inclusione, o di educazione all'integrazione, a un'ipersoluzione. Diversamente, finiamo per giungere a un eccesso che ci fa regredire anziché migliorare. 
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