Re: Differenze tra narrativa "di genere" e "non di genere"

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Il lettore nella narrativa di genere sa quello che può e deve aspettarsi, si posiziona cioè in una zona conforto, in quella mainstream chi sceglie un libro ha solo il paratesto per orientarsi, e quindi compie un’esperienza più imprevedibile, rischiando spesso la delusione o la noia ma a volte anche incappando in una grande avventura conoscitiva. E’ ovvio poi che gli incroci e gli intrecci trai due mondi sono fittissimi: cito per tutti Michele Mari, autore colto e ‘alto’ che flirta spesso con generi quali il giallo o il fantastico.

Re: Differenze tra narrativa "di genere" e "non di genere"

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Ritorno a questa discussione per un bieco interesse personale :)

Nell'ultimo anno e mezzo ho scritto un fantasy storico. Ho avuto la fortuna di trovare un'agenzia letteraria seria che lo sta presentando ad editori big.
Le probabilità sono poche, ma anche solo avere avuto il contratto con un'agenzia seria per me è stato un successo: in fondo vuol dire che quel che ho scritto proprio schifo non fa.

Ora ci sono altri tre romanzi che si battono nella mia testa per ricevere l'attenzione dovuta. Uno tra tutti però sta vincendo la partita.
E' un romanzo ambientato negli anni '30, quindi tecnicamente "storico", ma tratta temi universali: la guerra, l'amore, le occasioni perdute della vita.

Sono talmente abituato a ragionare sugli schemi dei romanzi di genere che affrontare un romanzo "alto" mi spaventa parecchio.
A vostro avviso, quali differenze ci sono nell'elaborazione di un romanzo "letterario", rispetto a un dignitoso romanzo storico, ad esempio?

Tradizionalemente si dice che il romanzo di genere si basa sostanzialmente sulla trama, mentre un romanzo "letterario" può fare un po' quel che vuole, dando tuttavia maggiore attenzione ai personaggi.
Pensate sia davvero così? E, ancora, ci sono altri elementi da tenere in considerazione nell'elaborare un romanzo "alto"?

grazie fin d'ora a chi vorrà dare il suo parere :)

Re: Differenze tra narrativa "di genere" e "non di genere"

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@Angelo 

Secondo me il fatto che sia ambientato negli anni '30 implica una ricostruzione storica che lo fa rientrare nello "storico": è quasi un secolo fa, quindi una dimensione separata dal presente, a meno che non sia ricollegata al presente con espedienti letterari (ritrovamenti di lettere o altro, cosa che comunque è tipica di romanzi di genere). Nel 2023, forse solo i romanzi ambientati negli anni 60-70 possono essere ancora "non di genere", perché si può immaginare che siano ricordi della voce narrante. Detto questo, il romanzo storico (se ambientato in epoche storiche non troppo lontane) è in ogni caso meno "di genere" rispetto ad altri generi, perché è un tipo di narrazione realistica, non fantastica o fantascientifica. Siamo pur sempre nella dimensione del verosimile. Quindi non mi porrei comunque troppi problemi, e se hai un agente sarà lui a indirizzarti sulla direzione giusta.

Re: Differenze tra narrativa "di genere" e "non di genere"

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Wanderer ha scritto: @Angelo 

Secondo me il fatto che sia ambientato negli anni '30 implica una ricostruzione storica che lo fa rientrare nello "storico": è quasi un secolo fa, quindi una dimensione separata dal presente, a meno che non sia ricollegata al presente con espedienti letterari (ritrovamenti di lettere o altro, cosa che comunque è tipica di romanzi di genere). Nel 2023, forse solo i romanzi ambientati negli anni 60-70 possono essere ancora "non di genere", perché si può immaginare che siano ricordi della voce narrante. Detto questo, il romanzo storico (se ambientato in epoche storiche non troppo lontane) è in ogni caso meno "di genere" rispetto ad altri generi, perché è un tipo di narrazione realistica, non fantastica o fantascientifica. Siamo pur sempre nella dimensione del verosimile. Quindi non mi porrei comunque troppi problemi, e se hai un agente sarà lui a indirizzarti sulla direzione giusta.
grazie!
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