Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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ElleryQ ha scritto: Di recente ho notato la pubblicità di questo seminario sulla pagina social di Franco Forte, direttore editoriale de Il Giallo Mondadori.
Di solito questi brevi incontri online, anche con autori famosi, sono gratuiti (ed è già tanto se qualcuno partecipa). ll suo poi non lo seguirei neanche gratis. Anni fa mi ha chiesto l'amicizia su un social. Ho accettato e, incoraggiata dal fatto che avesse co-scritto un libro che trattava un argomento molto simile a uno dei miei, l'ho ringraziato per l'amicizia e ho fatto notare la coincidenza, solo per dire che ero interessata all'argomento e al suo libro. La risposta è stata molto maleducata (ma scusa, mi chiedi l'amicizia tu e poi ti scocci perché ti scrivo?). Il libro poi l'ho letto, solo per curiosità, ed era di una banalità sconfortante. Quindi non mi interessa qualunque sia la sua ricetta "miracolosa" per il successo, perché è chiaro che non include lo scrivere un buon romanzo.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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ElleryQ ha scritto: Questo è vero, forse, a questo punto, sono io ad avere obiettivi troppo ambiziosi e dovrei decidermi a ridimensionarli. 🙄
Sei stato finalista del Tedeschi, a un passo da uno dei premi più ambiti. Ma per arrivare al top si possono anche fare più passi, uno alla volta. Ci sono case editrici che sono veramente ben considerate e che ti supportano, non tanto nelle vendite, ma nel farti ottenere un peso nel mondo del giallo. Se ti fanno presentare il libro dove poi ci sono i personaggi che contano, ad esempio come ospite dei festival del giallo mondadori, il prossimo lo puoi proporre direttamente a loro di persona. A parte miracoli, e ci eri quasi riuscito, è la via più plausibile.
Senza dimenticare che pubblicare con Mondadori, o chi per lei, non è sinonimo di qualità per forza. L’importante è arrivare ai veri lettori, perché quando hai il riscontro sincero di appassionati sconosciuti sai davvero quanto vali e puoi trovare la forza per realizzare i tuoi desideri.

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Silverwillow ha scritto: Anni fa mi ha chiesto l'amicizia su un social. Ho accettato e, incoraggiata dal fatto che avesse co-scritto un libro che trattava un argomento molto simile a uno dei miei, l'ho ringraziato per l'amicizia e ho fatto notare la coincidenza, solo per dire che ero interessata all'argomento e al suo libro. La risposta è stata molto maleducata
Diciamo che sui social appare un po' ruvido, ma è abbastanza risaputo. Del resto, quando si ha un ruolo del suo calibro il sospetto di essere contattato per secondi fini immagino ci sia, per cui credo agisca in maniera prevenuta in genere. Di persona è molto disponibile e socievole, come ha fatto presente anche @Fabioloneilboia
Fabioloneilboia ha scritto: Ma per arrivare al top si possono anche fare più passi, uno alla volta. Ci sono case editrici che sono veramente ben considerate e che ti supportano, non tanto nelle vendite, ma nel farti ottenere un peso nel mondo del giallo.
Hai perfettamente ragione e i piccoli passi li faccio da un po', non è la prima volta che risulto finalista nei concorsi banditi dal Giallo, oltre al Tedeschi. Devo solo accettare l'idea, che in realtà è ottima come hai detto tu, di rivolgermi anche a editori più piccoli ma di genere. A Laurana (con il relativo premio Nebbia Gialla) ho pensato più volte, ma ho sempre rinunciato (sbagliando, certamente) con la speranza di qualche colpo di fortuna che mi portasse più in alto. Devo dire, tra l'altro, che il romanzo è stato vincolato per qualche anno con differenti agenzie, che mi hanno solo dato l'illusione e poi sono rimaste lettera morta. Ho solo sprecato tempo, che magari avrei guadagnato con CE più abbordabili.

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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@ElleryQ guarda abbiamo fatto un percorso mentale simile, con passaggi che condividevo. Poi ho meglio compreso i tempi e le possibilità delle Agenzie e ho preferito non firmare nulla. Sono passato per i concorsi e credo mi siano serviti, non per arrivare a qualcosa, ma per farsi leggere da qualcuno. A quel punto ho inviato il testo 2 case editrici, ed ho mandato una mail a Fratelli Frilli, che non hanno una pagina per l’invio. Una mi ha detto sì e l’ho scelta per tutte quelle ragioni che abbiamo scritto.
Nel frattempo ho raccattato ed aggiustato i racconti che avevo mandato ai premi Mondadori per farne un libro che ho pubblicato in self, per testare il terreno. E devo dire è una soluzione sottovalutata per come sta andando.

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Silverwillow ha scritto: Di solito questi brevi incontri online, anche con autori famosi, sono gratuiti (ed è già tanto se qualcuno partecipa). ll suo poi non lo seguirei neanche gratis. Anni fa mi ha chiesto l'amicizia su un social. Ho accettato e, incoraggiata dal fatto che avesse co-scritto un libro che trattava un argomento molto simile a uno dei miei, l'ho ringraziato per l'amicizia e ho fatto notare la coincidenza, solo per dire che ero interessata all'argomento e al suo libro. La risposta è stata molto maleducata (ma scusa, mi chiedi l'amicizia tu e poi ti scocci perché ti scrivo?). Il libro poi l'ho letto, solo per curiosità, ed era di una banalità sconfortante. Quindi non mi interessa qualunque sia la sua ricetta "miracolosa" per il successo, perché è chiaro che non include lo scrivere un buon romanzo.
Evidentemente questo tizio ( può essere ammanicato quanto gli pare, ma per me resta un tizio che, come tanti, si arrabatta per vendere qualche copia in più) fa parte della categoria dei Marchesi del Grillo, quelli che Io sono io, e voi non siete un...
L'umiltà, anche tra gli scrittori o presunti e aspiranti tali, è merce rara.
Mario Izzi
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(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Saarma ha scritto: So con certezza che è a pagamento. Ho presentato un paio di suoi libri a una manifestazione: erano pieni di refusi e sembravano pubblicati più per gratificare gli autori che per valore letterario
Ho appena notato che li hanno depennati da Wikipedia (fino a febbraio c'era la voce, seppure con le avvertenze del caso).
Cosa che in effetti avviene, di solito, quando si fa editoria a pagamento, oltre a non essere enciclopedici. 

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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ElleryQ ha scritto: Diciamo che sui social appare un po' ruvido, ma è abbastanza risaputo. Del resto, quando si ha un ruolo del suo calibro il sospetto di essere contattato per secondi fini immagino ci sia, per cui credo agisca in maniera prevenuta in genere.
So bene che chiunque lavori a qualsiasi titolo nel mondo dell'editoria viene tampinato costantemente da autori esordienti con richieste varie di leggere o promuovere il loro libro. Ma non era certo questo il caso. Il libro l'avevo già pubblicato, e con un buon editore. L'errore di sicuro è stato mio, perché ero ancora molto ignorante riguardo ai social e davo per scontato che se qualcuno mi chiedeva l'amicizia ci fosse un motivo (beata innocenza) e non, come in effetti è, che cercasse solo di promuovere se stesso. Non gli ho certo proposto di leggere il mio romanzo o altro (ma che cosa avrebbe dovuto importarmene dell'opinione di uno che all'epoca a malapena sapevo chi fosse?). Non c'era alcun motivo valido per rispondere in modo maleducato, se proprio bastava non rispondere, o anche non chiedere l'amicizia a qualcuno di cui ti dà fastidio anche un semplice messaggio amichevole. Non ci sono scusanti.
In ogni caso il libro di cui parlavo era stato scritto con un'altra autrice, che non conoscevo e verso cui non ero prevenuta. Ma era un romanzo storico, e ho trovato due imprecisioni storiche già nel primo capitolo, oltre a una marea di altri difetti e stereotipi che non sto a elencare.
Non mi è mai più capitato che un autore o direttore di collane famoso mi chiedesse l'amicizia. L'opinione che mi sono fatta è che sia una persona piena di sé e priva di scrupoli, che usa qualunque mezzo, anche i più meschini, per autopromuoversi. Ho sentito di autori famosi che richiedono l'acquisto del loro libro per poter assistere alle presentazioni (e non mi piace neanche quello), ma mai di uno che chiede l'acquisto solo per avere il privilegio di sentirlo parlare online.
Ho dei dubbi che di persona cambi completamente carattere, semmai è più bravo a recitare che a scrivere.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Saarma ha scritto: So con certezza che è a pagamento. Ho presentato un paio di suoi libri a una manifestazione: erano pieni di refusi e sembravano pubblicati più per gratificare gli autori che per valore letterario
Probabilmente prima era così, adesso Gilgamesh pubblica anche autori conosciuti e il premio Torresano direi che è diventato abbastanza ambito. I gialli e thriller li promuove molto, basta vedere tutte le pubblicità su Amazon e social (a pagamento) e il numero di valutazioni su Amazon che è indice di molti lettori. La preda, ad esempio, era uno dei libri finalisti al Tedeschi e Luigi Guicciardi ci è arrivato dopo aver pubblicato con Damster e Fratelli Frilli, due case di spessore nel genere.

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Fabioloneilboia ha scritto:
Probabilmente prima era così, adesso Gilgamesh pubblica anche autori conosciuti e il premio Torresano direi che è diventato abbastanza ambito. I gialli e thriller li promuove molto, basta vedere tutte le pubblicità su Amazon e social (a pagamento) e il numero di valutazioni su Amazon che è indice di molti lettori. La preda, ad esempio, era uno dei libri finalisti al Tedeschi e Luigi Guicciardi ci è arrivato dopo aver pubblicato con Damster e Fratelli Frilli, due case di spessore nel genere.
Secondo me non c'è contraddizione tra ciò che dici e il fatto di essere a pagamento o a doppio binario, se parliamo di letteratura di genere o di alcuni generi più di nicchia come la poesia. In quest'ultimo settore (che conosco meglio) ci sono diversi editori di spessore che chiedono - ma non sempre - contribuiti agli esordienti. E sono comunque editori che non pubblicano tutti. Inoltre, non è infrequente trovare editori a doppio binario in prestigiosi premi letterari, Strega compreso. 
Guardando il sito dell'editore in questione, a me sembra chiaro che è un editore a doppio binario, seppure magari c'è sempre alla base una selezione. In genere, questa tipologia di editori hanno degli autori di punta, a cui non chiedono nulla, e poi degli esordienti, a cui chiedono contributi.
Il titolo che citi, "La preda", è evidentemente un titolo su cui hanno investito, sin dalla grafica di copertina. Altre opere dello stesso editore hanno delle copertine decisamente sciatte, ed è altamente improbabile che siano opere finanziate soltanto dall'editore.

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Fabioloneilboia ha scritto: Del resto non è che gli editori si comportino allo stesso modo con tutti i suoi autori, anzi. Pure le big a tanti non danno il minimo supporto, quindi è ben possibile che Gilgamesh faccia distinzioni. Pure l’innominabile Albatross pare che qualche buon testo lo pubblichi, visto che spunta nei premi letterari.
Esattamente, anche Mondadori non tratta tutti gli autori allo stesso modo (non fa comunque pagare, ma su alcuni investe decisamente meno). 

Albatros pubblica veramente tutto e tutti, quindi - per la legge dei grandi numeri - pubblica persino qualcosa di valido, senza volerlo. 

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Silverwillow ha scritto: L'opinione che mi sono fatta è che sia una persona piena di sé
Chiaramente è la tua opinione, legata a una tua esperienza personale, diversa dalla mia o da altre, per cui ogni parere è un parere puramente soggettivo. Secondo la mia opinione non posso che dissentire.
In ogni caso, per tornare in topic, non so se parteciperò al seminario, non trovo nulla di male ad acquistare un libro, non è una cifra esorbitante, come ho già detto, specie se il seminario qualcosa di istruttivo può lasciarla. Anche il solo confronto con altri partecipanti. Del resto, nelle fiere, per avere l'autografo e la dedica (o un disegno, in quelle cui sono maggiormente avvezzo) dell'autore, il libro va acquistato e certe volte si è disposti anche a fare ore di attesa in fila per riceverlo. Direi che stare seduti comodamente a casa propria per conversare o ascoltare, mi sembra più vantaggioso.  :P
In ogni caso, valuterò, il tempo c'è ancora. 

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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@ElleryQ 
In generale, sono d'accordo con te, e non vedo lo scandalo.
In fondo, anche il principe Harry chiede di acquistare "Spare" per essere tra gli spettatori di un'intervista in live streaming. 
Forse però l'autore in questione si sovrastima un po' troppo... non ha esattamente i numeri del principe Harry. 
Dato che - cosa per me inspiegabile - Forte ha numeri social bassi, non so quanti autori riesca a coinvolgere a pagamento.
I suoi video che ho visto su YouTube, che pure sono gratuiti, non hanno numeri particolarmente alti di visitatori. 
Insomma, forse avrebbe venduto più se avesse fatto il seminario gratis, magari condito da qualche consiglio per gli acquisti.

Comunque, fossi in te acquisterei il libro e parteciperei, se non altro per poi rilevarci a carissimo prezzo qualche segreto  :P

Re: I meccanismi delle scelte editoriali [Seminario]

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Wanderer ha scritto: Comunque, fossi in te acquisterei il libro e parteciperei, se non altro per poi rilevarci a carissimo prezzo qualche segreto  :P
In effetti questa è una grande idea: la catena di Sant'Antonio degli scrittori. Ellery Q compra un libro di FF, apprende i Segreti, poi tiene a sua volta un seminario, previo acquisto di due copie di un suo libro, e trasmette i Segreti; ognuno dei partecipanti a questo seminario ne organizza un altro in cui, previo acquisto di quattro copie, etc. etc. 
Nel giro di pochi passaggi, i successivi relatori dei seminari possono arrivare a tirature di 2 alla decima, dodicesima, ventesima copie; arrivati verso la sessantesima potenza forse non ci saranno abbastanza foreste per la carta, verso la centesima non ci saranno abbastanza soldi al mondo per comprare altro, anzi forse non si potranno più stampare soldi, ma ormai il meccanismo sarà irreversibile, niente potrà fermare i seminaristi dell'Apocalisse, i loro libri riempiranno gli oceani.
(Quasi quasi sarebbe una buona trama per un romanzo distopico catastrofista, sarei tentato di sottoporla a FF).
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