Le caselle e-mail degli editori

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Premesso che ogni editore gestisce la corrispondenza in modo diverso, un indicatore utile per valutare la credibilità di un editore è il numero dei suoi indirizzi e-mail. In genere, più ne ha, più significa che la CE è ben strutturata e al suo interno il lavoro è diversificato. Un micro editore improvvisato ha spesso due indirizzi, e anche quei due fanno capo alla stessa persona, che magari fa tutto da casa sua. Un piccolo o medio editore di qualità ha fino a dieci indirizzi diversi, che vengono letti da soggetti diversi. Le principali tipologie (a parte ufficio stampa, amministrazione, ordini) sono comunque cinque: 

La casella info@
Teoricamente, serve per ricevere informazioni di carattere generale o per segnalare problemi. Si rivolge a lettori e potenziali acquirenti, non agli autori. 
Tuttavia, molti la usano come cavallo di Troia per inviare manoscritti, CV o altro. Il risultato è che spesso gli editori non rispondono più.

La casella manoscritti@
La più temuta dagli esordienti. Una specie di buco nero dell'etere che fagocita le speranze degli autori. Se non viene aperta per qualche giorno, spesso si accumulano centinaia di messaggi, che non si sa quando verranno letti.

La casella redazione@
Non è sempre chiaro quali e quante persone abbiano accesso a questa casella, ma quando gli editori rispondono, è soprattutto tramite questa. La più utile per collaborazioni, proposte di traduzioni o altri progetti che non siano manoscritti. 

La casella rights@
Viene utilizzata quasi soltanto da editori e agenti esteri. Ma la sua presenza è buon segno: significa che l'editore ha contatti con l'estero. 

La casella direzione@ (o editore@)
Salvo diversa indicazione, da utilizzare solo quando proprio non se ne può fare a meno. Cioè mai
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