Editing da parte delle case editrici, come funziona?

1
Salve a tutti,
volevo porvi un quesito. Come ho già scritto da qualche parte, da brava novellina e profana, sto dando gli ultimi ritocchi al mio primo romanzo, navigando nell'ignoranza più totale del mondo della scrittura e dell'editoria (a parte ciò che da due anni leggo in rete un po' ovunque e in questo forum).
Premesso questo, volevo chiedervi delle informazioni sull'editing che viene svolto dalle case editrici.
Probabilmente, non ci arriverò mai, ma intanto... sono curiosa.
Credo di aver ormai capito in cosa consiste l'editing, infatti la domanda non è su questo, ma su come si procede a livello pratico.
Cioè: le correzioni le fa l'editor? le fa l'editor ma prima si consulta con l'autore? L'editor fa presente le correzioni da fare e poi materialmente le fa l'autore?
Invece, nel caso di editing a pagamento, suppongo che l'editor si limiti a suggerire le correzioni, non credo che cambi il testo. Sbaglio?
Lo so, possono sembrarvi domande stupide, ma io non ho idea di come funzioni per cui chiedo a chi è del mestiere e ha già lavorato sull'editing.
Grazie a chi vorrà rispondermi.

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

2
Ciao, @lelaa!, provo a risponderti attingendo alle mie personali esperienze da autrice e editor.

Parto dalla distinzione iniziale che hai giustamente individuato tu: quella tra editor di casa editrice e editor freelance. Sono due figure professionali simili ma differenti, perché il primo, ad esempio, terrà conto anche del normario redazionale della casa editrice per cui lavora, dell'afflato narrativo generale della collana in cui si inserirà il testo e di tutti quegli aspetti che dovranno, pur preservandone l'unicità, uniformare l'opera in modo armonioso con quanto già proposto dalla casa editrice.

L'editor freelance non ha tutto questo da tenere in considerazione. Lavora solo su questioni narrative, stilistiche e formali in modo il più possibile oggettivo, ragionando in termini di "funziona/non funziona" e di "è efficace/non è efficace". Non di rado può capitare, dunque, che un testo editato da un freelance, seppur solido e ben reso stilisticamente, venga selezionato da una casa editrice e che questa richieda un ulteriore editing (più o meno approfondito e, ovviamente, gratuito per l'autore) a uno degli editor di cui si avvale, che si occuperà anche degli aspetti editoriali specifici richiesti da quella casa editrice, come detto sopra.

Per quanto riguarda le modalità pratiche, tutto è molto variabile: ci sono editor (sia di casa editrice che freelance) che propongono un editing completo, oppure solo stilistico e formale; taluni intendono l'editing completo come un processo costituito da quattro giri (come nel mio caso: due giri strutturali, uno stilistico, uno di correzione bozze), altri ne fanno tre. Dipende dalle scelte e dai metodi di lavoro personali. Ci sono editor che nel servizio non comprendono la correzione bozze, che fanno pagare a parte, e altri che invece la includono nell'editing completo.

Quanto alle questioni specifiche, l'editor non può/non deve modificare arbitrariamente il testo, né snaturarlo. Se qualche editor tende a farlo, appropriandosi in certa misura dell'opera (riscrivendone delle parti come l'avrebbe intese lui/lei, ad esempio), allora quell'editor non è, presumibilmente, un professionista con una solida formazione alle spalle, bensì un improvvisato. Un editor serio, con una solida etica professionale (e, grazie al cielo, la maggioranza è così), si limita a fornire consigli e soluzioni pratiche, insistendo solo se qualcosa è davvero inaccettabile e/o incongruente dal punto di vista narrativo, laddove l'autore, sentendosi "il genitore" dell'opera, dovesse tendere a difenderla e giustificarla a oltranza perché incapace (in buona fede) di osservarla con lo stesso piglio lucido e analitico che caratterizza, invece, lo sguardo dell'editor. E in ogni caso l'ultima parola è sempre dell'autore, anche sulle questioni più controverse.
Stessa cosa per i giri stilistici e la correzione bozze: di norma si agisce sempre con commenti a margine lungo il testo in cui si segnala tutto ciò che andrebbe modificato e l'autore può lavorare autonomamente applicandoli, rifiutandoli oppure rispondendo sotto con un altro commento, se non è soddisfatto o ha dubbi o domande. Per la correzione bozze, poi, si agisce di norma nella modalità "revisione" di Word: le modifiche sul testo (punteggiatura, refusi, eccetera) vengono effettuate dall'editor, ma con una modalità che permette all'autore, con un semplice clic, di accettarle oppure rifiutarle, ripristinando automaticamente la versione originale dell'opera.

Spero di averti fornito qualche informazione utile. Se hai ancora dubbi o perplessità, sono a tua disposizione!  (y)
Alan Thomas Bassi
Editor e autore
https://www.rifiutiletterari.it

Ovunque tu sia, se ti senti perso, invisibile in un universo editoriale troppo vasto, sappi che non sei solo. La soluzione per scrivere la versione migliore del tuo romanzo c’è, e io posso aiutarti a trovarla.

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

4
Bene, @lelaa!, sono contenta di aver risposto alle tue domande. Grazie a te per averle poste!
Buon pomeriggio.  :)
Alan Thomas Bassi
Editor e autore
https://www.rifiutiletterari.it

Ovunque tu sia, se ti senti perso, invisibile in un universo editoriale troppo vasto, sappi che non sei solo. La soluzione per scrivere la versione migliore del tuo romanzo c’è, e io posso aiutarti a trovarla.

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

5
lelaa! ha scritto: Lo so, possono sembrarvi domande stupide, ma io non ho idea di come funzioni per cui chiedo a chi è del mestiere e ha già lavorato sull'editing.
Non è affatto una domanda stupida, perché sapere in anticipo come dovrebbe funzionare un editing ci fornisce informazioni essenziali.
Avendone fatti cinque, per quattro diverse CE, ne ho una discreta esperienza.

- a differenza di ciò che credono molti autori esordienti (non parlo di te, ma per completezza di discorso), la CE non fa un editing approfondito. Magari per autori come la Ferrante o la Perrin lo faranno, non so, ma non per un pincopallo qualsiasi. Se ciò che arriva richiede tanto lavoro (riscrivere intere parti, tagliare, aggiungere capitoli, togliere trame secondarie, ecc. ) l'autore riceve un rifiuto e stop. La CE chiama "editing" le correzioni di base, tra cui quelle per uniformare il testo alla propria linea editoriale (scelta tra caporali e trattini per i dialoghi, scelta di quali parole vanno in maiuscolo o in corsivo, ecc.). Corregge refusi, tempi verbali sbagliati, ripetizioni e poco altro.
- la norma è che l'editor legge il testo e lo corregge, segnalando ogni singolo cambiamento. Anche una virgola spostata dovrebbe essere segnalata. Non ho ancora capito se sia una questione legale (credo di sì), ma di sicuro è almeno un segno di rispetto e serietà: non si cambiano proprietà intellettuali altrui a proprio capriccio. Il testo viene rimandato all'autore con segnalate (in rosso, di solito) tutte le modifiche. L'autore può accettarle o meno, tramite i programmi di scrittura come Word e simili. Se l'autore è d'accordo con un cambiamento, lo accetta, o apporta le modifiche necessarie (ad esempio cercando un sinonimo o rielaborando una frase, è raro che i cambiamenti richiesti coinvolgano interi paragrafi). Se non è d'accordo di solito può lasciare un commento a fianco, spiegando perché.
Ho trovato una volta sola una CE che mi ha mandato direttamente il file definitivo corretto, chiedendomi di fare un file a parte dove indicare le cose con cui non ero d'accordo una per una, con numero di pagina e di riga (un lavoro lunghissimo, pensato apposta per scoraggiare) e alla fine ha comunque ignorato la maggior parte delle mie obiezioni, oltre a non aver segnalato una parte dei cambiamenti. Ma questa non è la norma, per fortuna...
L'ultima parola dovrebbe essere sempre dell'autore (a meno che si parli di errori grammaticali veri e propri). Quando non è così, qualcosa non va.

Non ho mai fatto editing a pagamento, ma è evidente che in quel caso l'autore non ha alcun obbligo: paga un servizio per avere un aiuto, ma se non è d'accordo può benissimo ignorare i consigli.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

6
Silverwillow ha scritto: - la norma è che l'editor legge il testo e lo corregge, segnalando ogni singolo cambiamento. Anche una virgola spostata dovrebbe essere segnalata.
Certo: è proprio così che avviene con le revisioni di Word (o con le modifiche di Open Office, che funzionano allo stesso modo) come diceva giustamente sopra @Alice Bassi 
Silverwillow ha scritto: Ho trovato una volta sola una CE che mi ha mandato direttamente il file definitivo corretto, chiedendomi di fare un file a parte dove indicare le cose con cui non ero d'accordo una per una, con numero di pagina e di riga
  Questa è una vera ignominia! Non è certo così che si fa un editing...
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

7
Marcello ha scritto: Questa è una vera ignominia! Non è certo così che si fa un editing...
All'epoca lo dissi anch'io all'editore, che non avevo mai lavorato così. La risposta è stata che quello era il loro metodo, del tutto normale, e nessuno si era mai lamentato (ne dubito). Ne è nata una mezza guerra, dove io per reazione ho passato due notti in bianco a contare le righe e segnalare finanche le virgole cambiate con cui non ero d'accordo, e loro per ripicca hanno ignorato o stravolto la maggior parte delle mie obiezioni. Non proprio un grande inizio  :lol:   Altra cosa antipatica: anche dopo mie richieste, non ho potuto sapere chi fosse l'editor né scrivergli direttamente. Cosa che di solito avviene.
Non credo che sia una cosa che capita spesso. La maggior parte dei piccoli editori fanno cambiamenti minimi (l'ultima volta li ho accettati tutti senza quasi leggerli, perché l'editor già la conoscevo e mi fidavo). Ho riportato quell'esperienza solo perché chi dovesse leggere la discussione sappia che può succedere, ma non è affatto normale.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)
Rispondi

Torna a “Discussioni varie sul mondo editoriale”