Mid ha scritto: L'unico modo per ottenere condizioni simili è far crescere il mercato: che il paesino diventi città, e allora il minimarket avrà altre prospettive.Purtroppo, credo che questo mercato malato sia diretta conseguenza di chi, un giorno, si è guardato bene intorno e poi si è alzato con l'intento di speculare. Di chi si è reso conto che riceveva centinaia di richieste da pseudo autori inadeguati ma con un ego spropositato, per cui, anziché stroncare sul nascere queste velleità malate, ne ha approfittato per crearne un business nuovo e più ricco.
Su quest'onda tragica è nata sia la Vanity Press, sia il comportamento delle agenzie, che per analogia hanno seguito la falsa riga degli editori. Hanno capito di guadagnare molto di più alimentando false speranze, piuttosto che vivere delle percentuali scarse di autori emergenti (perle rare), e di quelle piú appaganti ma minori in proporzione di autori già noti.
Di conseguenza, oggi rappresentano i pochi già sicuri, che piazzeranno facilmente perché in sostanza sono già piazzati (scrittori affermati, vip, altri personaggi pubblici, blogger, ecc...), oppure autori emergenti con un potenziale da affinare, ma che sono "sponsorizzati" dai propri rappresentati, quindi un tornaconto quasi certo a fronte di un minimo investimento.
In America, ma non solo, anche in altre parti d'Europa, sono stati molto più bravi a mantenere la barra dritta e non lasciarsi deviare dal canto delle sirene. Ma in Italia, si sa, siamo tutti degli Ulisse un po' malandrini, che hanno nel sangue l'arte di arrangiarsi.