Tutti abbiamo il sospetto (fondato) che le case editrici non aprano neanche le mail delle proposte editoriali spontanee.
Quindi forse è meglio spedire una lettera. Non tutto il manoscritto: breve presentazione, sinossi, qualche estratto. Sul sito di Poste ho visto che, con la procedura online, spedire una lettera semplice di 10 pagine (stampa fronte/retro) costa meno di 3 euro. Si occupano loro di stampare, affrancare e spedire.
Con 30 euro, lo mandi a 10 case editrici. Con 100 euro, a più di 30. Mi sembra un ottimo investimento, perché la lettera avrà una possibilità molto maggiore rispetto all'email di essere almeno aperta e che qualcuno dia una rapida occhiata al contenuto. Contando che poi oggi la concorrenza di aspiranti che ricorrono alla posta tradizionale è enormemente ridotta rispetto al passato, mi sembra una buona idea.
Voi che ne pensate?
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
2Dipende, molte CE indicano chiaramente che preferiscono ricevere proposte editoriali esclusivamente per email. Senza contare che oggi l'industria della carta è in crisi e inviare proposte in forma cartacea, a mio parere, costituisce uno spreco.
Non tutte le CE ignorano gli invii spontanei, quelle che lo fanno, invece, specie le CE che si appoggiano alle agenzie, ignoreranno anche quelli ricevuti tramite posta ordinaria.
Non tutte le CE ignorano gli invii spontanei, quelle che lo fanno, invece, specie le CE che si appoggiano alle agenzie, ignoreranno anche quelli ricevuti tramite posta ordinaria.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
3ElleryQ ha scritto: Dipende, molte CE indicano chiaramente che preferiscono ricevere proposte editoriali esclusivamente per email. Senza contare che oggi l'industria della carta è in crisi e inviare proposte in forma cartacea, a mio parere, costituisce uno spreco.Inoltre, a parte il costo complessivo di una simile operazione, che pure rischia di non essere recuperato neanche dalle vendite di un'opera pubblicata, la rottura di zebedei dove la mettiamo?
Non tutte le CE ignorano gli invii spontanei, quelle che lo fanno, invece, specie le CE che si appoggiano alle agenzie, ignoreranno anche quelli ricevuti tramite posta ordinaria.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
4Cheguevara ha scritto: la rottura di zebedei dove la mettiamo?
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
5Non lo leggono nel formato richiesto da loro e lo leggono in un cartaceo sgradito? Non penso proprio.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
6Cheguevara ha scritto: la rottura di zebedei dove la mettiamo?Sempre sia lodato il Sommo
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
7Nel 99% dei casi sono loro a chiedere espressamente di non inviare proposte cartacee.
Quindi non solo la cestineranno ma avranno la conferma che nemmeno hai letto il loro sito.
Quindi non solo la cestineranno ma avranno la conferma che nemmeno hai letto il loro sito.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
8Whisperer91 ha scritto: Quindi non solo la cestineranno ma avranno la conferma che nemmeno hai letto il loro sito.Se non cestinano il mio manoscritto, avrò la prova certa che non l'hanno neanche letto.
Forse se si allega un piccolo regalo al manoscritto (cioccolatini, dodici rose rosse) magari lo leggono; potrebbero pensare che l'autore è pazzo, e a volte i pazzi scrivono cose interessanti.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
9massimopud ha scritto: Se non cestinano il mio manoscritto, avrò la prova certa che non l'hanno neanche letto.Le rose devono essere dispari, altrimenti portano jella.
Forse se si allega un piccolo regalo al manoscritto (cioccolatini, dodici rose rosse) magari lo leggono; potrebbero pensare che l'autore è pazzo, e a volte i pazzi scrivono cose interessanti.
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Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
10Non è che pensi davvero che una lettera abbia tutte queste possibilità di essere presa in considerazione, ma se con le mail ottieni solo silenzio che fai? Stampi la presentazione e la porti fisicamente agli stand delle case editrici alle fiere (è un'altra possibilità)? Oppure cosa?
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
11Darksy ha scritto: ma se con le mail ottieni solo silenzio che fai?Tre opzioni, a mio avviso:
- continui a inviare e incroci le dita;
- rivedi il tuo manoscritto e la presentazione, specie se hai esaurito tutte le CE e nessuna ha risposto... forse in quel caso c'è qualcosa che non va in ciò che invii;
- cominci a pensare all'autopubblicazione.
I motivi per cui una CE non risponde possono essere innumerevoli.
Inventarsi modi bizzarri per farsi notare non dà nessuna garanzia. Anzi, magari rischia di "bruciare" l'opzione di una CE che altrimenti ti avrebbe preso in considerazione.
Quindi non ci sono molte alternative: perseverare oppure darsi all'autopubblicazione. E nel frattempo, continuare a migliorarsi.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
12In realtà qualche risposta dalle piccole case editrici la ottieni, però oggi in termini di qualità del prodotto editoriale e distribuzione sono poco competitive rispetto all'auto pubblicazione. La differenza la farebbero solo gli investimenti in promozione, ciò che appunto le piccole case editrici non fanno. Quindi, se devi investirci tu, ha sicuramente più senso con i margini di guadagno più ampi del self.
Trovare da sconosciuto una casa editrice che invece decida di investire dei soldi, e tanti, sul tuo libro è un'altra cosa. È più simile ad avere un progetto per un'azienda e cercare investitori: di base, stai chiedendo appunto dei grossi investimenti su ciò che proponi. Puoi ottenere questo con una mail? Non credo proprio. Devi andare a bussare a tutte le porte in tutti i modi possibili per riuscire a farti ascoltare. Nessuno ti presta attenzione se non la cerchi tu.
Trovare da sconosciuto una casa editrice che invece decida di investire dei soldi, e tanti, sul tuo libro è un'altra cosa. È più simile ad avere un progetto per un'azienda e cercare investitori: di base, stai chiedendo appunto dei grossi investimenti su ciò che proponi. Puoi ottenere questo con una mail? Non credo proprio. Devi andare a bussare a tutte le porte in tutti i modi possibili per riuscire a farti ascoltare. Nessuno ti presta attenzione se non la cerchi tu.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
13Darksy ha scritto: Puoi ottenere questo con una mail? Non credo proprio.Nessuno ti finanzia dopo una semplice email. Ma è un primo contatto.
Ci sono esordienti che riescono, da soli, a pubblicare con CE di medie dimensioni, quindi non è impossibile. E dubito che per farsi notare si siano messi a ballare la samba cantando la propria opera davanti alla sede della CE.
Inoltre la ricerca di finanziamento di una startup non è esattamente la stessa cosa, quindi non trovo il paragone calzante.
Con una startup hai, al massimo: un'idea, un Proof of Concept per dimostrare come funziona la tua idea, e un business plan per mostrare come vuoi svilupparla e quanto ti aspetti da essa. Ma non hai in mano già un prodotto.
Con un romanzo, tu un prodotto da vendere già ce l'hai, ti manca un processo di revisione e la distribuzione.
Quando cerchi un finanziatore per un progetto devi cercare di vendere un'idea. Quando cerchi una CE per il tuo romanzo, stai già cercando di piazzare un prodotto almeno parzialmente finito.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
14Mah, non è proprio così. Un editore che sappia fare il suo mestiere, davanti al manoscritto di un romanzo, potrebbe anche pensare: "questo ha buone potenzialità, ma va riscritto dall'inizio alla fine". Se hai visto Genius, il film su Thomas Wolfe, sai di che parlo. Il problema, visto lo stato in cui versa l'editoria italiana, è che ben pochi sanno o hanno voglia di fare davvero il loro lavoro. Ormai il core business di case editrici, agenzie letterarie, freelance e simili è spillare soldi agli autori, non vendere libri ai lettori.
Re: Meglio inviare i manoscritti in forma cartacea?
15Darksy ha scritto: Un editore che sappia fare il suo mestiere, davanti al manoscritto di un romanzo, potrebbe anche pensare: "questo ha buone potenzialità, ma va riscritto dall'inizio alla fine".Non si tratta di saper fare il proprio mestiere, l'editore può sottoporre un romanzo già buono a editing, non lo fa riscrivere del tutto. Queste cose avvenivano in passato anche in Italia, ma i tempi erano diversi, gli scrittori pochi, era più facile individuare il genio e seguirlo passo passo, oggi questa visione idilliaca dell'editoria è anacronistica. Al limite, ciò che dici, potrebbe farlo un agente di buona volontà, grande intuito e pochi clienti da seguire.