Vengo a riportare la mia esperienza, mia e di
@AnnaL.
Io e Anna abbiamo progettato una trilogia storica partendo da un contest di Natale su Writer's Dream.
Quando siamo finalmente riuscite a mettere la parola fine al nostro romanzo, dopo riletture infinite e revisioni accanite, abbiamo contattato un editor e abbiamo ricominciato da capo.
Alla fine dell'editing è arrivato il fatidico momento di decidere dove tuffarci: abbiamo fatto qualche tentativo con delle agenzie e con pochissime CE che ci hanno ignorato.
Il nostro romanzo è ambientato in Bielorussia e quando la situazione si è scaldata nel Paese, abbiamo deciso di puntare all'autopubblicazione in segno di solidarietà. Scelta discutibile o meno, ma noi l'abbiamo vista così.
A quel punto è iniziata la promozione, mesi e mesi prima della data di pubblicazione, per cui abbiamo cercato dei professionisti che potessero supportare il nostro lavoro.
Degli amici molto ben disposti a farsi carico di impaginazione, promozione, grafica si sono fatti avanti. Siamo state tentate per un attimo, ma poi ci è stato chiarissimo che sarebbe stato come tirarci la famosa zappa sui piedi. È troppo facile che un romanzo self abbia l'aria del fai da te e non era questo quello che volevamo, così come eravamo ben consapevoli di cosa sapevamo fare, cosa avevamo tempo di imparare, quali sono le nostre abilità e predisposizioni e abbiamo agito di conseguenza. Abbiamo investito quanto potevamo nella promozione di noi stesse e del nostro romanzo. E lo abbiamo fatto fin dal principio lavorando fianco a fianco con un editor, in seguito di un grafico e nell'iscriverci a corsi di promozione e marketing specifici per i libri e l'online.
Qui sotto vi lascio una scaletta dei passaggi che abbiamo compiuto per la promozione, che stiamo ancora compiendo e che non si fermeranno per un bel po' a quanto pare.
- abbiamo aperto una pagina facebook dedicata che aggiorniamo 5 volte a settimana con argomenti vari che toccano sempre tematiche che hanno a che fare con il romanzo o la trilogia da dicembre 2020
- abbiamo aperto profili Instagram che non avevamo e abbiamo lavorato anche su questo fronte
- abbiamo frequentato corsi per imparare a promuovere libri sui social e ci siamo adattate (stiamo ancora imparando)
- abbiamo compilato liste su liste per identificare il nostro lettore, il nostro romanzo, noi stesse, il mercato a cui volevamo rivolgerci e in cui vogliamo inserire la trilogia, toccando tutti i punti citati da @Miss Ribston
- abbiamo contattato un grafico per ideare la copertina e il materiale promozionale che ci serve
- visto che ora siamo a tiro pubblicazione, abbiamo preso contatto con blog letterari, bookstagrammer, book influencer, associazioni e specialisti della Bielorussia per organizzare la promozione concreta tramite recensioni, segnalazioni, dirette online. Abbiamo preso contatto con associazioni che lavorano con il Paese che abbiamo narrato, sia in Italia che in Bielorussia, e stiamo organizzando degli incontri online che abbiano a che fare con le tematiche che tocca anche il nostro romanzo, ma non solo, che abbiano attinenza anche con quello che il Paese sta vivendo
- cerchiamo di pensare come arrivare in libreria e nelle edicole
- cerchiamo di sopravvivere a questa valanga chiamata promozione
In generale, la promozione è difficile, anzi, difficilissima. È un lavoro a tempo pieno che porta via un sacco di tempo, è fatta di contatti e di conoscenze che si apprendono con la teoria e la pratica sul campo, in questo caso sulla nostra pelle. È entusiasmante, perché devi sforzarti di ideare strategie interessanti per coinvolgere persone sconosciute nel progetto per cui hai lavorato tanto e che vuoi che abbia successo.
Dopo aver scelto la via dell'autopubblicazione, quella dell'auto promozione è venuta quasi istintiva. Ci sentivamo di aver speso troppa energia e di essere troppo coinvolte in prima persona per poter affidare all'esterno questa parte del lavoro. Non so se abbiamo fatto bene, spesso siamo stanche e avremmo bisogno di un occhio specializzato e credo che, quando toccherà al secondo volume, ci penseremo molto, ma molto bene prima di ripartire per una promozione in autonomia.
Ho avuto, e ho ancora, esperienza di promozione anche con una CE, piccola e appena nata. Sono contenta del lavoro che hanno svolto e continuano a svolgere, ma spesso vorrei di più e vedo anche come ottenerlo quel di più, ma mi fermo e lascio fare a loro. Agire in prima persona è tutta un'altra cosa, davvero stancante, ma molto affascinante e toccare con mano i risultati concreti è una gran soddisfazione.
Un'altra esperienza con CE piccola, ma nata da un po', è decisamente negativa: dopo una prima presentazione io e il mio libro siamo stati abbandonati a noi stessi. Ci ho pensato io per un po', ma poi manca il tempo per fare tutto.
Con tutta questa pappardella volevo raccontare la mia esperienza che è ancora in progress. Quello su cui ho ricevuto conferma è che per lavorare bene bisogna delegare e farlo con professionisti, amici o meno, ma devono sapere cosa stanno facendo. Imparare cose nuove è sempre possibile, ma impararle tutte è impossibile e direi anche deleterio.