Re: Marketing, promozione e compagnia

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@Marcello , il problema è molto comune nei "grafici a torta", si rischia di non rappresentare bene alcune realtà, quindi, di solito vengono utilizzati per semplificare alcune analisi, ma peccano di superficialità per altri studi. Con questo non voglio giustificare i professionisti che ne fanno uso, anzi, si può consigliare di partire da quest'analisi, per andare poi ad approfondire, sempre qualora ci sia interesse, anche tutte le varie professioni, magari, includendo anche gli addetti alle pulizie al bilancio. Un grafico a barre, usato anche nei sondaggi politici, potrebbe rendere meglio la situazione. Mi sembra, però, che qui ci si stia attaccando al capello, quando si ignora, ad esempio, il lavoro dell'editore e dello scrittore.

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Uanema ha scritto: mar feb 09, 2021 11:56 am Mi sembra, però, che qui ci si stia attaccando al capello, quando si ignora, ad esempio, il lavoro dell'editore e dello scrittore.
Come detto, io sono intervenuto soltanto perché nell'analisi era stato trascurato quel capello che consiste in svariate società, alcune delle quali fatturano fino a sei milioni di euro l'anno (bilancio 2019) e danno lavoro a centinaia di promotori editoriali. Pensavo non fosse una questione di lana caprina in una discussione intitolata "Marketing, promozione e compagnia" e mi rifacevo al link pubblicato da te, ma evidentemente mi sbagliavo.
Perdona sai, succede con l'età di perdere il filo del discorso ;) .
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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No, hai fatto benissimo e accetto le tue scuse (y) , ma anche solo parlare di fatturato non è garanzia di un utile netto (la differenza tra i ricavi totali e i costi d'esercizio) per un'azienda. Non siamo di fronte a un "mercato perfetto". I costi sono un fattore determinante, esistono i "costi variabili" e i "costi fissi", solo tenendo in considerazione questi numeri un'azienda può evitare il fallimento. Un autore esordiente, ad esempio, fattura pochissimo, se a questo ci aggiungiamo anche dei costi, lo stiamo mandando alla rovina.

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Ho cominciato a interessarmi di markenting da pochissimo, pochi mesi che si contano sulle dita di una mano, l'ho fatto perché l'anno scorso sono usciti due libri miei e volevo partecipare in maniera attiva alla loro promozione e volevo farlo nella maniera giusta, considerando anche la difficoltà del periodo storico.
All'inizio ero persa che più persa non si può, considerate che non avevo nemmeno un profilo Instagram e fb lo ignoravo da tempo con grandissimo piacere, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a creare post. Dopo i primi tempi ho capito che non ero affatto soddisfatta del risultato e che continuavo a sentirmi a disagio: avevo bisogno di studiare.
Mi sono iscritta a un paio di corsi, e ho imparato un sacco di cose utile, tutte citate da @Miss Ribston e da @Niko nella prima pagina di questa discussione e ho cominciato ad appassionarmi.
Nel frattempo ho finito di scrivere un romanzo storico a quattro mani insieme ad @AnnaL. e abbiamo cominciato a pensare cosa farne del nostro capolavoro. Siamo giunte al risultato solo in questi giorni: autopubblichiamo. Ma la promozione del romanzo abbiamo iniziato a farla già da inizio dicembre, senza ancora sapere cosa avremmo deciso, male tanto non fa.
Tanto per stare sul pratico, io e @AnnaL. abbiamo identificato le tematiche, i punti di forza del nostro romanzo, abbiamo fatto un identikit del nostro lettore, ci siamo chieste cosa vogliamo ottenere, abbiamo creato una pagina FB per il nostro romanzo che abbiamo collegato a Instagram e abbiamo cominciato a scrivere un piano editoriale per il marketing su cui lavoriamo almeno due volte al mese, in cui abbiamo i post già creati e impostati con relative foto. Tutto quello che ci viene in mente che possa creare ambientazione e supporto alla nostra storia lo annotiamo lì. Lavoriamo con foto, video, scritti ad hoc, recensioni e citazioni, addirittura ricette.
È un lavoraccio e devo dire che l'interazione è poca, ma qualcosa c'è. In questi 3 mesi abbiamo capito quali sono i post e i contenuti che vanno di più e quali di meno e stiamo cercando di aggiustare il tiro, ma si tratta comunque di un aspetto che quando ero giovane e sognavo di fare la scrittrice non avevo mai preso in considerazione. Nemmeno sapevo che esistesse. Ma forse quando ero giovane io il mondo dell'editoria era diverso :P
Da un parte tutta questa promozione social mi fa sentire bene, perché sono un'attrice attiva e propositiva nella promozione del mio romanzo e di me stessa come autrice, dall'altra parte mi costringe a uscire da un guscio in cui avrei continuato a nascondermi molto volentieri.
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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Non ho letto tutta la discussione, ma mi pare che i modi per promuovere un libro (specie senza voler spendere soldi che, da autori sconosciuti, non abbiamo) siano sempre gli stessi.
Quello che fanno @Kikki e @AnnaL. è buono (e io le seguo volentieri :love: ), ma bisogna dire che, se hai scritto un romanzo su un luogo o un periodo storico poco conosciuto, è più facile far interessare le persone. Ma immagino che non si parta a scrivere una storia solo perché è poco nota, si scrive di quel che ci interessa, anche se qualcosa di simile l'avessero già scritto in duemila. In questo caso diventa più difficile.
I modi per pubblicizzare un libro sono fondamentalmente pochi:
- i social (ormai per chi scrive sono un obbligo): serve un profilo facebook e uno instagram (se poi uno ha twitter, un canale youtube e altre cose, e a ha voglia di starci dietro, meglio)
- legata ai social è (e qualcuno, mi pare, l'ha già citata), una comunità di persone affini, potenzialmente interessate: amici, parenti, amici di amici; persone che faranno un passaparola del libro, per simpatia, ma anche perché a molti piace avere un amico scrittore di cui vantarsi (a me per prima :lol: )
-recensioni sui blog che trattano il genere (quasi tutti fanno recensioni dietro semplice invio del file, o del cartaceo). Diffidare comunque di chi chiede soldi
-le presentazioni dal vivo. Sono un punto dolente in questo momento. Io non vedevo l'ora di firmare autografi ai miei fan entusiasti in fila, e invece non sono riuscita a organizzarne neanche una, prima che chiudessero tutto. Scherzi a parte, per autori/CE poco conosciuti sono l'unico modo per vendere qualche decina di copie, ma sono anche (credo) un toccasana per l'autostima (guardare in faccia persone vere interessate a quel che hai da dire è molto diverso dallo scorrere statistiche di vendita).
- accordi con le librerie di fiducia per lasciare copie in conto vendita (in caso di self o piccole CE) o perché ordinino il libro
- Il sito web lo aggiungo per completezza, ma io non ce l'ho e devo dire che in più di un anno di frequentazione di altri scrittori, solo in due casi ho visitato il loro sito (in entrambi tramite link facebook, quindi senza social i loro siti non li avrei mai visti)
L'ideale sarebbe trovare una CE che si occupa della promozione, ma non basta. Le big hanno troppi autori, e poco tempo per ognuno. Le piccole hanno pochi mezzi. Sulle medie contavo di più, ma niente da fare. Anche una CE con un buon ufficio stampa promuove solo gli autori di punta, gli altri si devono accontentare o arrangiarsi.
Credo che la promozione sia la parte più stressante per uno scrittore. Un sostegno sarebbe necessario, ma il più delle volte non c'è, quindi bisogna improvvisare, buttarsi e vedere cosa funziona e cosa no, fare sciocchezze, guadagnare un lettore qui e uno lì, incrociare le dita e sperare per il meglio... :eusa-pray:
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Marketing, promozione e compagnia

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le presentazioni dal vivo. Sono un punto dolente in questo momento. Io non vedevo l'ora di firmare autografi ai miei fan entusiasti in fila, e invece non sono riuscita a organizzarne neanche una, prima che chiudessero tutto. Scherzi a parte, per autori/CE poco conosciuti sono l'unico modo per vendere qualche decina di copie, ma sono anche (credo) un toccasana per l'autostima (guardare in faccia persone vere interessate a quel che hai da dire è molto diverso dallo scorrere statistiche di vendita).
:rosa:
Credo che la promozione sia la parte più stressante per uno scrittore. Un sostegno sarebbe necessario, ma il più delle volte non c'è, quindi bisogna improvvisare, buttarsi e vedere cosa funziona e cosa no, fare sciocchezze, guadagnare un lettore qui e uno lì, incrociare le dita e sperare per il meglio... :eusa-pray:
:evvai:
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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Vengo a riportare la mia esperienza, mia e di @AnnaL.
Io e Anna abbiamo progettato una trilogia storica partendo da un contest di Natale su Writer's Dream.
Quando siamo finalmente riuscite a mettere la parola fine al nostro romanzo, dopo riletture infinite e revisioni accanite, abbiamo contattato un editor e abbiamo ricominciato da capo.
Alla fine dell'editing è arrivato il fatidico momento di decidere dove tuffarci: abbiamo fatto qualche tentativo con delle agenzie e con pochissime CE che ci hanno ignorato. 
Il nostro romanzo è ambientato in Bielorussia e quando la situazione si è scaldata nel Paese, abbiamo deciso di puntare all'autopubblicazione in segno di solidarietà. Scelta discutibile o meno, ma noi l'abbiamo vista così.
A quel punto è iniziata la promozione, mesi e mesi prima della data di pubblicazione, per cui abbiamo cercato dei professionisti che potessero supportare il nostro lavoro. 
Degli amici molto ben disposti a farsi carico di impaginazione, promozione, grafica si sono fatti avanti. Siamo state tentate per un attimo, ma poi ci è stato chiarissimo che sarebbe stato come tirarci la famosa zappa sui piedi. È troppo facile che un romanzo self abbia l'aria del fai da te e non era questo quello che volevamo, così come eravamo ben consapevoli di cosa sapevamo fare, cosa avevamo tempo di imparare, quali sono le nostre abilità e predisposizioni e abbiamo agito di conseguenza. Abbiamo investito quanto potevamo nella promozione di noi stesse e del nostro romanzo. E lo abbiamo fatto fin dal principio lavorando fianco a fianco con un editor, in seguito di un grafico e nell'iscriverci a corsi di promozione e marketing specifici per i libri e l'online.
Qui sotto vi lascio una scaletta dei passaggi che abbiamo compiuto per la promozione, che stiamo ancora compiendo e che non si fermeranno per un bel po' a quanto pare.
  • abbiamo aperto una pagina facebook dedicata che aggiorniamo 5 volte a settimana con argomenti vari che toccano sempre tematiche che hanno a che fare con il romanzo o la trilogia da dicembre 2020
  • abbiamo aperto profili Instagram che non avevamo e abbiamo lavorato anche su questo fronte
  • abbiamo frequentato corsi per imparare a promuovere libri sui social e ci siamo adattate (stiamo ancora imparando)
  • abbiamo compilato liste su liste per identificare il nostro lettore, il nostro romanzo, noi stesse, il mercato a cui volevamo rivolgerci e in cui vogliamo inserire la trilogia, toccando tutti i punti citati da @Miss Ribston
  • abbiamo contattato un grafico per ideare la copertina e il materiale promozionale che ci serve 
  • visto che ora siamo a tiro pubblicazione, abbiamo preso contatto con blog letterari, bookstagrammer, book influencer, associazioni e specialisti della Bielorussia per organizzare la promozione concreta tramite recensioni, segnalazioni, dirette online. Abbiamo preso contatto con associazioni che lavorano con il Paese che abbiamo narrato, sia in Italia che in Bielorussia, e stiamo organizzando degli incontri online che abbiano a che fare con le tematiche che tocca anche il nostro romanzo, ma non solo, che abbiano attinenza anche con quello che il Paese sta vivendo
  • cerchiamo di pensare come arrivare in libreria e nelle edicole
  • cerchiamo di sopravvivere a questa valanga chiamata promozione
In generale, la promozione è difficile, anzi, difficilissima. È un lavoro a tempo pieno che porta via un sacco di tempo, è fatta di contatti e di conoscenze che si apprendono con la teoria e la pratica sul campo, in questo caso sulla nostra pelle. È entusiasmante, perché devi sforzarti di ideare strategie interessanti per coinvolgere persone sconosciute nel progetto per cui hai lavorato tanto e che vuoi che abbia successo.
Dopo aver scelto la via dell'autopubblicazione, quella dell'auto promozione è venuta quasi istintiva. Ci sentivamo di aver speso troppa energia e di essere troppo coinvolte in prima persona per poter affidare all'esterno questa parte del lavoro. Non so se abbiamo fatto bene, spesso siamo stanche e avremmo bisogno di un occhio specializzato e credo che, quando toccherà al secondo volume, ci penseremo molto, ma molto bene prima di ripartire per una promozione in autonomia.

Ho avuto, e ho ancora, esperienza di promozione anche con una CE, piccola e appena nata. Sono contenta del lavoro che hanno svolto e continuano a svolgere, ma spesso vorrei di più e vedo anche come ottenerlo quel di più, ma mi fermo e lascio fare a loro. Agire in prima persona è tutta un'altra cosa, davvero stancante, ma molto affascinante e toccare con mano i risultati concreti è una gran soddisfazione.
Un'altra esperienza con CE piccola, ma nata da un po', è decisamente negativa: dopo una prima presentazione io e il mio libro siamo stati abbandonati a noi stessi. Ci ho pensato io per un po', ma poi manca il tempo per fare tutto.

Con tutta questa pappardella volevo raccontare la mia esperienza che è ancora in progress. Quello su cui ho ricevuto conferma è che per lavorare bene bisogna delegare e farlo con professionisti, amici o meno, ma devono sapere cosa stanno facendo. Imparare cose nuove è sempre possibile, ma impararle tutte è impossibile e direi anche deleterio. 
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Linda e la montagna di fuoco

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Concordo e sottoscrivo tutto quanto detto da @Kikki. Abbiamo fatto il possibile e probabilmente anche di più, poi chissà quante altre cose potevamo fare o fare diversamente, ma a questo punto, mi importa poco. Quel che abbiamo raggiunto lo abbiamo raggiunto con le nostre forze e con l'aiuto di chi ci ha consigliato strada facendo. Per ora non rimpiango di non esserci affidate a una CE, saremmo probabilmente finite presso una CE medio/piccola con tutti i rischi annessi e connessi. Abbiamo scelto noi il titolo, la grafica della copertina, le date di uscita, il booktrailer, il cover reveal; tutto. Certo è una fatica massacrante: ci sono giorni in cui sei appiccato al telefono e, se non ci sei, sai che una volta uscito dal lavoro ti ci attaccherai e ci restarai fino a sera. Persone da contattare, risposte da aspettare, proposte da vagliare, persone cui ricordare di fare questo o quello. Si è a tutti gli effetti i soli responsabili del proprio romanzo. Quest'avventura è solo all'inizio e ancora non sembra vero. Al netto di ogni fatica non cambierei una virgola di quanto fatto finora, sarà che preferisco che sbagliamo con la nostra testa invece che con quella degli altri :-).

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Mi ritrovo molto in quanto detto da kikki e AnnaL. soprattutto l'ultima frase (che non quoto perchè sono ancora incapace).
La mia personale esperienza è che si fa tanta ma tanta fatica a promuoversi ma i risultati sono direttamente proporzionali, quando sono preso da altre cose il mio libro scompare letteralmente dai radar, quando mi invento qualcosa riprendono le vendite e si scalano le classifiche.
Tutto sommato è una esperienza che ripeterei, in tutto e per tutto.
SANTIAGO - Storie quotidiane dall'isola di Cuba

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Francesco Curcio ha scritto: (che non quoto perchè sono ancora incapace).
selezioni il testo che ti interessa quotare, si apre un menù a tendina da cui selezioni Cita testo selezionato. Può essere che non lo prenda al primo tentativo, ma tu non disperare che poi arriva  (y)
Francesco Curcio ha scritto: si fa tanta ma tanta fatica a promuoversi ma i risultati sono direttamente proporzionali,
buono a sapersi e speriamo, io e @AnnaL. non siamo ancora arrivate a quella fase  ;)
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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Questo discorso era già emerso nel vecchio forum e ho già detto là il mio pensiero in dettaglio, perciò in questa sede mi limito a un bigino in 2 punti:

1. fermo restando che ognuno è libero di fare ciò che vuole, non ho mai compreso gli autori (e ne conosco parecchi) che, una volta pubblicato, lasciano il libro al suo destino per concentrarsi esclusivamente sulla stesura del successivo (IMO le due cose dovrebbero andare sempre a braccetto, e la cosa non è impossibile da perseguire)

2. quando parlo con gli editori, il mantra che sento è : a parità di qualità di un testo, scelgo l'autore che pare attivo sui social e/o sul territorio. Ambasciator non porta pena eh, voglio solo rappresentarvi il trend, sperando sia utile a chi lo vuole cogliere ;)
www.avvocatomarinalenti.it

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Avv.Lenti ha scritto: 2. quando parlo con gli editori, il mantra che sento è : a parità di qualità di un testo, scelgo l'autore che pare attivo sui social e/o sul territorio. 
Finché è "a parità di qualità" ci può pur stare, ma nella maggior parte dei casi è a disparità... viene preferito il testo mediocre dell'autore più attivo sui social che non il buon testo dell'autore meno social. Per quanto riguarda l'attività sul territorio, invece, di questi tempi non è una cosa così richiesta... 

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Promuoversi sui social! Caro @Wanderer, forzando la mia natura, di recente mi sono preso la briga di andare, a scandaglio, a leggere vari interventi di auto-promozione da parte dell'autore o promozione da parte della CE su social e blog vari, con recensioni a cinque stelle, e poi controllare, laddove fosse possibile, leggendo le pagine disponibili e, perché no, la presentazione dell'autore sul sito della CE di turno. I testi men che mediocri abbondano, come pure gli errori di grammatica, di sintassi, di punteggiatura: non si tratta del giudizio soggettivo di un autore frustrato, ma di orrori oggettivamente riscontrabili da qualsiasi lettore in grado di capire ciò che sta leggendo. Ma non dalla CE che quel testo ha pubblicato, né dall'editor che avrebbe dovuto occuparsene. Certo, non è sempre così, ma non dovrebbe esserlo mai: per chi, come lo scrittore o il suo editore, lavora con le parole, la cura di un testo nei minimi dettagli dovrebbe essere il requisito primario. Ma bisognerebbe averne la capacità.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Marketing, promozione e compagnia

65
Ho letto molti consigli utili ai quali tra uno sbaglio e una cantonata ero giunta anch'io con l'uscita del mio primo romanzo in piena pandemia:
- ho costruito il sito
- ho creato la pagina FB
- ho pubblicizzato sui social
- ho contattato i blog
- ho rotto le scatole ai recensori
- ho fatto le interviste (alcune davvero pietose)
- quando ho potuto ho fatto le presentazioni. 
- ho fatto il book trailer
Tutte queste cose mi hanno portato via una marea di tempo, perché non ho una lista di blog per fare un blog tour e me li sono letti e cercati uno ad uno, non so a chi far recensire il libro e ho chiesto un po' a tutti quelli che mi capitavano a tiro e che forse non erano neppure adatti.  Adesso sono in dirittura di arrivo con due romanzi e mi rendo conto che non ho assolutamente il tempo di rifare tutto questo lavoro. Pensavo di essermi creata un data base e mi sono accorta invece che molti blog cui mi ero rivolta hanno chiuso i battenti e molti altri non fanno più recensioni. 
La mia domanda quindi sarebbe: conoscete qualcuno serio che può svolgere questo tipo di lavoro per uno scrittore, senza spennarlo vivo?

Re: Marketing, promozione e compagnia

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mi inserisco in questo dibattito sul marketing con una provocazione. 

Un libro è un prodotto di ingegno che richiede migliaia di ore di lavoro, anni di studio centinaia di letture di saggi, romanzi, sceneggiature...ebbene ma davvero il marketing del libro si riduce a fare un sito web e della promozioni online? tutto ciò rischia di essere poco utile.

Io sono piuttosto dell'idea , pur senza avere  molte nozioni di   marketing,  che prima ancora di aver finito l'opera una buona  parte del genio della scrittore oggi più che mai  si debba focalizzare su una questione fondamentale: 
 
"chi è il lettore ideale della mia opera?" 

e quindi io penso che uno scrittore debba cercare con lo stesso impegno con cui cesella ogni pagina chi sono i suoi lettori ideali per età , sesso,cultura, generi preferiti e indirizzare a loro la sua arte, cercando di renderli più contenti e felici possibili nella lettura. 
che ne dite ? 
    

Re: Marketing, promozione e compagnia

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@Dostojevskj Va bene, ma una volta che, dopo aver finito o quasi la stesura, abbiamo individuato il target del tipo di lettori cui possa interessare, bisognerebbe passare all'azione per raggiungerli ed invogliarli ad acquistare il libro. L'insieme delle due cose, individuazione e azione, costituisce, appunto, il marketing, che a me, che non amo i termini anglofoni, fa pensare a una marchetta. Sarà per questo che penso a scrivere ciò che mi piace, e del marketing me ne fotto, e difficilmente supero nelle vendite le cinquanta copie. Ma, guarda caso, sono più o meno nella media nazionale, senza però aver speso un solo Euro. 
Mario Izzi
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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Certo capisco.. e tuttavia alcune domande mi pare che siano ad oggi tutt'ora inevase. Ho visto qualche statistica partecipando dei laboratori di scrittura e l'editoria non sa chi legge, perché legge, che cosa legge...esiste un genere chie piace  uomini e donne, a grandi e a ragazzi.? Di certo l'importante è scrivere bene, con tutti crismi del buon romanzo, dello stile, della narratologia. Poi però vedi che vince lo strega un romanzo troppo  breve, con storie monche, Allora ti rendi conto che anche chi sa scrivere e fa di mestiere il critico  letterario non ha la minima idea di che cosa piace al pubblico ... È che cosa potrebbe fare un grande libro, molto letto. (ovviamente auguro grande successo al libro di trevi ma ho i miei dubbi che venda molto.) insomma vogliamo vendere? Bisognerà capire cosa vuole il lettore oggi. E questo dato manca. Poi facciamo pure un bel sito che non guasta mai. 

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Riporto alcuni consigli che avevo scritto in un altro thread meno seguito.
Riguardo i social, uno dei modi più semplici ed efficaci per promuoversi potrebbe consistere nel pubblicare almeno tre volte a settimana delle immagini collegabili a degli estratti dei propri libri.

Esempio: hai scritto un libro di fantascienza?

1. Prendi un estratto dove si parla, ad esempio, del protagonista che esplora lo spazio con la sua navicella e allegalo a delle immagini il più possibile coerenti; sul web ci sono molti siti dove trovare immagini prive di copyright che possono essere usate allo scopo.
L'ideale è dare "identità" ai profili e continuare con estratti e immagini dello spazio o comunque di fantascienza.

2. Segui altri profili (su Instagram, ad esempio) di appassionati di fantascienza (non solo profili di lettori, anche di soli appassionati dello spazio in ogni sua forma), in modo da ottenere più contatti con il tempo.

3. Una volta ottenuto dei contatti, scrivi ad alcuni di loro per chiedere se vogliono leggere gratuitamente il tuo libro (puoi inviarlo anche solo in versione digitale) in cambio di una recensione sui loro profili; in questo modo, loro otterranno una libro gratuitamente e tu un po' di pubblicità che, se fatta da profili con molti follower, potrebbero portare a delle vendite.

Questo discorso si applica bene su social come Instagram; su Facebook è più difficile ottenere un seguito se non si usano soldi con le Ads, quindi diciamo che l'ideale è collegare i profili e, se non si vogliono spendere soldi in Ads, sfruttare di più i contatti che si riescono ad ottenere su Instagram.
Ho testato questo metodo con vari autori e in genere funziona, anche se, ovviamente, dipende molto anche dal libro; i romanzi di fantascienza e rosa hanno molte più possibilità di vendita rispetto a un libro di poesie, per dire.
Social Media Manager per editori e scrittori.
Ho lavorato per un editore e 30 autori (dato aggiornato a marzo 2023).

- Curriculum su LinkedIn.
- Articolo in cui spiego cosa faccio.
- Profilo Instagram.

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Francesco Avella ha scritto: Una volta ottenuto dei contatti, scrivi ad alcuni di loro per chiedere se vogliono leggere gratuitamente il tuo libro (puoi inviarlo anche solo in versione digitale) in cambio di una recensione sui loro profili
Con me funzionerebbe al contrario: odio questo modo di porsi e quando ricevo inviti del genere di solito rimuovo immediatamente il contatto.
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Marcello ha scritto:
Con me funzionerebbe al contrario: odio questo modo di porsi e quando ricevo inviti del genere di solito rimuovo immediatamente il contatto.
@Marcello Il problema è che stai giudicando la cosa dal tuo punto di vista di scrittore, non da quello di un lettore con un profilo Instagram incentrato proprio sulla condivisione di letture; è una cosa molto diversa.
Su Instagram è pieno di lettori con profili in cui recensiscono libri e che hanno tutto l'interesse di collaborare con gli autori, perché ottenendo un libro ottengono altro materiale per creare il prossimo contenuto e crescere sempre di più, con l'obiettivo di farsi notare anche da qualche editore per instaurare qualche collaborazione professionale, tant'è vero che non mancano profili in cui nella stessa descrizione c'è scritto che accettano collaborazioni.
Tieni presente, infatti, che non ti fanno un favore a pubblicizzare il tuo libro, dato che ci guadagnano anche loro ottenendo un libro gratuito per fare quello che farebbero comunque spendendo soldi, e a questo si aggiunge anche la maggiore visibilità, perché collaborando con uno scrittore che ha un suo profilo, il lettore ottiene anche il tag e l'hashtag sul post che verrà condiviso dallo scrittore, facendosi conoscere ad altri autori e lettori. 

Se non sei convinto, fai una prova sul campo:

1. Crea un profilo Instagram.
2. Carica almeno due o tre contenuti a settimana riguardanti i tuoi libri.
3. Segui i profili di lettori che troverai cercando "booklover", "bookinstagram", "romanzogiallo" (scrivi gialli, giusto?) e via dicendo.
4. Quando verrai seguito a tua volta da almeno cento profili in cui vedi libri recensiti, contattane alcuni con il seguente messaggio:

"Ciao Tizio, grazie per aver ricambiato il follow; mi chiamo Marcello e sono uno scrittore di romanzi gialli, ti andrebbe di recensirne uno sul profilo in cambio di una copia gratuita?
Il romanzo che avevo in mente di regalarti è (nome e descrizione del romanzo).
Se la trama di questo non ti attira, ho anche altri libri da proporti.
Ciao e grazie dell'attenzione.
Marcello."

Provaci e vedrai che, invece di infastidirli e venire bloccato (cosa che potrebbe accadere se tu contattassi altri scrittori, semmai), otterrai belle collaborazioni, soprattutto se sei disposto a inviare anche una copia cartacea e non solo quella digitale, dato che molti vogliono il cartaceo.
Ho lavorato per diversi scrittori usando un approccio simile (solo più avanzato e dettagliato, ma il succo è quello) e non mi è mai capitato di ricevere blocchi o lamentele, anzi, ci sono lettori che ancora adesso mi contattano per sapere se l'autore al quale hanno già pubblicizzato un libro potrebbe averne altri da regalare; del resto, ripeto che non stiamo parlando di chiedere un favore: i lettori stessi ci guadagnano nel collaborare per avere materiare e crescere sempre di più, mentre se si giudica la cosa dal punto di vista di uno scrittore che riceve una richiesta di recensione da un altro autore, beh, è normale che la questione venga considerata solo una rottura di balle.

Quindi, ti invito a cambiare punto di vista, perché ti assicuro che Instagram è pieno di lettori affamati di libri gratuiti; ho creato collaborazioni più che felici con decine di loro, solo quando ho pubblicizzato un poeta ho trovato un muro di gomma, i libri di poesie vengono snobbati da molti, mentre per i romanzi di fantascienza, i romance e anche i gialli/thriller l'interesse c'è.
Social Media Manager per editori e scrittori.
Ho lavorato per un editore e 30 autori (dato aggiornato a marzo 2023).

- Curriculum su LinkedIn.
- Articolo in cui spiego cosa faccio.
- Profilo Instagram.

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Social, blog, scambio di favori, recensione contro pubblicità, do ut des: la capacità di promuoversi (tutto va bene, purché si vendano copie) è tutto, saper scrivere è un optional marginale. Non ci sto e, sinceramente, me ne infischio.
Mario Izzi
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Re: Marketing, promozione e compagnia

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Cheguevara ha scritto: Social, blog, scambio di favori, recensione contro pubblicità, do ut des: la capacità di promuoversi (tutto va bene, purché si vendano copie) è tutto, saper scrivere è un optional marginale. Non ci sto e, sinceramente, me ne infischio.
@Cheguevara Le due cose possono andare benissimo insieme: da una parte lo scrittore scrive e si impegna nel diventare sempre più bravo in questo, dall'altra l'editore, tramite il suo ufficio stampa, tra le varie cose si occupa anche di contattare i book-influencer su Instagram per far ottenere visibilità ai libri degli autori come potrebbe fare chiedendo recensioni sui giornali o riviste di letteratura.
Il problema è che molti editori fanno editoria senza una solida base economica e l'autore è spesso lasciato da solo, con la conseguenza che o contatta personalmente i lettori e gestisce i suoi canali social, oppure assume qualcuno per farlo al suo posto, e concordo nel considerare deprimenti queste ultime due soluzioni dato che lo scrittore dovrebbe scrivere, non fare il PR o il Social Media Manager di se stesso, ma il concetto di contattare lettori, blog e via dicendo per avere recensioni non è affatto negativo, al massimo è negativo che l'autore venga lasciato da solo nel fare questo.

Ieri ho scritto a un blog di scrittura per chiedere una possibile intervista e proprio oggi mi è arrivata la risposta positiva dalla ragazza che lo gestisce con il questionario da compilare.
Perché ha accettato? Per farmi un favore? Perché le ho fatto pena?
No, ha accettato perché il suo blog si basa anche sulle interviste e recensioni, quindi ha più che interesse nel collaborare con me, lo stesso si può dire per i vari lettori e book-influencer su Instagram: hanno tutto l'interesse a ricevere i vostri romanzi, perché loro ottengono altri contenuti per diventare sempre più seguiti i "potenti", del resto la condivisione è l'essenza stessa del Web, senza di essa blog, profili e via dicendo avrebbero molti meno contenuti, ma forse questo concetto viene compreso meglio da chi è giovane e quindi è abituato alla condivisione delle informazione che è l'anima di Internet, la collaborazione è importante per crescere e tra i più giovani è sempre più naturale e spontanea, almeno sul Web.
Social Media Manager per editori e scrittori.
Ho lavorato per un editore e 30 autori (dato aggiornato a marzo 2023).

- Curriculum su LinkedIn.
- Articolo in cui spiego cosa faccio.
- Profilo Instagram.

Re: Marketing, promozione e compagnia

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@Francesco Avella Hai ragione, è un mondo in cui i cosiddetti influencer contano sempre di più, l'importante è avere i follower e guadagnare su ogni contatto con la pubblicità. E' un mondo che spinge i giovani, o almeno una larga parte di essi, ad essere sempre connessi, a vivere immersi nel virtuale, che ormai viene dai più confuso con la realtà. Il fatto che a me, e a tanti vecchi caproni come me, non piaccia, conta meno di niente. Ma non è il mondo reale. Il mondo reale è pieno di gente che fa i salti mortali per arrivare a fine mese, altra gente che muore di fame o malattia, o guerra, o annega nel mare nostrum che è diventato un cimitero. Poi c'è una categoria di persone a cui il superfluo non manca e che, anzi, considera il superfluo (l'auto nuova, la crociera, il fitness, l'ultimo modello di smartphone) indispensabile per condurre una vita degna di questo nome. Sono una minoranza, ma in un mondo che annovera ormai otto miliardi di abitanti, sono tanti, e a essi è rivolta l'azione martellante della pubblicità. Il settore dell'editoria non fa eccezione e, siccome quelli che intendono entrare a far parte della categoria degli scrittori, spesso senza avere talento, o addirittura senza le indispensabili basi espressive, sono tanti e in tendenziale crescita, assistiamo da anni al fenomeno del quotidiano sorgere di case editrici, agenzie letterarie e scuole di scrittura, cui si aggiunge la folta schiera degli editor e valutatori free lance. L'importante, per un esordiente, è sapersi destreggiare nel maneggio degli strumenti informatici, o pagare chi è in grado di farlo per lui, a prescindere dalla qualità della sua opera. Le piccole case editrici, nate senza mezzi finanziari, se ne fregano di spendere soldi per pagare esperti di marketing, perché a loro bastano le poche decine o centinaia di copie che ogni novello autore riuscirà a piazzare rompendo le scatole a parenti, amici e conoscenti. E' una barca che va alla deriva senza meta, e non c'è in vista un approdo.   
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Marketing, promozione e compagnia

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Cheguevara ha scritto: E' una barca che va alla deriva senza meta, e non c'è in vista un approdo.   
Hai ragione, e infatti io mi sento sempre più disconnessa. Prima scrivevo volentieri. Mi dispiaceva che nessuno mi rispondesse, ma mi dicevo che forse non ero abbastanza brava. Quando editori e blogger hanno iniziato a rispondere e interessarsi ero al settimo cielo, ma poi mi sono trovata a passare ore sui social. Dapprima con entusiasmo, poi sempre più stanca e con l'impressione che mi mancasse l'aria.
Non è quel che avevo in mente quando ho iniziato a scrivere: farmi largo tra romance sui vampiri e chick-lit per accaparrare un follower in più. Non è normale. Spesso mi chiedo se chi sembra a suo agio con queste cose sia particolarmente subdolo, o cosa, perché fatico ad accettare che qualcuno metta in tutta onestà commenti entusiasti a cose illeggibili. Non è un mondo sano, è un manicomio.
Francesco Avella ha scritto: hanno tutto l'interesse a ricevere i vostri romanzi, perché loro ottengono altri contenuti per diventare sempre più seguiti i "potenti", del resto la condivisione è l'essenza stessa del Web, senza di essa blog, profili e via dicendo avrebbero molti meno contenuti
Non sono convinta. I contenuti valgono solo se portano vantaggi. Gli autori pubblicati in self o con piccole CE ne portano ben pochi (infatti non tutti li accettano). Blogger/influencer mi chiedono spesso un libro gratis, ma poi passano mesi e non se ne sa più niente, e mi pare sempre più assurdo dover regalare un libro come se leggerlo fosse un favore che fanno a me. Se è un bel libro te lo compri, se non lo è non ha senso recensirlo. L'ultima goccia è stata la tizia che mi ha chiesto di collaborare con "se non sbaglio hai scritto un libro". Una di quelle che recensisce cose a caso tra creme idratanti e vestiti. Grazie, ma anche no.
Io ho creato le pagine facebook e instagram, ogni tanto qualcuno interagisce in modo civile e mi fa piacere, ma nonostante ultimamente io faccia il minimo indispensabile è comunque pesante starci dietro. Ancora di più perché mi pare ingiusto esserci costretta
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)
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