Strade Nascoste

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Titolo: Strade Nascoste
Autore: Mirco Tondi
Genere: fantasy
Editore: autopubblicato
Prezzo: 2.99 E
Formato: ebook
Pagine: 736
Data di uscita: 13 gennaio 2015
ISBN: 9786050348750

Trama.

Gli uomini hanno dei limiti: è questa la benedizione e la maledizione della loro natura. Sono le parole del Messo su cui riflette Ariarn durante la ricerca affidatagli. Una ricerca dove è coinvolto l'Ordine della Rivelazione, a cui i governi si sono rivolti per trovare una cura alla malattia che ha colpito le regioni di Asklivion; un male che si scoprirà essere peggiore di qualsiasi epidemia conosciuta e a cui forse non ci sarà rimedio finché esisterà l'uomo. Con Periin, Ghendor, Reinor e Lerida si ritroverà ad affrontare una lotta contro un nemico di cui soltanto in pochi sono a conoscenza, che è rimasto a lungo nell’ombra dimenticato, ma che ora è pronto per mettere in atto il suo piano dopo aver a lungo aspettato che giungesse il suo momento. Macchinazioni architettate per una conquista che da tempo sta aspettando di trovare realizzazione, che porterà a molte battaglie e a un conflitto finale che lascerà molti dubbi e l'unica certezza che il vero nemico non sia stato quello affrontato ma qualcosa che è sempre stato al fianco e di cui non si sospettava. Un nemico che in qualche modo l’uomo ha sempre protetto, che è la causa generatrice dei mostri con i quali si combatte. Un nemico in grado in qualsiasi momento di creare mostri di grande portata, come si ha avuto modo di vedere.


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Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Strade Nascoste

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Zoo e Strade Nascoste: che cosa hanno in comune?
Sono entrambe opere di narrativa, ma a parte questo non sembra esserci nessun altro nesso, dato che uno è un fantasy, l’altro un thriller e che il romanzo di James Patterson e Michael Ledwidge è conosciuto a livello internazionale (grazie anche alla serie televisiva da esso tratto), mentre Strade Nascoste…beh, non si può dire lo stesso.
Conoscendole invece si può osservare che abbiano un'idea in comune, anche se poi vengono prese strade differenti. Questo non significa che uno abbia copiato dall’altro (Zoo è stato realizzato nel 2012, Strade Nascoste, anche se pubblicato nel 2015, è stato realizzato tra il 2001 e il 2007, ed è praticamente impossibile che un autore affermato a livello internazionale vada a bazzicare su un piccolo sito italiano), ma semplicemente che persone diverse, in luoghi diversi, senza conoscersi, abbiano praticamente nello stesso tempo la stessa idea (cosa più frequente di quanto si possa pensare, ma qui si andrebbero a toccare punti come l’inconscio collettivo e si finirebbe fuori tema).
Qual è questa idea che accomuna le due storie?
Che a un certo punto gli animali comincino ad attaccare senza motivo gli esseri umani e che lo facciano in maniera organizzata e deliberata, premeditata. Gli uomini, fino a un certo momento la specie dominante, si trovano presto braccati, in pericolo, sotto assedio, uccisi. Sembra che gli animali si siano evoluti, abbiano sviluppato un’intelligenza diversa e non ci stiano più a essere in balia degli umani, decisi a dimostrare chi è che comanda.
Che cosa si nasconde dietro questo modo di comportarsi?
L’unica maniera per scoprirlo, in entrambi i casi, è addentrarsi nella lettura.



Il maestro dei sogni di Olga Kharitidi è un libro che mi è capitato di trovare e leggere di recente e che racconta l’esperienza della psichiatra russo-americana nella sua iniziazione alla tecnica millenaria degli sciamani uzbeki di Samarcanda, i Guaritori del Sogno. La lettura dell’opera è gradevole e scorrevole, mai pesante, che dà spunti interessanti di riflessione e, se si vuole, anche d’aiuto nella comprensione dei traumi e della loro risoluzione.
Quello che mi ha colpito è il fatto che ci sia un punto in comune con Strade Nascoste; quanto scritto da Olga Kharitidi è qualcosa che esiste da secoli e io, scrivendo qualcosa di simile nella mia opera, non ho scoperto nulla di nuovo. Tuttavia, quando ho scritto quello che ho scritto, non ero a conoscenza di tali concetti e quanto realizzato è stata un’idea, o se si vuole un’intuizione, che ho reputato funzionale alla scena che stavo descrivendo. Non deve sorprendere la cosa, non si è di fronte a nulla d’eccezionale: è già capitato che siano sorte idee senza sapere che esse erano già state pensate e scoperte, vuoi per via dell’inconscio collettivo, vuoi perché magari gli esseri umani sono collegati tra loro da qualcosa d’invisibile e che li connette alle conoscenze esistenti.
Anche se è interessante e importante scoprire come vengono alla luce certe idee, in questo momento l’attenzione viene focalizzata su cosa tale idea trasmette.

Ghendor non fece altre domande sull’argomento, sapendo che non ci sarebbero state risposte: non era ancora venuto il tempo. «C’è una cosa che non capisco ed è legata ai miei timori» disse dopo qualche momento. «Perché la mia paura portava avanti una parte di me che non si riusciva a staccare dall’infanzia? Perché era così ancorata a dove ero nato e ai miei genitori, al timore di non rivederli più? Non ho mai avuto separazioni che potessero creare un trauma tale da generare un’emozione del genere.»
Aliman mise le mani dietro la schiena. «La paura che hai sentito è una parte di tua madre: un trauma che ha lasciato un segno nel suo animo e che inconsciamente ti ha trasmesso alla nascita. Si è dovuta separare molto giovane dai luoghi cui teneva, costretta ad andarsene per lavorare e poter mangiare, stando lontano dai suoi genitori per molto tempo. La paura di non rivederli, di essere abbandonata, le ha lasciato una cicatrice mai guarita. E alla tua nascita è passata a te. Ecco perché vivevi quelle emozioni e non ne capivi bene il motivo.» Si fermò. «Ecco perché nella Rivelazione s’insiste sulla risoluzione dei conflitti interiori: non solo per vivere meglio, ma anche per non correre il rischio di trasmettere ad altri i propri timori, o colpe, come sono chiamate, e far pagare a loro le proprie mancanze.»
«Mia madre mi ha raccontato della sua infanzia, di quanto le è capitato: non può essere stato questo ad avermi condizionato?»
«Ti ha reso il timore a un livello di coscienza più alto, ma non l’ha fatto nascere. Puoi far fatica a crederci, ma è così: fa parte del complesso gioco della vita.»

Strade Nascoste – Capitolo XVII. La foresta di Hestea.

«Nelle storie familiari ci sono tragedie molto più gravi di quanto potreste mai immaginare. Le persone imparano a nasconderle a se stesse e ai loro figli. Giocano a nascondino con gli spiriti del trauma; secondo voi come va a finire? Nella maggior parte dei casi sono le persone a perdere, perché, anche se loro non ricordano, i loro geni – quelle infallibili particelle di memoria – non dimenticano nulla e la ferita resta aperta finché non viene curata.
«Funziona così anche nelle cose più piccole. Poco dopo essere venuti al mondo, nell’archivio della nostra memoria si cominciano ad accumulare ferite, il meccanismo è lo stesso della teoria darwiniana della sopravvivenza del più forte, ma in questo caso viene applicato alle realtà psichiche. Ogni creatura tenta di sopravvivere e questo vale anche per gli spiriti del trauma: devono “nutrirsi”. Hanno sempre fame e si procurano il loro cibo provocando altre ferite. Come spiegate il paradosso per cui le vittime di abusi si trasformano a loro volta nei peggiori carnefici? Sembra illogico, ma per gli spiriti del trauma è assolutamente normale sopravvivere dentro alle vittime di abusi attraverso le loro ferite e nutrirsi ricreando quelle ferite.

Il Maestro dei Sogni. Olga Kharitidi. Oscar Mondadori 2003, pag.56
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Re: Strade Nascoste

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I sogni sono sempre stati fonte d’interesse dell’uomo. Fin dall’antichità vengono studiati, analizzati, per cercare di comprendere il messaggio che si nasconde dietro le immagini oniriche. Chi era in grado d’interpretarli era tenuto in gran considerazione, come è mostrato nella Bibbia con Giuseppe che, grazie alla sua capacità, dopo essere stato venduto dai fratelli, in Egitto diviene una delle persone più potenti e rispettate del regno.
Dai sommi sacerdoti e agli sciamani si è giunti agli psicologi, a Freud e Jung, per capire il meccanismo che li genera. Si sa che sono un modo per visualizzare stati interiori, blocchi, paure che coscientemente non si vogliono affrontare o di cui non si ha conoscenza: dubbi, ansie, che durante il periodo di veglia si controllano, ma che saltano fuori dall’inconscio quando le barriere della mente s’abbassano durante il riposo.
Se vogliamo possono essere un modo per conoscere se stessi, per analizzare quelli parti che si cerca d’eludere: un modo per mettersi di fronte a ciò che si cerca di sfuggire. Certo il linguaggio non è diretto, usa una simbologia particolare di cui occorre avere la giusta chiave di lettura; soprattutto occorre andare oltre a ciò che viene mostrato, soffermandosi sulle emozioni che stanno dietro quello che accade nel sogno.
Un ottimo mezzo di conoscenza di se stessi, ma non solo. Gli antichi sapevano che erano molto di più. Sogni premonitori, capaci di mostrare eventi futuri. Sogni capaci di far vedere quello che accade a persone lontane cui si è legati.
Non solo.
Attraverso i sogni si possono raggiungere profondità sconosciute, superare le barriere imposte dal vivere quotidiano, dalla materialità; un modo che mostra come si è collegati all’essenza che permea ogni cosa. Qualcuno lo chiama inconscio collettivo, qualcuno divinità; la realtà è che esiste qualcosa di più grande di quanto si vede e conosce, che ancora è da scoprire. Per questo la simbologia nei sogni, anche per popoli di razze e continenti diversi, è la stessa, mostra gli stessi significati, segno dell’universalità del creato e del giungere dalla stessa origine.
Un mondo di cui si è sfiorato solo la superficie, che ha tanti segreti da mostrare.
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Re: Strade Nascoste

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Il sognare non è mai fine a se stesso: svolge diverse funzioni, influenzate da fattori interni ed esterni. Emozioni ed esperienze vissute durante la giornata, nel passato, ansie, aspettative, timori, vengono rielaborate dalla mente durante il sonno; si può dire che il sogno sia una sorta di guardiano, sia per preservare il sonno (di cui l’uomo ha assolutamente bisogno per il proprio benessere) dal risveglio, sia per supportare la psiche da eventi che l’hanno toccata nel profondo.
Ma dato che le funzioni sono diverse, vanno analizzate una per volta, a cominciare dal sogno come esaudimento di desiderio.
Il desiderio ha valenza sia positiva, sia negativa: può essere la realizzazione di impulsi, voglie che sono state viste come negative e pertanto represse, un tendere verso quelle parti più oscure della propria indole che vogliono essere celate. Insomma, mancanze.
La realizzazione attraverso il sogno è una sorta d’appagamento, di un mezzo per adempiere quanto si vorrebbe ma non si ha il coraggio d’attuare. Tali contenuti (negativi) nell’analisi sono definiti catagogici; mentre quelli che spingono l’uomo a elevarsi, a mirare a ideali, sono definiti anagogici.
E’ sorprendente come i desideri abbiano un raggio d’influenza così grande da toccare molteplici aspetti dell’esistenza, dall’esteriorità all’interiorità, come possano condizionare l’individuo e la sua vita. Non per niente poeti e filosofi di tutti i tempi hanno compreso come nel sogno il desiderio è il padre del pensiero e sia rivelatore di quello che si cela nell’anima; uno specchio capace di mostrare ciò che l’io cosciente non è in grado d’accettare. Mezzo rivelatore di speranze mai pronunciate (o a cui si è rinunciato), di frustrazioni e ossessioni.
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