Viscera

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Titolo: Viscera
Autore: Simone Volponi
Casa editrice: Ambrosia libri/BMS
Prezzo: 14,90 (solo cartaceo)

"Mi hanno dato un soprannome. È con quello che mi chiamano, usano il soprannome per rivolgersi a me quando c’è del lavoro da fare. Il mio vero nome lo tengo per me. Nella nostra vita abbiamo poco di davvero nostro e io ho il mio nome e la mia rimessa e me li faccio bastare…”

Viscera è un uomo che non può fare nessun viaggio all’Inferno perché ci sta dentro da sempre.  Non ricorda più neanche quando ha cominciato a fare il suo lavoro: una discarica in cui smaltire tutto: oggetti, auto e soprattutto cadaveri.
Quei cadaveri che un mondo divorato dai suoi stessi demoni non smette di portargli. Un mondo che vuole seppellire e digerire nella sua discarica il frutto delle sue perversioni, malattie morali e mentali.
Viscera guarda questo mondo “dal suo buco del culo”, tenendosene allo stesso tempo fuori, l’ultimo limite prima di quell’abisso che lui vede tutti i giorni all’interno dei confini del suo recinto.
Ma un giorno, qualcosa ritorna da quell’abisso…


Link all'acquistohttps://www.ambrosialibri.it/catalogo/c ... sY92iNS8lc


(Romanzo che esce solo in cartaceo, ordinabile in edicola e sul sito dell'editore. Cheers!)
Divoratore di mondi

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Re: Viscera

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Una bella recensione su Goodreads per Viscera. Ordinatelo sul sito Ambrosia Libri: 
https://www.ambrosialibri.it/catalogo/c ... sY92iNS8lc



"Tutti hanno un conto alla rovescia dentro, una bomba a orologeria inserita nel petto. Lo zero può scattare in qualsiasi momento."
Leggete bene questa frase e riflettete: adesso ci siete e, un momento dopo, potete non esserci più. E, badate bene, non si tratta di sfiga o destino avverso, è semplicemente lo scorrere della vita.
Alcune notizie di cronaca nera che passano al TG sono difficili da ascoltare, sopportare e accettare per l'orrore che suscitano. I personaggi di questa storia noir a tinte soprannaturali ci sono tutti dentro fino al collo, in un loop senza fine che li risucchia, giorno dopo giorno. Ognuno di loro ha un ruolo ben preciso che si è scelto liberamente per divertimento, piacere, abitudine, noia, soldi. Nessuno è costretto, se ci si trova nel giro è perché si vuole far parte dell’ingranaggio. Come tutte le società che si rispettano, anche qui ci sono compiti da assegnare e da svolgere e regole da rispettare; e chi non lo fa, ne paga le conseguenze. Ciò che è difficile non è nascondersi, proteggere la famiglia o gli amici. Niente di tutto questo. Quando entri nel giro sei fortunato solo se riesci a uscirne vivo. Con un linguaggio crudo, diretto e ironico l'autore ci racconta la storia di Viscera che è colui che chiude dignitosamente questa catena e fa tornare i conti. Non pensate che quello sia il suo nome, in pochi conoscono quello vero e quando lo scoprirete anche voi, ne rimarrete sorpresi. Nel giro sanno che se c'è un problema da risolvere, di qualsiasi cosa si tratti, smaltire un oggetto o un essere umano, ci pensa Viscera a rottamare e lo si contatta, esclusivamente sul cellulare, per un appuntamento. A vederlo è un uomo spaventoso per il lavoro che fa e per il suo aspetto fisico imponente, una vera e propria montagna che cammina indolente. Il rumore, la gente, la vita gli fa venire la nausea; preferisce tenersi alla larga da tutto, stare da solo, avvolgersi nelle spire del tanfo di grasso, lavarsi immerso nel suo sudore e con la carne morta che gli cresce e gli marcisce attorno. È lì che vive, sta bene e fa il suo sporco lavoro. Ci vuole lucidità, freddezza, professionalità e metodo per svolgerlo al meglio e soprattutto, non bisogna avere paura della morte.
"Dovrebbe farmi paura la freddezza che provano nei confronti della morte. Non ne capiscono il valore. Ma non ho paura di loro, ho paura per loro, per come cambieranno il mondo. Se lo bevono, il mondo, e cagano l’Armageddon."
Viscera non ha mai avuto paura di niente e di nessuno, lo contraddistinguono mani grandi e occhi freddi ma con un guizzo di intelligenza in fondo. Poi viene il giorno in cui Viscera sperimenta il terrore, il dolore e il piacere della morte che ritorna. Ma quando arriva non chiede il permesso, non bussa alla porta. La morte si ripresenta viva, bella, insolente e fastidiosa e non lo molla, giorno o notte che sia. Viscera imparerà a riconoscerla, gestirla, sopportarla e a conviverci; lui che ama la solitudine, ora vive con l'ombra della morte addosso che gli parla, gli sussurra alle orecchie, lo tenta e lo coinvolge nei suoi piani. I personaggi sono tutti tratteggiati e caratterizzati con le loro abitudini, i modi di esprimersi a voce, nei gesti e nell'abbigliamento. Li riconosci, uno a uno, appena compaiono tra le pagine e non puoi sbagliare. Noti il timbro e l'accento della voce, il passo deciso o strascicante, senti l'olezzo o il profumo quando arriva, provi piacere o disgusto a incontrarlo. Ognuno ha una storia personale e Simone Volponi la racconta vomitandotela addosso con la sua estrema verità. Come farà Viscera a salvarsi, come ne usciranno le persone coinvolte? Quale sarà il ruolo della morte in questa vicenda? Tutte domande a cui si trova una risposta arrivando alla fine. Non c'è una trama che posso delineare perché la storia non può essere anticipata. Dovrete scoprirlo voi leggendo cosa nasconde una famiglia rispettabile e rispettata da tutti, cosa si cela dietro un membro influente del mondo politico o ecclesiastico, cosa è sepolto sotto strati e strati di terra. Affioreranno segreti sepolti perché, prima o poi, vengono sempre a galla. Orrore e risate vi accompagneranno in questo viaggio alla ricerca della verità. Volete sapere se c’è un lieto fine? Posso solo dirvi che passerete all’Inferno e arriverete in Paradiso. Fatevelo bastare.
Divoratore di mondi

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Re: Viscera

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[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Copio e incollo una recensione scritta su Facebook (non essendo su Amazon si fa di necessità virtù) da chi ha comprato e letto, esattamente in questo ordine, il valente romanzo "Viscera". Sta sul sito di Ambrosia Libri nel caso vi... [/font][font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]W i libri! W gli scrittori! W la... vita (?)[/font]

[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Non si può.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Non si può restare indifferenti di fronte a un libro che nella quarta di copertina riporta le parole ‘buco del culo’.  [/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Viscera è una bomba che nessuno si deve azzardare a disinnescare. Viscera è blasfemia senza bestemmiare.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Viscera è il protagonista. Lui fa il rottamatore: auto e cadaveri. Lamiere e ossa. Liquido delle batterie e sangue. [/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Viscera è vendetta e giustizia.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Viscera nasce come un gigante cattivo (ma non troppo), finisce per diventare il gigante buono (lontanamente mi ha ricordato John Coffey). Ci si affeziona, a Viscera. Tutt’intorno a lui c’è lo schifo, la merda, la feccia. L’orrore.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]L’autore sa benissimo quello che vuole, con una padronanza assoluta del linguaggio. Viscera è ‘…un tanfo che si poteva sentire solo in quella situazione, quindi raro, perché in pochi avevano il privilegio di assistere allo sconfinamento totale dei limiti dell’umanità, entrando in una dimensione dove non c’erano più leggi, o morale, né protezione per nessuno. Nemmeno per i morti…’[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Con Viscera si va a fare un viaggio nel male. Quello vero. Quello sporco. Ai limiti estremi della narrativa. [/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]In Viscera c’è anche un velo di soprannaturale. Anzi, forse più di un velo. Viscera è anche una storia di fantasmi: fantasmi buoni e rompipalle. [/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Bisogna lasciarsi andare, mentre si legge Viscera.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Qualcuno, ne sono certo, dirà che Viscera non è un romanzo per tutti. Di sicuro, quelli che non riusciranno ad arrivare alla fine non sapranno cosa si perdono. Perché il male raccontato dentro Viscera esiste veramente, ed è inutile girarci intorno o dosare le parole. Inutile addolcire il linguaggio. [/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]Viscera è ‘…una lontana cometa di metallo inutile per esprimere desideri…’. Viscera è ‘…un incubo di lamiere e mosche con un capanno come cuore al centro…’. Viscera è Dio chiuso nell’armadio. È il porcile qualunque dell’umanità.[/font]
[font="Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif]P.S.: l'immagine di copertina è bellissima.[/font]

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Re: Viscera

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Autunno è arrivato, e noi lo abbiamo aspettato, e un romanzo vi dovete leggere, perché le recensioni di chi lo ha letto... non mi viene la rima, scusate.
Lo trovate sempre e solo sul sito www.ambrosialibri.it

"[font="Playfair Display", serif][font="Playfair Display", serif]“Tutti hanno un conto alla rovescia dentro, una bomba a orologeria inserita nel petto. Lo zero può scattare in qualsiasi momento.”[/font][/font]
[font="Playfair Display", serif]Leggete bene questa frase e riflettete: adesso ci siete e, un momento dopo, potete non esserci più.  E, badate bene, non si tratta di sfiga o destino avverso, è semplicemente lo scorrere della vita.[/font]
[font="Playfair Display", serif]Alcune notizie di cronaca nera che passano al TG sono difficili da ascoltare, sopportare e accettare per l’orrore che suscitano. I personaggi di questa storia noir a tinte soprannaturali ci sono tutti dentro fino al collo, in un loop senza fine che li risucchia, giorno dopo giorno. Ognuno di loro ha un ruolo ben preciso che si è scelto liberamente per divertimento, piacere, abitudine, noia, soldi. Nessuno è costretto, se ci si trova nel giro è perché si vuole far parte dell’ingranaggio. Come tutte le società che si rispettano, anche qui ci sono compiti da assegnare e da svolgere e regole da rispettare; e chi non lo fa, ne paga le conseguenze. Ciò che è  difficile non è nascondersi, proteggere la famiglia o gli amici. Niente di tutto questo. Quando entri nel giro sei fortunato solo se riesci a uscirne vivo.[/font]
[font="Playfair Display", serif]Con un linguaggio crudo, diretto e ironico l’autore ci racconta la storia di Viscera che è colui che chiude dignitosamente questa catena e fa tornare i conti. Non pensate che quello sia il suo nome, in pochi conoscono quello vero e quando lo scoprirete anche voi, ne rimarrete sorpresi. Nel giro sanno che se c’è un problema da risolvere, di qualsiasi cosa si tratti, smaltire un oggetto o un essere umano, ci pensa Viscera a rottamare e lo si contatta, esclusivamente sul cellulare, per un appuntamento. A vederlo è un uomo spaventoso per il lavoro che fa e per il suo aspetto fisico imponente, una vera e propria montagna che cammina indolente. Il rumore, la gente, la vita gli fa venire la nausea; preferisce tenersi alla larga da tutto, stare da solo, avvolgersi nelle spire del tanfo di grasso, lavarsi immerso nel suo sudore e con la carne morta che gli cresce e gli marcisce attorno. È lì che vive, sta bene e fa il suo sporco lavoro. Ci vuole lucidità, freddezza, professionalità e metodo per svolgerlo al meglio e soprattutto, non bisogna avere paura della morte.[/font]
[font="Playfair Display", serif][font="Playfair Display", serif]“Dovrebbe farmi paura la freddezza che provano nei confronti della morte. Non ne capiscono il valore. Ma non ho paura di loro, ho paura per loro, per come cambieranno il mondo. Se lo bevono, il mondo, e cagano l’Armageddon.”[/font][/font]
[font="Playfair Display", serif]Viscera non ha mai avuto paura di niente e di nessuno, lo contraddistinguono mani grandi e occhi freddi ma con un guizzo di intelligenza in fondo. Poi viene il giorno in cui sperimenta il terrore, il dolore e il piacere della morte che ritorna, ma quando arriva non chiede il permesso, non bussa alla porta.[/font]
[font="Playfair Display", serif]La morte si ripresenta viva, bella, insolente e fastidiosa e non lo molla, giorno o notte che sia. Viscera imparerà a riconoscerla, gestirla, sopportarla e a conviverci; lui che ama la solitudine, ora vive con l’ombra della morte addosso che gli parla, gli sussurra alle orecchie, lo tenta e lo coinvolge nei suoi piani.[/font]
[font="Playfair Display", serif]I personaggi sono tutti tratteggiati e caratterizzati con le loro abitudini, i modi di esprimersi a voce, nei gesti e nell’abbigliamento. Li riconosci, uno a uno, appena compaiono tra le pagine e non puoi sbagliare. Noti il timbro e l’accento della voce, il passo deciso o strascicante, senti l’olezzo o il profumo quando arriva, provi piacere o disgusto a incontrarlo. Ognuno ha una storia personale e Simone Volponi la racconta vomitandotela addosso con la sua estrema verità. Come farà Viscera a salvarsi, come ne usciranno le persone coinvolte? Quale sarà il ruolo della morte in questa vicenda? Tutte domande a cui si trova una risposta arrivando alla fine. Non c’è una trama che posso delineare perché la storia non può essere anticipata. Dovrete scoprirlo voi leggendo cosa nasconde una famiglia rispettabile e rispettata da tutti, cosa si cela dietro un membro influente del mondo politico o ecclesiastico, cosa è sepolto sotto strati e strati di terra. Affioreranno segreti sepolti perché, prima o poi, vengono sempre a galla. Orrore e risate vi accompagneranno in questo viaggio alla ricerca della verità. Volete sapere se c’è un lieto fine? Posso solo dirvi che passerete all’Inferno e arriverete in Paradiso. Fatevelo bastare.[/font]


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