[Lab12] Bardana, la città vegana
Posted: Wed Jan 31, 2024 4:50 pm
Bardana era la città che chiunque avrebbe sognato. Tutti cordiali e ben disposti. Il sorriso era la norma. Il merito dipendeva dalla loro alimentazione: nessun cibo di origine animale. Oltre che per una scelta animalista, erano convinti che questo potesse eliminare nell'uomo qualsiasi istinto predatorio e di aggressività ed essere così più accoglienti verso il prossimo.
“Buongiorno Matilde. Siamo di fretta?”
“Buongiorno Gina, scappo, mi aspetta l'arrosto di muscolo di grano.”
“Che bontà! Da te è sempre domenica. Io oggi mi accontento di un risotto con ragù di seitan”
“Buongiorno belle donne!” esordì Carmine sull'uscio della sua bottega La casa del fagiolo.
“Buongiorno a lei” risposero in coro.
Improvvisamente i saluti furono interrotti da grida in fondo al viale principale.
Si precipitarono a vedere.
“Ma cosa è successo?” chiese Matilde a una signora visibilmente scossa.
“Guardi che orrore! Quel ragazzo...”
“Cosa?”
“Ha una zampa di gallina in mano!”
“Oddio! Buttala subito!” gridò Matilde.
Il ragazzo la lasciò cadere per terra.
Arrivò la polizia, sequestrò il reperto, circondarono la zona per analizzarla e convocarono il ragazzo in questura.
“Cosa ci facevi con una zampa di gallina in mano?” chiese il commissario Spaghetti al ragazzo in presenza dei suoi genitori.
“Stavo tornando a casa da scuola, mentre camminavo ho visto qualcosa appeso all'albero, mi sono avvicinato ed era una zampa di gallina legata con un filo a un ramo e l'ho presa.”
“A che ora è successo?”
“Non so, poco dopo le 12,30, esco a quell'ora.”
“Hai notato qualcosa di strano? Qualcuno con una fare sospetto nei paraggi?”
“No.”
“Va bene, puoi andare.”
“Aspetti!”
“Sì?”
“Ho visto un signore affacciato alla finestra che appena ha visto che lo guardavo ha chiuso subito e abbassato la tapparella.”
“Sapresti riconoscere la finestra?”
“Penso di sì.”
Il giorno dopo sui giornali, il direttore del Chicken therapy, spazio coccole con galline, diede il triste annuncio.
Con grande dispiacere vi comunico che la cara Esmeralda non è più tra noi. La zampa trovata risulta identica, con la stessa malformazione dell'unghia del secondo dito. Anche diverse piume, trovate a poca distanza, risultano compatibili con quelle della nostra cara. Speriamo che il colpevole venga assicurato alla giustizia al più presto.
“Eccola, è quella!” esclamò convinto il ragazzo indicando con il dito la finestra.
“Ne sei proprio sicuro?” rispose il commissario.
“Sì, c'era appoggiata quella strana pentola sul davanzale.”
“Commissario, si tratta della famiglia Aziz.” intervenne l'assistente Cardo.
“Lo so, lo so, Cardo, qui ci conosciamo tutti. Come si chiama quella specie di pentola, ce l'ho sulla punta della lingua.”
“È una Tajine, pentola in terracotta con coperchio a cono, perfetta per il cous cous con pollo e verdure.”
“Cardo, che dici?”
“Sono appassionato di cucina etnica e poi sono nato a Lombo, ricorda?”
“Già, lo avevo rimosso. Comunque non avrebbe senso lasciare in bella vista la prova del reato.”
“Commissario, la mia era una battuta sarcastica.”
“Cardo!” inveì Spaghetti. “Cos'è sta confidenza! Andiamo a far due chiacchiere con Aziz.”
Nei giorni successivi non si parlava d'altro. Al Mercato delle erbe era un continuo vociare con il solo riferimento all'accaduto.
“A me non mi sono mai piaciuti.”
“Dalla loro cucina esce sempre uno strano odore.”
“Poi sono sempre unti di qualcosa che mi ricorda il grasso animale.”
“Ah sì?”
“Purtroppo sono nata a Lombo e ricordo bene quello che mi davano da piccola.”
Anche nella città dove tutti si volevano bene, poteva capitare raramente qualche pettegolezzo o maldicenza. Una bella mattina di sole si udì di nuovo un urlo.”
“Oddio!” gridò una signora prima di svenire.
Da una cordicina attaccata a un ramo pendeva una zampina pelosetta.
Giunse il commissario Spaghetti in compagnia del suo fido Cardo.
“Mm... credo che siamo di fronte a un serial killer che sembra farsi risentire dopo vent'anni.”
Altro triste annuncio del direttore del Rabbit therapy, spazio coccole con piccoli e morbidi coniglietti.
Dopo aver interrogato Aziz e con un mandato perlustrato la sua casa con un sensore rilevatore di carne di pollo e con un altro tarato per il coniglio, non fu trovato nulla di anomalo.
Al commissario venne un'idea: “Cardo, faccia un controllo di tutti gli abitanti di Bardana che hanno avuto un passato di vita a Lombo. Chi è stato carnivoro, prima o poi gli potrebbe tornare la voglia di un arrosto, e non di grano.”
“Commissario, dalle carte risulta solo la signora Adele, settantuno anni adottata dall'orfanotrofio di Lombo all'età di nove, e poi la coppia tragicamente scomparsa vent'anni fa.”
“Ricordo, furono ammessi perché profondamente pentiti, lei era incinta e avevano convinto la commissione all'idea di voler dare un futuro migliore al loro figlio. Poi, purtroppo, persero il bambino e accadde quell'altro fatto increscioso.”
“L'agnello?”
“Sì, fu trovata una zampa di agnello appesa e tutti insinuarono che fosse stato il marito, visto il suo passato; lo vessarono per mesi. Ma non ci furono mai prove a riguardo. Poi, un giorno, si è schiantato con la macchina contro un albero. Morto sul colpo. La moglie per disperazione si tolse la vita. Non si è mai capito se fu un incidente o un atto deliberato. Ora, con l'aiuto della tecnologia, per evitare qualsiasi fraintendimento e altri spiacevoli episodi, è stato deciso che nessun abitante di Bardana può mangiare fuori e dentro la città qualsiasi essere vivente o prodotto da questi derivato.”
“Commissario. E poi... ci sarei io.”
“Lo so, anche la tua è una triste storia, abbandonato in fasce davanti al portone d'entrata.”
“Non potrebbe essere stato qualcuno di Lombo che ha fatto un'imboscata e trafugato gli animali?”
“Impossibile. I cancelli vengono chiusi di notte e le alte mura che circondano Bardana sono video sorvegliate. Nessun movimento anomalo. E poi perché lasciare quei pezzi appesi in bella vista? Hanno voluto dare un messaggio. Ci sono tracce vistose di sangue vicino a tutti e due i reperti, come se l'assassino le avesse tagliate sul posto, forse una vendetta. Sulla zampa di Esmeralda vi sono le impronte del ragazzo più un'altra di sconosciuto, mentre su quella di Ginetto non è stato possibile rilevarle.”
“Commissario, che motivo c'era di far secchi i poveri Esmeralda e Ginetto. Se uno voleva mangiarsi della carne poteva comprarsela a Lombo.”
“Secondo te Cardo, perché viene scannerizzata tutta la merce che proviene dall'esterno?
“Già, dimenticavo che noi poliziotti siamo esenti.”
“Mm... caro Cardo, sai che inizi a essere un sospettato? Sei nato a Lombo, non ti viene scannerizzata la tua roba...”
“Ma commissario, proprio per questo non avrei nessun motivo di rischiare con i nostri polli e conigli, se potevo mangiarli senza problemi a Lombo e poi rientrare tranquillamente.”
“Ma come parli! Allora non hai capito niente. E l'animal detector? Rileva qualsiasi forma molecolare di animale non umano nel nostro stomaco. Se hai mangiato qualsiasi essere vivente, da un grillo a un maiale, suonerebbe l'allarme.”
“A essere sincero commissario, non capisco tutta questa rigidità.”
“Cardo, dopo quello che è successo vent'anni fa è stato stabilito che una persona che mangia carne crea uno squilibrio psicologico in tutta la comunità, una sorta di vibrazione negativa insopportabile. Facciamo il punto: Esmeralda e Ginetto sono morti a distanza di una settimana, di notte. Mi viene da pensare a un atto di un folle, non un gesto legato alla volontà di alimentarsi.”
“Perché?” chiese Cardo.
“Perché se avessero tentato di cucinarli in qualsiasi modo, sarebbero stati rilevati dai nostri potentissimi sensori di fumi di sostanze animali. A meno che?”
“A meno che?” ripeté Cardo.
“Qualcuno li abbia mangiati crudi, e la cosa sarebbe ancor più raccapricciante. Di sicuro l'assassino vive a Bardana. Dalle telecamere nessuno è entrato o uscito nelle due notti. Domani inizieremo una perquisizione con l'animal detector mobile, casa per casa, e se ci fosse solo la parvenza dei resti di Esmeralda e Ginetto nel raggio di due metri, verrebbero rilevati.”
In pochi giorni vennero passate al setaccio tutte le case di Bardana senza nessun risultato.
“Ah, ah, ah!” si sentì sghignazzare dalla via centrale “Io lo so chi è stato. Ah, ah, ah! Non lo troverete mai!”
“Oddio Tonino! Non dire sciocchezze, torna a casa” disse una signora.
“Tornerà ancora a uccidere, come vent'anni fa! Ah, ah, ah!”
Il giorno dopo Tonino fu convocato in questura.
“Tonino, cosa stavi dicendo ieri in giro per il paese? Hai visto chi è stato?” chiese Spaghetti.
“Commissario, soffro d'insonnia. Ogni tanto vado in giro di notte.”
“Quindi?”
“Ih, ih, ih. Sono tutti pazzi qui.”
“Va bene Tonino. Appoggia qua l'indice per favore.”
“Non ce n'è bisogno. Sono le mie le impronte sulle zampette.”
“Mm... ma perché le hai appese?”
“Perché le ho appese?” ripeté con le lacrime agli occhi. “Sa perché sono insonne da vent'anni?”
“No.”
“Quei due poveretti... mi sento responsabile per la loro morte. Ero un ragazzino, ho trovato per terra la zampetta d'agnello e l'ho appesa per fare uno scherzo. Per vergogna non ho mai avuto il coraggio di dirlo. Chi avrebbe pensato che voi tutti sareste stati così malvagi.”
“Va bene Tonino vai a riposare. Ne riparliamo un altro giorno.”
“Come dargli torto” intervenne Cardo. “Per me non è stato lui.”
“Sì, lo penso anch'io. Alla fine abbiamo ancora un assassino in circolazione...” chiuse Spaghetti.
Passarono giorni, settimane, fino al momento in cui in piena notte risuonò l'allarme per la città. Il commissario Spaghetti aveva ideato una trappola che veniva attivata la notte: una stanza all'ingresso del Chicken therapy che si chiudeva con saracinesche attivate da sensori che rilevavano la presenza di un corpo in movimento.
Tutti erano curiosi di conoscere l'autore dei crimini che avevano scioccato Bardana.
“A quanto pare non siamo tutti vegani” disse Cardo osservando da una finestrella l'interno.
“Già” rispose Spaghetti.
Una stupenda volpe rossa dal folto pelo, si dimenava impazzita cercando disperatamente una via d'uscita.
“Buongiorno Matilde. Siamo di fretta?”
“Buongiorno Gina, scappo, mi aspetta l'arrosto di muscolo di grano.”
“Che bontà! Da te è sempre domenica. Io oggi mi accontento di un risotto con ragù di seitan”
“Buongiorno belle donne!” esordì Carmine sull'uscio della sua bottega La casa del fagiolo.
“Buongiorno a lei” risposero in coro.
Improvvisamente i saluti furono interrotti da grida in fondo al viale principale.
Si precipitarono a vedere.
“Ma cosa è successo?” chiese Matilde a una signora visibilmente scossa.
“Guardi che orrore! Quel ragazzo...”
“Cosa?”
“Ha una zampa di gallina in mano!”
“Oddio! Buttala subito!” gridò Matilde.
Il ragazzo la lasciò cadere per terra.
Arrivò la polizia, sequestrò il reperto, circondarono la zona per analizzarla e convocarono il ragazzo in questura.
“Cosa ci facevi con una zampa di gallina in mano?” chiese il commissario Spaghetti al ragazzo in presenza dei suoi genitori.
“Stavo tornando a casa da scuola, mentre camminavo ho visto qualcosa appeso all'albero, mi sono avvicinato ed era una zampa di gallina legata con un filo a un ramo e l'ho presa.”
“A che ora è successo?”
“Non so, poco dopo le 12,30, esco a quell'ora.”
“Hai notato qualcosa di strano? Qualcuno con una fare sospetto nei paraggi?”
“No.”
“Va bene, puoi andare.”
“Aspetti!”
“Sì?”
“Ho visto un signore affacciato alla finestra che appena ha visto che lo guardavo ha chiuso subito e abbassato la tapparella.”
“Sapresti riconoscere la finestra?”
“Penso di sì.”
Il giorno dopo sui giornali, il direttore del Chicken therapy, spazio coccole con galline, diede il triste annuncio.
Con grande dispiacere vi comunico che la cara Esmeralda non è più tra noi. La zampa trovata risulta identica, con la stessa malformazione dell'unghia del secondo dito. Anche diverse piume, trovate a poca distanza, risultano compatibili con quelle della nostra cara. Speriamo che il colpevole venga assicurato alla giustizia al più presto.
“Eccola, è quella!” esclamò convinto il ragazzo indicando con il dito la finestra.
“Ne sei proprio sicuro?” rispose il commissario.
“Sì, c'era appoggiata quella strana pentola sul davanzale.”
“Commissario, si tratta della famiglia Aziz.” intervenne l'assistente Cardo.
“Lo so, lo so, Cardo, qui ci conosciamo tutti. Come si chiama quella specie di pentola, ce l'ho sulla punta della lingua.”
“È una Tajine, pentola in terracotta con coperchio a cono, perfetta per il cous cous con pollo e verdure.”
“Cardo, che dici?”
“Sono appassionato di cucina etnica e poi sono nato a Lombo, ricorda?”
“Già, lo avevo rimosso. Comunque non avrebbe senso lasciare in bella vista la prova del reato.”
“Commissario, la mia era una battuta sarcastica.”
“Cardo!” inveì Spaghetti. “Cos'è sta confidenza! Andiamo a far due chiacchiere con Aziz.”
Nei giorni successivi non si parlava d'altro. Al Mercato delle erbe era un continuo vociare con il solo riferimento all'accaduto.
“A me non mi sono mai piaciuti.”
“Dalla loro cucina esce sempre uno strano odore.”
“Poi sono sempre unti di qualcosa che mi ricorda il grasso animale.”
“Ah sì?”
“Purtroppo sono nata a Lombo e ricordo bene quello che mi davano da piccola.”
Anche nella città dove tutti si volevano bene, poteva capitare raramente qualche pettegolezzo o maldicenza. Una bella mattina di sole si udì di nuovo un urlo.”
“Oddio!” gridò una signora prima di svenire.
Da una cordicina attaccata a un ramo pendeva una zampina pelosetta.
Giunse il commissario Spaghetti in compagnia del suo fido Cardo.
“Mm... credo che siamo di fronte a un serial killer che sembra farsi risentire dopo vent'anni.”
Altro triste annuncio del direttore del Rabbit therapy, spazio coccole con piccoli e morbidi coniglietti.
Dopo aver interrogato Aziz e con un mandato perlustrato la sua casa con un sensore rilevatore di carne di pollo e con un altro tarato per il coniglio, non fu trovato nulla di anomalo.
Al commissario venne un'idea: “Cardo, faccia un controllo di tutti gli abitanti di Bardana che hanno avuto un passato di vita a Lombo. Chi è stato carnivoro, prima o poi gli potrebbe tornare la voglia di un arrosto, e non di grano.”
“Commissario, dalle carte risulta solo la signora Adele, settantuno anni adottata dall'orfanotrofio di Lombo all'età di nove, e poi la coppia tragicamente scomparsa vent'anni fa.”
“Ricordo, furono ammessi perché profondamente pentiti, lei era incinta e avevano convinto la commissione all'idea di voler dare un futuro migliore al loro figlio. Poi, purtroppo, persero il bambino e accadde quell'altro fatto increscioso.”
“L'agnello?”
“Sì, fu trovata una zampa di agnello appesa e tutti insinuarono che fosse stato il marito, visto il suo passato; lo vessarono per mesi. Ma non ci furono mai prove a riguardo. Poi, un giorno, si è schiantato con la macchina contro un albero. Morto sul colpo. La moglie per disperazione si tolse la vita. Non si è mai capito se fu un incidente o un atto deliberato. Ora, con l'aiuto della tecnologia, per evitare qualsiasi fraintendimento e altri spiacevoli episodi, è stato deciso che nessun abitante di Bardana può mangiare fuori e dentro la città qualsiasi essere vivente o prodotto da questi derivato.”
“Commissario. E poi... ci sarei io.”
“Lo so, anche la tua è una triste storia, abbandonato in fasce davanti al portone d'entrata.”
“Non potrebbe essere stato qualcuno di Lombo che ha fatto un'imboscata e trafugato gli animali?”
“Impossibile. I cancelli vengono chiusi di notte e le alte mura che circondano Bardana sono video sorvegliate. Nessun movimento anomalo. E poi perché lasciare quei pezzi appesi in bella vista? Hanno voluto dare un messaggio. Ci sono tracce vistose di sangue vicino a tutti e due i reperti, come se l'assassino le avesse tagliate sul posto, forse una vendetta. Sulla zampa di Esmeralda vi sono le impronte del ragazzo più un'altra di sconosciuto, mentre su quella di Ginetto non è stato possibile rilevarle.”
“Commissario, che motivo c'era di far secchi i poveri Esmeralda e Ginetto. Se uno voleva mangiarsi della carne poteva comprarsela a Lombo.”
“Secondo te Cardo, perché viene scannerizzata tutta la merce che proviene dall'esterno?
“Già, dimenticavo che noi poliziotti siamo esenti.”
“Mm... caro Cardo, sai che inizi a essere un sospettato? Sei nato a Lombo, non ti viene scannerizzata la tua roba...”
“Ma commissario, proprio per questo non avrei nessun motivo di rischiare con i nostri polli e conigli, se potevo mangiarli senza problemi a Lombo e poi rientrare tranquillamente.”
“Ma come parli! Allora non hai capito niente. E l'animal detector? Rileva qualsiasi forma molecolare di animale non umano nel nostro stomaco. Se hai mangiato qualsiasi essere vivente, da un grillo a un maiale, suonerebbe l'allarme.”
“A essere sincero commissario, non capisco tutta questa rigidità.”
“Cardo, dopo quello che è successo vent'anni fa è stato stabilito che una persona che mangia carne crea uno squilibrio psicologico in tutta la comunità, una sorta di vibrazione negativa insopportabile. Facciamo il punto: Esmeralda e Ginetto sono morti a distanza di una settimana, di notte. Mi viene da pensare a un atto di un folle, non un gesto legato alla volontà di alimentarsi.”
“Perché?” chiese Cardo.
“Perché se avessero tentato di cucinarli in qualsiasi modo, sarebbero stati rilevati dai nostri potentissimi sensori di fumi di sostanze animali. A meno che?”
“A meno che?” ripeté Cardo.
“Qualcuno li abbia mangiati crudi, e la cosa sarebbe ancor più raccapricciante. Di sicuro l'assassino vive a Bardana. Dalle telecamere nessuno è entrato o uscito nelle due notti. Domani inizieremo una perquisizione con l'animal detector mobile, casa per casa, e se ci fosse solo la parvenza dei resti di Esmeralda e Ginetto nel raggio di due metri, verrebbero rilevati.”
In pochi giorni vennero passate al setaccio tutte le case di Bardana senza nessun risultato.
“Ah, ah, ah!” si sentì sghignazzare dalla via centrale “Io lo so chi è stato. Ah, ah, ah! Non lo troverete mai!”
“Oddio Tonino! Non dire sciocchezze, torna a casa” disse una signora.
“Tornerà ancora a uccidere, come vent'anni fa! Ah, ah, ah!”
Il giorno dopo Tonino fu convocato in questura.
“Tonino, cosa stavi dicendo ieri in giro per il paese? Hai visto chi è stato?” chiese Spaghetti.
“Commissario, soffro d'insonnia. Ogni tanto vado in giro di notte.”
“Quindi?”
“Ih, ih, ih. Sono tutti pazzi qui.”
“Va bene Tonino. Appoggia qua l'indice per favore.”
“Non ce n'è bisogno. Sono le mie le impronte sulle zampette.”
“Mm... ma perché le hai appese?”
“Perché le ho appese?” ripeté con le lacrime agli occhi. “Sa perché sono insonne da vent'anni?”
“No.”
“Quei due poveretti... mi sento responsabile per la loro morte. Ero un ragazzino, ho trovato per terra la zampetta d'agnello e l'ho appesa per fare uno scherzo. Per vergogna non ho mai avuto il coraggio di dirlo. Chi avrebbe pensato che voi tutti sareste stati così malvagi.”
“Va bene Tonino vai a riposare. Ne riparliamo un altro giorno.”
“Come dargli torto” intervenne Cardo. “Per me non è stato lui.”
“Sì, lo penso anch'io. Alla fine abbiamo ancora un assassino in circolazione...” chiuse Spaghetti.
Passarono giorni, settimane, fino al momento in cui in piena notte risuonò l'allarme per la città. Il commissario Spaghetti aveva ideato una trappola che veniva attivata la notte: una stanza all'ingresso del Chicken therapy che si chiudeva con saracinesche attivate da sensori che rilevavano la presenza di un corpo in movimento.
Tutti erano curiosi di conoscere l'autore dei crimini che avevano scioccato Bardana.
“A quanto pare non siamo tutti vegani” disse Cardo osservando da una finestrella l'interno.
“Già” rispose Spaghetti.
Una stupenda volpe rossa dal folto pelo, si dimenava impazzita cercando disperatamente una via d'uscita.