[H23] Mio nonno è un non morto

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Traccia: Percorso del mistero.

Per amore si possono fare le più grandi follie. In genere si crede che smuova le corde più nobili dell’animo umano: altruismo, empatia, sacrificio; ma questa non è tutta la verità. L’amore rende ciechi, ottusi, inesorabilmente sofferenti. Io stessa ho visto compiere i più grandi orrori in nome dell’amore. Avrei dovuto saperlo, avrei dovuto capirlo, e invece quella sera sono stata un’ingenua e ho assecondato mio nonno.
La sera di Halloween, mia madre aveva accompagnato mio fratello minore a fare dolcetto o scherzetto, mentre io, visto anche che non ho mai avuto molti amici, ero rimasta a casa a badare al nonno. Ora, dovete sapere che mio nonno era molto debole e anziano e, da qualche anno, non c’era quasi più con la testa, perciò qualcuno doveva sempre restare con lui. Ma non mi dispiaceva, avevamo un bel rapporto: mi piaceva sentirlo parlare dei vecchi tempi, di quando aveva conosciuto la nonna, mentre a lui piaceva guardare film con me o farsi leggere libri ad alta voce.
Già da qualche giorno era molto entusiasta ed irrequieto per il 31 ottobre. Sarebbero stati sessantasei anni esatti da quando lui e la nonna si erano conosciuti. Quando gli domandai perché gli importasse tanto quella cifra, mi disse che le stelle in cielo sarebbero state allineate come quella lontana notte quando erano giovani.
Mi chiese di preparare un travestimento per spaventare i bambini che sarebbero venuti a chiedere dolciumi alla porta. Era strano, non l’aveva mai chiesto gli anni prima, ma fui contenta di accettare e stare a un gioco innocuo. Mio nonno riconosceva a malapena quelli che gli stavano attorno e la sua mente si muoveva in maniera misteriosa.
Lo truccai da non morto, come mi aveva chiesto. Io indossai una semplice maschera di gomma con le corna. Mi chiese di uscire a guardare le stelle. Io allora lo presi sottobraccio e lo accompagnai in giardino. L’aria era statica e pungente, i nostri respiri formavano nuvole di vapore che si mischiavano alla nebbia. Il prato era bagnato e coperto da foglie rosse e gialle. Il silenzio era pesante quanto la nebbia e solo di tanto in tanto si sentivano risolini dei bimbi. Il nonno alzò lo sguardo al cielo. La luce della luna diffusa dalla foschia ne rischiarava i radi capelli grigi, la pelle terrea truccata con ferite finte, le rughe. La sua espressione era serissima, tetra. Un brivido gelido mi percorse la schiena, come se accanto a me ci fosse davvero un morto vivente.
Poi emise un lungo respiro e un colpo di tosse e biascicò un commento sul cielo coperto. Gli proposi di rientrare al caldo, ma lui non mi sentì o fece finta. Mi domandò se mi avesse mai detto di come avesse conosciuto la nonna. Naturalmente avevo sentito quella storia decine e decine di volte, ma sorrisi e lo lasciai raccontare. Si era trasferito in paese sessantasei anni prima e, ad Halloween, si era vestito da zombie ed era uscito con qualche altro ragazzo che aveva conosciuto da poco; e là, nella compagnia di gente mascherata, aveva visto lei, il viso truccato da teschio, e lei aveva visto lui. Quella sera stessa erano entrati da soli nel cimitero e lì si erano dati il primo bacio.
Quando il nonno tacque, rincasammo e mi diressi verso il divano, col proposito di vedere un film dell’orrore assieme: aveva sempre amato il genere, oltre ai western. Lui, però, restò in piedi e mi chiese di accompagnarlo nel seminterrato, a rovistare tra le cose di nonna. Mi lasciò interdetta e guardai i suoi occhi vitrei, incassati nel volto truccato da non morto, che riflettevano la luce della lampadina del soggiorno. In fondo a quello sguardo vidi comparire un barlume di vita. Era pericoloso per lui scendere la scalinata lunga e stretta, ma accettai a malincuore. Quella sera aveva abbandonato la sua solita passività e lo vedevo particolarmente romantico e nostalgico.
Lo presi per mano e andammo al piano di sotto. Mi indicò con certezza uno scatolone specifico; io spostai quelli che stavano sopra e lo aprii. Dentro c’erano vestiti da signora d’altri tempi. Presi una sedia per il nonno e lo aiutai a tirare fuori gli abiti della nonna.
Un sorriso agrodolce increspò il suo volto rugoso mentre le mani tremanti carezzavano il tessuto. Nonostante la tenerezza del momento, però, non potevo fare a meno di sentirmi inquieta. Il nonno afferrava un vestito dopo l’altro in maniera meccanica, senza dire una parola. Il suo respiro stava diventando simile a rantoli. Col passare dei minuti silenziosi, il trucco da non morto e la luce fioca rendevano il tutto surreale.
Si fermò solo quando strinse tra le mani un abito bianco, semplice, con sopra ricamati dei gigli. Prese a tremare più forte, i suoi occhi si inumidirono e le lacrime rigarono il trucco sul volto. Mi chiese di togliermi la maschera, e obbedii. Prese allora a dirmi quanto somigliassi alla nonna. Me lo diceva spesso, in realtà, ma alla vista di tutto quel dolore, non potei fare a meno di abbracciarlo. Erano passati undici anni da quando la malattia aveva portato via la nonna.
Mi disse di provare l’abito e che, se mi fosse piaciuto, avrei potuto tenerlo. C’era qualcosa di strano in tutto ciò, ma lo feci per accontentarlo: mi misi dietro una colonna del seminterrato, mi abbassai i pantaloni e mi tolsi la maglietta. L’aria era fredda e umida. Nonostante fossi nascosta, mi sentivo gli occhi del nonno addosso. Mi sbrigai a indossare il vestito e tornai a farmi vedere.
Lui si era alzato dalla sedia e mi guardava con occhi spenti, spalle curve, respiro regolare, bocca semiaperta, viso inespressivo. Feci una piroetta su me stessa e risi, nervosa, per spezzare la tensione che non riuscivo a spiegarmi.
Mi aspettavo avrebbe affermato che ero identica a lei, che ero incantevole, o qualunque delle cose che spesso diceva. Invece, senza cambiare espressione, con voce gutturale e affaticata, disse che quello era l’abito che la nonna aveva addosso quando era morta. Rabbrividii, una smorfia di disgusto. Non ricordo cosa replicai, se risi per scaricare l’ansia o se commentai quanto fosse di cattivo gusto. Ricordo però che cercai subito di togliere il vestito. Il nonno mi fermò e ne afferrò un lembo tra le dita.
La sua voce sembrava venire dal fondo di una tomba. Mi supplicò di accompagnarlo fuori di casa, senza dire niente alla mamma, e di andare con lui al cimitero. Il cimitero in cui lui e la nonna si erano conosciuti. Il cimitero in cui la nonna era sepolta. Cercai di indietreggiare. Lui mi strinse un braccio con una forza che non aveva mai avuto prima. Diceva frasi sconnesse, mi pregava di non scappare, di non togliere l’abito della nonna. Le parole biascicate e i colpi di tosse somigliavano ai rantoli di un non morto, e io avevo sempre più paura.
Ancora una volta parlò di quando lui e la nonna si erano conosciuti, ma aggiunse un tassello che non mi aveva mai rivelato: quella sera di sessantasei anni prima, loro due avevano stretto un patto di sangue. Tirò fuori da una tasca della vestaglia uno spillo che aveva recuperato chissà dove tra gli scatoloni. Si punse un polpastrello e passò la mano sulla mia spalla. Lasciò una strisciolina rossa sul vestito in cui nonna era morta.
Non so dire se fu una terribile coincidenza o meno, ma subito saltò la corrente. Ci ritrovammo al buio. Approfittai dello stupore per liberarmi della presa del nonno. Corsi verso le scale che riportavano al piano di sopra. Gli gridai di aspettarmi laggiù, che sarei andata al contatore per far tornare la luce, ma lo feci solo per sentire il suono della mia voce e dare una parvenza di normalità a quello che stava accadendo. Non volevo ammettere neanche a me stessa di essere terrorizzata. In risposta, però, ci fu una risata sinistra alle mie spalle.
Cercai di convincermi che andasse tutto bene, che se avessi riportato la luce avrei cancellato tutta quella faccenda inquietante e io e il nonno saremmo potuti tornare a guardare un film come se nulla fosse. Però più correvo e più mi sentivo sprofondare nella disperazione. Non riuscivo a trovare le scale. Quell’oscurità sembrava essere diventata un luogo sconfinato e senza via d’uscita.
Inciampai in uno scatolone e rovinai a terra. In un attimo il nonno mi fu addosso. Salì cavalcioni sopra di me e mi tenne giù con forza ultraterrena. Si chinò, ringhiando e battendo i denti. Il suo alito aveva il puzzo di mille tombe scoperchiate. Avvicinò le sue labbra alle mie, e capii con orrore che nella sua testa io e la nonna eravamo ormai la stessa persona.
Allungai allora una mano sulla sua faccia, ma la sentii affondare in ferite che ora sembravano reali. Salii odore di marcescenza, mentre il nonno ansimava sempre più forte. Mi afferrò un dito coi pochi denti rimastigli e morse con forza, ancora e ancora. Gridai con tutto il fiato che avevo nei polmoni. Cercai di divincolarmi, ma più tiravo più lui stringeva i denti. Con un odioso rumore secco la mano fu libera, e lui prese a masticare il dito staccato. Credetti di impazzire per il dolore. Gli strillai di fermarsi e lasciarmi andare, ma dalla bocca mi usciva una voce che non era la mia.
Mi sentii paralizzata da un’energia fredda e pesante, mi si riempì il petto di un ribollire caldo, il dolore fluì via e la mente fu inondata da ricordi non miei, ricordi che fino ad allora avevo solo sentiti narrati dal nonno. Parlai, e il suono delle parole che pronunciai mi rievocò un ricordo lontano dell’infanzia, di quando la nonna era ancora viva: «Fermati, amore mio. Vieni da me, ti aspetto al cimitero se vuoi, ma tieni nostra nipote fuori da tutto questo.»
Il nonno mollò la presa e smise di grugnire. Tra i respiri affannati, prese a singhiozzare. Io allora mi divincolai e lo colpii in petto con un calcio. Lo sollevai e me lo spostai di dosso. Lui riprese a ringhiare e lo sentii correre via, rapido lungo i gradini, e dal suono sembrò che stesse correndo a quattro zampe. Sbatté la porta in cima alla scalinata. Dal piano di sopra venne un baccano infernale, poi ancora un rumore forte di qualcosa che picchiava, poi più nulla.
Quando tornò la luce, rimasi sdraiata a terra a fissare la lampadina sul soffitto, e gli scatoloni e gli abiti della nonna sparsi sul pavimento del seminterrato. Dal piano di sopra soffiava un vento freddo che portava l’odore dell’autunno. Il pulsare della mano era insopportabile e, poco dopo, persi i sensi per il trauma e il dolore.
Mio nonno non fu più visto dopo quella sera. I vicini erano venuti a controllare cosa fosse tutto quel rumore e avevano trovato la porta d’ingresso spalancata, la casa a soqquadro e me svenuta nel seminterrato. Avevano subito chiamato mia madre, e un’ambulanza per la mia mano.
Dopo qualche giorno che mamma aveva riordinato casa, ci accorgemmo che la vanga era sparita, e lo collegammo allora alla profanazione della tomba della nonna e alla sparizione delle sue ossa, la notte di Halloween. Ancora oggi, però, mi rifiuto di dare una spiegazione al perché la bara fu trovata sfondata dall’interno.

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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@Mina , ciao!
Racconto molto bello e, finalmente, horror! Mi è piaciuto il crescendo che passa dalla familiarità d’una serata casalinga al delirio pan-morte più estremo.
Anche la tua scrittura funziona (un paio di annotazioni qui sotto).
Una domanda, ma figli e nipoti di uno zombie(?) e di una tizia che resuscita dopo sessant’anni è plausibile che siano persone normali?

Le due micro ossrvazioni:
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmAvrei dovuto saperlo, avrei dovuto capirlo, e invece quella sera sono stata un’ingenua e ho assecondato mio nonno.
Funziona come inizio, ma arrivati in fondo e sapendo cos’è successo, non è plausibile che la protagonista dica che avrebbe dovuto capirlo, no? Piuttosto il contrario.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmvisto anche che non ho mai avuto molti amici
Secondo me questa precisazione è inutile (banalizza il personaggio in uno stereotipo) anche perché poi dici che il nonno non veniva lasciato mai solo, quindi se anche avesse avuto tanti amici….

A mio parere, in alcuni punti eccedi con l’elenco descrittivo riducendo un poco l’efficacia del racconto. Due momenti in particolare, ho annotato:
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmL’aria era statica e pungente, i nostri respiri formavano nuvole di vapore che si mischiavano alla nebbia. Il prato era bagnato e coperto da foglie rosse e gialle. Il silenzio era pesante quanto la nebbia e solo di tanto in tanto si sentivano risolini dei bimbi. Il nonno alzò lo sguardo al cielo. La luce della luna diffusa dalla foschia ne rischiarava i radi capelli grigi, la pelle terrea truccata con ferite finte, le rughe.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmLui si era alzato dalla sedia e mi guardava con occhi spenti, spalle curve, respiro regolare, bocca semiaperta, viso inespressivo.
Come dicevo, un paio di inezie in un racconto molto bello!

A rileggerti!

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Ha un bel ritmo questo racconto @Mina, un bel crescendo, con sviluppo inaspettato.
Non sono sicurissima di avere compreso il finale.
Il nonno era un depravato già da prima? Per questo la nonna lo aveva invitato ad andare da lei al cimitero e lasciare in pace la nipote?
Il fatto che fosse putrescente, significa che in realtà fosse già morto?
Nel complesso l'ho trovato un buon racconto.

A rileggerti 
<3

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pm Sarebbero stati sessantasei anni esatti da quando lui e la nonna si erano conosciuti. Quando gli domandai avevo domandato perché gli importasse tanto quella cifra, mi disse aveva detto che le stelle in cielo sarebbero state allineate come quella lontana notte quando erano giovani.
mi suona meglio il trapassato
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmMi chiese aveva chiesto di preparare un travestimento per spaventare i bambini che sarebbero venuti a chiedere dolciumi alla porta. Era strano, non l’aveva mai chiesto gli anni prima, ma fui contenta di accettare e stare a un gioco innocuo. Mio nonno riconosceva a malapena quelli che gli stavano attorno e la sua mente si muoveva in maniera misteriosa.
Vedi che anche a te è venuto spontaneo, più giù, sopra, di scrivere "non l'aveva mai chiesto".

Da qui in poi, invece, fai bene a usare il passato remoto:
post_id=55560 ha scritto:sab nov 04, 2023 10:06 pm
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmLo truccai da non morto, come mi aveva chiesto. Io indossai una semplice maschera di gomma con le corna. Mi chiese di uscire a guardare le stelle. Io allora lo presi sottobraccio e lo accompagnai in giardino. L’aria era statica e pungente, i nostri respiri formavano nuvole di vapore che si mischiavano alla nebbia. Il prato era bagnato e coperto da foglie rosse e gialle. Il silenzio era pesante quanto la nebbia e solo di tanto in tanto si sentivano risolini dei bimbi. Il nonno alzò lo sguardo al cielo. La luce della luna diffusa dalla foschia ne rischiarava i radi capelli grigi, la pelle terrea truccata con ferite finte, le rughe. La sua espressione era serissima, tetra. Un brivido gelido mi percorse la schiena, come se accanto a me ci fosse davvero un morto vivente.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmSalii odore di marcescenza, mentre il nonno ansimava sempre più forte. Mi afferrò un dito coi pochi denti rimastigli e morse con forza, ancora e ancora. Gridai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
Ti segnalo un refuso all'inizio. 
Horror di colpo! Bravo.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmCon un odioso rumore secco virgola la mano fu libera, e lui prese a masticare il dito staccato. Credetti di impazzire per il dolore. Gli strillai di fermarsi e lasciarmi andare, ma dalla bocca mi usciva una voce che non era la mia.
Fai crescere inquietudine e mistero insieme. 
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmMi sentii paralizzata da un’energia fredda e pesante, mi si riempì il petto di un ribollire caldo, il dolore fluì via e la mente fu inondata da ricordi non miei, ricordi che fino ad allora avevo solo sentiti narrati dal nonno. Parlai, e il suono delle parole che pronunciai mi rievocò un ricordo lontano dell’infanzia, di quando la nonna era ancora viva: «Fermati, amore mio. Vieni da me, ti aspetto al cimitero se vuoi, ma tieni nostra nipote fuori da tutto questo.»
Questo ragionamento della nonna non riesco a capirlo.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmMio nonno non fu più visto dopo quella sera. I vicini erano venuti a controllare cosa fosse tutto quel rumore e avevano trovato la porta d’ingresso spalancata, la casa a soqquadro e me svenuta nel seminterrato. Avevano subito chiamato mia madre, e un’ambulanza per la mia mano.
Dopo qualche giorno che mamma aveva riordinato casa, ci accorgemmo che la vanga era sparita, e lo collegammo allora alla profanazione della tomba della nonna e alla sparizione delle sue ossa, la notte di Halloween. Ancora oggi, però, mi rifiuto di dare una spiegazione al perché la bara fu trovata sfondata dall’interno.
Finale all'altezza delle aspettative. Bravo, @Mina , anche per esserci.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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@Lizz @L @Almissima @Modea72 @Poeta Zaza @Edu grazie mille del passaggio  :love: troppo buoni  :D
Lizz ha scritto: dom nov 05, 2023 11:58 amUnico appunto sulla forma: ho trovato un "punto e virgola" prima del "ma", che di regola non ci va. Basta la virgola :)
Hai ragione, l'ho fatto perché viene dopo un elenco, ma avrei dovuto trovare altra soluzione
L ha scritto: lun nov 06, 2023 1:10 pmUna domanda, ma figli e nipoti di uno zombie(?) e di una tizia che resuscita dopo sessant’anni è plausibile che siano persone normali?
Direi di no, interessante come cosa  :asd:
L ha scritto: lun nov 06, 2023 1:10 pmFunziona come inizio, ma arrivati in fondo e sapendo cos’è successo, non è plausibile che la protagonista dica che avrebbe dovuto capirlo, no? Piuttosto il contrario.
Hai ragione, dovrei cambiare un po' la formulazione
L ha scritto: lun nov 06, 2023 1:10 pmSecondo me questa precisazione è inutile (banalizza il personaggio in uno stereotipo)
Dici? Non ci avevo pensato, credevo al contrario di aggiungere qualcosa in più alla caratterizzazione. Allora anche io sono uno stereotipo...  :asd:
Almissima ha scritto: lun nov 06, 2023 2:31 pmOrrido al punto
Grazie  :love: Non scrivevo un horror puro da un po'; la carta mi ha dato un po' di grattacapi e zero idee, perché non sapevo come usarla per scrivere di quello che ho in testa ultimamente - problemi di cuore  :asd: - ma l'ho vista come una sfida personale: cercare di scrivere qualcosa che non dipende dal mio stato emotivo attuale. Certo, mi sono ridotto all'ultimo giorno a scrivere...
Modea72 ha scritto: lun nov 06, 2023 8:54 pmIl nonno era un depravato già da prima?
No, è anche in questo che sta l'orrore: era una persona buona e gentile, ma si è trovato a fare cose orribili per forze sovrannaturali (come Jack in Shining), questo perché:
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmnella sua testa io e la nonna eravamo ormai la stessa persona.
Modea72 ha scritto: lun nov 06, 2023 8:54 pmIl fatto che fosse putrescente, significa che in realtà fosse già morto?
Questo lo lascio a libera interpretazione  :D Sia che lui fosse un non morto e lei una creatura in grado di resuscitare, sia che siano semplici umani che usano stregoneria legata al sangue e agli allineamenti astrali, cambia poco
Poeta Zaza ha scritto: lun nov 06, 2023 10:00 pmQuesto ragionamento della nonna non riesco a capirlo.
È stato per salvare la nipote  :)
Edu ha scritto: lun nov 06, 2023 11:40 pmBrrr @Mina  :noo:
Ben fatto! 
E ben scritto!
:love:

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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E che ti devo dire, @Mina? Che è orribile, tremendo, che ti risucchia nell'orrore, te ne accorgi e non puoi farci niente.
Bravissimo! 
Pregevole anche la scelta di non dissipare tutto nella scorciatoia buonista del Meno male, è stato tutto un sogno ma, al contrario, giocare al rialzo con la trovata della tomba.
Chapeau, anzi no, chapeauissimo  :metal2:
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Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Ecco, qua di horror ce né.
Una buona prova. 
Solo alcuni dubbi, per la coerenza.
Come si capisce che la bara è stata sfondata dall'interno? Se lei esce dalla bara sfondandola, I nonni erano tutti e due non morti? E se si come hanno fatto a nasconderlo e ad avere figli e nipoti. 
Nel senso, sono non morti, non tipo vampiri o licantropi che o di notte o di giorno sono normali. Vabbè che io non ne so molto, non ho mai letto nulla sui non morti, ma immagino che siano tipo degli zombie, e poi i morti viventi invecchiano? Il patto di sangue invece rimane nell'aria, non hai detto cosa prevedeva il loro accordo. 
Comunque schifo e tensione si avvertono leggendo.  (y)

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Capperi @Mina  difficile trovare più terrificante di un nonno che vuole mangiarsi/farsi/utilizzare la nipotina per resuscitare la nonna morta!
Direi che nella classifica dell'orrore stai ai primissimi posti!
Il racconto mi è piaciuto, ma siccome sono la solita vecchia rompizombie, mi soffermo sugli aspetti che mi hanno convinto un po' meno:
la sorta di premessa filosofico/morale, non ne vedo l'utilità.
Le intenzioni del nonno: vuole semplicemente farle mettere il vestito e mangiarla/abusare di lei fingendo che sia la nonna? No, dato che si parla di 66 anni, di allineamento astrale... immagino che abbia in mente un rituale o un sortilegio, per questo vuole trascinarla al cimitero, poi però finisce in aggressione fisica. Perché lei lo ha fatto infuriare? Perché è davvero senile e quindi non sa più cosa sta facendo? (Ma se è davvero senile, non avrebbe già dovuto tradirsi prima, in questi anni, rivelando ai familiari la sua natura non umana con gesti o parole?)
E perché vuole usare la nipote per resuscitare la moglie se poi lei dice di andare da lui ma di lasciar tranquilla la ragazza e, effettivamente, sembra che la cosa sia riuscita senza bisogno di utilizzare la nipote?
Ho trovato anche un po' così così il fatto di buttare lì di punto in bianco, solo mentre già sono nel seminterrato, la cosa del patto di sangue, la somiglianza della nipote con la nonna... Potresti trovare il modo di inserire le informazioni in modo più naturale e non forzato.
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pmSalii odore di marcescenza,
Qui ci dev'essere un refuso: verbo sbagliato, manca qualcosa...

E come al solito, una delle mie fisime preferite: ma a chi sta raccontando tutto questo la ragazza? Perché il tono della narrazione è quello di "adesso vi racconto", quindi devi giustificarlo: scrive un diario per cercare di superare il trauma; sta in un gruppo di parola; è ricoverata in clinica perché non si è mai ripresa e racconta per l'ennesima volta ai medici o ai compagni di stanza; varie ed eventuali?

Insomma, storia orrida e tenebrosa al massimo, non potevi trovare di meglio, ma nella costruzione secondo me qualche miglioria può starci.
Ho finito di rompere, vostro onore!
Ciao
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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@aladicorvo @Albascura @Bef ciao, grazie mille  :rosa:
aladicorvo ha scritto: mar nov 07, 2023 7:00 pmPregevole anche la scelta di non dissipare tutto nella scorciatoia buonista del Meno male, è stato tutto un sogno ma, al contrario, giocare al rialzo con la trovata della tomba.
Quella soluzione non la sopporto, a parte casi specifici in cui il sogno è il perno della narrazione  :asd:

Albascura ha scritto: mar nov 07, 2023 7:03 pmCome si capisce che la bara è stata sfondata dall'interno?
Dal modo in cui è rotto il legno e scardinati i perni: c'è una direzione
Albascura ha scritto: mar nov 07, 2023 7:03 pmSe lei esce dalla bara sfondandola, I nonni erano tutti e due non morti?
Rimando alla risposta precedente:
Mina ha scritto: mar nov 07, 2023 6:42 pmSia che lui fosse un non morto e lei una creatura in grado di resuscitare, sia che siano semplici umani che usano stregoneria legata al sangue e agli allineamenti astrali, cambia poco

Albascura ha scritto: mar nov 07, 2023 7:03 pmE se si come hanno fatto a nasconderlo e ad avere figli e nipoti. 
Nel senso, sono non morti, non tipo vampiri o licantropi che o di notte o di giorno sono normali. Vabbè che io non ne so molto, non ho mai letto nulla sui non morti, ma immagino che siano tipo degli zombie, e poi i morti viventi invecchiano?
Figurati, non serve chissà quale conoscenza per interpretare questo racconto, i non morti seguono regole diverse da storia a storia :D nel caso in cui si interpreti la storia nell'ottica che i due siano sempre stati morti viventi, chiaramente saranno ben lontani dal classico zombie, e più vicini al vampiro (che è poi come vengono chiamati i mostri in uno dei primi romanzi sui morti viventi, Io sono leggenda)
Albascura ha scritto: mar nov 07, 2023 7:03 pmIl patto di sangue invece rimane nell'aria, non hai detto cosa prevedeva il loro accordo. 
Ho voluto lasciarlo sottinteso, è un banale patto di sangue tra ragazzi, sai quando ci si fa un taglietto alla mano, ce la si stringe e si dicono cose come "resteremo per sempre assieme" etc? Ecco, l'unico problema è che al sangue è legata magia molto forte, o almeno così si dice

Bef ha scritto: mer nov 08, 2023 3:44 pmla sorta di premessa filosofico/morale, non ne vedo l'utilità.
Bef ha scritto: mer nov 08, 2023 3:44 pmE come al solito, una delle mie fisime preferite: ma a chi sta raccontando tutto questo la ragazza? Perché il tono della narrazione è quello di "adesso vi racconto", quindi devi giustificarlo: scrive un diario per cercare di superare il trauma; sta in un gruppo di parola; è ricoverata in clinica perché non si è mai ripresa e racconta per l'ennesima volta ai medici o ai compagni di stanza; varie ed eventuali?
Rispondo a questi due punti assieme: la narrazione è costruita in questo modo peculiare perché è come se fosse una storiella da raccontare attorno a un fuoco, una leggenda metropolitana; tutta la forma gioca su questo. Per questo il cappello introduttivo alla storia, come di qualcuno che racconta a voce; per questo l'assenza di discorso diretto; per questo l'interlocutore in seconda persona plurale
Bef ha scritto: mer nov 08, 2023 3:44 pmLe intenzioni del nonno: vuole semplicemente farle mettere il vestito e mangiarla/abusare di lei fingendo che sia la nonna? No, dato che si parla di 66 anni, di allineamento astrale... immagino che abbia in mente un rituale o un sortilegio, per questo vuole trascinarla al cimitero, poi però finisce in aggressione fisica. Perché lei lo ha fatto infuriare? Perché è davvero senile e quindi non sa più cosa sta facendo? (Ma se è davvero senile, non avrebbe già dovuto tradirsi prima, in questi anni, rivelando ai familiari la sua natura non umana con gesti o parole?)
L'idea è quella di una trasformazione graduale nel corso della serata stessa. Sì, lui è senile, ma innocuo e fragile; quella sera però il patto di sangue e l'allineamento astrale svegliano una forza sovrannaturale maligna e gli fanno perdere la ragione (o, se la si vuole interpretare in altro modo, lui ha ingannato la famiglia tutti quegli anni e quella sera è finito in una frenetica follia).
Bef ha scritto: mer nov 08, 2023 3:44 pmE perché vuole usare la nipote per resuscitare la moglie se poi lei dice di andare da lui ma di lasciar tranquilla la ragazza e, effettivamente, sembra che la cosa sia riuscita senza bisogno di utilizzare la nipote?
Lui non ha ben presente come funzioni il tutto, non ha un piano ben preciso, vuole solo rivedere la donna che ama. Effettivamente, usare il legame nonna-nipote, assieme al suo sangue sopra al vestito in cui è morta, servono a rievocare lo spirito della donna. Lei, poi, gli rivela che non è necessario sacrificare la nipote

Grazie ancora  :) ho tanto da aggiustare per rendere più lineari ed espliciti alcuni passaggi

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Eccoci al racconto del mio Pignolino. Gné, gné.

Per mille casse da morto sfondate dall'interno, però: un simpatico nonnino che stacca un dito a morsi all'amata nipote, e tenta pure di possederla. Una nonna non morta che per decenni attende paziente il suo amato, ma poi le tocca intervenire perché questo si sta lasciando prendere la mano ed esagera con la progenie ancora in vita... C'è, quindi, persino un velato ribaltamento fra buoni e cattivi (per quanto io mi fiderei mica tanto di una nonna così...)
Allora, mio fastidioso Pignolino: originale è originale.
Di orrore ce ne hai messo quanto basta. 
Non mi sfiorano nemmeno un poco la paura e l'inquietudine, però, ed è un peccato.
Tutto è troppo esposto, troppo ostentetamente terrifico (per la protagonista stessa) e il finale, che poteva essere eccellente con quella stessa frase, invece non funziona:
Mina ha scritto: sab nov 04, 2023 10:06 pm Ancora oggi, però, mi rifiuto di dare una spiegazione al perché la bara fu trovata sfondata dall’interno.
Dannazione! Dato l'antefatto, questa non è la reticenza di chi ha creduto di vedere, ma non può giungere a conclusioni così terribili e incredibili, quindi lascia spazio al dubbio, ricaccia indietro il terrore per poter continuare a vivere senza essere sopraffatto dalla follia. 
Tutto è stato talmente chiaro (perché è così che lei ricostruisce narrando), che il rifiuto di tanta evidenza si fa negazionismo. Che non funziona, nell'horror, lo fa sembrare parodia.
E in questo raccontucolo la parodia è chiaramente fuori dalle tue intenzioni.
Ti sei lasciato prendere la mano con la tua storia, così come il nonno con la nipote, stramaledizione!
Se avessi costruito tutto lasciando un po' di spazio all'incerto, all'ignoto (perché - ora lo Stregone ti dirà una banalità - non è del buio che si ha paura, bensì di ciò che il buio nasconde... anzi: "potrebbe nascondere"; né si ha paura di un corpo senza vita in sé, ma dello stato di morte in cui si trova quel corpo, stato che per l'uomo è l'apoteosi dell'ignoto), avresti trasmesso anche un po' di paura al povero lettore, che invece si trova davanti ad un ridondante splatter zombesco, e deve figurarsi un mondo nel quale gli zombie esistono, non fanno quasi mai del male (specie ai parenti), ma può capitare, e a questa ragazzina qui è capitato. E, nonostante tutto, questa stupidotta non ci crede.
Eh, no, mio caro e fastidiosissimo Pignolino: i non morti sono cose serie. Non puoi farli esistere come se fossero orsi, o cani.
Quindi, per quel che riguarda il giudizio dello Stregone, considerati pure tu rimandato al prossimo anno!

Re: [H23] Mio nonno è un non morto

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Ciao simpaticissimo @Stregone, grazie mille del commento  :P
Sono contento di essere rimandato al prossimo anno, se posso ricevere consigli così :asd: niente da dire, non ci avevo pensato ma hai colto nel segno. Mi hai dato spunti di riflessione interessanti per i prossimi horror che scriverò (e ne scriverò anche in grado di spaventarti  :love: )
Stregone ha scritto: mar nov 14, 2023 3:08 pmEh, no, mio caro e fastidiosissimo Pignolino: i non morti sono cose serie. Non puoi farli esistere come se fossero orsi, o cani.
Assolutamente d'accordo, e forse è stato anche questo il problema, per me sono altrettanto seri quanto orsi o cani: ci sono, e basta  :D non c'è bisogno di dover dimostrare che la realtà possiede elementi sovrannaturali e che sfuggono alle nostre spiegazioni. Altrimenti anche l'esistenza dello @Stregone sarebbe questionabile :P
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