[H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Traccia: Percorso del mistero
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È una verità universalmente riconosciuta che i fuoristrada americani siano troppo grandi per le stradine del vecchio continente.
L’unico che sembra non accorgersene, o meglio, che non vuole accorgersene, è quel figlio di buona donna di Tristan, ma visto che ha offerto di ospitarmi per un weekend nella sua villa in Scozia, penso sia più che giusto tenere la mia boccaccia chiusa e non farglielo notare.

*
Quando raggiungiamo il paese di Glenfinnan, i verdi delle highlands scozzesi si sono tramutati nel blu dell’acqua di Loch Shiel, e di fronte alla villa di Tristan ci accoglie una vecchina brutta come la morte, e con l’accento più incomprensibile che io abbia mai sentito. Riesco a decifrare ben poco di quello che dice, ma dev’essere qualcosa tipo: “Ah, signor Tristan, bentornato! Ogni anno (parole incomprensibili) equinozio (?) sempre con un nuovo amico!”
Sì, non è che all’università Tristan sia proprio circondato di amici, non stento a credere che ogni anno ne porti qui uno diverso: io e lui ci siamo conosciuti copiando agli esami di diritto privato, e la nostra amicizia si fonda un po’ su quello, e un po' sulle lezioni di chitarra che ho iniziato a dargli, ma lui è il tipo di persona che fa facilmente amicizia, e altrettanto facilmente litiga con chi non lo asseconda. Per fortuna, il legame che si crea per sopravvivere agli esami è ben più forte di una comune amicizia, o almeno credo!
*
Di ritorno da una tranquilla serata al pub con Tristan, mi fermo un attimo fuori di casa per capire se devo vomitare o no. Chiunque sa che non bisogna mescolare troppi alcolici insieme, ma per qualche motivo io me ne dimentico sempre. Tristan mi fa compagnia, cantando sottovoce la strofa di una canzone che abbiamo sentito al pub:
… Se si ferma a cantare,
Non ascoltarla,
o ti farà innamorare.
Non seguirla,
se sussurra nella notte,
Non amarla:
è una donna, come tutte…
Quando il mondo smette di ondeggiare e mi passa la nausea, mi alzo in piedi e seguo il suo sguardo: più a valle, si vede riflesso sulle rive del lago un leggero bagliore. Nel silenzio, sembra di udire l’eco di un mormorio.
“Cos’è? Una festa al lago? ”
Tristan distoglie lo sguardo e fa una risata. Sembra forzata, ma potrebbe essere solo stanca. “Cazzo, ma quanto sei ubriaco? Sono solo lucciole e grilli, non ti emozionare…”
*

Mi sveglio alle cinque. È un’abitudine che ho preso da qualche tempo, per riuscire a studiare qualche ora senza il casino di vicini e coinquilini, e in generale per ritagliarmi delle ore che siano solo mie. In questa occasione, svegliarmi presto per andare alla scoperta del lago mi sembra un’occasione ancora più preziosa.
Quando ieri sera ho generosamente proposto a Tristan di svegliare presto anche lui, mi ha mandato a fanculo, quindi mi infilo il giubbotto sulla felpa-pigiama e lo lascio a dormire.
I miei stivali da pioggia sprofondano fino ai polpacci nell’acquitrino in riva al lago e devo aggrapparmi agli alberi per non inciampare a ogni passo, ma l’atmosfera è magica: sembra di camminare su una distesa di specchi, circondato da minuscoli rumori di minuscoli animali nascosti.
Ciao.
Poco distante da me, una ragazza avvolta in un gigantesco giubbotto marrone è appollaiata su un tronco d’albero rovesciato.
Dal cappuccio, che tiene tirato fin sopra la fronte, emergono solo una selva di capelli scuri, increspati dall’umidità, e un naso appuntito.
“Ciao.”
Come cavolo ho fatto a non vederla? Devo esserle passato a pochi centimetri di distanza. 
Non riesco a vederle gli occhi, sotto al cappuccio, ma mi sento osservato.
Non sei di qui, vero?
Ha un accento delizioso.
“Sono italiano.”
Anni in Inghilterra, a cercare di perfezionare l’accento, e non riesco a farmi passare per un inglese neanche dicendo "Ciao"!
Sei esotico” dice lei.
Mi studia come se volesse mangiarmi. Mi piace come mi guarda.
Scrivi poesie? Gli italiani tutti un po’ artisti, no?
Mi siedo di fianco a lei sul legno ricoperto di muschio umido. “Non scrivo poesie, ma scrivo canzoni.”
Mi aiuti?
Ma certo che ti aiuto, se mi guardi con quegli occhi magnetici.
Sto scrivendo una lettera al mio ragazzo, verrà a trovarmi presto.
Ahia. 
Lei estrae di tasca un foglio sgualcito. 
“Allora, quello che ho scritto è: ‘Quando il sole si rattrista, tu torni a scaldarmi. Quando sembra che la vita finisca, tu arrivi ad amarmi. Da quando ti conosco, l’autunno è la stagione migliore’… e, insomma, mi serve una chiusura che rimi con 'migliore', ma che non sia ‘amore’, perché sarebbe davvero troppo scontato!”.
Mi chino verso di lei per studiare il foglio, e ne approfitto per sbirciare meglio sotto il suo cappuccio. Ha degli occhi fantastici.
“E se invece tu scrivessi qualcosa tipo… insomma, se la cambiassi un po’ e dicessi: ‘L’autunno non mi spaventa, da quanto ti ho incontrato / io non sento più freddo, perché tu mi hai salvato’?”
Lei resta in silenzio un po’. Il suo respiro le si condensa davanti alla bocca, e per qualche istante diventa un essere senza volto e senza espressione. Poi sorride.
Accovacciati in mezzo alle danze di accoppiamento delle libellule e all’odore di foglie morte, passiamo ore a perfezionare il suo messaggio d’amore per un altro. Ogni volta che lei legge ad alta voce, io fingo, nella mia mente, che lo stia leggendo a me.
*
Quando torno a casa di Tristan, mi sento in dovere di dargli una spiegazione per il ritardo e gli racconto dell’incontro.
“Sai, ho trovato una tipa” gli dico, rimescolando la pasta nel piatto.
Lui sbotta in una risata: “Sei qui da neanche un giorno: sei proprio un disperato!”.
Le sue prese in giro non fanno che peggiorare quando, colpevolmente, ammetto di non sapergli dire il nome della ragazza, né di riuscire a descriverne i tratti.
“Quindi sapresti riconoscere la sua voce, ma non il suo aspetto se la vedessi senza giubbotto? Dai, sei assurdo!”
“Io non so cosa dirti… è stato un momento speciale! Il lago, la poesia…”
Tristan alza gli occhi al cielo e inizia a sparecchiare, fregandosene del fatto che io non abbia ancora finito. “Sai cosa? Tu non hai idea di cosa voglia dire essere innamorati: sentire il cuore che fa male, perché sei lontano dalla persona che ami, e sapere che saresti disposto a fare qualsiasi cosa per lei, per tenerla con te … Non sai un cazzo!”
Sono esterrefatto: Tristan non mi è mai sembrato uno sentimentale. “Ma… chi è questa tipa che ti ha fatto perdere la testa? Non me ne hai mai parlato.”
Se c’è qualcuno in grado di sfilare il palo dal culo di Tristan, devo assolutamente conoscerlo.
“È qui, del posto” confessa lui. “Stasera te la faccio conoscere.”
*
A bordo dell'immensa macchina di Tristan, quella sera scendiamo la stradina che porta verso il paese, e poi verso il lago. Passiamo oltre i pub, oltre i ristoranti, e ci inoltriamo sempre di più nella palude. Quando ci fermiamo, ormai è buio. Non ho idea di dove siamo e gli schizzi di fango che abbiamo alzato nel tragitto ricoprono quasi completamente i finestrini.
Tristan mi dice: “Aspetta qui” ed esce. Le serrature della macchina si chiudono automaticamente. Meglio, non vorrei che qualche cinghiale cercasse di entrare. Ma dove cazzo vive questa tipa?
Passano dieci minuti. Forse lei si sta preparando? D’altra parte, se non ci facesse aspettare, non sarebbe donna.
Ma Tristan non poteva parcheggiare più vicino?
Passa mezz’ora… ma cosa stanno facendo? Stanno scopando e si sono dimenticati di me? Se ero di troppo, bastava avvertire: potevo restarmene a casa a giocare alla Play! Provo a chiamare Tristan, ma non risponde.
Dopo un’ora di attesa, decido che è ora di avventurarmi nel fango, che sia per andare a interrompere l’amplesso dei due stronzi, o recuperare Tristan ovunque sia finito.
Le portiere non si aprono. Le scuoto: niente. Ma che cazzo? 
Tra le macchie di fango sul finestrino, intravvedo a malapena l’esterno: si sta alzando la nebbia, e… si avvicina una figura. Credo… Sì, sì, è Tristan, con quella sua camminata da palo-in-culo: alleluia!
Abbasso il finestrino della macchina e inizio a urlargli dietro: “Tristan, ma che cavolo! Ma lo sai che mi sto pisciando addosso? E la tipa dov’è?”
Che regalo mi hai portato quest’anno, amore mio?
La riconoscerei tra mille, è la voce della ragazza di questa mattina.
Lei sbuca alle spalle di Tristan, è emozionata. Io, accidenti, sono ancora chiuso in macchina come un animale.
“Vedrai! È un artista, proprio come piacciono a te!”.
I due si fermano a pochi passi dalla macchina. Tristan è infangato fino alle ginocchia, come se avesse percorso chilometri nella palude, e lei… sembra un’altra persona, e allo stesso tempo è irrimediabilmente la stessa di stamattina, con il suo naso a punta e i selvaggi capelli increspati dall’umidità, avvolta da un abito elegante che pare fatto di pioggia: sensuale e trasparente e infangato.
Nella penombra della sera, vedo le due figure avvinghiarsi e sento un gemito quasi animale… di dolore? Di piacere?
Dopo lunghi momenti, i due si staccano e Tristan si avvicina alla macchina: il labbro gli sanguina, ha gli occhi allucinati. “Mi dispiace, amico, niente di personale… Tu non hai idea di cosa voglia dire il suo amore…”
Lei ha uno strano sorriso, come se fosse partecipe di uno scherzo nascosto.
“Non hai idea di cosa sarei disposto a fare per tenerla con me!”
Io continuo a non capire.
“Ascolta, Tristan, mi fai uscire?” chiedo, cercando di mostrarmi calmo.  Cerco di aprire la portiera, ma resta ben chiusa.
“Senti, Tristan, mi dispiace, non sapevo che fosse la tua tipa… ma ti giuro che non è successo niente! Davvero, neanche mi piace!”
Le serrature dell’auto scattano.
Non è vero”. Lei è seduta di fianco a me. Quando è entrata?
Sento un urlo che mi trapana le orecchie, di gioia e di dolore, euforia e terrore. Vedo rosso e vedo nero e poi non…
*
Apro gli occhi. Mi fa male tutto e allo stesso tempo non sento più niente. Non sento più il mio corpo. Guardo verso il basso e vedo solo del legno. Sono appoggiato a una mensola: la mia testa è appoggiata a una mensola e il mio corpo non esiste più.
Oh, ti sei svegliato!”. La ragazza entra nel mio campo visivo. “La poesia che mi hai aiutato a scrivere è piaciuta tantissimo a Tristan, sai? Grazie!
Mi scocca un bacio sulla guancia.
Sei stato delizioso.”




Posterò il link al commento entro l'8/11 :) 

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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@Lizz, bel racconto, anche se il finale è un po' "telefonato".
D'altra parte è difficile montare un triangolo amoroso con suspense se i personaggi sono solo i 3 del triangolo (più un mezzo personaggio extra, se consideriamo la "vecchina brutta come la morte").

Non ho notato refusi, ma meglio aspettare gente che abbia più occhio di me per essere sicuri.
La prosa è sciolta, essenziale ed efficace.

Non mi convincono molto i dialoghi, troppo spezzettati: discorso diretto, immagine/pensiero, discorso diretto, immagine/pensiero. Per variare un po' e renderli più naturali avrei inserito alcune battute senza interruzioni, descrizioni o pensieri di mezzo. Proprio come due persone che si scambino battute.

Poi c'è un piccolo problema linguistico relativo alle canzoni/poesie che hai inserito.
Se fossero in inglese, le rime/assonanze non corrisponderebbero all'italiano. E se fossero in italiano... per quale motivo in un pub scozzese dovrebbero cantare canzoni italiane? :D Per quale motivo una ragazza scozzese dovrebbe scrivere una poesia in italiano al suo ragazzo scozzese?
In pratica, "cantare/innamorare", "notte/tutte", "scaldarmi/amarmi", "incontrato/salvato" non fanno rima in inglese. E anche traducendo la canzone e la poesia in inglese, e riarrangiando i versi in modo diverso, è difficile se non impossibile farli corrispondere o rimare mantenendo lo stesso significato (almeno, io col mio inglese e spendendoci alcuni minuti non ci sono riuscito, e dovrei essere a un buon livello visto che lo parlo tutto il giorno per lavoro e ho vissuto per 5 anni in un paese anglofono).

C'è inoltre un problema di verosimiglianza.
Quale ragazza chiederebbe a uno sconosciuto, per di più straniero, di aiutarlo con una poesia per il proprio ragazzo?
Gli scozzesi che ho conosciuto sono aperti, ma quella probabilmente non sarebbe la seconda cosa da chiedere a una persona appena incontrata, peraltro senza nemmeno presentarsi.
Ovviamente la ragazza poteva già sapere che il protagonista era amico di Tristan. Ma se quello è il caso, non c'è anticipazione che lo mostri al lettore.
Insomma, l'incontro al lago non mi ha convinto per questo motivo: il dialogo risulta forzato. Si sente la mano dell'autore che vuole a tutti i costi fare in modo che i due personaggi lavorino insieme alla poesia, anche se quella non era forse la cosa più naturale per i personaggi in quella situazione.

A parte questi due problemi sopra, e i dialoghi da snellire un po', è una bella miniatura, ben scritta.

A rileggerti. :) 

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmma virgola visto che ha offerto di ospitarmi per un weekend nella sua villa in Scozia, penso sia più che giusto tenere la mia boccaccia chiusa e non farglielo notare.
per aprire l'inciso
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmQuando lui e io raggiungiamo il paese di Glenfinnan, i verdi delle highlands scozzesi si sono tramutati nel blu dell’acqua di Loch Shiel, e di fronte alla villa di Tristan ci accoglie una vecchina brutta come la morte, e con l’accento più incomprensibile che io abbia mai sentito. Riesco a decifrare ben poco di quello che dice, ma dev’essere qualcosa tipo: “Ah, signor Tristan, bentornato! Ogni anno (parole incomprensibili) equinozio (?) sempre con un nuovo amico!”
credo sia più chiaro indicare i soggetti
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pm
Non amarla:
è una donna, come tutte…
Non capisco il concetto. Non è che volessi dire:

Non amarla:
non è una donna come tutte.
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmquella sera scendiamo per la stradina che porta verso il paese,
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmintravvedo intravedo a malapena l’esterno: si sta alzando la nebbia, e… si avvicina una figura. Credo… Sì, sì, è Tristan, con quella sua camminata da palo-in-culo: alleluia!
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pm
Apro gli occhi. Mi fa male tutto e allo stesso tempo non sento più niente. Non sento più il mio corpo. Guardo verso il basso e vedo solo del legno. Sono appoggiato a una mensola: la mia testa è appoggiata a una mensola e il mio corpo non esiste più.
Oh, ti sei svegliato!”. La ragazza entra nel mio campo visivo. “La poesia che mi hai aiutato a scrivere è piaciuta tantissimo a Tristan, sai? Grazie!
Mi scocca un bacio sulla guancia.
Sei stato delizioso.”
Un finale che mi sorprende per la scelta della fine fatta fare all'inconsapevole ospite! 
Una curiosa lettura, @Lizz   :libro: , di cui ti ringrazio.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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@Almissima grazie mille!  :flower:

@L'illusoillusore grazie! Sì, mi sa che non ci siamo mai incrociati  :D Sono d'accordo che purtroppo l'idea alla base della storia non sia delle più originali... mi sa che sono un po' arrugginita! Spero di riuscire a sfornare qualcosa di più insolito nei prossimi racconti :) 

@Modea72 grazie! Quando parli di finale più articolato, intendi più lungo e approfondito, o proprio un finale diverso?

@Mid grazie mille per il commento approfondito  :gnam: Riferirò alla vecchina che è stata presa in considerazione per un triangolo amoroso, ne sarà onorata :D 
Sono d'accordo sulla stranezza dell'incontrare una ragazza nella palude che ti chiede di aiutarla a scrivere una poesia. L'intenzione era quella di creare una scena effettivamente surreale, un po' come quando nelle fiabe la protagonista incontra un rospo parlante e questo è un indizio che nella storia succederà qualcosa di magico. Sicuramente però devo lavorare meglio sulla scena!
Per quanto riguarda le canzoni e le poesie, nella finzione della storia sono tutte in lingua inglese, così come i dialoghi. Mi sa che ho fatto più bene che male, a specificare che il protagonista era italiano, perché non è così rilevante per la storia, ma rischia di creare confusione sulla lingua parlata  :bash:
Io comunque, se mi fossi trovata a tradurre questa storia dall'inglese, avrei tradotto in italiano anche canzone e poesia, per renderle fruibili anche a chi non mastica l'inglese, tu no?

@Poeta Zaza grazie per l'editing!  :ola:
Io... oh, mio dio, "intravedere" va con una "v" sola e lo scopro solo adesso?  :nuo:


poeta zaza ha scritto:Non capisco il concetto. Non è che volessi dire:

Non amarla:
non è una donna come tutte.
In realtà l'idea era: "Non amarla: come tutte le donne, è pericolosa" :D 

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Lizz ha scritto: lun nov 06, 2023 9:33 pmIo comunque, se mi fossi trovata a tradurre questa storia dall'inglese, avrei tradotto in italiano anche canzone e poesia, per renderle fruibili anche a chi non mastica l'inglese, tu no?
Non so se considerare questa come una frecciatina ironica per le citazioni in latino del mio racconto... :asd:

Comunque io sono un cultore della poesia in lingua originale (con eventuale traduzione a fronte o nelle note). ;)

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Mid ha scritto: lun nov 06, 2023 9:39 pmNon so se considerare questa come una frecciatina ironica per le citazioni in latino del mio racconto... :asd:
Oddio, assolutamente no  :rotol: Ho una memoria pessima, bastano dieci secondi perché io mi dimentichi chi ha scritto cosa, non ti avevo mica ricollegato alle citazioni in latino!
Comunque, visti i miei tempi di scrittura, sarebbe stato un suicidio cercare di scrivere canzone e poesia in inglese (e farle rimare), ma quasi quasi me la segno come sfida per il prossimo contest   :occhiluce:

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Ciao @Lizz
Lizz ha scritto: lun nov 06, 2023 9:33 pm@Modea72 grazie! Quando parli di finale più articolato, intendi più lungo e approfondito, o proprio un finale diverso
Secondo me benissimo che il finale inizi con la testa sulla mensola, bello, spiazzante, ma mi sarebbe piaciuto leggere cosa ci faceva con queste teste, se fossero solo soprammobili ci rimarrei un po' male.

Magari dettaglierei con particolari in tema horror, chiudendo anche la storia, che solo una volta all'anno Tristan la veda (o sono io a non avere capito?)
Comunque brava
<3

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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@Modea72 in realtà, immaginavo proprio che lei usasse le teste come soprammobili e si godesse le loro attenzioni, un po' come una bella ragazza che colleziona amici nella terribile friendzone  dopo aver usato i loro corpi per farsi lo spezzatino :muu:
Confermo che lei e Tristan si vedono solo una volta l'anno, il giorno dell'equinozio d'autunno, ed effettivamente mi piacerebbe dedicare più spazio alla loro strana relazione! Purtroppo ho dovuto tagliare corto per mancanza di tempo, ma sarebbe bello recuperare l'idea.

Grazie! 

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pm‘L’autunno non mi spaventa, da quanto ti ho incontrato / io non sento più freddo, perché tu mi hai salvato’?”
La lascia  :no:

Il tuo è il più "filmico" degli horror che ho letto, @Lizz . Lascio a te stabilire se è una critica o un complimento, io però propendo per il complimento.
Molto ritmo, e tutto ben scritto.
Personalmente il finale non me lo aspettavo, e l'ho apprezzato.
Mi è piaciuto  :)
Scrittore maledetto due volte

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Ciao @Lizz 
racconto molto piacevole, forse date le dimensioni lo spezzettamento in tante scene non mi convince del tutto, ma forse sono io che sono troppo rigida.
i due soli punti della trama che mi interpellano sono l'arrivo a casa di Tristan, quando la vecchia domestica parla subito d'equinozio, che ci telefona un po' troppo l'incombere di un rituale/sacrificio/evento magico. il secondo è il finale: l'idea della testa sulla mensola che racconta (ma a chi?) ciò che le è successo. Però, dalle sue apparizioni, dal fatto che Tristan parli di questo amore indescrivibile, che farebbe di tutto per tenerla con sé, "che ne sai tu", la ragazza sembrava un essere magico e/o sovrannaturale  che infesta la palude in cui vive e che Tristan può attirare a sé una volta l'anno grazie ai sacrifici... invece nel finale scopriamo che abita in una casa (o capanna) con mobili e mensole coperte di soprammobili, per quanto di dubbio gusto :asd:
Forse sono io ad aver avuto un'impressione sbagliata, ma ciò che vediamo/sappiamo di lei dal racconto e il finale stridono un po'.
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmci inoltriamo sempre di più nella palude
Ci avviciniamo ai bordi della palude, forse? Entrare dentro con l'auto mi sembra difficile, anche con un mega 4x4 americano. magari mi sono fatta un'idea sbagliata della palude.
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmLe serrature della macchina si chiudono automaticamente. Meglio, non vorrei che qualche cinghiale cercasse di entrare.
In Scozia i cinghiali sanno aprire le portiere con le zampe se non sono chiuse a chiave? Figo! Scusa, non ho resistito :lol:

Non ho altre pulci da sfoderare, racconto davvero grazioso.
Ciao!
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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ciao @Lizz 

Insomma, la morale è " non farti mai invitare dagli amici in Scozia"... :P

Ti segnalo solo alcune contraddizioni a riguardo di questo:
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmNon riesco a vederle gli occhi, sotto al cappuccio, ma mi sento osservato.
Però dopo affermi questo:
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmMa certo che ti aiuto, se mi guardi con quegli occhi magnetici.
Ma gli occhi non li aveva ancora visti, infatti:
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pmMi chino verso di lei per studiare il foglio, e ne approfitto per sbirciare meglio sotto il suo cappuccio. Ha degli occhi fantastici.
Adesso sì che li ha visti..

Però, ancora prosegui come se ancora non l'avesse vista bene in faccia:
Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pm
Le sue prese in giro non fanno che peggiorare quando, colpevolmente, ammetto di non sapergli dire il nome della ragazza, né di riuscire a descriverne i tratti.
“Quindi sapresti riconoscere la sua voce, ma non il suo aspetto se la vedessi senza giubbotto? Dai, sei assurdo!”
“Io non so cosa dirti… è stato un momento speciale! Il lago, la poesia…”
Tutto questo mi pare da aggiustare. Per il resto, mi pare tutto ok! ciao  :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Lizz ha scritto: sab nov 04, 2023 9:54 pm“Ah, signor Tristan, bentornato! Ogni anno (parole incomprensibili) equinozio (?) sempre con un nuovo amico!”
Questa frase tradisce un po' troppo la direzione del racconto, mi torna in mente Midsommar e capisco subito le intenzioni di Tristan.
Per il resto, piaciuto tantissimo, specialmente le descrizioni e l'atmosfera che dai alla storia  :D grande!

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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@Albascura @Bef @bestseller2020 @Mina
Grazie mille per essere passati e per i consigli, di cui farò tesoro: avete ragione su tutta la linea!
Riconosco che il racconto è troppo spezzettato e non sempre coerente: mi sono trovata con tante idee che andavano in direzioni diverse, e non ho saputo metterle d'accordo! Spero di tornare con qualcosa di più coeso, la prossima volta  :D
In compenso, sono contenta che le atmosfere vi siano piaciute  :nondico:

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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Oh, Lizz, mia piccola Lizz!
mi duole affermare che ho trovato gradevole la tua introduzione, nonostante la mancanza di fluidità e coerenza che, stranamente, i tuoi miseri colleghi sono riusciti a cogliere in alcuni passaggi.
L'atmosfera è giusta e lo stile è fresco, ma detto questo, mi chiedo e ti chiedo: ti hanno mai spiegato che dopo un'introduzione al racconto deve seguirne un racconto? Immagino di no, visto che oltre a mozzare una testa, hai mozzato anche il testo.

Vorrei capire, inoltre, per quale motivo il malcapitato senza nome esce di casa alle cinque e rientra a ora di pranzo. Ma cosa fa per ben otto ore, oltre a dispensare suggerimenti banali sulle rime? Questo lungo intervallo, oltre a essere noioso, lo hai reso magistralmente disgustoso con versi smielati da quattro soldi. 
Avresti potuto rappresentare una passione ardente tra i due e farci vivere le intense emozioni del ragazzo: quel mix di paura e desiderio nei confronti della misteriosa donna. In questo modo, la scena in cui l'ingenuotto scopre che è la stessa creatura di cui è innamorato l'amico, sarebbe stata molto meno penosa.

E cosa dire del momento in cui la donna appare nella macchina, accanto al malcapitato. Avremmo dovuto provare le sensazioni del ragazzo, la sua paura, il desiderio macabro di lei. Ti saresti potuta soffermare maggiormente sul momento del risveglio e trasmetterci, anche attraverso un flashback, momenti di terrore che ci facessero rabbrividire. Invece, hai presentato solo un'immagine statica di una mensola con una testa come soprammobile.

Se questo tipo di immagini ti piace, ti do il benvenuto nel mio maniero, dove sarò lieto di esaudire ogni tuo desiderio, prima di posare la tua testolina vuota sulla mia mensola.

Torno nelle mie stanze buie. E dovresti farlo anche tu.

Re: [H23] Strane creature, gli scozzesi...

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@Stregone che brutto bello, ho visto solo ora il tuo commento :D

Se le stesse cose me le avesse fatte notare un'altra persona, l'avrei ringraziata un sacco un sacco e avrei detto che ha ragione su tutta la linea e farò tesoro dei saggi consigli, ma visto che sei tu... Non posso mica dartela vinta!
 :nuo:

Ma se accetto di fare un giro turistico del tuo maniero, poi... mi lasci uscire dal maniero, giusto?  O_-
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