Re: [H23] La strega

28
Un figlio ti sveglia, non ti riaddormenti (il figlio sì, quasi subito) e allora pensi: vediamo come se la passano quelli, cosa scrivono. Così sono finito con il leggere te, caro @Edu.

Contrariamente a quello che ho letto in qualche commento, ho trovato l'atmosfera del racconto molto horror.
 Mi piace come introduci la bambina: una donna minuta. Un donna? No! A guardala bene è una bambina, che vive sola. Che però è una strega. Una strega? Si! Per questo vive sola. E va bene così, a tutti. 

Però, caxxo, è una bambina. E alla fine del racconto lo senti riecheggiare che è una bambina, e sembra un monito a tutti gli abitanti di quel buco di paese: schifosi, è una bambina!

Bel pezzo, inutile dirlo. (E credo che anche Michela lo sia, un bel pezzo).

Asciugherei la prima parte, togliendo alcune spiegazioni di troppo.
Esempio

Adesso il letto ce lo abbiamo, abbiamo montato giusto quello e il tavolo della cucina.
Mi dispiace per la vita che le faccio fare. 

Mi fermerei qui, con una frustata, eliminando:

Mai in un posto per più di tre o quattro mesi, mai il tempo di piantare radici, di affezionarsi alle persone e alle cose, alle abitazioni. Michela mi ripete che a lei sta bene, che ha scelto così perché questa vita le piace, che non si sente forzata, e dunque io non mi devo sentire in colpa.

Si capisce dopo, in un modo o nell'altro, che si spostano spesso. E poi questa cosa delle radici ammorba un po', sa di già sentito.

Fortissima l'idea della Google car.

Re: [H23] La strega

32
Puah!

Questo è un racconto che poteva stare nella metà di caratteri e nessuno avrebbe sentito la mancanza dei quasi ottomila tagliati, dannatissimo @Edulcoratore .

E fa paura come una pasta e fagioli (...per quanto il solo pensiero dello Stregone che mangia pasta e fagioli dovrebbe incutervi genuino terrore per le nefaste fermentazioni che vi lascio immaginare. Quindi questo sciocco paragone è anche poco pertinente, adesso che ci penso... Vabbuò, non divaghiamo altrimenti tantovale mettersi a parlare di GoogleCar, di traslochi, di equilibri di coppia, di architetture urbane e composizione dei conglomerati bituminosi. E chissà cos'altro).

MA.

MA proprio al termine della lettura la tua storia la scopro edulcorata con la stricnina.

Io sono un essere orribile e di ciò faccio vanto, ma non sono un orco: il ceffone che mi hai mollato nel finale merita una menzione.

È vero orrore. Concreto, immanente, seppur evocato da un contesto che hai via via reso surreale al punto giusto.

Niente male, davvero niente male, o mio infelicissimo imbrattacarte.

Re: [H23] La strega

34
Ciao @Edu ,
se, come vedo, non ti è sgradito il commento di un essere speregevole come il delinquente che ha commentato appena sopra, spero non lo sia nemmeno quello di un fiero componente della Kasta dello Staff che addirittura viene dalla prima Repubblica dal precedente forum :asd:  .

L'atmosfera che riesci a creare è quasi kafkiana. Il senso di straniamento, di totale incomprensibilità della situazione che arriva a cogliere il tuo protagonista è contagioso.
La scelta che hai fatto, di narrare al presente, secondo me non è un dettaglio e l'ho trovata ottima. Contribuisce ad avvicinare il lettore e a far montare l'attesa di comprendere che cosa diavolo stia succedendo. Invece tutto si fa sempre più incomprensibile, e in questo crescere di tensione ho dimenticato che l'attesa era quella di una svolta più classicamente horror. Che so: una maledizione, un fantasma, un luogo stregato.
Oh, c'è tutto, ciò, in un certo senso: messo in una maniera che proprio non mi aspettavo e che mi ha ancor più disorientato.
Insomma, mi ha preso particolarmente questo racconto, non ho altro da dire.
Rispondi

Torna a “Racconti lunghi”