[Lab 5] Artistin (Marzella)
Posted: Sat Oct 01, 2022 3:36 pm
Cancellato su richiesta dell'autore
Un testo breve per la tua passione
https://www.costruttoridimondi.org/forum/
https://www.costruttoridimondi.org/forum/viewtopic.php?f=37&t=4085
Mina wrote: — Niente.
— Ti prego, spiegami.
— È il niente. È la mia idea di quello che è l’abisso.
— Che cosa intendi?
— Non so come altro descriverlo. Tu sapresti come descrivere un suono?
— Questa era crudele.
Mina wrote: — Non credo ne sarebbe contento, — rise lei
dyskolos wrote: Il disturbo dell'umore ce l'ha lei, no? O anche lui? Penso solo lei.Non lo so, non mi fa neanche impazzire come espressione, mi è venuto in mente solo dopo che sarebbe più calzante "disturbo emotivo". Il racconto ne parla, ma non faccio diagnosi sui personaggi, ci mancherebbe.
dyskolos wrote: Certo che impiccarsi per un porcellino d'India…Quando Mari ha detto che non le importava, lo intendeva davvero. Il problema è più serio, più profondo
dyskolos wrote: A volte mi capita di vedere discoteche che riaprono dopo quaranta anni di chiusura e c'è sempre la stessa clientela di ex-giovani e il DJ con la panzaSicuro è un mondo strano![]()
dyskolos wrote: Cosa era crudele?Il commento indelicato sul suono, quando Leo non ne ha mai udito uno
dyskolos wrote: Per la verità volevo segnalarti un altro punto, che io – da vecchio asino – non avevo capito. Adesso non mi viene in mente. Sarà che, in mezzo a bluetooth e app sul telefonino, mi sono un po' confuso. Battutona del menga come al solito, non farci casoMa che, non importa, se ti verrà in mente ne sarò contento se no pace
dyskolos wrote: Hai usato il verbo "ridere" come tag di discorso. Ma "ridere" è un verbo intransitivo, dunque, a mio avviso, non andrebbe usato. Non regge nulla. Non puoi "ridere qualcosa". È una cosa frequente, che avviene spesso con il verbo "esordire": "Ciao" esordí Marcello. No! Nel tuo caso, potresti usare (se sei d'accordo con me), disse ridendo o espressioni simili.Hai ragione al 100%, spero mi perdonerai se la mia risposta è che semplicemente così mi piace di più. La mia seconda risposta, più seria e paraculo, è che "ridere" non è il verbo transitivo che regge la linea di dialogo: quel verbo è un implicito "disse". "rise lei" è l'azione che segue la battuta
dyskolos wrote: Mon Oct 03, 2022 12:32 pmmi hai fatto immaginare l'opera di Caravaggio "la vocazione di San Matteo"Wow, posso chiederti perché? Tra gli artisti che ho menzionato e citato, a Caravaggio non ci ho pensato, perciò la tua osservazione mi colpisce
dyskolos wrote: Mon Oct 03, 2022 12:32 pmForse potevi evitare la segnalazione di "contenuti sensibili" all'inizio, dato che, almeno a mio parere, non c'è nulla del genere.Non lo so, di sicuro ho scritto cose molto più gore, ma per me questa volta è tutto meno un gioco, per questo l'accortezza in più (stante che, per me, tutto è un gioco)
Mina wrote: “Sii te stesso e andrà tutto bene”, rispose l'altro lui.Per chiarezza.
Mina wrote: Accesero le casse bluetooth per la musicaI termini stranieri vanno in corsivo.
Mina wrote: — Scusami — Le disse.le disse
Mina wrote: Wow, posso chiederti perché? Tra gli artisti che ho menzionato e citato, a Caravaggio non ci ho pensato, perciò la tua osservazione mi colpisce
Mina wrote: Tra l'altro mi piace un botto, prima o poi a un Labocontest scelgo una sua opera per un titolo (così anche @Poeta Zaza sarà contenta nel vedere un titolo in italiano)
Mina wrote: Restò colpito da quanto tempo Mari passasse a ridere, ne fu quasi ammirato. Sia che gli altri le stessero raccontando qualcosa con espressione divertita, sia che fosse con volti cupi, lei rideva, o al più annuiva in silenzio. Gli sarebbe piaciuto sentire quella risata: aveva letto che il suono di una risata è in grado di far innamorare?Come faceva Mari a ridere sempre così tanto? Sembrava quasi che ridesse a prescindere. Poteva essere una storia triste o allegra, lei rideva. Chissà che suono aveva quella risata, se avesse potuto udirla magari si sarebbe innamorato di lei, aveva letto qualcosa sull’argomento.
Mina wrote: Gli carezzò le spalle con le sue mani rovinate dal colore, e Leo la spinse, facendola cadere. Le lacrime gli riaffiorarono.Cavolo, addirittura una spinta così forte da farla cadere.
dyskolos wrote: Un po' è perché Caravaggio è il mio artista preferito e quindi ce l'ho sempre accessibile in mente. Ma soprattutto la scena iniziale mi ha fatto pensare a una lama di luce che, entrata da una finestrella, illumina le pareti e la scrivania. La stanza me la sono immaginata semibuia e brulla. È l'atmosfera generica che mi ha fatto pensare a quello, probabilmente.Che figata, mi piace un sacco quest'interpretazione; in revisione insisto su questo aspetto**
dyskolos wrote: Se lo fai ti voto
Dai, facciamo un po' di voto di scambio
Poeta Zaza wrote: La ragazza, a tratti assente, ma di fondo spensierata, che aveva trovato il modo di sollevare il morale all'amico solo il giorno prima, meditava il suicidio.Premettendo che sono felice di ogni interpretazione che viene data a quello che scrivo, personalmente non credo che Mari sia riuscita troppo a sollevare il morale di Leo. Anche in questo, purtroppo, mi ci vedo. Leo aveva bisogno di conforto, ma tutto quello che lei è riuscita a dire è stato "è una sciocchezza, non importa". Questo suo prendere tutto alla leggera a volte è poco rispettoso delle emozioni altrui.
Poeta Zaza wrote: Come mai, a proposito, non hai dotato anche lui di un impianto cocleare?Non è un intervento che chiunque può fare, ed è costoso
@Monica wrote: Per quanto attiene l’esercizio sulla focalizzazione interna, come ho rilevato in tutti i racconti, credo che sia centratata in pochi momenti. Io stessa ho cannato l’esercizio e mi risulta difficile farti delle correzioni.Mi sono un po' perso, onestamente
Alba359 wrote: Cavolo, addirittura una spinta così forte da farla cadere.Hai ragione, è un po' eccessivo... In revisione aggiusto
È l'unica cosa stonata che si può trovare in questo racconto.
Alba359 wrote: Forse io ho travisato ma, credo che David l'avesse ucciso Mari per non lasciarlo solo: Credo che sapesse che Leo fosse gay, e lei, innamorata senza speranza, l'ha baciato per dirgli addio. Sapeva benissimo che il giorno dopo si sarebbe uccisa.Travisato no, ogni interpretazione è valida, anzi apprezzo
Leo, purtroppo non ha capito in tempo per salvarla.
Mina wrote: Il tir inchiodò a breve distanza da lui. Chiuse gli occhi, si irrigidì e si sentì i pantaloni caldi: se l’era fatta addosso. Quando rilassò i muscoli, vide che stringeva tra le dita una poltiglia rossastra di sangue e pelo. Il criceto che aveva spappolato con le sue mani.Lo trovo inverosimile; bisogna applicare una forza sovrumana per ridurlo a una poltiglia, e il tempo che ha per farlo è troppo breve.
Ilaris wrote: forse potevi osare di più, visto che stiamo sperimentando, ma a me comunque piace.Hai ragione, la mia interpretazione del tema è molto classica, forse troppo
Ilaris wrote: Lo trovo inverosimile; bisogna applicare una forza sovrumana per ridurlo a una poltiglia, e il tempo che ha per farlo è troppo breve.Un mio bruttissimo ricordo infantile mi dice che i criceti sono animali molto più fragili di quanto si possa pensare
Almissima wrote: come a dire che la vita riserva solot ragedie e umilizioni.Anche che è molto facile fare del male, spesso senza volerlo o senza accorgersene
Almissima wrote: Racconto veramente dark e per me molto, molto bello!
Nightafter wrote: Mi pare (ma prendila come un mia personalissima sensazione) che tu avessi già in mente questa storia, quindi la voglia di raccontarla, come sovente accade anche a me, pur di scriverla, te ne sei brillantemente infischiato che dovesse parlare di leggerezza.Ogni tanto lo faccio, attingo dai miei appunti delle idee
Hai fatto benissimo, le storie (come si diceva in una vecchia pubblicità con Pozzetto) sono come il Natale: "Quando arriva , arriva!"
Nightafter wrote: Infatti il racconto è leggero quanto uno dei libri di Murakami Haruki, dove come è noto, i personaggi, non fanno in tempo ad apparire, che tre pagine dopo son già lì che si suicidano.
Nightafter wrote: Se bastasse disegnare o dipingere cose angoscianti, posso dirtelo ad ex studente d'Accademia di belle Arti, io sarei già sotto due metri di terra da mezzo secolo.Quello no, anche perché se fosse così, per certe cose che ho scritto dovrei stare in un centro psichiatrico
Nightafter wrote: Stesso problema per la perdita del criceto, nella vita mi sono già morti tre gatti e due cani (per raggiunti limiti d'età) ma ancora non ho senttito, pur col grande dolore della perdita, la voglia di togliermi la vita.Certo è che ognuno affronta il lutto a proprio modo. Comunque, non è neanche questo:
Mina wrote: Quando Mari ha detto che non le importava, lo intendeva davvero. Il problema è più serio, più profondo
Nightafter wrote: Insomma tutta la parte finale mi pare costruita per dare alla storia un finale tragico "ad effetto".Curiosamente mi è stata detta la stessa cosa da una mia amica a cui l'ho fatto leggere prima che postassi qui. Ho accettato e compreso il suo punto di vista, come naturalmente faccio con il tuo, ma ho deciso con gentilezza di non seguirlo
Compreso lo spappolamento sanguinolento della bestiola nel finale del racconto.
Una nota pulp per dare colore all'appy end del racconto.
Nightafter wrote: Mi pare invece che resti abbastanza in ombra la problematica della protagonista.Dico sempre che sono contento di ogni interpretazione che viene data a quello che scrivo, e ci mancherebbe, ma questa volta mi sembra che il punto sia abbastanza stato mancato
Francamente la notizia che sia suicidata dopo la festa mi ha preso un po' alla sprovvista.
Nel senso che non mi appaiono sufficienti gli indizi che hai disseminato nella narrazione per rendere plausibile e motivata quella scelta.
Mina wrote: Avviso per contenuti sensibili: disturbo dell'umoreL'umore di chi?
Mina wrote: — Non importa. — Mari sorrise.Incipit promettente.
— Non sei dispiaciuta?
— Certo, ma non fa differenza. È morto.
Mina wrote: — Potresti portarlo a un cimitero degli animali. Chissà, se il posto è magico, potremmo vederlo ritornare.Spunto che meritava più che una semplice battuta.
— Non credo ne sarebbe contento, — rise lei, — una vita è più che abbastanza.
Mina wrote: — Non mi sento in colpa. Il veterinario mi aveva detto che la gabbia era troppo piccola, era da criceto, ma non gli ho dato ascolto.Idem.
Mina wrote: Fu attirato da un foglio A3 sulla scrivania. Due grosse mani stavano strangolando un porcellino d’India, gli occhi sbarrati e un rivolo di sangue che gli usciva dalle labbra. Il titolo riportava ironicamente: Incubo causato dagli squittii di David nella sua gabbietta un attimo prima del risveglio.Qui ho davvero sperato in una botta di acceleratore, invece ci siamo impanatati nel vestitino verde a strisce nere, senza nemmeno un sorcetto di strass, una pantegana di peluche, niente.
aladicorvo wrote: L'umore di chi?Il mio, in primo luogo
aladicorvo wrote: Marzella ha ben altro da raccontare: piacevolezze come l'infanzia negata, il destino di preda, ma soprattutto il fatto che tutto ciò sia vissuto come normale. Un abisso su cui sarebbe stato molto interessante affacciarsiHai ragione, avrei potuto raccontare molto di più
aladicorvo wrote: non preoccuparti di turbare il lettore, falloDi base sono il primo che si diverte a farlo, ma a 'sto giro:
Mina wrote: Non lo so, di sicuro ho scritto cose molto più gore, ma per me questa volta è tutto meno un gioco, per questo l'accortezza in più (stante che, per me, tutto è un gioco)Vedrò di osare di più
aladicorvo wrote: Perché il titolo in finlandese?Dovrebbe essere in tedesco, cioè il titolo originale. Credo