Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Ciao, @Mina!

Indubbiamente sei un ottimo scrittore. Ti è sfuggito qualche segno di interpunzione, ma per me conta meno di zero. Il disturbo dell'umore ce l'ha lei, no? O anche lui? Penso solo lei. Certo che impiccarsi per un porcellino d'India… Il disturbo generalizzato dell'umore doveva essere grave. A volte frequento il sito medicitalia.it ed emerge una certa prevalenza di questi disturbi presso i giovani. Ma io mi chiedo sempre: perché rovinarsi la vita da giovani con queste cose? Basta andare da uno psichiatra: è tutto curabile facilmente.
Ci racconti – in maniera magistrale, s'intende :-) – di discoteche e feste dove si fuma. Ai miei tempi succedeva lo stesso. Io sono cresciuto con in testa la frase "i giovani innovano". Non vedo l'innovazione. Ancora discoteche e feste, come venti anni fa. Forse è aumentata l'ampiezza dei bagni delle discoteche, okay, lo deduco dal tuo racconto. A volte mi capita di vedere discoteche che riaprono dopo quaranta anni di chiusura e c'è sempre la stessa clientela di ex-giovani e il DJ con la panza ;-) Ecco, spesso l'unica innovazione è la panza del DJ ;-)

Non ho capito una cosa, sono proprio ciucco :(
La metto qua sotto…
Mina ha scritto: — Niente.
— Ti prego, spiegami.
— È il niente. È la mia idea di quello che è l’abisso.
— Che cosa intendi?
— Non so come altro descriverlo. Tu sapresti come descrivere un suono?
Questa era crudele.

Cosa era crudele?

Per la verità volevo segnalarti un altro punto, che io – da vecchio asino – non avevo capito. Adesso non mi viene in mente. Sarà che, in mezzo a bluetooth e app sul telefonino, mi sono un po' confuso. Battutona del menga come al solito, non farci caso ;-)

Scherzi a parte, volevo segnalarti anche una seconda cosa, cioè…
Mina ha scritto: — Non credo ne sarebbe contento, — rise lei

Hai usato il verbo "ridere" come tag di discorso. Ma "ridere" è un verbo intransitivo, dunque, a mio avviso, non andrebbe usato. Non regge nulla. Non puoi "ridere qualcosa". È una cosa frequente, che avviene spesso con il verbo "esordire": "Ciao" esordí Marcello. No! Nel tuo caso, potresti usare (se sei d'accordo con me), disse ridendo o espressioni simili.


Grande mina! Ottimo racconto. Grazie anche per l'atmosfera caravaggesca dell'inizio: mi hai fatto immaginare l'opera di Caravaggio "la vocazione di San Matteo". Forse potevi evitare la segnalazione di "contenuti sensibili" all'inizio, dato che, almeno a mio parere, non c'è nulla del genere.
Il Sommo Misantropo

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Ciao @Modea72, mi spiace sinceramente di averti turbata. È colpa della quantità di emozioni vere che ho riversato qui dentro, e ti chiedo scusa. Non ti preoccupare per il commento, non importa, ci mancherebbe. Condoglianze per il vostro animale, e buon contest anche a te  <3

Ciao @dyskolos e grazie 
dyskolos ha scritto: Il disturbo dell'umore ce l'ha lei, no? O anche lui? Penso solo lei.
Non lo so, non mi fa neanche impazzire come espressione, mi è venuto in mente solo dopo che sarebbe più calzante "disturbo emotivo". Il racconto ne parla, ma non faccio diagnosi sui personaggi, ci mancherebbe.
dyskolos ha scritto: Certo che impiccarsi per un porcellino d'India…
Quando Mari ha detto che non le importava, lo intendeva davvero. Il problema è più serio, più profondo
dyskolos ha scritto: A volte mi capita di vedere discoteche che riaprono dopo quaranta anni di chiusura e c'è sempre la stessa clientela di ex-giovani e il DJ con la panza ;-) 
Sicuro è un mondo strano  :asd:
dyskolos ha scritto: Cosa era crudele?
Il commento indelicato sul suono, quando Leo non ne ha mai udito uno
dyskolos ha scritto: Per la verità volevo segnalarti un altro punto, che io – da vecchio asino – non avevo capito. Adesso non mi viene in mente. Sarà che, in mezzo a bluetooth e app sul telefonino, mi sono un po' confuso. Battutona del menga come al solito, non farci caso ;-)
Ma che, non importa, se ti verrà in mente ne sarò contento se no pace  :asd:
dyskolos ha scritto: Hai usato il verbo "ridere" come tag di discorso. Ma "ridere" è un verbo intransitivo, dunque, a mio avviso, non andrebbe usato. Non regge nulla. Non puoi "ridere qualcosa". È una cosa frequente, che avviene spesso con il verbo "esordire": "Ciao" esordí Marcello. No! Nel tuo caso, potresti usare (se sei d'accordo con me), disse ridendo o espressioni simili.
Hai ragione al 100%, spero mi perdonerai se la mia risposta è che semplicemente così mi piace di più. La mia seconda risposta, più seria e paraculo, è che "ridere" non è il verbo transitivo che regge la linea di dialogo: quel verbo è un implicito "disse". "rise lei" è l'azione che segue la battuta
dyskolos ha scritto: lun ott 03, 2022 12:32 pmmi hai fatto immaginare l'opera di Caravaggio "la vocazione di San Matteo"
Wow, posso chiederti perché? Tra gli artisti che ho menzionato e citato, a Caravaggio non ci ho pensato, perciò la tua osservazione mi colpisce
Tra l'altro mi piace un botto, prima o poi a un Labocontest scelgo una sua opera per un titolo (così anche @Poeta Zaza sarà contenta nel vedere un titolo in italiano  <3 )
dyskolos ha scritto: lun ott 03, 2022 12:32 pmForse potevi evitare la segnalazione di "contenuti sensibili" all'inizio, dato che, almeno a mio parere, non c'è nulla del genere.
Non lo so, di sicuro ho scritto cose molto più gore, ma per me questa volta è tutto meno un gioco, per questo l'accortezza in più (stante che, per me, tutto è un gioco)

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Mina ha scritto: “Sii te stesso e andrà tutto bene”, rispose l'altro lui.
Per chiarezza.
Mina ha scritto: Accesero le casse bluetooth per la musica
I termini stranieri vanno in corsivo.
Mina ha scritto: — Scusami — Le disse.
le disse

Caro @Mina, come sempre sei su un altro livello riguardo alla scrittura.

Pur con l'avviso, è stato un colpo inatteso il finale della tua storia. La ragazza, a tratti assente, ma di fondo spensierata, che aveva trovato il modo di sollevare il morale all'amico solo il giorno prima, meditava il suicidio.


Ho cercato su Google e ho trovato questa immagine:





Il vestito è quello che hai descritto tu su Mari. L'autore è Kirchner e la giovane modella è Marzella. Hai tracciato un parallelo tra le due.

Come il trait d'union tra i due protagonisti, legati dal linguaggio dei segni e dall'uccidere criceti. 
Come mai, a proposito, non hai dotato anche lui di un impianto cocleare?

Per quanto riguarda la leggerezza, non ne ho visto nel tuo testo.

E neppure la focalizzazione interna, per come l'ho capita io.

Ma resti un grande scrittore, al solito.  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Mina ha scritto: Wow, posso chiederti perché? Tra gli artisti che ho menzionato e citato, a Caravaggio non ci ho pensato, perciò la tua osservazione mi colpisce

Certo che puoi! :-)
Un po' è perché Caravaggio è il mio artista preferito e quindi ce l'ho sempre accessibile in mente. Ma soprattutto la scena iniziale mi ha fatto pensare a una lama di luce che, entrata da una finestrella, illumina le pareti e la scrivania. La stanza me la sono immaginata semibuia e brulla. È l'atmosfera generica che mi ha fatto pensare a quello, probabilmente.

Mina ha scritto: Tra l'altro mi piace un botto, prima o poi a un Labocontest scelgo una sua opera per un titolo (così anche @Poeta Zaza sarà contenta nel vedere un titolo in italiano  <3 )

:asd: :asd:
Se lo fai ti voto :)
Dai, facciamo un po' di voto di scambio ;-)
Il Sommo Misantropo

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Ciao @Mina

è un testo forte, emotivo, intenso. Leggendo mi sono sentita in una situazione scomoda e dunque hai raggiunto l’obiettivo di farmi immergere del tutto nella situazione. Molto bravo. Due personalità complesse e tormentate che emergono dallo scritto. Mi ha molto colpito il suicidio di lei, ma anche il tormento e la fragilità di Leo. Tutto ciò è frutto di una grande capacità autorale  se in poche battute riesci a toccare corde così profonde. 
La leggerezza “apparente” permea tutto il testo. Mi piace questo modo d’interpretarla.
Per quanto attiene l’esercizio sulla focalizzazione interna, come ho rilevato in tutti i racconti, credo che sia centratata in pochi momenti. Io stessa ho cannato l’esercizio e mi risulta difficile farti delle correzioni.  
Ci provo. Per esempio questa frase:
Mina ha scritto: Restò colpito da quanto tempo Mari passasse a ridere, ne fu quasi ammirato. Sia che gli altri le stessero raccontando qualcosa con espressione divertita, sia che fosse con volti cupi, lei rideva, o al più annuiva in silenzio. Gli sarebbe piaciuto sentire quella risata: aveva letto che il suono di una risata è in grado di far innamorare?
Come faceva Mari a ridere sempre così  tanto? Sembrava quasi che ridesse a prescindere. Poteva essere una storia triste o allegra, lei rideva. Chissà che suono aveva quella risata, se avesse potuto udirla magari si sarebbe innamorato di lei, aveva letto qualcosa sull’argomento.

questo è un esempio in base a quanto sono riuscita a capire (dopo).

Ancora complimenti per il tuo bel racconto.

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Mina ha scritto: Gli carezzò le spalle con le sue mani rovinate dal colore, e Leo la spinse, facendola cadere. Le lacrime gli riaffiorarono.
Cavolo, addirittura una spinta così forte da farla cadere.
È l'unica cosa stonata che si può trovare in questo racconto. Forse io ho travisato ma, credo che David l'avesse ucciso Mari per non lasciarlo solo: Credo che  sapesse che Leo fosse gay, e lei, innamorata senza speranza, l'ha baciato per dirgli addio. Sapeva benissimo che il giorno dopo si sarebbe uccisa.
Leo, purtroppo non ha capito in tempo per salvarla.
Però così, con la mia interpretazione, decade tragicamente  l'attinenza alla traccia :facepalm: 
Ma la leggerzza con cui risponde al bicchiere rovesciato sui desegni, avvalorano la mia idea.
Comunque oh, il racconto è forte, il finale anche, niente di importante  da rilevare, a me è piacito un sacco

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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dyskolos ha scritto: Un po' è perché Caravaggio è il mio artista preferito e quindi ce l'ho sempre accessibile in mente. Ma soprattutto la scena iniziale mi ha fatto pensare a una lama di luce che, entrata da una finestrella, illumina le pareti e la scrivania. La stanza me la sono immaginata semibuia e brulla. È l'atmosfera generica che mi ha fatto pensare a quello, probabilmente.
Che figata, mi piace un sacco quest'interpretazione; in revisione insisto su questo aspetto**
dyskolos ha scritto: Se lo fai ti voto :)
Dai, facciamo un po' di voto di scambio ;-)
:asd:


@Poeta Zaza @@Monica @Alba359  grazie mille  :love:
Poeta Zaza ha scritto: La ragazza, a tratti assente, ma di fondo spensierata, che aveva trovato il modo di sollevare il morale all'amico solo il giorno prima, meditava il suicidio.
Premettendo che sono felice di ogni interpretazione che viene data a quello che scrivo, personalmente non credo che Mari sia riuscita troppo a sollevare il morale di Leo. Anche in questo, purtroppo, mi ci vedo. Leo aveva bisogno di conforto, ma tutto quello che lei è riuscita a dire è stato "è una sciocchezza, non importa". Questo suo prendere tutto alla leggera a volte è poco rispettoso delle emozioni altrui.
Poeta Zaza ha scritto: Come mai, a proposito, non hai dotato anche lui di un impianto cocleare?
Non è un intervento che chiunque può fare, ed è costoso
@Monica ha scritto: Per quanto attiene l’esercizio sulla focalizzazione interna, come ho rilevato in tutti i racconti, credo che sia centratata in pochi momenti. Io stessa ho cannato l’esercizio e mi risulta difficile farti delle correzioni.  
Mi sono un po' perso, onestamente :asd: credevo che in entrambi i casi si parlasse di focalizzazione interna, ma evidentemente ci sbagliavamo
Alba359 ha scritto: Cavolo, addirittura una spinta così forte da farla cadere.
È l'unica cosa stonata che si può trovare in questo racconto.
Hai ragione, è un po' eccessivo... In revisione aggiusto
Alba359 ha scritto: Forse io ho travisato ma, credo che David l'avesse ucciso Mari per non lasciarlo solo: Credo che  sapesse che Leo fosse gay, e lei, innamorata senza speranza, l'ha baciato per dirgli addio. Sapeva benissimo che il giorno dopo si sarebbe uccisa.
Leo, purtroppo non ha capito in tempo per salvarla.
Travisato no, ogni interpretazione è valida, anzi apprezzo <3

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Ciao @Mina  :) 

È gradevole e si legge con piacere, ma ho trovato qualche forzatura (ovvio, parere personale!): come se ci fossero troppi elementi messi insieme per dare qualche pennellata di leggerezza a un racconto che hai scelto di dipingere con un sottofondo cupo che sovrasta tutto il resto. 

La focalizzazione interna in terza persona è appena accennata, a mio avviso; forse potevi osare di più, visto che stiamo sperimentando, ma a me comunque piace. 

Altri commentatori hanno già segnalato delle incongruenze, io ti faccio notare questa: 
Mina ha scritto: Il tir inchiodò a breve distanza da lui. Chiuse gli occhi, si irrigidì e si sentì i pantaloni caldi: se l’era fatta addosso. Quando rilassò i muscoli, vide che stringeva tra le dita una poltiglia rossastra di sangue e pelo. Il criceto che aveva spappolato con le sue mani.
Lo trovo inverosimile; bisogna applicare una forza sovrumana per ridurlo a una poltiglia, e il tempo che ha per farlo è troppo breve. 

Meglio "stritolarlo". 
Già.

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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@Mina  
Meeravigliosamente orrido questo racconto.
Per me é stato disturbante fin dal principio, fin da quando Leo si dispiace per il criceto mentre Mari, molto pratica, gli chiede di fare da colf per preparare una feswta che a Leo fa paura.
Traspare fin da subito che Mari é attratta dall'abisso, che ha giá fatto la sua scelta che nulla le importa. Traspare quanto basta per non accorgersene fino al giorno dopo. Mi é piaciuta molto l'importanza che ha assunto il nuovo criceto, la corsa per salvarlo e ucciderlo, come a dire che la vita riserva solot ragedie e umilizioni.
Racconto veramente dark e per me molto, molto bello!

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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  Ciao @Mina 

Un bel racconto sull disagio.
Direi scritto assai bene, ma questa non è una novità.
Il tema della leggerezza mi pare, scusa il gioco di parole, "leggermente" assente, in compenso, per bilanciarlo, quello della tragedia è straordinariamente presente.

Mi pare (ma prendila come un mia personalissima sensazione) che tu avessi già in mente questa storia, quindi la voglia di raccontarla, come sovente accade anche a me, pur di scriverla, te ne sei brillantemente infischiato che dovesse parlare di leggerezza.
Hai fatto benissimo, le storie (come si diceva in una vecchia pubblicità con Pozzetto) sono come il Natale: "Quando arriva , arriva!"

Infatti il racconto è leggero quanto uno dei libri di [font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Murakami Haruki, dove come è noto, i personaggi, non fanno in tempo ad apparire, che tre pagine dopo son già lì che si suicidano.[/font]

[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Molto efficace la descrizione introspettiva della disabilità del giovane audioleso, che vive con ovvi problemi le sue relazioni con un mondo di udenti, che per altro non sempre comprendono in maniera sollecita e partecipata di quale entità sia il disagio degli individui che soffrono di tali disabilità.[/font]

[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Mi pare invece che resti abbastanza in ombra la problematica della protagonista. [/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Francamente la notizia che sia suicidata dopo la festa mi ha preso un po' alla sprovvista.[/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Nel senso che non mi appaiono sufficienti gli indizi che hai disseminato nella narrazione per rendere plausibile e motivata quella scelta.[/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Se bastasse disegnare o dipingere cose angoscianti, posso dirtelo ad ex studente d'Accademia di belle Arti, io sarei già sotto due metri di terra da mezzo secolo.[/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Stesso problema per la perdita del criceto, nella vita mi sono già morti tre gatti e due cani (per raggiunti limiti d'età) ma ancora non ho senttito, pur col grande dolore della perdita, la voglia di togliermi la vita.[/font]

[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Insomma tutta la parte finale mi pare costruita per dare alla storia un finale tragico "ad effetto".[/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Compreso lo spappolamento sanguinolento della bestiola nel finale del racconto.[/font]
[font=Roboto, "helvetica neue", helvetica, arial, sans-serif]Una nota pulp per dare colore all'appy end del racconto.[/font]

Un saluto, amico mio. 

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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@Ilaris @Almissima @Nightafter grazie mille  :love:
Ilaris ha scritto: forse potevi osare di più, visto che stiamo sperimentando, ma a me comunque piace. 
Hai ragione, la mia interpretazione del tema è molto classica, forse troppo  :hm:
Ilaris ha scritto: Lo trovo inverosimile; bisogna applicare una forza sovrumana per ridurlo a una poltiglia, e il tempo che ha per farlo è troppo breve.
Un mio bruttissimo ricordo infantile mi dice che i criceti sono animali molto più fragili di quanto si possa pensare  :asd: comunque un criceto di Roborovski è un animaletto di circa 20 g
Almissima ha scritto: come a dire che la vita riserva solot ragedie e umilizioni.
Anche che è molto facile fare del male, spesso senza volerlo o senza accorgersene
Almissima ha scritto: Racconto veramente dark e per me molto, molto bello!
:rosa:
Nightafter ha scritto: Mi pare (ma prendila come un mia personalissima sensazione) che tu avessi già in mente questa storia, quindi la voglia di raccontarla, come sovente accade anche a me, pur di scriverla, te ne sei brillantemente infischiato che dovesse parlare di leggerezza.
Hai fatto benissimo, le storie (come si diceva in una vecchia pubblicità con Pozzetto) sono come il Natale: "Quando arriva , arriva!"
Ogni tanto lo faccio, attingo dai miei appunti delle idee  :asd: sempre con rispetto della traccia. Ma a 'sto giro no, la storia è nata dalla traccia e dal quadro
Nightafter ha scritto: Infatti il racconto è leggero quanto uno dei libri di Murakami Haruki, dove come è noto, i personaggi, non fanno in tempo ad apparire, che tre pagine dopo son già lì che si suicidano.
:asd:
Nightafter ha scritto: Se bastasse disegnare o dipingere cose angoscianti, posso dirtelo ad ex studente d'Accademia di belle Arti, io sarei già sotto due metri di terra da mezzo secolo.
Quello no, anche perché se fosse così, per certe cose che ho scritto dovrei stare in un centro psichiatrico :P il mio artista preferito è Beksiński, questo cosa dovrebbe dire di me?
Il punto critico sono quegli "abissi"
Nightafter ha scritto: Stesso problema per la perdita del criceto, nella vita mi sono già morti tre gatti e due cani (per raggiunti limiti d'età) ma ancora non ho senttito, pur col grande dolore della perdita, la voglia di togliermi la vita.
Certo è che ognuno affronta il lutto a proprio modo. Comunque, non è neanche questo:
Mina ha scritto: Quando Mari ha detto che non le importava, lo intendeva davvero. Il problema è più serio, più profondo
Nightafter ha scritto: Insomma tutta la parte finale mi pare costruita per dare alla storia un finale tragico "ad effetto".
Compreso lo spappolamento sanguinolento della bestiola nel finale del racconto.
Una nota pulp per dare colore all'appy end del racconto.
Curiosamente mi è stata detta la stessa cosa da una mia amica a cui l'ho fatto leggere prima che postassi qui. Ho accettato e compreso il suo punto di vista, come naturalmente faccio con il tuo, ma ho deciso con gentilezza di non seguirlo  :sss:  questo finale è parte integrante dell'idea di questo racconto e ha un significato tematico ben preciso
Altrimenti lo troverei di pessimo gusto
Nightafter ha scritto: Mi pare invece che resti abbastanza in ombra la problematica della protagonista.
Francamente la notizia che sia suicidata dopo la festa mi ha preso un po' alla sprovvista.
Nel senso che non mi appaiono sufficienti gli indizi che hai disseminato nella narrazione per rendere plausibile e motivata quella scelta.
Dico sempre che sono contento di ogni interpretazione che viene data a quello che scrivo, e ci mancherebbe, ma questa volta mi sembra che il punto sia abbastanza stato mancato
Certo che non c'è niente di esplicito a riguardo nel testo
Gli indizi non sono le cose che le accadono nell'arco della storia, ma nello stato d'animo leggero che lei assume per affrontare qualsiasi tipo di avversità si faccia incontro, come da traccia. Mari dice che non le importa di niente, e lo intende, a parte l'abisso. Non si è tolta la vita per qualcosa che le è successo, è un gesto che fa con leggerezza, perché tanto niente ha importanza. Ci sta che ti colga alla sprovvista, perché la focalizzazione interna è su Leo, e anche lui è completamente colto alla sprovvista.
Potrei dire di più, ma non mi piace sbilanciarmi sulla mia interpretazione del racconto, né mi piace esplicitare queste mie paranoie mentali, né riesco a dargli una forma definita a parole. È anche per questo che scriviamo, per tirare fuori queste cose. Ma ho già detto troppo.
Ci tenevo solo a sottolineare che non si è tolta la vita per motivi così triviali.
Comunque sia, grazie ancora e a presto  :D

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Scrivi bene, @Mina e il racconto fila via che è uno spasso. Ma è proprio questo il punto
Mina ha scritto: Avviso per contenuti sensibili: disturbo dell'umore
L'umore di chi? 

Sembra che tu per primo non abbia deciso se piegare su Munch o Banksy. Personalmente avrei virato su  qualcosa tra Gorey e Konstantin Andreev. 
Insomma, la storia dei due sordomuti che finisce con l'impiccata post-party e il criceto stritolato è un'idea gustosissima. Manca solo di veleno, il coraggio di mettercelo tutto.
Mina ha scritto: — Non importa. — Mari sorrise.
— Non sei dispiaciuta?
— Certo, ma non fa differenza. È morto.
Incipit promettente.

Mina ha scritto: — Potresti portarlo a un cimitero degli animali. Chissà, se il posto è magico, potremmo vederlo ritornare.
— Non credo ne sarebbe contento, — rise lei, — una vita è più che abbastanza.
Spunto che meritava più che una semplice battuta.

Mina ha scritto: — Non mi sento in colpa. Il veterinario mi aveva detto che la gabbia era troppo piccola, era da criceto, ma non gli ho dato ascolto.
Idem.

Mina ha scritto: Fu attirato da un foglio A3 sulla scrivania. Due grosse mani stavano strangolando un porcellino d’India, gli occhi sbarrati e un rivolo di sangue che gli usciva dalle labbra. Il titolo riportava ironicamente: Incubo causato dagli squittii di David nella sua gabbietta un attimo prima del risveglio.
Qui ho davvero sperato in una botta di acceleratore, invece ci siamo impanatati nel vestitino verde a strisce nere, senza nemmeno un sorcetto di strass, una pantegana di peluche, niente. 

Ha ragione @Poeta Zaza , è lo stesso del quadro di Kirchner, cosa che spiegherebbe il titolo, ma lo sappiamo tutti e due, Marzella ha ben altro da raccontare: piacevolezze come l'infanzia negata, il destino di preda, ma soprattutto il fatto che tutto ciò sia vissuto come normale. Un abisso su cui sarebbe stato molto interessante affacciarsi.
Caro @Mina, hai una bella penna e dunque non preoccuparti di turbare il lettore, fallo.
P.S.
Perché il titolo in finlandese?
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
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https://emanuelasommi.wixsite.com/manu

Re: [Lab 5] Artistin (Marzella)

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Ciao @aladicorvo, grazie mille e perdonami per la risposta tardiva
aladicorvo ha scritto: L'umore di chi?
Il mio, in primo luogo  :asd: ma fa effetti diversi a diverse persone che leggono, giustamente 
aladicorvo ha scritto: Marzella ha ben altro da raccontare: piacevolezze come l'infanzia negata, il destino di preda, ma soprattutto il fatto che tutto ciò sia vissuto come normale. Un abisso su cui sarebbe stato molto interessante affacciarsi
Hai ragione, avrei potuto raccontare molto di più  :s
aladicorvo ha scritto: non preoccuparti di turbare il lettore, fallo
Di base sono il primo che si diverte a farlo, ma a 'sto giro:
Mina ha scritto: Non lo so, di sicuro ho scritto cose molto più gore, ma per me questa volta è tutto meno un gioco, per questo l'accortezza in più (stante che, per me, tutto è un gioco)
Vedrò di osare di più
aladicorvo ha scritto: Perché il titolo in finlandese?
Dovrebbe essere in tedesco, cioè il titolo originale. Credo  O_o
Grazie ancora!
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