Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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Ohi, povero Jacopo! ;( 
Riuscitissimo questo racconto @Luca C. , scritto con uno stile molto vivace, originale e coerente fino alla fine, finale inaspettato (almeno per me) e bei personaggi, specialmente "lei", appunto, ma anche lui, così diverso da lei. Le esclamazioni in spagnolo ci stanno benissimo e l'idea del povero armadillo è geniale, anche per come hai collocato il proverbio che la traccia richiedeva: non risulta assolutamente forzato. L'unico taglio che farei è questo sotto, per il resto non c'è nulla di troppo, secondo me.
Luca C. ha scritto: E lo scoppiettio che pian piano sale, copr
Bello! Ottimo lavoro, Luca.
https://lapoesianonsimangia.myblog.it/c ... i-sono-io/

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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Ciao @Luca C.
Vedo che anche tu ti sei lasciato ispirare dalla traccia "Lei" del MI con un bel racconto lungo.
Ti lascio il mio commento così magari posto anch'io un fuori concorso sullo stesso tema (anche se non mi è venuto molto bene, a dire il vero...)
Luca C. ha scritto: Da qualche parte nel Texas, all'ombra di una pensilina smaltata di bianco, Helena Gutièrrez, 30 anni, è seduta su una poltrona.
È un po' stravaccata: tiene la caviglia destra incrociata sopra il ginocchio sinistro, ma sembra pronta a schizzare via da un momento all'altro.
A un certo punto dice che è ora di andare.
Lo grida forte al telefono che tiene appoggiato tra l'inguine e la coscia.
Dall'altro capo della cornetta, Esteban Rodriguez assorbe lo strillo con una smorfia.
Incipit ben avviato con una descrizione vivida di lei.
La grafia corretta dei due cognomi è Gutiérrez e Rodríguez, entrambi con accento acuto, non esistono accenti gravi in spagnolo (ti romperò un po' le scatole con lo spagnolo, perdonami, è la mia materia... 😀)
Luca C. ha scritto: Ma te lo vuoi dare un giro di nastro attorno a quella bocca del cazzo?
— Sì, Helena, scusa.
Lei è simpaticissima, non c'è che dire 😁
Luca C. ha scritto: Il pick up giallo canarino si mette sulla strada; storto come uno scarabeo calpestato, sembra tenuto insieme unicamente dal cigolare della carrozzeria.
Esteban infila la quarta, e sul lungo rettilineo abbandona il volante per agguantare una tortilla.
L'aria condizionata si è appena spenta, è andata.
Alla radio passano "Folsom Prison Blues".
Esteban è un bagno di sudore e il suo volto indiano si  ricopre di cristalli rossastri.
Qui sposti il punto di vista su Esteban, il che va bene secondo me, solo che più avanti c'è un punto del testo in cui il cambio di pov mi ha stonato. Poi te lo segnalo. 
Mi piace la descrizione del pick up. Ma perché il volto di lui è descritto come indiano? Dal nome si direbbe latino a tutti gli effetti, forse vuoi dire dai tratti indigeni, non si capisce bene. 
Scriverei tortilla in corsivo.
Luca C. ha scritto: Finisce la tortilla con due morsi, si passa l'asciugamano sulla faccia e lo butta sul sedile vuoto del passeggero.
Quando rimette gli occhi sulla carreggiata, d'istinto spinge il piede sul freno
Il dettaglio dell'asciugamano non è secondario, né che metta mano al freno, ma a una prima lettura non ci ho fatto abbastanza caso.
Luca C. ha scritto: Con la mascella tirata e il sorriso plastico, dà un ultimo saluto alla casa col dito medio
Il sorriso plastico non mi dà un'immagine chiara.
Luca C. ha scritto: Alla guida c'è Esteban: ha la testa allungata e quattro braccia.
Ecco qui c'è il cambio di pov che mi ha stonato. Il lettore sa già che c'è Esteban alla guida perché glielo hai mostrato prima. Non so, a me pare che il pov principale sia di Helena, con un'intrusione non molto ben amalgamata del pov di Esteban (mia impressione,  naturalmente). Perché abbia quattro braccia l'ho capito alla seconda lettura, ma magari è un errore di lettura mio e mi è sfuggito l'accenno all'acido lisergico fatto prima. 
Luca C. ha scritto: Oh, madre de dios. Estás loco!¹ — dice Helena portando le braccia al cielo,  — Cosa sarebbe 'sta ferraglia? Davvero credi che riusciremo a passare la frontiera senza dare nell'occhio?
 Ingannata forse dal fatto che lei sia stupita più che dalle 4 braccia dall'auto vecchia...
Luca C. ha scritto: Helena gli punta l'indice contro e fa esplodere un'enorme bolla rosa che rilascia nell'aria una scia di fragola.
Bello!
Luca C. ha scritto: parabrezza è attraversato da cartelloni che promettono case per due soldi nel bel mezzo del nulla di un sogno americano estinto e lontano, già morto un secolo prima ma rievocato oggi da scritte accattivanti, si susseguono uno via l'altro, quei cartelli, che sono un grido e una promessa, un richiamo per fessi, pensa Helena, mentre in mezzo alle distese aride verdeggiano isolate chiazze di vegetazione che non sa identificare, ma che le lasciano la bocca secca, perché quell'alopecia fa pensare alla siccità, altro che sogno,  è un inferno a sonagli di serpenti che Helena vede strisciare in cielo coi denti grondanti veleno, lo stesso che gocciola dalle zappe aride dei contadini che si sono fatti fregare e che dalla terra cavano bolle d'aria tanto calde da sfrigolare nel vento.
Bello lungo questo periodo, ma scorrevole, mi piace. 
Luca C. ha scritto: sotto il sedile qualcosa le sguscia tra i piedi, e allora lei alza le gambe e inizia ad agitarle come una ballerina isterica di can-can.
Da là sotto, due occhi di animale fissano i suoi.
Un doppio grido rimbomba di nuovo nell'auto
Dapprima ho pensato a un serpente. 
Perché un doppio grido?
Luca C. ha scritto: Oh, madre de dios! Un cerdo blindado!²  — dice Helena, tutta rannicchiata sul sedile, gli occhiali messi storti.
— Pero no, es mi armadillo Jacopo!³ —
Ti dirò, le frasi in spagnolo che usi sono corrette ma mi suonano poco naturali. Alternerei a madre de dios, qualche altra espressione. Anche armadillo è corretto, io ho sempre usato tatú, ma è spagnolo più meridionale (in Messico non saprei quale termine sia più comune). Quello che mi suona più strano è la scelta del nome Jacopo!
Poi se vogliamo esagerare con la pignoleria, se usi l'esclamazione in spagnolo io metterei anche il segno all'inizio della frase ¡Madre de Dios! (Dios maiuscolo)
Luca C. ha scritto: Quédate bien ahí, mi amigo⁴.
Anche questa mi suona un po' così. Quédate ahí, senza bien.
Luca C. ha scritto: terzo accende uno Zippo viola e attizza della carta dalla forma fallica con su scritto "Para mi mamá"
Qui ci ho messo un po' a figurarmi la scena. La carta a forma fallica è un biglietto per la mamma? Non è tanto chiaro...
Luca C. ha scritto: Stasera armadillo e tequila! Dico io.
Confermo! L'armadillo si mangia in America latina e dicono anche che sia buono! Io non l'ho mai assaggiato, però. 
Dunque dunque, ti ho fatto un po' di pulci, ovviamente pareri personali. Il racconto nell'insieme mi è piaciuto, è divertente. Usi delle belle immagini, ma in alcuni punti mi è risultato poco chiaro.
Ciao, a presto!

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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Ciao @Luca C.
mi fa moltissimo piacere che alla fine abbia postato anche tu un FC.
Lo farò anch'io prima o poi  ;)
Il tuo racconto mi è piaciuto tanto, il finale un po' meno, ma solo perché ho guardato quella foto così a lungo che mi sono affezionata a Helena e mi è dispiaciuto vederle fare una così brutta fine. Tra l'altro la tua Helena è molto simile alla mia Florence.  :)
Ci tengo a commentare come si deve questo tuo bel racconto, tornerò nei prossimi giorni. Intanto grazie per averlo scritto.  <3
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Ciao @ivalibri, verrò a leggerti di sicuro. Questa traccia era troppo stuzzicante e lasciarla passare senza scriverci su mi pareva un delitto. Ti ringrazio per tutti gli appunti, molto utili, specialmente per quanto riguarda lo spagnolo (mi sono affidato a google, a dire il vero). Giusto l'appunto sul volto indiano: in realtà volevo scrivere indio, rileggendo mi sono accorto dell'errore ma poi ho dimenticato di correggerlo. Appena ho un attimo rispondo alle singole quote.
Ci vediamo presto dal tuo Fuori concorso. Intanto grazie!  :sss:[/font]
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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Ciao @paolasenzalai Grazie del passaggio.
paolasenzalai ha scritto: ma solo perché ho guardato quella foto così a lungo che mi sono affezionata a Helena e mi è dispiaciuto vederle fare una così brutta fine
Eh, lo so. Il problema è che senza poterla vedere bene in volto, l'impressione che mi ha dato non è stata del tutto positiva. Ecco il perché del finale. E il fatto che possa non piacere non è importante, piuttosto spero di avere creato un forte disagio, una brutta sensazione che è quella che immagino si possa provare con le manette ai polsi in una zona di confine e di notte, per giunta.
Ecco, se ho suscitato "fastidio" in quel senso, ho fatto centro. 
 
A presto!  :sss:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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@Irene  che bella consuetudine trovarti in  officina almeno nei panni di commentatrice (vuoi vedere che, dajje e ridajje, ti predisporrai mentalmente per il passo successivo? Magari...)
Mi fa piacere che ti sia piaciuto, anche se
Irene ha scritto: L'unico taglio che farei è questo sotto, per il resto non c'è nulla di troppo, secondo me.
ora mi toccherà revisionare il racconto per via della tua estrema severità  :sù:

:trollface:
Grazie ancora del passaggio, graditissimo.
Mo scriverei solo più per farmi commentare da te.  :sss:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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paolasenzalai ha scritto: Lo farò anch'io prima o poi 
Avevo scordato questo passaggio (il più interessante, tra l'altro).
Speriamo che tu faccia presto. Sono curiosissimo di vedere cosa ti gira per la testa.
Mi raccomando, però, non siamo nella sezione over 18, che qui farsi prendere la mano è un attimo  :walzer:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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Buonasera @Luca C.
a noi due:
trovo che il tuo racconto sia molto cinematografico. Molto visivo. Ti leggo e mi ricordo delle strade americane.
Come spesso ho avuto modo di dirti, trovo che tu abbia una grande capacità di infilare scene e frasi all'intorno del racconto di una bellezza unica. Penso tu sia molto molto bravo e anche questa volta non ti sei smentito.
Ti faccio degli esempi?
Luca C. ha scritto: ma sembra pronta a schizzare via da un momento all'altro.
qui ad esempio: descrivi una scena, una fotografia immobile e lo stesso riesci a trasmettere movimento. Bello!
Luca C. ha scritto: Ma te lo vuoi dare un giro di nastro attorno a quella bocca d
O qui: io avrei scritto semplicemente: "Taci". Vuoi mettere quanto sia più bello leggere un giro di nastro...
Luca C. ha scritto: pick up giallo canarino si mette sulla strada; storto come uno scarabeo calpestato, sembra tenuto insieme unicamente dal cigolare della carrozzeria.
Bellissimo!... Uno scarabeo calpestato rende molto bene l'idea del pick up sgangherato.
Luca C. ha scritto: alla fine di una settimana a trazione lisergica, ha solo quello.
Jim sarebbe orgoglioso di te
Luca C. ha scritto: po invece sta con le zampe anteriori sulle sponde del cassone; sembra il pilota di un motoscafo che si gode il mare.
Divertente!
E potrei continuare...
Tu dissemini queste chicche lì in mezzo come fosse niente e intanto ci porti in giro per il Texas e ci fai anche impolverare. Credo sia questo il tuo dono: far sembrare facile una cosa che facile non è. Scrivere.
Luca C. ha scritto: L'appetito vien mangiando e la sete se ne va bevendo, diceva un mio amico italiano. 
Molto saggio l'amico tuo.

Insomma, il tuo racconto mi piace tanto, è scritto con cura, si percepiscono il viaggio, l'agitazione, la paura, la delusione, il fastidio, lo sfinimento, fin anche l'odore dell'armadillo allo spiedo.
Mi spiace per Helena, ma almeno...
Luca C. ha scritto: copre le risate degli agenti e i singhiozzi di Helena ed Esteban, che ora si tengono per mano.
ha una mano nella sua.
Ben fatto, Luca.
Grazie per aver scritto questo racconto.  :bacio:

Ah, due cose volevo segnalarti, ma magari sono io che non ho capito eh, anzi, sicuramente è così:
A:
Luca C. ha scritto: Procede a piedi nudi sull'asfalto rovente, ma sembra non patire nulla, e dopo circa due miglia vede materializzarsi in lontananza una nuvola di polvere.
ma può questa signorina qui camminare per circa due miglia a piedi scalzi sull'asfalto rovente? 3 km e 2 scalza? Neanche fosse Abebe Bikila  :D

e l'altra: cosa ci fa con un vibratore per la madre nella borsa? Ovvio che ognuno nella borsa ci tiene quello che vuole, ma questa cosa io non l'ho capita tanto. Interessante eh, non dico di no e anche se non l'ho capita mi è piaciuta lo stesso, ma il bello di conoscere l'autore è che gli si possono chiedere spiegazioni ;-), no? per cui, com'è che va intesa?  :libro:
Luca C. ha scritto: Sono curiosissimo di vedere cosa ti gira per la testa.
Mi raccomando, però, non siamo nella sezione over 18, che qui farsi prendere la mano è un attimo  :walzer:
:asd: ha parlato lui, quello che nelle borse al posto delle chiavi...  :asd:
Ciao Luca, ci vediamo nel prossimo racconto e grazie ancora.  :rosa:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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@ivalibri ciao. Ritorno un attimo sul tuo commento.
ivalibri ha scritto: Ingannata forse dal fatto che lei sia stupita più che dalle 4 braccia dall'auto vecchia...
Eh, ma è sotto LSD. In quelle condizioni la realtà viene sia distorta che dilatata, dunque ci sono anche momenti di consapevolezza.
ivalibri ha scritto: Dapprima ho pensato a un serpente. 
Perché un doppio grido?
Uno è di lei e l'altro dell'armadillo.
ivalibri ha scritto: Ti dirò, le frasi in spagnolo che usi sono corrette ma mi suonano poco naturali. Alternerei a madre de dios, qualche altra espressione. Anche armadillo è corretto, io ho sempre usato tatú, ma è spagnolo più meridionale (in Messico non saprei quale termine sia più comune). Quello che mi suona più strano è la scelta del nome Jacopo!
Poi se vogliamo esagerare con la pignoleria, se usi l'esclamazione in spagnolo io metterei anche il segno all'inizio della frase ¡Madre de Dios! (Dios maiuscolo)
Grazie. Sì, lo immaginavo che potesse apparire tutto un po' artificioso, mi sono affidato alle traduzioni di google...  :facepalm:
Ma ho voluto provarci per dare un tocco di colore in mezzo alla polvere. Oh, siamo in officina, siamo qua per provare e prendere poi i suggerimenti quando qualcosa non è andato per il verso giusto (come in questo caso).
ivalibri ha scritto: Qui ci ho messo un po' a figurarmi la scena. La carta a forma fallica è un biglietto per la mamma? Non è tanto chiaro...
Sarebbe la carta che conteneva il souvenir (il sex toy)
ivalibri ha scritto: Confermo! L'armadillo si mangia in America latina e dicono anche che sia buono! Io non l'ho mai assaggiato, però. 
In giro per il mondo si mangia di tutto. Io per ora mi sono limitato ai grilli e alle larve fritte: buoni! :D

A presto e grazie ancora  :sss:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [MI162 Fuori concorso] Jacopo

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@paolasenzalai ostregheta  :trollface: che bel commento...
paolasenzalai ha scritto: Come spesso ho avuto modo di dirti, trovo che tu abbia una grande capacità di infilare scene e frasi all'intorno del racconto di una bellezza unica. Penso tu sia molto molto bravo e anche questa volta non ti sei smentito.
Ti voglio credere. Io credo in te come essere unico e supremo :D 
paolasenzalai ha scritto: qui ad esempio: descrivi una scena, una fotografia immobile e lo stesso riesci a trasmettere movimento. Bello!

O qui: io avrei scritto semplicemente: "Taci". Vuoi mettere quanto sia più bello leggere un giro di nastro...

Bellissimo!... Uno scarabeo calpestato rende molto bene l'idea del pick up sgangherato.

Jim sarebbe orgoglioso di te

Divertente!
E potrei continuare...
Tu dissemini queste chicche lì in mezzo come fosse niente e intanto ci porti in giro per il Texas e ci fai anche impolverare. Credo sia questo il tuo dono: far sembrare facile una cosa che facile non è. Scrivere
Grazie  <3 Mi fa davvero piacere avere stimolato l'immaginazione in modo così positivo. Moltissimo.
Alla fine poi si scrive anche per produrre immagini, e a me questa è una cosa che piace. Forse è per questo motivo che alle volte risulto "cinematografico", e in questo caso non ce l'avrei fatta a comportarmi altrimenti: la foto è troppo fica, e ha un che di tarantiniano e irresistibile (a livello di ispirazione).
Ah, ho voluto rendere l'armadillo simpatico, più di quanto già non lo sia, in funzione del finale, perché  fosse più amaro. 
paolasenzalai ha scritto: Molto saggio l'amico tuo.
No no, io non sono lo sbirro del racconto: l'amico è il suo... :asd: Acab  :approvo:
paolasenzalai ha scritto: ha una mano nella sua.
Mi fa piacere che tu abbia colto questo dettaglio, che poi dettaglio non è 
paolasenzalai ha scritto: può questa signorina qui camminare per circa due miglia a piedi scalzi sull'asfalto rovente? 3 km e 2 scalza? Neanche fosse Abebe Bikila  :D
Hai già avuto esperienze lisergiche? No? Male. Malissimo  :sù: in quelle condizioni potresti farti anche cinquanta chilometri.  :asd:
paolasenzalai ha scritto: l'altra: cosa ci fa con un vibratore per la madre nella borsa? Ovvio che ognuno nella borsa ci tiene quello che vuole, ma questa cosa io non l'ho capita tanto. Interessante eh, non dico di no e anche se non l'ho capita mi è piaciuta lo stesso, ma il bello di conoscere l'autore è che gli si possono chiedere spiegazioni ;-), no? per cui, com'è che va intesa?  :libro:
Curiosona ... :hug: :hug:
In realtà non c'è un motivo vero. Diciamo che la questione della borsa è passata in secondo piano a favore dell'armadillo. Non c'ho quasi più pensato. 
Nelle mie intenzioni iniziali (poi smarrite) volevo creare curiosità intorno alla borsa, facendo credere che contenesse chissà che, tranne poi svelare nel finale il contenuto a sorpresa. Insomma, avrebbe dovuto essere una sorpresa, ma mi sono perso.
paolasenzalai ha scritto: ha parlato lui, quello che nelle borse al posto delle chiavi...  :asd:
In effetti :asd:
paolasenzalai ha scritto: Ciao Luca, ci vediamo nel prossimo racconto e grazie ancora.  :rosa:
Ehi ehi! Grazie a te.  <3
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.
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