[CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Sono solo soletto.  Il mio commento: viewtopic.php?p=27097#p27097
Traccia n. 2

Il borbottio della cuccuma giunse a puntino.
Peder Olsen aveva appena terminato di deporre le fettine di cetriolo tagliate alla julienne sulle uova sode; il salmone che ricopriva il pane di segale imburrato emanava un profumo intenso, proprio come piaceva a lui: sì, era uno smørrebrød1 perfetto, ottimo per iniziare una giornata che si preannunciava impegnativa.
Afferrò la tazza di ceramica e si diresse verso i fornelli, versò il liquido nero e fumante, aggiunse un po' di latte dal bricco al centro della tavola e si sedette per gustare la colazione preferita. Opportunamente silenziata, la tv rimandava immagini di tavole natalizie imbandite: mancava una settimana a Natale e i programmi che esaltavano i piatti della tradizione norvegese già si sprecavano. Peder grugnì, addentando l'ultimo pezzo di pane; con le dita grassocce ancora sporche di maionese, prese il sigaro che la sera prima aveva fumato soltanto a metà e lo accese. Bastarono un paio di boccate perché si formasse una densa nuvoletta grigiastra che rimase a gravitare in sospensione sopra la tavola. Peder trangugiò l'ultima sorsata di caffè e si alzò per andare a socchiudere la finestra.
La neve caduta un paio di sere prima aveva resistito ai deboli raggi solari del pomeriggio precedente: ne rimanevano ancora due dita ad ammantare i pochi metri quadrati del giardinetto. In quel biancore assoluto risaltava la cassetta postale rossa fiammante con tanto di renna posticcia appiccicata sulla cupolina, un anacronistico lascito del professore in pensione che gli aveva affittato la villetta.
Dalla feritoia spuntava un foglietto giallo che sbatacchiava qua e là, sospinto dalla brezza gelida.
Sarà la solita pubblicità del cazzo, si disse Peder.
Alla fine si decise; afferrò il pastrano dall'attaccapanni, se lo gettò sulle spalle e uscì a vedere di cosa si trattasse. La neve gelata scricchiolò sotto i piedi mentre percorreva i pochi metri che lo separavano dalla cassetta.
Era un foglio di quaderno, ricoperto da una calligrafia infantile e pieno di cancellature. Mentre rientrava iniziò a leggere saltando da una riga all'altra e la primitiva smorfia di stupore si trasformò in un sorriso.

Caro Santa Klaus,
che lo so che sei tu e sono una bambina fortunata a vivere vicino a te. Ma forse non mi conosci anche se tu sicuramente conosci tutti i bambini...
Io mi impegno sempre a fare la brava...
Ci sono tante cose che vorrei... sono sicura che tu conosci tantissimi regali...
Allora vorrei una sorpresissimissima...
Peder richiuse la porta di casa e si lasciò cadere sulla poltrona. Il sorriso cedette il posto a un riso sguaiato. Tenendosi il pancione, rideva a crepapelle e non riuscì a trattenere le lacrime. Poi accadde che il cetriolo e l'aneto dello smørrebrød si unirono a formare una miscela esplosiva e un rutto potente surclassò la risata di pochi istanti prima.
Oh, sì: avrai la tua sorpresissimissima, cara bimba. Ci puoi giurare! pensò alzandosi in piedi.
Si diresse verso l'armadio e lo aprì. Sfilò dalla gruccia la palandrana rossa che gli fasciava un po' sui fianchi e prese da un cassetto la barba bianca e il berretto rosso bordato di pelliccia; indossò il tutto e quindi si rimirò allo specchio. Due noci per gonfiare le gote e Santa Klaus era pronto per un'escursione.
Uscì di casa fischiettando una stonatissima Jingle bells.

Le ultime note del Concerto di Natale si affievolirono. Emil Nordberg depose nel piatto le costolette di agnello fumanti, avanzate dal pinnekjøtt2 della cena della vigilia; sua sorella Agnethe le aveva strappate dalle mani dei figli appena in tempo, prima che prendessero il volo; con quelle, e il pudding di riso che lo attendeva in frigorifero, il pranzo della festa era assicurato. Versò un goccio di acquavite nel bicchiere decorato da renne col pompon, regalo della nipotina, e si sedette.
Non fece in tempo a prendere in mano la forchetta: il campanello di casa squillò due volte di fila.
«E che cavolo...»
Anche il povero Emil ha diritto a qualche giorno di riposo.
L'avvocato Ivar Sandvig, bontà sua, avrebbe trascorso le feste in famiglia e a lui non sarebbe toccato seguirlo nei locali più malfamati di Bergen, per poi fare rapporto alla moglie che voleva rovinarlo nella causa di divorzio; dunque, chi poteva venire a rompere le scatole proprio il giorno di Natale? Sbuffando si alzò e andò a origliare allo spioncino.
Dapprima non vide nessuno; pensando a uno scherzo stupido stava già per rimettersi a tavola, quando una manina gli si parò sulla sinistra del campo visivo e il campanello trillò altre due volte. Si alzò in punta di piedi e sbirciò in giù.
Dora, la figlia dei vicini: una coppia di musicisti rock sempre in giro per il mondo. Doveva avere eluso la sorveglianza della governante per l'ennesima volta. Graziosissima, per carità, ma petulante come pochi; anche se avesse finto di non essere in casa quella avrebbe continuato imperterrita.
A conferma della sua supposizione udì un'altra scampanellata.
E va be'...
Si rassegnò ad aprire e subito una matassa di capelli biondo oro gli sfilò sotto il mento.
«Sei tu quello che manda in prigione i cattivi, vero?» chiese la bimba, agitatissima.
Dieci anni fa, magari.
«Devi venire subito» disse la piccola prendendolo per il polsino della giacca, senza dargli il tempo di rispondere.
«Cosa succede? Ti hanno forse rubato una bambola?»
La bimba lo fissò con un'espressione dubbiosa, forse chiedendosi se avesse sbagliato a rivolgersi a lui.
«Hanno rapito Santa Klaus!» esclamò poi, strattonandolo ancora più forte.
Ecco, mi mancava.
«Ah, sì? Ma è un crimine orrendo!» esclamò, gettando un'occhiata desolata alle costolette che si stavano raffreddando. «E tu come lo hai saputo?»
«Che non ti sei accorto che vive proprio di fianco a casa mia? Lo vedo sempre dalla finestra quando si mette il costume!»
Emil la osservò, stralunato. Gli ci volle un minuto buono per capire: la bimba doveva alludere a quel tipo anzianotto, più largo che alto, che da un paio di mesi aveva preso in affitto la villetta del professor Stromberg, quando il vecchio aveva scelto di trasferirsi in una casa di riposo. La proprietaria del minimarket all'angolo gli aveva detto che l'uomo passava il mese di dicembre a fare il figurante come Santa Klaus nel centro commerciale a Bryggen. «Con quella corporatura è proprio il tipo adatto» si ricordò di averle risposto distrattamente.
«Sì, certo che lo so» disse cercando di darsi un contegno. «Ma perché dici che l'hanno rapito?»
«Perché ieri sera dopo cena l'ho visto tornare con un altro Santa Klaus, che però non era mica quello vero, lui era alto e magro. Mi sa che era uno che lo doveva aiutare perché avevano ancora una sporta grande, piena di regali.»
Di sicuro un altro figurante, si disse Emil. «Sì, e allora?»
«E allora stamattina quando mi sono alzata non c'era la mia sorpresissimissima nel caminetto! Neanche un pacchetto piccolo, capito? Io gli avevo messo la letterina nella cassetta già da diversi giorni, non può essersi scordato di me! C'erano solo i regali del papà e della mamma, che quelli me li ha dati la tata. Una bambola e una costruzione del Lego, le solite cose uffa! Io voglio la mia sorpresissimissima
Che accidenti poteva fare adesso, senza togliere alla piccola l'illusione più bella dell'infanzia?
«Sai, ho sentito dire che quest'anno c'erano tanti bimbi a cui portare i regali» provò a dire, «di sicuro Santa Klaus era troppo stanco e si è addormentato. Vedrai che la tua sorpresa arriverà domattina.»
«No, no, no! Santa Klaus non si addormenta, qualcuno lo ha rapito! È stato di sicuro quello brutto e cattivo vestito come lui!» gridò la bambina e scoppiò in un pianto dirotto, iniziando a tempestarlo di pugni sul petto.
Emil gettò uno sguardo preoccupato a destra e a sinistra; ci mancava solo che qualche passante chiamasse la polizia accusandolo di maltrattare una bambina.
«Calmati, non fare così! Dov'è la signorina Birgit?»
«Sta dormendo la messa in tv» rispose la piccola, tirando su col naso.
Povera Dora, con due genitori sbiellati per il rock e una vecchia governante prossima all'ottantina, che ormai avrebbe bisogno di assistenza lei stessa. Fortuna che questo è un posto tranquillo, dove non accade mai nulla.
«Senti, non piangere. Adesso andiamo a vedere cosa è successo a Santa Klaus» disse.
Scalciò le ciabatte, infilò le scarpe che teneva accanto alla porta e si avviò, mano nella mano con la bimba, senza nemmeno infilare il giaccone. Tanto sono appena ottanta metri.
Dora era impaziente e si sarebbe messa a correre se lui non l'avesse tenuta. Il cancello era accostato; passarono davanti alla cassetta postale: un modello di almeno trent'anni prima, con delle curiose renne applicate sulla sommità. Sulla facciata non c'erano finestre, soltanto la porta d'ingresso sormontata da un terrazzino al primo piano. La tintura dei muri era screpolata e il piccolo giardino pareva abbandonato a se stesso.
Emil suonò. Due, tre volte, senza ottenere risposta.
«Vedi? Te l'avevo detto che stava riposando.»
Ma la bambina non intendeva ragioni e riprese a frignare.
Se Dora lo vedeva dalla sua stanza dovevano esserci delle finestre lungo la fiancata. Emil girò sul lato della villetta; stretto tra una fila di alberi spogli e la costruzione, c'era un camminamento ricoperto di neve ormai sciolta, una poltiglia grigiastra dove le scarpe affondavano. La bimba gli stava dietro e lo tirò per la giacca: con un ditino puntato verso l'alto gli indicò un bovindo al primo piano della casa accanto.
«È la tua cameretta, quella?»
La piccola gli sorrise e fece segno di sì.
Emil passò in rassegna le finestre sul fianco della casa di Santa Klaus; ce n'erano tre. La prima era oscurata da un pesante tendaggio, quindi avanzò; le tende della seconda erano tirate a metà. Si appiattì contro il vetro e sbirciò all'interno. La luce era scarsa; intravide un salotto con un mobilio di foggia antiquata, un televisore altrettanto datato e un ficus dall'aspetto malaticcio. Schermando il riflesso con la mano riuscì a distinguere un tavolo rotondo e un carrello porta liquori; niente di anormale, insomma.
Be', non del tutto: i piedi che spuntavano dietro al divano normali non lo erano proprio. Riconobbe degli scarponcini bordati di pelliccia: Santa Klaus doveva avere esagerato con la vodka.
La bimba gli tirò ancora la giacca. «Allora, lo vedi?» gli chiese.
«Sembra che non ci sia nessuno» mentì lui mentre si spostava verso la terza finestra, da dove la visuale doveva essere migliore.
Il problema non era l'alcol, ma la ferita alla tempia sinistra da cui era uscito un rivolo di sangue ormai secco.
Merda! E adesso?
«Allora? Allora?» strillò la bimba.
Si voltò. Dora lo fissava con il visino all'insù e gli occhi sgranati. Emil sentì dei rivoli di sudore freddo corrergli lungo la schiena.
«Allora avevi ragione, lo hanno rapito. Adesso andrò a liberarlo, ma tu devi correre subito a casa, mi hai capito?»
«Domani potrò avere la mia sorpresissimissima?» chiese lei, con lo sguardo che le brillava.
«Certo, ma solo se farai la brava. Corri a casa, sveglia la signorina Birgit e chiudetevi in casa.»
Fuori di sé dalla gioia la bimba fece segno di sì. Emil le fece ripetere tutto ciò che doveva fare e solo allora le disse: «Va', adesso!».
La seguì con gli occhi mentre correva via: erano pochi metri soltanto e poi il sangue era secco. Chi aveva ridotto Santa Klaus in quel modo doveva essersene andato da un pezzo.
Quando sentì il portone della villetta accanto sbattere iniziò a rilassarsi. Si appoggiò alla parete della casa, estrasse il cellulare e compose il 112.
Spiegò all'operatore che c'era una probabile vittima di aggressione e quello gli disse di rimanere in linea. Ci fu un attimo di silenzio.
«Commissario Dahlstrøm» disse una voce cavernosa.
«Agnar? Che ci fai in servizio la mattina di Natale?»
«Emil?» rispose quello che era stato il suo allievo prediletto alla criminale. «Sei davvero tu?»
«Certo che sono io! Non pensavo di trovarti al lavoro in una giornata come questa.»
«Lascia perdere... Tu, piuttosto: il piantone mi ha riferito di un'aggressione... Sei ferito?»
Emil iniziò a raccontare, ma già dopo poche parole l'altro lo interruppe.
«Il tuo Santa Klaus è per caso un tipo tracagnotto, sulla sessantina e con un gran pancione?»
«L'ho incrociato un paio di volte in tutto, ma mi sembra che tu l'abbia descritto alla perfezione.»
Emil lo udì inviare sul posto un'ambulanza e una pattuglia, quindi allertare una squadra della Scientifica,
«Tutto questo casino per me?»
«Di' un po': hai smesso di guardare la tv da quando sei andato in pensione e ti sei messo sulle tracce di mariti cornificatori?»
«Oggi ho seguito il Concerto di Natale, ma se ti riferisci a ieri sera avevo ospiti mia sorella, il marito e i tre figli: facevano già abbastanza confusione loro, non mi sembrava il caso di accendere il televisore. Mi sono perso forse l'ennesima trasmissione de “La storia infinita”?»
«Ti sei perso la notizia dell'assalto al centro commerciale di Bryggen: due malviventi travestiti da Santa Klaus hanno razziato tutto l'incasso della vigilia e sono fuggiti sparando a una guardia giurata. Credo proprio fossero i due che ha visto la bambina; dentro il sacco non c'erano i regali di Natale... Poi immagino che quello magro abbia deciso di liberarsi di un complice troppo ingombrante, in tutti i sensi!» disse Agnar, accompagnando le ultime parole con una risatina.
Emil sussurrò una frase di congedo e spense il cellulare, proprio mentre udiva in lontananza la prima sirena avvicinarsi.
Non ci trovava proprio nulla da ridere, lui. Era un gran brutto Natale: c'era chi aveva perso la vita e chi aveva perso il denaro.
E una bambina avrebbe perso presto l'innocenza.
Note:
1È un lungo panino “aperto”, tipico di tutta la Scandinavia. La base è il pane di segale imburrato, che si può ricoprire con pesce (salmone, aringhe, anguille), carne (paté di fegato, arrosto di manzo o di prosciutto), verdure e spezie varie (insalata, cipolla, erba cipollina, aneto, pomodoro), uova sode, formaggio, avocado...
2 Pinnekjøtt (letteralmente “carne su rami”) sono costolette di montone salate ed essiccate, chiamate così per il metodo tradizionale con cui viene preparato il piatto, cotto sopra rametti di betulla. È accompagnato di solito da patate e purè di tuberi.
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Non capisco per quale motivo il programma di scrittura cancelli gli spazi vuoti: li avevo lasciati per dividere le due scene e per staccare le note finali, ma quando do l'invio lui me li cancella... :grat:  
Ho risolto con degli asterischi, che non mi sono mai piaciuti, ma di necessità virtù   :( .
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Sira ha scritto: mer dic 29, 2021 5:34 pm @Marcello 
Gli asterischi li ho tolti. Gli spazi vuoti puoi crearli scrivendo nello spazio che ti appare dopo aver cliccato sul secondo simbolo in alto a sinistra. In seguito, puoi tornare alla posizione originaria.  
:aka:   Era un po' che non scrivevo, ma qui ci vuole un vademecum... 
Grazie carissima, ovviamente quando mai mi capiterà di postare un altro racconto mi sarò dimenticato tutto  :sob:
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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@Marcello   :)

Che onore averti qui con noi al Contest di Natale! Il tuo primo contest  su CdM!  (y)

:saltello: Idea!  Se dal 2022 tra voi dello Staff vi accordaste che almeno uno di voi, a turno, partecipi al Mezzogiorno d'Inchiostro bisettimanale (lo specifico per chi ci legge e non sapesse) sai che richiamo sarebbe per l'altra utenza, non trovi, Marcello?  :si: Insomma, andrebbe bene anche ogni tanto che, chi può, posti.  :sss:

Venendo al tuo racconto, ho seguito con interesse e curiosità l'evolversi della vicenda. Ben articolata, col dolce sottofondo dell'attesa sorpresa della bimba, di cui lei ha trovato la causa della mancata consegna, l'ho trovata ben costruita (e ci manca che non lo fosse!)   ;)

Solo il finale mi ha lasciato un po' delusa, perché hai rinunciato a costruire una storia nella storia a uso della bambina, per attutire il colpo.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Ciao @Marcello , credo sia la prima volta che commento un tuo racconto, che bello averti con noi. La tua storia è molto carina, l'ho letta con vero piacere. la descrizione del pasto è una chicca meravigliosa, perfino il rutto è descritto benissimo.
Voglio farti notare due cose che io cambierei.
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmLa neve caduta un paio di sere prima aveva resistito ai deboli raggi solari del pomeriggio precedente: ne rimanevano ancora due dita ad ammantare i pochi metri quadrati del giardinetto.
Dopo Emil gira intorno alla casa di Babbo Natale e
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pm, c'era un camminamento ricoperto di neve ormai sciolta, una poltiglia grigiastra dove le scarpe affondavano.
Toglierei questa frase, direi che il camminamento è scivoloso perchè l'ombra della casa ha mantenuto la neve ghiacciata  in quel punto.

L'altra è questa
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmIn quel biancore assoluto risaltava la cassetta postale rossa fiammante con tanto di renna posticcia appiccicata sulla cupolina,
Una descrizione molto bella ma, non avrei rinforzato l'immagine dopo, in questo punto.
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmpassarono davanti alla cassetta postale: un modello di almeno trent'anni prima, con delle curiose renne applicate sulla sommità.
Ecco, solo questo.
Non posso che farti i miei complimenti per i tuoi progetti e tanti auguri per il nuovo anno.

P.S. Spero di rileggerti presto qui al CDM

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Alba359 ha scritto: gio dic 30, 2021 9:22 pmToglierei questa frase, direi che il camminamento è scivoloso perchè l'ombra della casa ha mantenuto la neve ghiacciata  in quel punto.
Buona idea!
Alba359 ha scritto: gio dic 30, 2021 9:22 pmUna descrizione molto bella ma, non avrei rinforzato l'immagine dopo, in questo punto.
Capisco, però qui la scena è cambiata: la prima descrizione è di Peder, la seconda è di Emil, che nota la cassetta in cui la bimba gli ha raccontato di aver inserito la letterina. Mi è sembrato naturale che lui vi faccia attenzione mettendo piede per la prima volta in casa di Santa Klaus, tanto più che la renna la rende caratteristica e piuttosto bizzarra. Comunque sì, non è certo un dettaglio fondamentale e si può anche togliere, volendo.
Alba359 ha scritto: gio dic 30, 2021 9:22 pmNon posso che farti i miei complimenti per i tuoi progetti e tanti auguri per il nuovo anno.
Grazie di cuore, auguri anche a te e a tutti voi
Alba359 ha scritto: gio dic 30, 2021 9:22 pmSpero di rileggerti presto qui al CDM
Eh, speriamo...
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Poeta Zaza ha scritto: mer dic 29, 2021 9:23 pmhai rinunciato a costruire una storia nella storia a uso della bambina, per attutire il colpo
Ma sai, immagino che sarà difficile inventarsi qualcosa; di un fatto del genere si parlerà ovunque: radio, tv, giornali, botteganti... Sarà fatica impedire che la bimba ne venga a conoscenza. E poi mi piaceva quell'immagine di perdita collettiva, mi sembra più forte come chiusa del racconto.
Grazie infinite per i complimenti  :rosa: 
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Ciao @Marcello, era da un po’ che non ti si vedeva partecipare, un piacere risentirti.
Sono sempre imbarazzato nel commentare qualcosa a te, ma cerco di provarci.
Il tuo racconto mi ha ricordato alla lontana le atmosfere di neve di un film con Jack Nicholson, La promessa, dove interpretava un poliziotto in pensione che continuava in una sua indagine personale. Me lo ha ricordato per via della neve presente nel film.
Il tuo racconto lo trovo scritto bene… mi sono stupito che non lo hai ambientato in Olanda ma in Norvegia, bellissimi luoghi dove ultimamente mi sarebbe piaciuto andare a viverci davvero…
Peder Olsen è un personaggio che nella sua davvero ottima descrizione, sia fisica che delle sue abitudini, non suscita eccessiva simpatia, nonostante la sua fisionomia bonacciona e rassicurante, ma nemmeno tanta antipatia a dire il vero; come tutti i cattivi che fanno una brutta fine quando si arriva a quel punto suscitano comunque un’umana pietà.
Commovente anche la bambina, Dora, che si fida della sua figura tanto da scambiarlo veramente per Santa Klaus, e qui si poteva creare un ulteriore storia, meno male che poi non si sono incontrati per davvero.
Il personaggio che mi ispira più simpatia, oltre l’ingenua e petulante bimba, è Emil Nordberg, che trovo molto confacente anche al mio modo di pensare. Nonostante sia in pensione dalla polizia ha conservato il modo di ragionare analitico, attento anche ai particolari più insignificanti; memorabili le descrizioni del tragitto da casa sua alla casa di Peder, tutte le cose che vede e che sfuggirebbero a una persona qualunque.
Commovente la sua delicatezza, la sua attenzione a non far trapelare quello che vede dalla finestra alla bambina per non turbarla, per non rovinarle un sogno della sua infanzia che comunque sa che verrà infranto.
Mi è piaciuto anche il fatto che Emil abbia ancora amici nella polizia, pur dopo dieci anni che manca, che si ricordano di lui e lo apprezzano ancora, come il commissario Agnar. Questo Agnar mi casca un po’ quando fa una risatina  nel descrivere come il complice di Peder lo abbia fatto fuori al termine del colpo come “ingombrante”, in tutti i sensi della parola, anche per la sua stazza. Certamente Agnar ne ha viste di tutte nella sua carriera e  questo comportamento apparentemente superficiale è nella noma, serve per sdrammatizzare, altrimenti ci sarebbe da piangere tutti i giorni.
Esistono persone come Peder, come  Agnar, come Emil e come la piccola Dora.
Emil mi piace perché lui, al contrario di Agnar, non ci trova nulla da ridere per la morte di un ladro dal fisico corpulento e si preoccupa sempre di salvaguardare quanto più a lungo possibile l’innocenza di Dora. Meno male che risultano esserci anche uomini come Emil.
Perdona il mio commento che non è utile, in realtà proverò a postare qualcosa fra poco, non trovo certo correzioni o refusi da segnalare.
Al limite io non avrei scritto qualche parola "grossa",  diciamo così, ma ci stanno, ci stanno. 
Ho letto il tuo racconto diverse volte, non perché trovassi difficoltà alcuna nel visualizzare e contestualizzare,  l'ho letto a meraviglia la prima volta, altamente scorrevole e comprensibile, eventi, descrizioni e personaggi in armonia, ma come faccio sempre con i buoni libri seppure alla fine li conosca quasi a menadito, amo sempre immergermi di nuovo per soffermarmi e vedere ulteriori particolari.
Ciao e buon anno.
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Alberto Tosciri ha scritto: ven dic 31, 2021 9:10 pm
Perdona il mio commento che non è utile
Ah no, al contrario: è utilissimo. Sapere che i personaggi del racconto sono stati recepiti proprio come tu li hai pensati è una conferma importante e per nulla scontata.
Ti ringrazio infinitamente, un caro augurio di buon anno anche da parte mia.
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmPeder Olsen aveva appena terminato di deporre le fettine di cetriolo tagliate alla julienne sulle uova sode
Lo so, sono pignola, ma se sono alla julienne non sono fettine quanto bastoncini...
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmche gli fasciava un po' sui fianchi
direi "gli stringeva un po'", rende di più l'idea, secondo me
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmnel bicchiere decorato da renne col pompon
di nuovo pignola :P , ma non mi è chiaro dove le renne abbiano il pompon
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmL'avvocato Ivar Sandvig, bontà sua, avrebbe trascorso le feste in famiglia e a lui non sarebbe toccato seguirlo nei locali più malfamati di Bergen, per poi fare rapporto alla moglie che voleva rovinarlo nella causa di divorzio
questa frase è un po' ambigua. L'ho riletta tre volte per capire che è lui che segue l'avvocato per poi fare rapporto alla moglie, come investigatore privato. Forse è il fatto che il marito fedifrago sia avvocato che confonde un po' le acque, o forse la frase è un po' troppo "ristretta"
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmandò a origliare allo spioncino
dallo spioncino mi aspetterei più "sbirciare" che origliare...
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmSta dormendo la messa in tv
È vero che è una bambina, ma "dormire la messa" mi suona comunque strano. Piuttosto "Sta dormendo, davanti alla messa in tv" o simili

Vabbè, ti ho fatto un po' di pulci, ma il racconto è molto carino e mi è piaciuto. Oddio, a essere sincera avrei preferito un finale più allegro, in tono con colazioni norvegesi, finti babbi natale panciuti e bambine pestifere, ma è stata comunque una piacevole lettura ;)
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Silverwillow ha scritto: dom gen 02, 2022 12:17 amma non mi è chiaro dove le renne abbiano il pompon
ti riferisci ai palchi? Le renne li perdono e li riformano ogni anno...   Secondo l'Alaska Department of Fish and Game, gli esemplari maschi di renna perdono i palchi alla fine della stagione degli amori, ovvero all'inizio dell'inverno, mentre le femmine in primavera.
Silverwillow ha scritto: dom gen 02, 2022 12:17 amÈ vero che è una bambina, ma "dormire la messa" mi suona comunque strano.
Ah, io l'ho messa apposta per cercare di ricreare un linguaggio infantile; nella letterina c'erano errori e neologismi, come la sorpresisissimissima e in più io ho aggiunto che era piena di cancellature: mi sembrava necessario mettere qualche errore o improprietà anche nel parlato.
Silverwillow ha scritto: dom gen 02, 2022 12:17 amOddio, a essere sincera avrei preferito un finale più allegro,
 No, dai: il lieto fine qui mi sembrerebbe davvero stonare...


Grazie, carissima :rosa: 
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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ciao @Marcello ... ogni volta che sento questo nome mi appare la scena della fontana di trevi e l'Anita che chiama il Mastroianni.. Marcello- Marcello- :P

Sei apparso al contest come la settima cavalleggeri, con tanto di tromba a spronare tutti alla carica contro gli indiani feroci.. :D

Era evidente, anzi, scontato, che avresti messo in campo tutta l'arte del saper raccontare; in fondo è il tuo mestiere! se lo si può dire, o meglio, il tuo pane quotidiano! 

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Il borbottio della cuccuma giunse a puntino.
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Piccolo appunto: non sapendo cos'è la cuccuma sono dovuto andare a cercare... uagliò! noi non siamo napoletani... e dicci che era una caffettiera! :asd:
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Peder Olsen aveva appena terminato di deporre le fettine di cetriolo tagliate alla julienne sulle uova sode; il salmone che ricopriva il pane di segale imburrato emanava un profumo intenso, proprio come piaceva a lui: sì, era uno smørrebrød1 perfetto, ottimo per iniziare una giornata che si preannunciava impegnativa.
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Altra nota, ma questa positiva: sfoggi delle grandi frasi, lunghe e ben distese, con riprese e approfondimenti sul discorso iniziale ben definite dal punto e virgola... non è roba per tutti: compreso sottoscritto..
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Afferrò la tazza di ceramica e si diresse verso i fornelli, versò il liquido nero e fumante,
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adesso si capisce che era una mokka col caffè
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 aggiunse un po' di latte dal bricco al centro della tavola e si sedette per gustare la colazione preferita. Opportunamente silenziata, la tv rimandava immagini di tavole natalizie imbandite: mancava una settimana a Natale e i programmi che esaltavano i piatti della tradizione norvegese già si sprecavano.
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anche questa frase è come quella sopra e come del resto quelle che seguono: organizzate bene, lunghe ma senza stancare e farti perdere il filo del discorso.. e ritorno a dire che non è una cosa da poco...
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 Peder grugnì, addentando l'ultimo pezzo di pane; con le dita grassocce ancora sporche di maionese, prese il sigaro che la sera prima aveva fumato soltanto a metà e lo accese. Bastarono un paio di boccate perché si formasse una densa nuvoletta grigiastra che rimase a gravitare in sospensione sopra la tavola. Peder trangugiò l'ultima sorsata di caffè e si alzò per andare a socchiudere la finestra.
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Sì! Sì! impeccabile sequenza di descrizione del personaggio e della atmosfera che lo circonda..
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La neve caduta un paio di sere prima aveva resistito ai deboli raggi solari del pomeriggio precedente: ne rimanevano ancora due dita ad ammantare i pochi metri quadrati del giardinetto.
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bisogna essere troppo cavillosi per non ritenere buona questa frase: certo, è il sole di mezzogiorno che scioglie la neve e il pomeriggio poco può fare, ma comunque, la voce narrante fa capire chiaramente il senso. magari a mezzogiorno era nuvoloso e il sole era uscito al pomeriggio e quindi di cosa parliamo? ;)
Sarà la solita pubblicità del cazzo, si disse Peder.
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sarebbe stato bello che "cazzo" l'avessi scritto in norvegese!! detto così alla nostra maniera volgare un po stona... e magari facendo la traduzione..
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Uscì di casa fischiettando una stonatissima Jingle bells.
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a questo punto Peder esce di scena per lasciare spazio all'altra protagonista: Emil. Piccola nota: il salto temporale non lo si coglie subito. Forse quattro stelline come quelle che piacciono a me potevi metterle, o al massimo descrivere questo salto e cambio di scena.. 
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Le ultime note del Concerto di Natale si affievolirono.
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è questa la frase che crea un certo inciampo. Peder esce di scena cantando e Emil si presenta con un sottofondo di concerto natalizio. I due momenti sonori si intrecciano e creano confusione.
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Anche il povero Emil ha diritto a qualche giorno di riposo.
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anche qui piccola nota, anzi, grande nota: l'uso del corsivo rilegato alle poche battute dei protagonisti. Hai sicuramente calcolato e pure con maestria, il quantitativo di dialogo lasciato a disposizione dalla voce narrante, che si è rivelata come l'unica vera conduttrice del percorso narrativo.
I corsivi vengono quindi messi in risalto senza l'uso di trincerarli dietro a inutili virgolette o altro. Quasi arrivano ad entrare in simbiosi con la stessa voce narrante, che ripeto, è la vera forza trainante del racconto... complimenti..
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L'avvocato Ivar Sandvig, bontà sua, avrebbe trascorso le feste in famiglia e a lui non sarebbe toccato seguirlo nei locali più malfamati di Bergen, 
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entra in scena un altro "protagonista" ma ad usare un termine cinematografico, un attore non protagonista. L'avvocato e la sua figura è il modo per far capire al meglio o proiettare al meglio, la figura di Emil: cause civili, processi, la giustizia contorta, un mestiere stancante...
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per poi fare rapporto alla moglie che voleva rovinarlo nella causa di divorzio; dunque, chi poteva venire a rompere le scatole proprio il giorno di Natale? Sbuffando si alzò e andò a origliare allo spioncino.
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tutto questo per far cambiare registro alla storia che ne segue.. 
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«Sei tu quello che manda in prigione i cattivi, vero?» chiese la bimba, agitatissima.
Dieci anni fa, magari.
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ecco che la storia si fa interessante con la comparsa della bambina portatrice dei desideri e della idea del Natale
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«Hanno rapito Santa Klaus!» esclamò poi, strattonandolo ancora più forte.
Ecco, mi mancava.
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battuta ironica che rende chiara la matrice quasi comica in cui si addentra la storia
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Povera Dora, con due genitori sbiellati per il rock e una vecchia governante prossima all'ottantina, che ormai avrebbe bisogno di assistenza lei stessa. Fortuna che questo è un posto tranquillo, dove non accade mai nulla.
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corsivo/dialogo come sopra: piccola nota: sbiellati forse stona un po! come l'avresti scritto in norvegese fuori di testa? magari facendo la traduzione dopo.. è troppo italico tale aggettivo. Altra nota: bella la frase infelice al limite del grottesco " qui non succede mai nulla" :asd:
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«Emil?» rispose quello che era stato il suo allievo prediletto alla criminale. «Sei davvero tu?»
«Certo che sono io! Non pensavo di trovarti al lavoro in una giornata come questa.»
«Lascia perdere... Tu, piuttosto: il piantone mi ha riferito di un'aggressione... Sei ferito?»
Emil iniziò a raccontare, ma già dopo poche parole l'altro lo interruppe.
«Il tuo Santa Klaus è per caso un tipo tracagnotto, sulla sessantina e con un gran pancione?»
«L'ho incrociato un paio di volte in tutto, ma mi sembra che tu l'abbia descritto alla perfezione.»
Emil lo udì inviare sul posto un'ambulanza e una pattuglia, quindi allertare una squadra della Scientifica,
«Tutto questo casino per me?»
«Di' un po': hai smesso di guardare la tv da quando sei andato in pensione e ti sei messo sulle tracce di mariti cornificatori?»
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qui ti sei lasciato andare al dialogo stretto mettendo in standby la voce narrante. Il dialogo è comunque ben ancorato con l'approccio iniziale, con la predominanza alla narrazione.. sei stato sapiente anche in questo, perché queste scelte sono anche utili a dare respiro e portare a una degna conclusione, dove sono i dialoghi stretti, di solito, a chiudere..
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«Ti sei perso la notizia dell'assalto al centro commerciale di Bryggen: due malviventi travestiti da Santa Klaus hanno razziato tutto l'incasso della vigilia e sono fuggiti sparando a una guardia giurata.
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ecco la conclusione e la risoluzione del rapimento di Santa Klaus. Piccola nota: due Babbo Natale alle prese con una rapina è cinematograficamente parlando stato oggetto di svariati film di stampo natalizio. Il cinema è pieno di falsi Babbo Natale e spesso li trovi dappertutto, anche perché fanno una discreta figura.. la rapina finita male con un finto Babbo Natale stecchito da una parte, e una bambina ingenua che aspetta il suo regalo e si adopera per salvarlo da un'altra parte, è una miscela sapiente con cui hai gestito tutto..  (y) ciao e grazie 
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Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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bestseller2020 ha scritto: dom gen 02, 2022 4:39 pm
Sei apparso al contest come la settima cavalleggeri, con tanto di tromba
:D :D

La neve caduta un paio di sere prima aveva resistito ai deboli raggi solari del pomeriggio precedente: ne rimanevano ancora due dita ad ammantare i pochi metri quadrati del giardinetto.
certo, è il sole di mezzogiorno che scioglie la neve e il pomeriggio poco può fare,
Be', siamo in Norvegia a Natale: anche se Bergen è piuttosto a sud, tieni presente che inizia a far giorno attorno alle dieci del mattino, forse qualche minuto dopo, e il sole tramonta circa alle quattro del pomeriggio; immagino che le ore buone per sciogliere la neve siano da mezzogiorno alle tre. Tecnicamente è pomeriggio.
a questo punto Peder esce di scena per lasciare spazio all'altra protagonista: Emil. Piccola nota: il salto temporale non lo si coglie subito. Forse quattro stelline come quelle che piacciono a me potevi metterle
Ah, questa è bellissima: io le odio, ma per pubblicare il racconto avevo dovuto metterle  (viewtopic.php?p=27104#p27104), poi è intervenuta @Sira a correggere la formattazione, perché io non ci riuscivo. Peccato che tu non abbia letto il racconto nella prima ora, gliele avresti trovate.   Questione di gusti: a me piace molto di più staccare un capoverso, gli asterischi mi sanno tanto da romanzo dell'Ottocento  :bandiera:
ecco la conclusione e la risoluzione del rapimento di Santa Klaus. Piccola nota: due Babbo Natale alle prese con una rapina è cinematograficamente parlando stato oggetto di svariati film di stampo natalizio. Il cinema è pieno di falsi Babbo Natale e spesso li trovi dappertutto, anche perché fanno una discreta figura.. la rapina finita male con un finto Babbo Natale stecchito da una parte, e una bambina ingenua che aspetta il suo regalo e si adopera per salvarlo da un'altra parte, è una miscela sapiente con cui hai gestito tutto..  (y) ciao e grazie 
Confesso: vedo pochissimi film e mai quelli natalizi, ma potevo facilmente prevedere che l'immagine fosse sfruttata. E tuttavia mi pareva l'unica strada percorribile, volendo dare un taglio noir al racconto. Pensa che ho deciso di ambientarlo in Norvegia proprio per quel motivo: qua da noi, almeno dalle mie parti, non è usanza che i centri commerciali siano popolati di figuranti in giacca rossa e barba bianca, mentre nel grande Nord è decisamente più comune.
Grazie infinite per il commento e per i tanti, troppi, complimenti  :rosa: 
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Eccomi di nuovo. Ho trovato il tuo racconto delizioso, la bambina strepitosa e le ricette... beh, quelle non credo le copierò nel quaderno di cucina :-)
Ovviamente non sono in grado di segnalarti niente:
A . perché non ne ho le capacità;
B. perché non c'è proprio nulla da segnalare se non un:
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmandò a origliare allo spioncino.
ma allo spioncino si origlia? Io ci ho sempre messo l'occhio, però... 
Detto questo che faccio? Mi spertico in complimenti infiniti sulla tua capacità di trovare il termine esatto per dire esattamente quella cosa, per portare l'attenzione esattamente dove deve andare, per non lasciare nulla al caso... oppure faccio finta di niente, cancello il racconto che ho postato, spengo il computer e butto via tutto? Eh, Marcello, tu cosa consigli?
Ho letto che ti hanno suggerito di partecipare ai contest: no, no, no e ancora no! Per l'amor di Dio non farlo, io non voglio competere con te, anzi, tu qui non dovresti nemmeno mettere piede.  
Guarda che io mi ricordo ancora un tuo racconto che ho letto una domenica mattina, alcuni anni fa, di un tipo che andava in discoteca... tu modifichi i pensieri alle persone, lo sai?
Beh, io ti ignorerò per il resto della gara, farò finta che tu non esista e... ciao, a non rileggerti. 
E incrocio anche le braccia, tiè.  :tze:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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I tuoi incipit sono già la firma sul racconto.

Se c'è un autore...
in grado di prendere i peggiori ingredienti che, culinariamente, potrei immaginare (cetrioli tagliati alla julienne: non mi piacciono i cetrioli e odio ogni verdura tagliata in quel modo, in grado solo di privare gli ortaggi crudi della loro deliziosa croccantezza), metterli su una cosa banale come un uovo sodo, accompagnare il tutto al pane di segatura segale :asd: e, aggiungendo solo un po' di burro e salmone, presentarmi il piatto in modo da farmi quasi venire la curiosità di assaggiare...
quello sei tu! :D



Va bene, già lo sai che ho un debole per le tue descrizioni degli istanti di vita che costruisci a contorno delle vicende dei tuoi protagonisti. Però mi piace ribadirtelo ogni volta che mi costringi a notare quanto siano importanti certi dettagli, creati e incastonati nel modo giusto.

Anche se, presto, l'ambientazione si fa alquanto sgradevole:
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmPeder grugnì, addentando l'ultimo pezzo di pane; con le dita grassocce ancora sporche di maionese, prese il sigaro che la sera prima aveva fumato soltanto a metà e lo accese. Bastarono un paio di boccate perché si formasse una densa nuvoletta grigiastra che rimase a gravitare in sospensione sopra la tavola. Peder trangugiò l'ultima sorsata di caffè
Ok, mi hai già trascinato in un momento ordinario della vita di quello che, immagnino, dovrà essere il cattivo...
Addirittura, quella nuvoletta, mi appare fin troppo graziosa. L'avrei preferita "nuvola". E le dita: grasse, non simpaticamente grassocce... Anche se devo ammettere che l'atmosfera si è sufficientemente incupita. Senza forzature, senza voler strafare per dare drammaticità.
Dettagli... Mi dico. Essenziali, ma mai scarni. Quelli che ci vogliono, come ci vogliono, insomma. Non uno di più. Non uno di meno. Mai uno che si possa dire sbagliato.

E, quasi allo stesso modo, con la medesima essenziale precisione, mi porti in casa del secondo personaggio. Solitario, incupito dai problemi contingenti, da un lavoro poco gratificante (anche, e soprattutto, in relazione alla professione precedente, che si scoprirà nel seguito)...
Sei uno di quelli che, a leggerli, fanno quasi sembrare che scrivere sia facile.  <_< (Mannaggia).
Mi vengono in mente i contest che abbiamo affrontato in squadra, occasioni in cui ho avuto il privilegio di poter anteporre anche solo una tua veloce revisione alla pubblicazione dei miei racconti. Quante cose inessenziali mi hai convinto a tagliare! Frasi, o anche solo singoli termini, che in prima stesura mi parevano naturalissimi ed inscindibili dalle mie storie.
Devo dirtelo: da tempo, quando scrivo e ho un dubbio su come mettere a punto una frase, su come tagliare, dove ricucire, cosa tenere e cosa, eventualmente buttare, mi chiedo: "Come la scriverebbe Marcello?"
Certo, se sto parlando di spazi quadridimensionali, di effetti quantistici o di propulsioni a energia negativa, fatico un poco a trovare la risposta :P .

Scherzi a parte, spendo anche due parole sulla storia.
Questo mini-giallo ha uno svolgimento piano, senza picchi di tensione, né troppo spazio per il mistero. Lo definirei quasi un mainstream che strizza l'occhio al noir, del quale, data l'obbligata brevità, non può avere tutte le caratteristiche... ideali.
Eppure c'è un delitto, c'è una piccola indagine, c'è l'assassino e ci sono anche gli effetti collaterali a insaporire d'amaro la vicenda. Tutto ben calzante sul tema dato. Cosa chiederti di più, quindi?

L'ho letta con piacere, questa storia realisticamente ineccepibile e ambientata con grande cura (come da standard a cui ci hai abituati!)

A rileggerti!

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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paolasenzalai ha scritto: lun gen 03, 2022 10:31 pmbeh, quelle non credo le copierò nel quaderno di cucina
Oh, che peccato: speravo che mi avresti invitato a una cenetta norvegese...  :)
paolasenzalai ha scritto: lun gen 03, 2022 10:31 pmma allo spioncino si origlia? Io ci ho sempre messo l'occhio, però... 
Vedi? Qui non sono stato preciso... anche se Treccani cita "spiare" tra i possibili sinonimi, "sbirciare" sarebbe stato decisamente migliore.
paolasenzalai ha scritto: lun gen 03, 2022 10:31 pmHo letto che ti hanno suggerito di partecipare ai contest: no, no, no e ancora no! Per l'amor di Dio non farlo,
Sarai accontentata, anche se il motivo non è quello della competizione...  :angelo:
paolasenzalai ha scritto: lun gen 03, 2022 10:31 pmGuarda che io mi ricordo ancora un tuo racconto che ho letto una domenica mattina, alcuni anni fa, di un tipo che andava in discoteca.
:love:
paolasenzalai ha scritto: lun gen 03, 2022 10:31 pmtu modifichi i pensieri alle persone, lo sai?
:aka:  Questo è inquietante...

Grazie di cuore per tutto.
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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queffe ha scritto: lun gen 03, 2022 11:21 pmDevo dirtelo: da tempo, quando scrivo e ho un dubbio su come mettere a punto una frase, su come tagliare, dove ricucire, cosa tenere e cosa, eventualmente buttare, mi chiedo: "Come la scriverebbe Marcello?"
:arrossire: :arrossire:
queffe ha scritto: lun gen 03, 2022 11:21 pmse sto parlando di spazi quadridimensionali, di effetti quantistici o di propulsioni a energia negativa, fatico un poco a trovare la risposta
Eh, sai che non posso andare oltre l'alabastro espanso... :rofl: 
queffe ha scritto: lun gen 03, 2022 11:21 pmLo definirei quasi un mainstream che strizza l'occhio al noir
È proprio così, infatti  :si: 

Grazie infinite, di  <3
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Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Buondì @Marcello.
Questo racconto mi è piaciuto davvero molto. Viene fuori tutta l'esperienza e la solidità tecnica che fanno parte del tuo bagaglio. Con pochi tratti hai dato vita e carattere ai personaggi, e, specialmente la bambina, con tutto il suo carico di impazienza e vivacità, mi ha trasmesso una tenerezza infinita. La lettura, manco a dirlo, è filata via liscia e piacevole.
Tuttavia, e parlo ovviamente a titolo personale, ma senza altri titoli se non quello di lettore mediocre, c'è una cosa che non mi è piaciuta nemmeno un po': l'incipit.
Lo trovo farcito di immagini e vocaboli un po' infelici e troppo abusati (quando si dice "userò un eufemismo")
Manca di creatività (ai miei occhi di profano).  È tutto troppo fastidiosamente pulito e preciso, anonimo. La situazione mi piace anche, ma non come è scritta. Avrei quasi preferito uno strafalcione o una bestemmia dopo tre parole.

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Peder Olsen aveva appena terminato di deporre le fettine di cetriolo tagliate alla julienne sulle uova sode; il salmone che ricopriva il pane di segale imburrato emanava un profumo intenso[/font] 


Boh. Aveva appena  terminato di deporre,
non riesco a leggerlo, così come "emanava un profumo intenso". Mi fanno innervosire.
Certo, si potrà obbiettare che sono appunti del tutto assurdi e fuori luogo. Appena due fesserie. Secondo me no. Uno con la tua tecnica dovrebbe ovviare a queste situazioni, sporcare la prosa, inventare immagini e ricercare dei termini "forti" e che in dato contesto diventino "personali". E tutto ciò perché te lo potresti permettere. Poi, oh, meglio un incipit temendo (parlo io che l'ho sbagliato nella punteggiatura alla prima parola) e un bel racconto che un incipit meraviglioso e un racconto di m... :asd:
Ovviamente poi ingrani le marce giuste, e per me diventa il racconto migliore del contest (ma con l'incipit che mi è piaciuto di meno...).
A rileggerti, caro Marcellone :D
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Louca c. ha scritto: mer gen 05, 2022 10:19 aml'incipit.
Lo trovo farcito di immagini e vocaboli un po' infelici e troppo abusati (quando si dice "userò un eufemismo")
Manca di creatività (ai miei occhi di profano).  È tutto troppo fastidiosamente pulito e preciso, anonimo. La situazione mi piace anche, ma non come è scritta. Avrei quasi preferito uno strafalcione o una bestemmia dopo tre parole.
  :asd:  :asd: 

Che dirti? Questione di gusti: io lo riscriverei tale e quale, a me piace proprio così. 
So che molti ritengono che l'incipit debba essere scoppiettante, per inchiodare il lettore alla pagina (lo sostengono anche molti manuali di scrittura). Per me non è così: io non voglio inchiodare il lettore, ma trascinarlo dolcemente all'interno della storia. A questo scopo sia i miei romanzi sia i miei racconti si aprono quasi sempre con una descrizione di ambiente, esterno o interno che sia. Voglio che il lettore riconosca il luogo in cui si muove e si addentri pian piano nella vicenda, senza sbattergli davanti al naso un cadavere alla prima riga. 
Per lo stesso motivo quando sfoglio un romanzo in libreria non lo apro mai alla prima pagina, ma ne scelgo una a caso; e lo stesso faccio da editor: esigo che le due cartelle di prova da editare non siano mai le prime del manoscritto. Questo anche perché la mia esperienza di libraio mi dice che esistono molti romanzi che rispondono a questa descrizione:
Louca c. ha scritto: mer gen 05, 2022 10:19 amun incipit meraviglioso e un racconto di m... :asd: 
 Poi, per carità, non pretendo che sia così per tutti  :angelo: : non è certo una regola universale, ma lo è per me e raramente vi contravvengo.
Louca c. ha scritto: mer gen 05, 2022 10:19 amOvviamente poi ingrani le marce giuste, e per me diventa il racconto migliore del contest
 Addirittura, dopo una partenza così... 
Grazie di cuore, carissimo :rosa: 
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
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https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Ciao @Marcello 

che dire... il ruggito del leone!

Un racconto scorrevole e dallo svolgimento inaspettato, si legge d’un fiato e dimostra la tua penna svelta; ma forse (parere personale) proprio a causa dell’esperienza nelle narrazioni di ampio respiro, in alcuni punti, come quello sotto, ti sfugge la mano:
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pm
  ha scritto:L'avvocato Ivar Sandvig, bontà sua, avrebbe trascorso le feste in famiglia e a lui non sarebbe toccato seguirlo nei locali più malfamati di Bergen, per poi fare rapporto alla moglie che voleva rovinarlo nella causa di divorzio; dunque, chi poteva venire a rompere le scatole proprio il giorno di Natale?
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Un personaggio inutile nel racconto, fa pensare di stare leggendo un romanzo, o una storia più articolata, e confonde perché si avverte la sensazione, leggendo, che manchino dei pezzi
[/font]
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmE una bambina avrebbe perso presto l'innocenza.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font]
Toglierei la frase finale, getta un’ombra troppo cupa sul resto del racconto e risulta un tantino ambigua (sempre a mio parere!), tagliata così di netto.

Buon contest!  :)

p.s.. scusate se partecipano al commento gli amici "segoe" e co., non riesco a toglierli in nessun modo...
Già.

Re: [CN2021/RL] Hanno rapito Santa Klaus

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Ciao Marcello,
Gran bel racconto senza dubbio. Mi sono piaciute molto le descrizioni, in particolare i piatti nordici che ben rendono l'ambientazione. 
Bella la storia e ben descritti i personaggi. 
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmSfilò dalla gruccia la palandrana rossa che gli fasciava un po' sui fianchi
Quel gli fasciava mi suona un po' strano.
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmL'avvocato Ivar Sandvig, bontà sua, avrebbe trascorso le feste in famiglia e a lui non sarebbe toccato seguirlo nei locali più malfamati di Bergen, per poi fare rapporto alla moglie che voleva rovinarlo
L'entrata in scena di questo personaggio mi ha un po' confusa e ho dovuto rileggere. Magari è un problema di lettura mio ma te lo segnalo comunque. 
Marcello ha scritto: mer dic 29, 2021 4:46 pmgridò la bambina e scoppiò in un pianto dirotto, iniziando a tempestarlo di pugni sul petto.
I personaggi sono caratterizzati benissimo ma chi mi convince meno è la bambina. Mi è piaciuta la parte in cui insiste a scampanellare, meno questa che ti ho citato. Ha una reazione da bambina molto piccola ma con i pugni arriva al petto di lui.
Ultima nota: il finale mi ha lasciata un po' così, avrei voluto sapere qualcosa in più.  Sarà che ero proprio immersa nella storia...
Ciao e complimenti!
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