[RNT2] Sotto lo stesso cielo

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[RNT2] Sotto lo stesso cielo

Traccia 4: 839; 1 settembre Indipendenza di Amalfi che diviene una repubblica. I personaggi si troveranno nei mesi successivi all'interno della città.
Personaggio:
Amalia Predolini.
Vedova sessantenne, portiera per vocazione o, come ama dire, Coordinatore di Caseggiato. Onesta, affidabile, intraprendente. È in grado di risolvere praticamente qualsiasi problema o comunque scovare chi sappia farlo. Conosce l'animo umano nelle più intime pieghe perché "presta attenzione ai dettagli senza importanza" e per questo può essere molto amata e altrettanto odiata.




Sotto lo stesso cielo

L’ultracentenario cedro del Libano sparge le sue folte ramificazioni su più piani di fronde. Amalia è coricata supina con lo sguardo al cielo, attraversato dallo zig -zag delle propaggini vegetali.
Un affascinante intreccio su più livelli. Per deformazione professionale, lei ci vede un “condominio” della natura, a uso rifugio e nido per diverse specie di uccelli, le cui razze non si pongono in conflitto tra di loro. Anzi, sembra che gli uccelli adulti si diano il turno a volare alla ricerca di cibo, perché ce n’è sempre almeno uno che svolazza tra un “piano” e l’altro…
Comunque, Amalia Predolini ha scelto quella location, nell’estate dell’anno 2021, nella sua campagna piemontese, per la “partenza”.
Sta per ricevere  un input artificiale di completa e personale telecinesi, per autotrasportarsi, per una settimana, in un altrove remoto nel tempo e nello spazio. Un tablet, in connessione remoto, lo lancerà e il comando verrà captato dal chip che ha sul lobo dell’orecchio sinistro, coperto da una parrucca ad hoc.
Pensa agli anelli del cedro. - Di quanti ne dimagrirà il tronco? Oppure di nessuno, perché è immanente qui e ora. Sono io che mi sposterò nel tempo e nello spazio per poi tornare qui sotto lo stesso cielo di adesso. -



Amalfi 839: anno dell’indipendenza.

Una magnifica costiera dal dominante verde interrotto dal giallo degli agrumi. A fronte, il mare.
Le abitazioni in pietra e legno, basse e distanziate, si adagiano con naturalezza nel territorio. S’intuisce il profilo di una chiesa, in basso.
Amalia è seduta all’ombra di un imponente pino marittimo, al momento senza uccelli tra i suoi rami.

Sembra lo stesso cielo dei suoi tempi e dei suoi luoghi.
Respira i profumi del tardo limone, del mirto, della resina del pino, portati dalla brezza di fine estate.
Dalla sua posizione, vede il litorale. C’è una zona, tra due moli con più attracchi, dove ferve il lavoro di assemblaggio di un’imbarcazione, quasi ultimata. Dev’essere appena uscita dal grande cantiere in pietra che domina la zona. Un veliero, dalla parte opposta, sta salpando, e se ne scorge un altro in arrivo.
Un uomo grande e grosso, di mezz’età, sta scendendo sul sentiero davanti a lei. Le sta sorridendo, per cui Amalia decide di anticipare il suo saluto:
- Buona giornata, messere! Che bel posto! Come si chiama? Io ci sto capitando di passaggio e non lo conosco…
- Buona giornata a voi, madonna di passaggio. Questa è Amalfi al suo terzo giorno d’indipendenza. Il “comes” Pietro ci guida e non dobbiamo più pagare dazio al ducato di Napoli.
- Che bella cosa! Penserete che sia sfrontata, ma posso scendere con voi? Mi interessa la spiaggia e l’arsenale.
- Prego, è un piacere per me. Io ci lavoro con le navi. Grandi o medie, sono tutte funzionali al trasporto. Il commercio per mare è il nostro presente e il nostro futuro. E anche il mio, di conseguenza. Mi chiamo Andreas.
Ha un'aria e dei modi alla mano, spontanei e simpatici.
- Io sono Amalia. Che bello il respiro nei profumi del vostro paese. Il panorama, poi, è magico! Mi  fermerò volentieri qualche giorno. Sapreste dirmi dove potrei alloggiare?
- Combinazione, mia sorella Lucrezia gestisce una locanda, e ci passiamo davanti tra poco. - Le sorride e le strizza l’occhio. Se è curioso di sapere di più su di lei, com’è che si trova lì, per ora non glielo dà a vedere.
In breve tempo, la donna si sistema da Lucrezia, che gestisce alcune camere a pensione e che cerca nella sua cucina un giusto equilibrio tra piatti di terra e piatti di mare, per non essere monotona.

A sera, si trova nella cucina della locanda, curiosa della scelta e della cottura dei cibi.
Lucrezia ama la cucina bizantina e romana. Si capisce dal suo frequente uso della lattuga cotta come contorno, nei formaggi dove dominano l’”anthotiro” e il “kefalintzin”, nel lardo e nel “garum”, una sorta di salsa di pesce, usata sui crostacei  e sui pesci. Fa anche delle frittate spugnose chiamate “sphoungate”.
Per la carne, privilegia il bollito di manzo. Amalia le suggerisce un piatto di carne tagliata sottile, marinata in olio o aceto. Oppure, per cambiare, la cottura a vapore. Nel mentre, si rende utile come può.
- Che bello poter scambiare un parere con qualcuno che mangia diversamente! – è l’opinione di Lucrezia.
- Buono questo “anthotiro”! Mi ricorda il mio “primosale”. 
All’indomani del suo arrivo, Amalia visita il paese e parla con la gente, che è fiera dell’indipendenza raggiunta così come della conquistata sicurezza. All’inizio, la osservano con qualche riserva, la studiano. Lo fa anche lei, che capisce spesso l'animo di coloro con cui ha a che fare da dettagli apparentemente senza importanza.
C’è un dettaglio importante, però, per quanto la riguarda, di cui lei tende a dimenticarsi. In modo inconsapevole, il suo sguardo colpisce gli altri, e spesso li inquieta. I colori delle iridi sono sfumati dal celeste al blu: è come avere il cielo e il mare davanti.
Questa considerazione, alla fin fine, risolve la maggior parte a darle fiducia, e c’è chi le spiega:
- La nostra è una città-fortezza. Sono stati i bizantini ad approntare il “castrum” per resistere agli attacchi dei nemici e ad affiancarci nel respingerli. Questo glielo dobbiamo. Ma di recente, quando Napoli ci ha chiamato, sono state determinanti le nostre galee per respingere i longobardi. E con i commerci per nave stiamo dimostrando di raggiungere da soli la stabilità e il benessere.
Anche Andreas, con tono fiero, alla sera le racconta, alla tavola della sorella:
- Dal nord dell’interno ci portano la legna. Le nostre navi salpano cariche di quel legname alla volta dell’Egitto, in cambio di oro.
In una seconda fase navighiamo sino a Bisanzio, dove acquistiamo spezie, pietre preziose, stoffe pregiate, oggetti di oreficeria, che in una terza fase rivendiamo all’interno della nostra penisola, risalendo il fiume Po…
-
- Ma come fate lì con le navi?
- Ne usiamo di piccolo cabotaggio, quando serve..
Il tempo passa piacevolmente, sia in cucina con Lucrezia, che è intrigata dalle idee, per lei rivoluzionarie, di Amalia, sia al molo con gli operai dell’arsenale o coi pescatori tra nasse e reti. Da gesti in apparenza insignificanti, dalla piega di un sorriso, dagli sguardi, lei coglie un umore positivo: lo stato di grazia di un popolo che si è meritato l’indipendenza.
Amalia è grata alle circostanze che l’hanno resa testimone di questa vicenda storica di persona, in un posto incantevole. Che altro può giustificare la sua presenza qui? Certo, non si trattiene dal dispensare i suoi consigli, anche non richiesti, a voler dire la sua. Dal canto suo, lei ammira chi coordina, chi orienta gli eventi. Cerca di aiutare, invece, chi difetta in merito.

Adesso, si trova nel posto dove i tre membri designati per coordinare la celebrazione ufficiale dell’indipendenza si sono riuniti per fare il punto e la scaletta delle manifestazioni. Intorno a loro, si sta riunendo un po’ di pubblico locale, ad ascoltare attento e partecipe.
Lei interviene in una pausa, senza presentarsi, senza tener conto del linguaggio dei corpi altrui,  una volta tanto sorvola su quello che ha sotto gli occhi, per dare d’impulso qualche suggerimento…
Le reazioni sono univoche, da leggere fra i toni esasperati e i tratti facciali alterati fra l’incredulità e la riprovazione:
- Cosa ne sapete di noi? Bandierine multicolori? Disegni di bambini? Come!?-
(Qui Amalia capisce la sciocchezza che ha detto e arrossisce). E ancora:
- Da dove venite, donna straniera? Com’è che non vi hanno trattenuta là? -  Amalia scappa: si vergogna… Qualcuno tra gli astanti ride.

Alla locanda, sorprende Lucrezia che sorride allo stufato. Le racconta dell’incidente e la nuova amica la consola con efficacia: - Le tue parole hanno un’eco che ad alcuni arriva distorta nella loro valle chiusa. -
Amalia piange di gratitudine.

Il giorno dopo, si avvicina a un gruppo di scugnizzi, in spiaggia, intenti a districare le reti da pesca.
- Ciao ragazzi. Mi chiamo Amalia, nonna Amalia se gradite, e vorrei parlare con voi della festa per l’indipendenza. Avete delle idee? -
- Sì. Di mangiare a crepapelle. So che faranno un banchetto per tutti. - pregusta il più piccolo, Luca, mentre gli altri approvano ridendo.
- Di certo sapete tutti cantare. - dice Amalia. Cosa ne direste di comporre un inno per l’indipendenza?
- Wow! Forte! Proviamoci.-
Amalia sa su quale base partire, e trascina i ragazzi con lei nella composizione di tre strofe patriottiche:

Fratelli di Amalfi,
Amalfi fa festa:
pei nostri commerci
ha preso la testa.

Repubblica nostra
e non bizantina:
è un autogoverno
la sovranità.


Spieghiamo le vele
del nostro futuro
ché perla dei mari
Iddio la creò!



Le chiedono la spiegazione di qualche parola, comprendono e si esaltano, orgogliosi. Cantano e ricantano l’inno sino all’unisono, sino alla perfetta memoria delle strofe. Gli occhi brillanti, la voce emozionata. Felici. Loro sono il quartetto dei “Fratelli di Amalfi”. Per fortuna, i genitori sono lontani, per mare. Dev’essere una sorpresa per tutti, nel fatidico giorno dei festeggiamenti dell’indipendenza.
- Gioia, ne parli a tuo padre così chiede lui il permesso al comitato per lasciarcelo cantare?
- Come ti chiami, ragazzo? - sussulta la donna, curiosa.
- Bartolomeo Gioia, Bart se vuole. Mio padre mi ascolta e si fa ascoltare da tutti.
(Wow! pensa lei, Forse ho davanti l’avo di quel Flavio Gioia che insegnerà al mondo a orientarsi con la bussola…)
Un altro ragazzino, di nome Andrea, fa:
- A mio nonno piace parlare di com’era Amalfi quand’era piccolo. Potrebbe raccontare tante cose agli altri che in tanti non sanno. Sarebbe bello. Chiedi anche questo a tuo padre, Bart!
- Bene, ragazzi. Volevo anche chiedervi: voi quattro non andate a scuola?
- Puah! A cosa ci serve? Sappiamo far di conto, contrattare, pescare, ripararle reti. Aiutiamo tutto il giorno i nostri genitori a guadagnarci la vita. Ci sono i figli dei ricchi che vanno alla scuola del vescovado, vengono anche da fuori. Io ne conosco solo due, che non stanno a darsi delle arie. – dice il più grande, Giacomo, sui dodici anni.
- Gli vorresti chiedere se il giorno della festa uno dei suoi insegnanti fosse disposto a venire a parlare della storia di Amalfi in pubblico? Non sarebbe bello conoscere meglio le vostre origini, voi che siete il futuro di Amalfi?-
- Se non la fa troppo lunga e se non è noioso a parlare – fa il piccolo Luca, mentre l’uditorio approva il suo intervento.
- Certamente -  risponde Giacomo a lui e ad Amalia. - Riassumendo, dobbiamo proporre e farci autorizzare:
-  l’inno, cantato da noi quattro;
-  il nonno di  Andrea che racconta i suoi tempi;
-  l’insegnante di storia del vescovado che parla senza annoiare delle origini di Amalfi fino a oggi.
-
- Wow! Hip hip urrà a nonna Amalia! Sarai con noi alla festa? -
- Quanto mi piacerebbe, ragazzi, ma no, purtroppo – risponde lei quando torna il silenzio.
- Tra pochi giorni torno al mio paese. Però vi porterò nel cuore come una bellissima esperienza: voi e la vostra bella patria! Sono sicura che della vostra festa si parlerà in futuro per tanto tempo, e con tanto entusiasmo. -

Il giorno prima del suo “ritorno al futuro”, Andreas  la presenta al comandante Piro, quello che aveva intravisto a prua del suo veliero il primo giorno, e che allora le era parso superbo nella sua divisa e nel suo elemento, come un albatro nell’aria. Ora, sceso a terra, è un uomo normale.
- Questa è la madonna di passaggio di cui ti ho parlato.. -
- Comandante, voi coordinate le vele a prendere il vento. Wow! -
Il comandante sorride e la osserva con più attenzione….
I colori delle iridi di entrambi sono sfumati dal celeste al profondo blu: è come avere il cielo e il mare davanti. Essere sotto lo stesso cielo e sullo stesso mare.
Un riconoscersi ancestrale… Un suo avo? La memoria del sangue?
- Siamo parenti noi due? -
- Forse, alla lontana… -
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

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bestseller2020 ha scritto: mer ago 25, 2021 7:24 pm ciao @Poeta Zaza , ho fatto una prima lettura e mi ritiro per deliberare un commento approfondito... :P

Ti preannuncio che non vedo nel mirino l'obbiettivo della protagonista!! ciao Mariangela e ci leggiamo poi... :D
Chi ha detto che deve esserci per forza un obiettivo? Tu? :P 

È il racconto della visita del personaggio Amalia nell'Amalfi di un tempo.
E qualche impronta credo l'abbia lasciata.  :si:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

5
ciao @Poeta Zaza , eccomi al commento.
Poeta Zaza ha scritto: mer ago 25, 2021 7:42 pm Chi ha detto che deve esserci per forza un obiettivo? Tu? :P 

È il racconto della visita del personaggio Amalia nell'Amalfi di un tempo.
E qualche impronta credo l'abbia lasciata.  :si:
Mi pare ovvio che non sono io come compagno di contest a dirti questo, ma bensì io come lettore. Il lettore è quello che deve leggere e che trova le parti buone come quelle meno buone
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Traccia 4: 839; 1 settembre Indipendenza di Amalfi che diviene una repubblica. I personaggi si troveranno nei mesi successivi all'interno della città.
Personaggio:
Amalia Predolini.
Vedova sessantenne, portiera per vocazione o, come ama dire, Coordinatore di Caseggiato. Onesta, affidabile, intraprendente. È in grado di risolvere praticamente qualsiasi problema o comunque scovare chi sappia farlo. Conosce l'animo umano nelle più intime pieghe perché "presta attenzione ai dettagli senza importanza" e per questo può essere molto amata e altrettanto odiata.


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Hai scelto questo personaggio femminile che per antonomasia è simbolo di pettegolezzo. Sono persone a volte intriganti e sanno sempre di tutto e di tutti. Diciamo che sono impiccione e spesso agiscono nell'ombra? Detto questo, sei sicura che la tua Amalia abbia messo in mostra tale caratteristica?
Io credo di no! Per questo motivo mi sono permesso di dire che non ho visto l'obbiettivo, che intendevo come quel modo di fare che una persona spinge in un determinato contesto. Dico di sì e avresti ragione quando affermi che Amalia è solo una turista, e quindi, non ha uno scopo per stare lì, se non quello di godersi le vacanze.
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Un affascinante intreccio su più livelli. Per deformazione professionale, lei ci vede un “condominio” della natura, a uso rifugio e nido per diverse specie di uccelli, le cui razze non si pongono in conflitto tra di loro. Anzi, sembra che gli uccelli adulti si diano il turno a volare alla ricerca di cibo, perché ce n’è sempre almeno uno che svolazza tra un “piano” e l’altro…
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Questo passo è gradevole, mi piace. Però credo che la visione di Amalia sul paragone condominio di gente/ condominio di uccelli- sia troppo rappresentato in modo paradisiaco, considerato che l'ambiente condominiale è tutto il contrario. Gente maleducata che sporca, fa casino a tutte le ore, chi non paga le rate delle spese, e tutto un corollario per cui cìè sempre da litigare. Quindi Amalia già di partenza non mi pare una che si porti appresso la voglia di staccare da quel ambiente problematico.
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Pensa agli anelli del cedro. - Di quanti ne dimagrirà il tronco? Oppure di nessuno, perché è immanente qui e ora. Sono io che mi sposterò nel tempo e nello spazio per poi tornare qui sotto lo stesso cielo di adesso. -

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Qui ho trovato un falla sul percorso narrativo: Amalia non conosce la sua destinazione e affronta serenamente il salto temporale. Potrebbe finire da qualsiasi parte del mondo, come un posto invivibile, nel deserto, al Polo nord, tra gli squali, tra gli aborigeni... Però! avevi la possibilità, data la location di partenza, di descrivere questo viaggio come organizzato e non alla cieca. Il tuo viaggio poteva partire da Amalfi ai tempi nostri, in quanto Amalia già ci abita,  e far sì, che il salto fosse progettato a ritroso nel tempo. Infatti lei pensa di quanti anelli sarebbe dimagrito il cedro. Piccolo appunto: ma nella campagna piemontese si può trovare un cedro del Libano?
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Amalia è seduta all’ombra di un imponente pino marittimo, al momento senza uccelli tra i suoi rami.
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  Cerchi l'accostamento cedro/ pino  con quello - campagna piemontese/ costiera amalfitana? Se sì, ci può stare..
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- Buona giornata, messere! Che bel posto! Come si chiama? Io ci sto capitando di passaggio e non lo conosco…
- Buona giornata a voi, madonna di passaggio. Questa è Amalfi al suo terzo giorno d’indipendenza. Il “comes” Pietro ci guida e non dobbiamo più pagare dazio al ducato di Napoli.
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Ma quanto erano educate al tempo le persone! :D sono commosso di tanta gentilezza riservata a Amalia.. :P

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- Io sono Amalia. Che bello il respiro nei profumi del vostro paese. Il panorama, poi, è magico! Mi  fermerò volentieri qualche giorno. Sapreste dirmi dove potrei alloggiare?
- Combinazione, mia sorella Lucrezia gestisce una locanda, e ci passiamo davanti tra poco. - Le sorride e le strizza l’occhio. Se è curioso di sapere di più su di lei, com’è che si trova lì, per ora non glielo dà a vedere.
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A questa donna va di culo tutto!! :s un viaggio senza destinazione capitato sulla costiera di Amalfi, adesso un gentile signore che le trova persino la locanda, dato che la sorella ne gestisce una... :D ma questa donna portinaia di professione, dalle mille capacità, è solamente fortunata. In fin dei conti pare solo una ruffiana e sarebbe stato bello mettere in evidenza questo lato del suo carattere.
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In breve tempo, la donna si sistema da Lucrezia, che gestisce alcune camere a pensione e che cerca nella sua cucina un giusto equilibrio tra piatti di terra e piatti di mare, per non essere monotona.
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Qui farei un taglio.....
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A sera, si trova nella cucina della locanda, curiosa della scelta e della cottura dei cibi.
Lucrezia ama la cucina bizantina e romana. Si capisce dal suo frequente uso della lattuga cotta come contorno, nei formaggi dove dominano l’”anthotiro” e il “kefalintzin”, nel lardo e nel “garum”, una sorta di salsa di pesce, usata sui crostacei  e sui pesci. Fa anche delle frittate spugnose chiamate “sphoungate”.
Per la carne, privilegia il bollito di manzo. Amalia le suggerisce un piatto di carne tagliata sottile, marinata in olio o aceto. Oppure, per cambiare, la cottura a vapore. Nel mentre, si rende utile come può.
- Che bello poter scambiare un parere con qualcuno che mangia diversamente! – è l’opinione di Lucrezia.
- Buono questo “anthotiro”! Mi ricorda il mio “primosale”. 
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Questa mi pare una rappresentazione del tipo: I menù di benedetta Parodi- o la prova del cuoco... certo che i sapori e i profumi sono da apprezzare per come li rappresenti...
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- La nostra è una città-fortezza. Sono stati i bizantini ad approntare il “castrum” per resistere agli attacchi dei nemici e ad affiancarci nel respingerli. Questo glielo dobbiamo. Ma di recente, quando Napoli ci ha chiamato, sono state determinanti le nostre galee per respingere i longobardi. E con i commerci per nave stiamo dimostrando di raggiungere da soli la stabilità e il benessere.
Anche Andreas, con tono fiero, alla sera le racconta, alla tavola della sorella:
- Dal nord dell’interno ci portano la legna. Le nostre navi salpano cariche di quel legname alla volta dell’Egitto, in cambio di oro.
In una seconda fase navighiamo sino a Bisanzio, dove acquistiamo spezie, pietre preziose, stoffe pregiate, oggetti di oreficeria, che in una terza fase rivendiamo all’interno della nostra penisola, risalendo il fiume Po…
-
- Ma come fate lì con le navi?
- Ne usiamo di piccolo cabotaggio, quando serve..
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Questo passo in pieno stile Alessandro Barbero: che io stimo moltissimo... :P
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Il tempo passa piacevolmente, sia in cucina con Lucrezia, che è intrigata dalle idee, per lei rivoluzionarie, di Amalia, sia al molo con gli operai dell’arsenale o coi pescatori tra nasse e reti. Da gesti in apparenza insignificanti, dalla piega di un sorriso, dagli sguardi, lei coglie un umore positivo: lo stato di grazia di un popolo che si è meritato l’indipendenza.
Amalia è grata alle circostanze che l’hanno resa testimone di questa vicenda storica di persona, in un posto incantevole. Che altro può giustificare la sua presenza qui? Certo, non si trattiene dal dispensare i suoi consigli, anche non richiesti, a voler dire la sua. Dal canto suo, lei ammira chi coordina, chi orienta gli eventi. Cerca di aiutare, invece, chi difetta in merito.
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Anche qui ci sarebbe da tagliare...........però capisco che è un racconto di una vacanza 
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Adesso, si trova nel posto dove i tre membri designati per coordinare la celebrazione ufficiale dell’indipendenza si sono riuniti per fare il punto e la scaletta delle manifestazioni.
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Qui cominci a organizzare e preannunciare la rappresentazione scenica che tanto ami descrivere nelle tue storie: l'hai fatto anche nel testo fuori concorso dei racconti nel tempo. Che dire? è un modo come tanti per mettere alla prova il personaggio
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Amalia sa su quale base partire, e trascina i ragazzi con lei nella composizione di tre strofe patriottiche:

Fratelli di Amalfi,
Amalfi fa festa:
pei nostri commerci
ha preso la testa.

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Simpatico e leggiadro... :D

Repubblica nostra
e non bizantina:
è un autogoverno
la sovranità.

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Spieghiamo le vele
del nostro futuro
ché perla dei mari
Iddio la creò!

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Qui dovevi stare attenta al copyright... :P
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-  l’insegnante di storia del vescovado che parla senza annoiare delle origini di Amalfi fino a oggi.
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- Wow! Hip hip urrà a nonna Amalia! Sarai con noi alla festa? -
- Quanto mi piacerebbe, ragazzi, ma no, purtroppo – risponde lei quando torna il silenzio.
- Tra pochi giorni torno al mio paese. Però vi porterò nel cuore come una bellissima esperienza: voi e la vostra bella patria! Sono sicura che della vostra festa si parlerà in futuro per tanto tempo, e con tanto entusiasmo. -
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Un riconoscersi ancestrale… Un suo avo? La memoria del sangue?
- Siamo parenti noi due? -
- Forse, alla lontana… -
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Insomma, mi convinco sempre più che Amalia doveva avere origini amalfitane e fare un viaggio organizzato sulla storia passata: questo racconto sarebbe stato coerente dall'inizio alla fine. Il racconto è piacevole e si legge senza inciampi. la questione che pongo io è di altra natura e riguarda la trama. Devo ritenere che hai scritto con la leggerezza e serenità un racconto secondo il tuo stile, dove i personaggi vengono cullati dalla buona sorte e senza inconvenienti, incidenti. Io ci vedo qualche spunto originale, come al solito, ma anche tanta piattezza, e poca emotività. A mio parere, rityorno a dire che dovresti curare di più la trama, e qui avevi per le mani un personaggio con tanto di attitudine ad essere caratterizzato in una storia " accattivante": ti ricordi il discorso del tuo testo " La fotocopia?" , che fine ha fatto la tua inclinazione a sorprendermi? ciao Mariangela e aspetto le tue controdeduzioni.. :bacio:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

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post_id=20850 ha scritto:sab ago 28, 2021 12:20 pm Personaggio:
Amalia Predolini.
Vedova sessantenne, portiera per vocazione o, come ama dire, Coordinatore di Caseggiato. Onesta, affidabile, intraprendente. È in grado di risolvere praticamente qualsiasi problema o comunque scovare chi sappia farlo. Conosce l'animo umano nelle più intime pieghe perché "presta attenzione ai dettagli senza importanza" e per questo può essere molto amata e altrettanto odiata.


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Hai scelto questo personaggio femminile che per antonomasia è simbolo di pettegolezzo. Sono persone a volte intriganti e sanno sempre di tutto e di tutti. Diciamo che sono impiccione e spesso agiscono nell'ombra? Detto questo, sei sicura che la tua Amalia abbia messo in mostra tale caratteristica?
Io credo di no! Per questo motivo mi sono permesso di dire che non ho visto l'obbiettivo, che intendevo come quel modo di fare che una persona spinge in un determinato contesto. Dico di sì e avresti ragione quando affermi che Amalia è solo una turista, e quindi, non ha uno scopo per stare lì, se non quello di godersi le vacanze.
@bestseller2020  :)  Grazie del passaggio!

Mi permetto di controdedurre, come mi concedi, grazie.  :sss:

Noi due ci si intende quando diamo lo stesso significato alle parole, se no ci fraintendiamo.
Anche oggi, io pensavo all'obiettivo che tu dici non centrato nel fatto che non ho raccontato una storia, un aneddoto, come tu sei sempre riuscito a narrare nelle tue prove. Invece tu pensavi a un altro obiettivo, come dici sopra.
Inoltre, dici che Amalia, così come descritta nelle tracce, sia simbolo di pettegolezzo. Io credo di no, anche se tante portinaie lo sono. Ma non è questo in caso, perché  @aladicorvo  ne parla bene, e avrebbe inserito l'aggettivo pettegola se nel caso. Lo avrebbe aggiunto a "onesta - affidabile - intraprendente". Il fatto che presta attenzione ai dettagli e che si faccia in quattro per risolvere i problemi degli altri, ne può fare al limite una ficcanaso, ma che diventi un suo vezzo parlare in giro dei fatti degli altri di cui viene a conoscenza, questo no, l'hai desunto tu, senza motivo. Forse per lo stereotipo della portiera o portinaia che in tanti associano ai pettegolezzi?

Per come l'ho interpretata io, Amalia è una persona positiva, impicciona ma propositiva. Nell'esperimento del racconto nel tempo lei non sa cosa la aspetta ma, una volta arrivata, ci passa la sua settimana di "vacanza" restando se stessa, e interagendo con le persone come se fosse nel suo paese.
post_id=20850 ha scritto:sab ago 28, 2021 12:20 pm -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Un affascinante intreccio su più livelli. Per deformazione professionale, lei ci vede un “condominio” della natura, a uso rifugio e nido per diverse specie di uccelli, le cui razze non si pongono in conflitto tra di loro. Anzi, sembra che gli uccelli adulti si diano il turno a volare alla ricerca di cibo, perché ce n’è sempre almeno uno che svolazza tra un “piano” e l’altro…
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Questo passo è gradevole, mi piace. Però credo che la visione di Amalia sul paragone condominio di gente/ condominio di uccelli- sia troppo rappresentato in modo paradisiaco, considerato che l'ambiente condominiale è tutto il contrario. Gente maleducata che sporca, fa casino a tutte le ore, chi non paga le rate delle spese, e tutto un corollario per cui cìè sempre da litigare. Quindi Amalia già di partenza non mi pare una che si porti appresso la voglia di staccare da quel ambiente problematico.
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Pensa agli anelli del cedro. - Di quanti ne dimagrirà il tronco? Oppure di nessuno, perché è immanente qui e ora. Sono io che mi sposterò nel tempo e nello spazio per poi tornare qui sotto lo stesso cielo di adesso. -

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Qui ho trovato un falla sul percorso narrativo: Amalia non conosce la sua destinazione e affronta serenamente il salto temporale. Potrebbe finire da qualsiasi parte del mondo, come un posto invivibile, nel deserto, al Polo nord, tra gli squali, tra gli aborigeni... Però! avevi la possibilità, data la location di partenza, di descrivere questo viaggio come organizzato e non alla cieca. Il tuo viaggio poteva partire da Amalfi ai tempi nostri, in quanto Amalia già ci abita,  e far sì, che il salto fosse progettato a ritroso nel tempo. Infatti lei pensa di quanti anelli sarebbe dimagrito il cedro. Piccolo appunto: ma nella campagna piemontese si può trovare un cedro del Libano?
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Sì, c'è almeno un cedro del Libano nella campagna piemontese, perché la sottoscritta l'ha visto e ne ha goduto la frescura.
E perché tu affermi che Amalia già abita ad Amalfi? Io semmai ho detto che si trova in Piemonte e non ho mai detto che abiti ad Amalfi. Non conosce la sua destinazione ma, una volta che ci si troverà, avrà le sue conoscenze scolastiche e da persona del 2021 che la renderanno in grado di mettere in bocca ai suoi personaggi le notizie dell'epoca e di pensare, lei, allo svolgersi futuro di certi accadimenti. 
Ammetto di avere "poetato" un po' troppo sul condominio sull'albero. Ma Amalia è una persona positiva, e magari nel suo ambito di lavoro ha saputo armonizzare le tensioni inevitabili tra vicini di casa. Chissà... le eccezioni esistono.
------------------------------------- ha scritto: sab ago 28, 2021 12:20 pm-------------------------------------
A questa donna va di culo tutto!! :s un viaggio senza destinazione capitato sulla costiera di Amalfi, adesso un gentile signore che le trova persino la locanda, dato che la sorella ne gestisce una... :D ma questa donna portinaia di professione, dalle mille capacità, è solamente fortunata. In fin dei conti pare solo una ruffiana e sarebbe stato bello mettere in evidenza questo lato del suo carattere.
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Mi spiace che un lettore attento come te l'abbia interpretata come ruffiana. A questo punto, ammetto che devo avere sbagliato qualcosa di importante.  :(

bestseller2020 ha scritto: sab ago 28, 2021 12:20 pm-----------------------------------------------------------------------------------
  

- La nostra è una città-fortezza. Sono stati i bizantini ad approntare il “castrum” per resistere agli attacchi dei nemici e ad affiancarci nel respingerli. Questo glielo dobbiamo. Ma di recente, quando Napoli ci ha chiamato, sono state determinanti le nostre galee per respingere i longobardi. E con i commerci per nave stiamo dimostrando di raggiungere da soli la stabilità e il benessere.
Anche Andreas, con tono fiero, alla sera le racconta, alla tavola della sorella:
- Dal nord dell’interno ci portano la legna. Le nostre navi salpano cariche di quel legname alla volta dell’Egitto, in cambio di oro.
In una seconda fase navighiamo sino a Bisanzio, dove acquistiamo spezie, pietre preziose, stoffe pregiate, oggetti di oreficeria, che in una terza fase rivendiamo all’interno della nostra penisola, risalendo il fiume Po…
-
- Ma come fate lì con le navi?
- Ne usiamo di piccolo cabotaggio, quando serve..
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Questo passo in pieno stile Alessandro Barbero: che io stimo moltissimo... :P
Grazie, Best!
bestseller2020 ha scritto: sab ago 28, 2021 12:20 pm Amalia sa su quale base partire, e trascina i ragazzi con lei nella composizione di tre strofe patriottiche:

Fratelli di Amalfi,
Amalfi fa festa:
pei nostri commerci
ha preso la testa.

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Simpatico e leggiadro... :D

Repubblica nostra
e non bizantina:
è un autogoverno
la sovranità.

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Spieghiamo le vele
del nostro futuro
ché perla dei mari
Iddio la creò!

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Qui dovevi stare attenta al copyright... :P
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-  l’insegnante di storia del vescovado che parla senza annoiare delle origini di Amalfi fino a oggi.
-
- Wow! Hip hip urrà a nonna Amalia! Sarai con noi alla festa? -
- Quanto mi piacerebbe, ragazzi, ma no, purtroppo – risponde lei quando torna il silenzio.
- Tra pochi giorni torno al mio paese. Però vi porterò nel cuore come una bellissima esperienza: voi e la vostra bella patria! Sono sicura che della vostra festa si parlerà in futuro per tanto tempo, e con tanto entusiasmo. -
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Un riconoscersi ancestrale… Un suo avo? La memoria del sangue?
- Siamo parenti noi due? -
- Forse, alla lontana… -
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Insomma, mi convinco sempre più che Amalia doveva avere origini amalfitane e fare un viaggio organizzato sulla storia passata: questo racconto sarebbe stato coerente dall'inizio alla fine. Il racconto è piacevole e si legge senza inciampi. la questione che pongo io è di altra natura e riguarda la trama. Devo ritenere che hai scritto con la leggerezza e serenità un racconto secondo il tuo stile, dove i personaggi vengono cullati dalla buona sorte e senza inconvenienti, incidenti. Io ci vedo qualche spunto originale, come al solito, ma anche tanta piattezza, e poca emotività. A mio parere, rityorno a dire che dovresti curare di più la trama, e qui avevi per le mani un personaggio con tanto di attitudine ad essere caratterizzato in una storia " accattivante": ti ricordi il discorso del tuo testo " La fotocopia?" , che fine ha fatto la tua inclinazione a sorprendermi? ciao Mariangela e aspetto le tue controdeduzioni.. :bacio:
Per il copyright sono a posto, tranquillo. Sono passati più di settant'anni dalla morte dell'autore del testo del nostro inno, Goffredo Mameli.
Per il fatto di incontrare, forse, un suo avo alla fine della vacanza, ti faccio riflettere che, anche se Amalia è di origine piemontese, non è detto che nel nono secolo un suo antenato non si trovasse ad Amalfi, non trovi?

Questo tipo di contest, per le mie modeste qualità, non si prestava alle mie "sorprese" più di tanto, dovendo già scervellarmi nell'approfondire lo studio dell'epoca e l'interagire delle persone.

Cosa vuoi, caro Best. Ho fatto del mio meglio. L'entusiasmo però ce l'ho messo, quello non lo perdo mai, quando mi ispira qualcosa a scrivere.    :saltello:


Grazie di cuore, @bestseller2020   :hug:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

7
ciao @Poeta Zaza , non ci siamo capiti in un punto. Ho capito bene che Amalia non era di Amalfi, ma ho detto che doveva essere chiaro che la sua origine era quella e che la location di partenza doveva essere quella di Amalfi, in modo da eliminare qualsiasi incertezza sulla destinazione. Il focus sarebbe stato incentrato in un ritorno alle origini... spero di essermi spiegato ciao a presto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

8
Ciao, @Poeta Zaza, eccomi qui a commentarti.
Non era facile caratterizzare il personaggio di una portiera inserendolo nel periodo storico da te scelto, io non avrei saputo neanche da dove cominciare. Tu lo hai fatto smussandone gli aspetti più stereotipati e presentandoci di lei un’immagine un po’ edulcorata, che non dispiace. Al tuo posto avrei evitato la suddivisione in due paragrafi con due titoli e i dialoghi in corsivo. Poi avrei ampliato qualche sequenza a discapito di altre, per esempio, avrei esplicitato meglio il dialogo con i membri che coordinano le celebrazioni, in cui forse avresti potuto far emergere le capacità pratiche richieste dalla traccia relativa al personaggio, e avrei accorciato quella del dialogo con i bambini, dove alcuni elementi, come la lista delle proposte, sono a mio parere superflui. Un altro aspetto su cui potresti lavorare è il linguaggio di Amalia, che a volte risulta un po’ stucchevole, e che potresti rendere più incisivo adeguandolo meglio alla classe sociale di provenienza. Un esempio su tutti: il pensiero sugli anelli del cedro. Qui il linguaggio si eleva un po’ troppo e ce lo svela soprattutto quell’immanente che sembra appartenere più alla voce narrante che alla protagonista. Uno sforzo che dovresti fare è proprio questo: adeguare meglio il linguaggio al personaggio, in modo tale che emerga la differenza rispetto al narratore. Naturalmente questo è solo il mio parere, per cui prendilo come tale. Per il resto il racconto è scorrevole, corretto, e si legge con piacere. Bella l’idea dell’inno e soprattutto la sequenza finale che ho trovato molto poetica.
Grazie della lettura, cara @Poeta Zaza. È sempre un piacere condividere con te consigli e impressioni di lettura. Un abbraccio  :love:

Re: [RNT2] Sotto lo stesso cielo

9
Cara @Mafra   :)

ho molto apprezzato i tuoi suggerimenti, che sento giusti e pertinenti in toto.
Mafra ha scritto: dom ago 29, 2021 3:52 pmUno sforzo che dovresti fare è proprio questo: adeguare meglio il linguaggio al personaggio, in modo tale che emerga la differenza rispetto al narratore. Naturalmente questo è solo il mio parere, per cui prendilo come tale. Per il resto il racconto è scorrevole, corretto, e si legge con piacere. Bella l’idea dell’inno e soprattutto la sequenza finale che ho trovato molto poetica.
Grazie della lettura, cara @Poeta Zaza. È sempre un piacere condividere con te consigli e impressioni di lettura. Un abbraccio  :love:
Grazie a te, e ricambio l'abbraccio.   :hug:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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