[RnT-FC1] Musical ad Atene

1
[RnT-FC1] Musical ad Atene

Traccia 5: 461 A.C. L'Atene di Pericle durante i fermenti politici che daranno vita alla democrazia ateniese. I personaggi si ritroveranno all'interno della città.

Donatella. Team leader all'interno di un call center. Determinata, combattiva e con ottime capacità di organizzazione e motivazione. Da ragazzina sognava di diventare una ballerina, ora è appassionata di musical e balletti. Scrive storie sognando di farle adattare come musical, ma non è mai riuscita a farsi pubblicare nulla.

Musical ad Atene

- Chiunque tu sia, il tuo posto non è qui, donna! -
Chi ha parlato è un uomo in toga dalla testa a cipolla, sereno con serietà, dalla parlata decisa e col tono sicuro di chi sa quello che dice.
- Lo penso anch’io - risponde lei, che è piacevolmente stupita della visione dell’Acropoli e del Partenone che ha di fronte. Donatella lo può raffrontare a come l‘ha visto nel tour della Grecia che aveva fatto a suo tempo e quello che ha di fronte, pur incompiuto, è uno spettacolo da brividi.
- Una donna deve stare a casa. Lei ha le sue funzioni, come l’uomo ha le sue.
- Non è che tu sei Pericle?
- Sì, lo sono. E tu chi sei? Un’etera estera?
Donatella se la ride: - So chi sono le etere per voi: le donne che non restano a casa. Donne compagne dell’uomo, cortigiane di alta o bassa classe, anche se non sempre partner sessuali. Donne libere, a differenza delle sposate o delle ragazze chiuse in casa.
Per quanto mi riguarda, io non sono rimasta a casa, anzi, oltre al paese ho anche cambiato epoca per trovarmi sulla tua strada, Pericle!
- Uhm… Avveniristico…
- Infatti. Ti va di fermarti a parlare con me? Qui dal tuo splendido tempio che celebra la gloria della tua polis che domini dall’alto di questa Acropoli? Il kleos
- Di cosa sei in grado di parlare con me, tu che sei donna?
- Se l‘educazione e la cultura che hai ricevuto tu, Pericle, ti fossero state date anche se fossi nato femmina, oggi, nel mio lontano paese, saresti una statista.
- Non può essere, né sarà. È sempre stato così e le cose non possono cambiare così tanto.
- C’è sempre stata la democrazia a Atene?
- No, ce l’ho portata io.
- Capisco… Com’è che nessuno ti ha detto: “È sempre stato così e non sarai tu a far cambiare le cose?”
- Tu non capisci certe differenze. Per forza: sei donna.
- Già. Cerco di spiegarmi meglio. Correggimi se sbaglio: in pratica tu, da nobile, hai perorato la causa della parità tra nobili e cittadini comuni. Questi ultimi erano considerati inferiori ai primi?
- Sì.
- Io, da donna, considerata qui razza inferiore, difendo e peroro la condizione di parità tra donne e uomini.
- Ah ah ah. Mi dicono che io sia di ampie vedute, ma non arriverei mai a vedere tanto.
- Sì, non ci arriverai, lo so. Però adesso so perché sono stata mandata qui. – Con un gesto, indica il Tempio.
- Spiegati, donna.-
Penso a una rappresentazione teatrale come a un peana di riconoscenza da parte della bellezza e della grazia femminili tributato a Atena e ad Atene. posso sfruttare a beneficio di tutta Atene una mia passione, il Musical.

Io lo chiamo musical. A differenza del vostro teatro, sia commedia, satira o tragedia, e del  vostro coro greco, tutti  i personaggi sia maschi che femmine sono interpretati da soli uomini. Io posso prepararti in pochi giorno uno spettacolo teatrale con sole etere per celebrare sia Atena che Atene. Io, l’etera estera (gli strizza l’occhio). Sarà kleos!

-  Il concetto è: se mi appoggi l’idea, faremo un grande tributo alla città e alla vostra prima dea. Cerco giovani donne brave a danzare, a mimare, a muoversi e a parlare all’unisono. Qui c’è la più bella scenografia che possa desiderare.
Pericle ha sotto gli occhi una donna entusiasta della vita, piombata dal nulla, ma perfettamente inserita nel contesto dell’Acropoli, illuminata, come il tempio di Atena, dai dolci raggi del tramonto.
- Va bene. Sarai ospite di mia madre Agariste, nei suoi spazi. Penso andrete d’accordo. Lei ha avuto la voglia e la possibilità di studiare, di farsi una cultura in varie materie. Potrai esporle le tue idee sullo spettacolo. Lei mi riferirà.
Scendono insieme dal declivio, a piedi, perché lui ha licenziato i servi con la portantina.
L’ha invitata a seguirlo sempre, come farebbe un’etera.
Nel tragitto, non troppo lungo, Donatella si sente gli occhi di tutti addosso, con voglie turpi, desiderio, supplica, disprezzo, in un coacervo di emozioni altrui che le stimola l’indole combattiva. Stringe i pugni, tiene le spalle dritte e la testa eretta, altera. Non abbassa gli occhi, anzi, li fiammeggia e li dardeggia in continuo mentre segue Pericle, che  procede verso casa sua come se fosse solo. Nessuno la tocca e osa parlarle.
Arrivata nella oikia di famiglia, una serva l’accompagna nel gineceo.
Donatella fa una riverenza a Agariste, perché la figura della matrona sorridente e accogliente la ispira così, e si presenta:
- Non sono un’etera estera, come ha pensato vostro figlio. Sono una donna straniera nata libera, perché nel mio paese lo sono tutti, senza distinzione di sesso o di condizione sociale. Ma non posso svelare di più. Sono qui perché credo in un’operazione di avvicinamento delle nostre culture e sarei onorata del vostro aiuto, oltre alla vostra squisita ospitalità.
Agariste è stupita favorevolmente dalla sua ospite. A cena, mangiano una zuppa di cereali e di pane, accompagnata da olio d 'oliva, ortaggi, vino e qualche pezzetto di formaggio di pecora. Per l’indomani, le promette pesce e crostacei.
L’ateniese fa sperimentare all’ospite la zona bagno, con la vasca circolare su un treppiede, col basamento svasato. L’acqua è stata  scaldata prima in un paiolo.
Donatella ci resta finché l’acqua non diventa fredda. Dopo, si avvolge nei freschi lini e va nella zona notte. Agariste le ha offerto un peplo e un chitone di lino tra i quali scegliere per vestirsi il giorno dopo. Si addormenta di colpo, dopo le forti emozioni della giornata.

Musical  “Ad Atena e per Atene”

Il giorno dopo, nel portico fresco e ombroso, le due donne progettano l’azione.
- La mia passione è la danza e la musica. Qui non avete tutti gli strumenti musicali che mi servirebbero ma vedremo di organizzare le melodie in funzione delle odi poetiche da “cantare” dal coro.

Agariste offre i suoi consigli.
- Vediamo. Per primo, gli strumenti musicali. Noi ti possiamo fornire questi: flauti e cetre, tamburi, cimbali e piatti. Non so se serviranno bene il ritmo e la melodia alla tua canzone-ode, ma insomma, questo abbiamo. Per le interpreti, sono sei etere musicanti compresa una maestra a dirigerle, Selene, e dodici etere ballerine. Ti cerco le più brave a danzare e le più entusiaste della vita!
- Non ti posso descrivere il suono di una chitarra o di una fisarmonica, ma ci arrangeremo con i suoni che abbiamo. Soprattutto, con lo strumento musicale primario: le nostre voci.  Sono emozionatissima, non vedo l’ora di cominciare. Dove facciamo le prove?
- Qui nel cortile interno, quello più grande. La prossima linea sulla meridiana che vedrai saranno tutte presenti.

Così succede, in casa dell’organizzata Agariste, e le prove hanno inizio. Con gioia, empatia, fichi e uva.

C’è da combinare le odi vecchie con un’ode-canzone nuova per la dea da cui la grande città di Atene prende il nome: Atena, protettrice della sapienza, della guerra e di tutte le arti. C’è da omaggiare sia la dea, simbolo dell’inespugnabilità della città, sia la polis Atene,  una città invidiata che sta vivendo in pace ma deve essere pronta a combattere da un momento all’altro…
Il canovaccio del musical prevede che la dea Atena prenda le sembianze di una bella ateniese e venga in mezzo alle donne di Atene. Queste le possono rivolgere domande e rapportarsi con lei.
Agariste,  nel suo cortile, fa  la controfigura di Atena e le risposte che dà alle domande delle ragazze, spontanee e sagge, vengono raccolte da Donatella. Forse Pericle gliele censurerà, forse no… Nel tempio di Partenone ci sarà la statua di Fidia, e far dare le risposte da qualcuna nascosta dietro… può sembrare troppo… avveniristico.

Quali domande alla dea Atena?

1 - Tu sei la dea della guerra, ma di quali conflitti?
Per i conflitti violenti e sanguinari rivolgetevi al mio fratellastro, Ares.
La guerra per la quale vi dico di armarvi non è – o almeno non solo – quella basata su una conflittualità violenta, ma su mezzi e tecniche di composizione pacifica. I vostri uomini devono attrezzarsi dentro per essere in grado di forzare l’allontanamento dei nemici. E fuori, con la messa in mostra di opere d’arte e di protezione della città di grandi proporzioni e bellezza. Se poi mi metteranno come padrona di casa nel mio Tempio  tanto meglio!

2 – Quali ritieni siano le qualità maggiori per un mortale?
Ragione e controllo mentale.
3 – Come sei diventata la dea protettrice di Atene?
Ho fatto dono alla Terra del primo albero di ulivo qui in Attica. Zeus lo ha decretato il dono migliore tra quelli offerti dagli dei. Ironia della sorte, in virtù di un dono di pace ha vinto la dea della guerra…
4 - Oltretutto sei dea delle arti e della filosofia. Hai insegnato agli uomini la navigazione, il commercio, ad arare i campi, aggiogare i buoi, a cavalcare. A noi donne a tessere, ricamare, filare e tingere. Dobbiamo limitarci a queste occupazioni?
Limitarvi? Le fatiche lasciatele agli uomini, se siete furbe! Il meglio della vita sono le arti  per chi le ama e ne sa essere un degno esponente. La pittura, la danza, il canto, l’ode poetica non vi sono preclusi. E toccano le corde più profonde dell’animo umano. Quello che vi è negato, donne, quasi a tutte voi, è il contesto pubblico: l’applauso, il riconoscimento. Però pensateci: quello che conta è essere appagate dentro.
Cosa conta l’applauso per sentirvi importanti senza domandarvi: per chi? E questo vale per tutti: uomini e donne. Cercate solo il mio favore.


Intanto, Donatella parla con la maestra di musica Selene:
- Non ti posso descrivere il suono di una chitarra o di una fisarmonica, ma ci arrangeremo con i suoni che abbiamo. Soprattutto, con lo strumento musicale primario: le nostre voci. 
Lei risponde:
- Anche se noi non abbiamo gli strumenti musicali che ti servirebbero meglio, ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio.
Selene, le musicanti e le danzatrici non hanno problemi nel gestire le melodie e le danze sperimentate nelle ricorrenze religiose. Le odi ad Atena recitate dal coro sono all’unisono.
Selene dice:
- Suoni del tamburo e del cimbalo a “chiamare” il pubblico.
Poi insieme continuano a cercare la giusta strategia:
La rappresentazione si aprirà con due file di ballerine schierate. La musica di una cetra suonerà leggera in sottofondo, mentre  un’etera di spalle reciterà la classica orazione declamata nelle ricorrenze religiose, rivolta alla statua di Atena, collocata centrale in fondo allo scenario.
Le altre staranno disposte su due linee, rivolte al pubblico. La brava Dafne, dopo il suo ruolo, rientra nei ranghi, a passo di danza. Alla cetra si aggiunge il flauto. Sarà lei, la più bella, ad assumere le sembianze di Atena con una maschera, in caso di “intervista”.

In caso di netto rifiuto di Pericle, che volesse magari vederci una mancanza di rispetto, quando assisterà alla prova generale, il musical farà a meno dell’intervista.


Per la danza della canzone finale, Donatella pensa un tango di gruppo: precisamente, a un bachatango, e schiera le ballerine davanti a sé chiedendo loro di imitare i suoi passi. Lei comincia a cantare. Si ripeterà tante e tante volte. Il coro deve riuscire a cantare all’unisono nel ritornello - Armami ancora -  e flauti e cetre e cimbali rincorrere il ritmo delle parole come le gambe delle danzatrici.
- Qui non avete tutti gli strumenti musicali che mi servirebbero ma ce la faremo lo stesso a organizzare le melodie in funzione delle odi poetiche da “cantare” dal coro?
Selene e le musicanti non hanno problemi con i cori iniziali. Il difficile – e il più bello – verrà alla fine, con la canzone-ode ad Atena, cantata da Donatella, e le danzatrici a ballare il bachatango,  accompagnate dalle musicanti.
Per questo canto di gloria, Donatella ha rielaborato il testo della celebre (per i suoi tempi) “Amandoti” di Giovanni Lindo Ferretti, e la canterà forse con il solo strumento della sua voce, roca e poi intensa e struggente come quella di Gianna Nannini nella sua cover.

- Atene ancora -
splende la Fiorente,
per i millenni ognora
magnificente.

- Atena mi consiglia -
mi attrezza dentro
qualcosa che assomiglia
a un prepararmi.

-  Atene la idolatra -
Le dà il suo culto:
Lei vuol darti la gloria
nella vita, la tua.

- Armami ancora -
fammi combattente
per i millenni ognora
fammi potente.



Pericle, dal canto suo, ha chiesto e ottenuto dall’amico Fidia di avere in prestito per la rappresentazione la statua di Atena a grandezza umana, che il grande scultore ha appena ultimato come prova generale per la grande statua che progetta per il Partenone. Una volta informato dalla madre che lo spettacolo è pronto, autorizza la spesa per i costumi, fissa la data per la “prima” e dirama gli inviti agli uomini che vuole assistano all’opera. Agariste non presenzierà. Punto e basta.
Le ragazze sono uno spettacolo. I bordi delle bianche vesti sono attraversati da strisce colorate in porpora le quali, a seconda del trattamento scelto nella tintura, hanno variegate tonalità di ogni gamma dal rosso al blu.
Tutte in lino, in peplo con una fibbia le danzatrici e in chitone le musicanti, sono l’immagine della bellezza e della gioia di vivere, mentre si esibiscono nella prova generale.
“Davvero è così” pensa Donatella:"se rifletti la bellezza le appartieni; ne fai parte, come una pennellata a un quadro”.
Pericle autorizza “tutto”: fiero e commosso, dispensa sorrisi.

Il gruppo del musical esce spavaldo e gioioso dalla oikia di Agariste, che abbraccia Donatella:
- Mi hai aperto un mondo dove nessuno può impedirmi di vivere: l’arte. Grazie, amica mia straniera.
- Grazie a te per avermi aperto a questa impagabile esperienza che mi ha fatto provare il "soffio" dell’ebbrezza di esistere, che porterò nel mio mondo. Domani. Nel mondo che è il mio musical.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RnT-FC1] Musical a Atene

3
Ciao @Poeta Zaza . Prima di tutti complimenti per esserti cimentata in un ulteriore racconto. Io, complici le ferie, non ho potuto fare altrettanto, quindi ancora brava per aver raccolto il gusto di sfida.
Passaggio rapidissimo (tornerò quando avrò una linea decente disponibile). Storia godibile ma con alcuni aspetti da rivedere. A iniziare dal titolo perché non hai usato la eufonica? Musical ad Atene suona (eh eh) molto meglio. E qui l’eufonica ci sta.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amdalla testa a cipolla, sereno con serietà, dalla parlata decisa e col tono sicuro di chi sa quello che dice.
Toglierei quel “sereno con serietà” . Lo trovo un po’ ridondante visto che dopo rimani ancora sul concetto e lo spieghi bene.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amche è piacevolmente stupita d
Toglierei l’avverbio 
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amNon è che tu sei Pericle?
Domanda da riformulare… non appare naturale.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amSo chi sono le etere per voi: le donne che non restano a casa.
Piccolo infodump a beneficio del lettore. Non è una risposta che appare naturale. Teresa non avrebbe mai risposto così! 

Scusami le pulci… @Poeta Zaza 

Se pensi che ti siano utili, appena potrò proseguirò. Un abbraccione 🌼

Re: [RnT-FC1] Musical a Atene

4
@Monica ha scritto: mar ago 10, 2021 6:23 pmA iniziare dal titolo perché non hai usato la eufonica? Musical ad Atene suona (eh eh) molto meglio. E qui l’eufonica ci sta.
Ci ho pensato e ripensato. Non mi piaceva come suonava quella eufonica. Anche se, nel titolo della seconda parte, avrai visto che ho scritto: "Musical ad Atena e per Atene".

Ciò non giustifica il mio errore, anzi, avrei potuto semplicemente andare nella lente di ricerca in alto e avrei  trovato @Niko dire che "la d eufonica è obbligatoria se la parola che segue ha la stessa vocale". 
:facepalm:
@Monica ha scritto: mar ago 10, 2021 6:23 pmDomanda da riformulare… non appare naturale.
Ci ho pensato a lungo, e le ho fatto formulare la domanda così, ironicamente. Infatti, col suo aspetto e con le sue parole, Pericle si era già fatto riconoscere.  :D
@Monica ha scritto: mar ago 10, 2021 6:23 pmPiccolo infodump a beneficio del lettore. Non è una risposta che appare naturale. Teresa non avrebbe mai risposto così! 
Infatti, lei aveva risposto semplicemente: "So chi sono le donne che non restano a casa". Mannaggia a me che ho pensato di spiegare meglio.  :facepalm:
@Monica ha scritto: mar ago 10, 2021 6:23 pmSe pensi che ti siano utili, appena potrò proseguirò. Un abbraccione 🌼
Certo che sì! Grazie, cara @@Monica :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RnT-FC1] Musical a Atene

6
ciao @Poeta Zaza . Per farti questo commento ho dovuto leggere il tuo racconto quattro volte. Voglio essere più preciso possibile e non lasciarmi prendere dalla prima impressione... :libro:
Però credo che la prima impressione sia sempre  quella giusta e quindi...

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Donatella. Team leader all'interno di un call center. Determinata, combattiva e con ottime capacità di organizzazione e motivazione. Da ragazzina sognava di diventare una ballerina, ora è appassionata di musical e balletti. Scrive storie sognando di farle adattare come musical, ma non è mai riuscita a farsi pubblicare nulla.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Voglio partire dal personaggio che hai scelto. La determinazione, la combattività che mostra Donatella nei confronti di Pericle ha successo perché il Pericle che rappresenti è decisamente sotto tono. Tutto le va bene, tutto senza ostacoli, nessun imprevisto, e da qui la domanda: dove sono le capacità di questa donna? non l'hai messa alla prova per niente..
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Chiunque tu sia, il tuo posto non è qui, donna! -
Chi ha parlato è un uomo in toga dalla testa a cipolla, sereno con serietà, dalla parlata decisa e col tono sicuro di chi sa quello che dice.

- Lo penso anch’io - risponde lei, che è piacevolmente stupita della visione dell’Acropoli e del Partenone che ha di fronte. Donatella lo può raffrontare a come l‘ha visto nel tour della Grecia che aveva fatto a suo tempo e quello che ha di fronte, pur incompiuto, è uno spettacolo da brividi.
- Una donna deve stare a casa. Lei ha le sue funzioni, come l’uomo ha le sue.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questo dialogo è troppo sdolcinato e riverente, manca di quello scontro culturale che due persone di due epoche differenti dovrebbero rappresentare. Diciamo che se apprezzassi  il registro commediante che dai, in fin dei conti, ci potrebbe stare un dialogo del genere.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Sì, lo sono. E tu chi sei? Un’etera estera?
Donatella se la ride: - So chi sono le etere per voi: le donne che non restano a casa. Donne compagne dell’uomo, cortigiane di alta o bassa classe, anche se non sempre partner sessuali.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questo parrebbe il preludio a un discorso di emancipazione femminile. Mi spiace dirtelo, ma come imbastisci il discorso, permetti la auto referenziazione, che ad una estranea generalmente non viene concesso. Donatella si attribuisce di appartenere a una classe che niente a che vedere con le etere estere: a questo punto il tuo preludio al femminismo va praticamente " a puttane", scusa la parola, o se preferisci, va tutto a etere estere...
Donatella avrebbe dovuto affrontare il fatto emarginante verso una categoria di donne, che già, rilegata a categoria, mi fa incazzare...

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Di cosa sei in grado di parlare con me, tu che sei donna?
- Se l‘educazione e la cultura che hai ricevuto tu, Pericle, ti fossero state date anche se fossi nato femmina, oggi, nel mio lontano paese, saresti una statista.
- Non può essere, né sarà. È sempre stato così e le cose non possono cambiare così tanto.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
se ci fosse stata una persona che conosco a Pericle gli avrebbe rifilato un bel Vaffa...
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- C’è sempre stata la democrazia a Atene?
- No, ce l’ho portata io.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ma allora Donatella doveva dirgli che meritava un monumento tipo quello del Duce o di Lenin o Stalin...  scherzo!  guarda che qui si parla di democrazia e non del cotone portato in Europa da Colombo... Pericle non ha portato la democrazia, è stato un promotore, perchè credo che i valori umani siano stati già presenti in epoche precedenti e attribuire a una sola persona, il diritto di fabbrica, non è corretto. 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


-  Il concetto è: se mi appoggi l’idea, faremo un grande tributo alla città e alla vostra prima dea. Cerco giovani donne brave a danzare, a mimare, a muoversi e a parlare all’unisono. Qui c’è la più bella scenografia che possa desiderare.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In questo punto del racconto metti in evidenza l'obbiettivo di Donatella: far cambiare idea sulle donne a Pericle, attraverso l'arte e la danza. L'intento mi pare buono, anche se, dovrei fare un certo discorso e riallacciarmi al discorso femminista da cui sei partita.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L’ha invitata a seguirlo sempre, come farebbe un’etera.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Qui cerchi di mettere in evidenza il maschilismo di Pericle, oltre a rinnovare la distinzione per classi delle donne: non mi piace proprio....
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


- Non sono un’etera estera, come ha pensato vostro figlio. Sono una donna straniera nata libera, perché nel mio paese lo sono tutti, senza distinzione di sesso o di condizione sociale. Ma non posso svelare di più. Sono qui perché credo in un’operazione di avvicinamento delle nostre culture e sarei onorata del vostro aiuto, oltre alla vostra squisita ospitalità.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ancora lo stesso discorso sulle etere, classi sociali, femminismo rappresentato senza tenere conto del travagliato cammino delle donne, basta pensare alle donne morte che noi festeggiamo 8 marzo...
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Agariste è stupita favorevolmente dalla sua ospite. A cena, mangiano una zuppa di cereali e di pane, accompagnata da olio d 'oliva, ortaggi, vino e qualche pezzetto di formaggio di pecora. Per l’indomani, le promette pesce e crostacei.
L’ateniese fa sperimentare all’ospite la zona bagno, con la vasca circolare su un treppiede, col basamento svasato. L’acqua è stata  scaldata prima in un paiolo.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questo pezzo è da tagliare, zac zac, come farebbe il cavapupazzi Edu, noto mani di forbice.. non è strumentale al racconto. D'altronde, si è a un passo dalla nuova scena: a me piaciono i **************

Musical  “Ad Atena e per Atene”

- Non ti posso descrivere il suono di una chitarra o di una fisarmonica,
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
questo passo lo hai ripetuto sotto.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Così succede, in casa dell’organizzata Agariste, e le prove hanno inizio. Con gioia, empatia, fichi e uva.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
troppo dispersiva... zac zac 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Quali domande alla dea Atena?

1 - Tu sei la dea della guerra, ma di quali conflitti?
Per i conflitti violenti e sanguinari rivolgetevi al mio fratellastro, Ares.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Capisco che hai la necessità di organizzare la rappresentazione teatrale. Questo lungo tratto lo potrei gradire se il racconto non avesse parlato di classi sociali, condizioni delle donne, femminismo, democrazia.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Pericle, dal canto suo, ha chiesto e ottenuto dall’amico Fidia di avere in prestito per la rappresentazione la statua di Atena a grandezza umana, che il grande scultore ha appena ultimato come prova generale per la grande statua che progetta per il Partenone.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Mi domando tutta questa rappresentazione dei riti pagani in questo viaggio temporale di Donatella, considerato che viene da un mondo che ha abiurato ai riti pagani e alle stesse divinità...
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Il gruppo del musical esce spavaldo e gioioso dalla oikia di Agariste, che abbraccia Donatella:
- Mi hai aperto un mondo dove nessuno può impedirmi di vivere: l’arte. Grazie, amica mia straniera.
- Grazie a te per avermi aperto a questa impagabile esperienza che mi ha fatto provare il "soffio" dell’ebbrezza di esistere, che porterò nel mio mondo. Domani. Nel mondo che è il mio musical.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Guarda Zaza, sono molto scettico. Credo che tu abbia ripetuto l'errore fatto quando hai mandato Arrigo a dialogare tanto pour parler con Pericle, su argomenti delicati come la democrazia. Hai mandato Donatella in una epoca lontana senza che lei avvertisse lo sbalzo temporale e specialmente, quello culturale, per farla portavoce di questioni sociali altrettanto delicate, che poi sono state rappresentate in maniera disordinata e pressapochista.
Se fosse che hai voluto privilegiare l'idea teatrale andrebbe bene, ma nel contesto di classe e emancipazione, non saprei.
Mi auguro di sbagliarmi io e che gli altri amici, la pensino diversamente. Aspettiamo prima di arrivare a facili conclusioni.. ciao  :sss:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RnT-FC1] Musical a Atene

7
@bestseller2020

Mi spiace che tu abbia frainteso quasi del tutto il significato del mio racconto.

Intanto, non è un saggio storico, ma un racconto, e quindi io l'ho costruito con sufficienti (credo) basi storiche, e le ovvie libertà d'interpretazione dell'epoca che avevo il diritto di prendermi.
L'esempio più importante che comincio a farti è quello sulla democrazia ateniese, per la quale,
sulla base di questo link (per fartela breve...) :Democrazia ateniese
ho estrapolato questi concetti:

La democrazia ateniese è la prima forma di governo democratico attestata nella storia. Il politico democratico più influente fu, tuttavia, Pericle, con cui la democrazia raggiunse la sua forma più compiuta.

Assodato questo, se faccio dire da Pericle a una straniera che la democrazia ad Atene ce l'ha portata lui, uno, non è sbagliato del tutto (vedi sopra) e, due, un politico non può esagerare i meriti di ciò che ha fatto? e, tre, un uomo non può mentire per superbia?
Comunque, il mio pensiero verteva sull'uno, perché rende funzionale alla trama il ragionamento che la donna fa a Pericle, ovvero che non si può mai dire:
- è sempre stato così e quindi le cose non si possono cambiare.
A un certo punto della Storia, i nobili e i cittadini comuni hanno avuto la parità di voto in politica, così come, a un certo punto della Storia, è stata sancita la parità tra uomo e donna.

Comunque, Best, la protagonista non si è calata in una realtà di due millenni e mezzo fa con atteggiamento rivoluzionario-femminista.
Non a caso, le risposte della dea Atena nel musical le ho rese il più attinenti possibili alla mentalità, al pensiero imperante dei pagani greci, con solo una sfumatura ironica. E un tocco di libertà.

Tu mi critichi, come un reverendo pomposo ;) , che io faccia organizzare da Donatella dei riti pagani, quando lei proviene da una cultura (la nostra) che ha abiurato da tempo  queste cose?
Semplicemente, lei si è calata in quel contesto e ha celebrato quel contesto.
Lei ha fatto il suo musical con le idee e con le storie di un'altra epoca. Avrebbe dovuto cambiarle, secondo te?  

La canzone-ode celebra sia la potenza di Atene che la fiducia e la riconoscenza alla dea primaria che veniva venerata e pregata per averne i favorevoli auspici.

Donatella si è calata in quella realtà senza pregiudizi, senza voler fare cambiare idea a nessuno.
Ha realizzato il sogno della sua vita, fare un musical. Ha fatto un buon lavoro, senza offendere e disturbare i sentimenti di nessuno, calata nel nuovo-vecchio mondo in modo naturale. Non come femminista ma come donna libera.

Questo credevo si capisse. Il mio registro commediante, come dici tu, Best, era su tutta la linea.

E i miei tocchi di colore sull'ambiente domestico li dovrei tagliare? E perché mai? Ho apposta il racconto lungo per essere il più particolareggiata possibile e tu mi dici: taglia taglia

L'operazione di "avvicinamento di due culture", di due mondi, di cui parla Donatella ad Agariste, speravo, e spero ancora, si veda nella gioia delle partecipanti al musical, nel loro celebrare la vita con la loro arte,
nell'approvazione di Pericle che, forse, intuisce la forza nascosta della metà della Luna. 

Poi, mi è spiaciuta la critica che mi hai fatta sul fatto che avrei messo in evidenza il maschilismo di  Pericle che diceva ad Antonella di seguirlo come avrebbe fatto con un'etera. Ma perché mai? Era la realtà delle cose, a quell'epoca, sì o no? Tutti gli uomini erano maschilisti sì o no? Mi rinfacci di avere rispecchiato la realtà?  

Che dirti? Aspetto di sentire gli altri pareri. E di risentire Monica che doveva ripassare. 

Mi hai fatto lavorare un'ora per risponderti, ma spero che sia utile alla migliore comprensione del mio lavoro e del mio messaggio. Quindi, ti ringrazio di questa occasione, @bestseller2020   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RnT-FC1] Musical ad Atene

9
Ciao @Poeta Zaza 
Vedo di dire qualcosa.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Chiunque tu sia, il tuo posto non è qui, donna! -
Quel chiunque non mi convince del tutto. È come sottinteso che Pericle potesse incontrare una qualunque donna straniera, mentre nell’Atene di quei tempi non credo ci fosse un ambiente così disponibile e cosmopolita.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 ampiacevolmente stupita della visione dell’Acropoli e del Partenone
Si, può essere piacevolmente stupita da ciò che vede ma avrei calcato più la mano su questo salto temporale, che comunque può anche nascondere dei pericoli; non è un viaggio qualunque, una gita fuori porta, è qualcosa di unico; è un vero e proprio altro mondo. Donatella dovrebbe cambiare le sue percezioni.
Nel successivo dialogo fra Donatella e Pericle rilevo una qual certa, come dire, “sufficienza” da parte della donna, un po’ come la Melato e Giannini nel film “Travolti da un insolito destino… (tra l’altro girato nelle spiagge del mio comune). Per carità, atteggiamento anche giusto se vogliamo, attinente alla vita di Donatella e alla nostra epoca, ma secondo me eccessivo da mostrare per quel tempo, specie da parte di una donna nei confronti di un uomo.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amnon sempre partner sessuali.
La parola “partner” pronunciata nell’antica Grecia mi spaventa, anche se mi pare che derivi dal latino, poi passato all’inglese.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Uhm… Avveniristico…
Pericle poteva comportarsi in due modi:
1)  Essere a conoscenza, informato da qualcuno (tutto è possibile) che Donatella viene dal futuro.
     Se mi avvisano che incontrerò una donna del futuro, quando lei si paleserà potrei dire “Quindi sei tu            che mi hanno detto…”
2) Pericle non è a conoscenza della provenienza di Donatella e quindi potrebbe rispondere. “Come è               possibile? Cosa vuoi dire?”
"Avveniristico", per quanto giusto come termine è troppo moderno e vagamente incredulo.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Se l‘educazione e la cultura che hai ricevuto tu, Pericle, ti fossero state date anche se fossi nato femmina, oggi, nel mio lontano paese, saresti una statista.
Per un uomo dell’epoca presumo che questo concetto fosse di difficile comprensione. Poteva comprendere che una donna avrebbe potuto anche essere una regina (paragonabile a statista) ma non per i meriti della sua formazione culturale, preclusa alle donne salvo  eclatanti eccezioni, ma per un buon matrimonio con un qualche re che poi magari, morendo in battaglia l’avrebbe lasciata erede del governo, come spesso accadeva nell’antichità.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Capisco… Com’è che nessuno ti ha detto: “È sempre stato così e non sarai tu a far cambiare le cose?”
Linguaggio molto moderno, per quanto sia giusto e logico. Lo declinerei diversamente, per la comprensione di Pericle: “Non hai mai pensato che qualcuno può ragionare diversamente da te?”
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amhai perorato la causa della parità tra nobili e cittadini comuni. Questi ultimi erano considerati inferiori ai primi?
I guai sono cominciati così per l’umanità. Non si mettono i guardiani dei maiali, i pastori e  i contadini, e i loro figli, considerati all’epoca molto ultimi, alla pari dei nobili nel governo delle città e quindi delle nazioni, per quanto la cosa appaia ingiusta. Guarda com’è ridotto oggi il mondo occidentale e in generale quasi tutto il mondo per aver seguito ossessivamente, fanaticamente questo distruttivo pensiero… (scusa: mie considerazioni, mi conosci...)
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amPenso a una rappresentazione teatrale come a un peana di riconoscenza da parte della bellezza e della grazia femminili tributato a Atena e ad Atene. posso sfruttare a beneficio di tutta Atene una mia passione, il Musical.
Questa idea mi è piaciuta moltissimo. Davvero molto intrigante, suscettibile di infinite sfumature. Bisognerebbe tenere presente però che nell’antica Grecia le donne uscivano raramente dal loro gineceo, non interpretavano parti femminili a teatro (fino a Shakespeare i ruoli femminili erano eseguiti da uomini) e non si sa nemmeno esattamente se potevano assistere a spettacoli teatrali, non nel pubblico con gli uomini in ogni caso.
 
Devo dire che mi è piaciuta la scena dove Pericle cammina verso casa sua con Donatella dietro di lui, come se fosse solo. In questa antica, tragica attitudine mediterranea io ci vedo pure una sua drammatica solenne bellezza. Non è mancanza di rispetto, non credo. Forse un senso di superiorità, ma protettivo. Era così. È sempre stato così. E secondo me i passanti, intuendo che Donatella, la "donna", per quanto straniera era pur sempre con un "uomo", in un certo senso acquisivano, capivano, realizzavano che era già “impegnata” non nel senso di sposata o fidanzata, ma nel senso che quella donna faceva comunque capo, anche dal punto di vista protettivo, a quell’uomo e per questo motivo non avrebbero osato mancarle di rispetto in nessun modo, con sguardi o altro.
Al limite inserire una scena dove un passante poteva fermare Pericle e fargli domande, molto indirette, su chi fosse quella straniera, facendo capire che avevano interesse.
 
Il musical che Donatella propone è un concetto molto moderno e audace per l’epoca, vista la partecipazione di sole donne. Non sono totalmente sicuro che le avrebbero concesso il tutto così facilmente, con entusiasmo, senza porre e porsi domande su questo “sconvolgimento” nella loro vita.
 
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amQuali domande alla dea Atena?
Qui poi esponi una sorta di bozza teatrale, mi pare ti sei cimentata altre volte in questo ambito verso il quale a quanto pare sei portata e ti appassiona. I concetti che fai esprimere, domande e risposte, con la dea Atena che risponde sono quesiti interessanti ma penso che il solo appagamento intimo per le qualità che le donne avrebbero dovuto palesare, in un certo contrasto con gli uomini, era un concetto ancora lontano da quelle mentalità.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amAlla cetra si aggiunge il flauto. Sarà lei, la più bella, ad assumere le sembianze di Atena con una maschera, in caso di “intervista”.
Intervista?
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amPer la danza della canzone finale, Donatella pensa un tango di gruppo: precisamente, a un bachatango,
Sono andato a vedere il bachatango, ballato da sole donne e devo dire che mi è piaciuto moltissimo, non lo conoscevo. Cosa mi sono perso… vabbè mi sono perso tante cose nelle mia vita…
Penso che il bachatango si sarebbe adattato molto bene in quell’epoca.
Ho molto gradito anche la canzone "Amandoti” di Giovanni Lindo Ferretti che mi ha fatto figurare il tono del canto di Gloria intonato da Donatella.
Sia il ballo che la musica li trovo molto ben scelti e giusti, sia pure adattandoli a un ipotetico ambiente dell’antica Grecia, in quanto non hanno un “chiassoso” tono moderno. Non sono insulsi, per dirla giusta.
Il tutto in definitiva mi ha dato una bella impressione di immersione, per quanto breve, in uno spaccato di vita dell’antica Atene, una sorta di incursione moderna da parte di Donatella, piena di tanta voglia e buona volontà nel suo desiderio di portare emancipazione, libertà ed entusiasmo in quel lontano claustrale mondo femminile.
Scritto con il tuo stile, dove hai alternato poesia, prosa, teatro, danza e musica in un bello e originale spettacolo. Mi ha dato l’impressione di assistere a un’opera teatrale ambientata in un epoca antica, ma recitata con costumi e scenografie attuali, come hanno fatto molti registi. Ritengo che potresti trasformare il tuo racconto ambientato in epoca antica in una moderna opera teatrale, con scenari nel passato e nel presente e con costumi attuali. A mio parere la tua idea lo merita.
Il contrasto ulteriore che potresti ricavarne sarebbe oltremodo interessante. Tempo fa in un filmato teatrale vidi alcuni canti dell'Iliade dove i guerrieri e gli dei recitavano le stesse parole del poema, ma i soldati e le divinità indossavano mimetiche moderne, baschi e occhiali da sole avvolgenti. Un contrasto post moderno bellissimo. Il tuo scritto mi ha fatto venire in mente qualcosa del genere.
Per la scrittura teatrale, chiaramente, si dovrà scrivere e sceneggiare in diverso modo.

Ti posto qui sotto uno stralcio del Giulio Cesare di Shakespeare recitato magistralmente in abiti moderni e uniformi attuali, per mostrarti cosa intendo. Queste cose mi appassionano e le cerco sempre.

Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [RnT-FC1] Musical ad Atene

10
Buongiorno cara.
Mi chiedi un commento e la cosa mi mette un po' in crisi. Soprattutto leggendo le tue repliche alle osservazioni di @bestseller2020 : le hai rigettate tutte, mentre credo meritassero il chiedersi come e perché siano state fatte. In fondo usiamo un mezzo di comunicazione e se il messaggio non arriva come vorremmo, forse non è sempre colpa del destinatario. 
Colpa invece dell'amore, della dedizione che sempre metti in ciò che fai, del dispiacere sincero di non essere stata compresa.
Conosco bene questa sensazione, perché mi capita così spesso che ho deciso di rivedere il mio metodo di lavoro.
Ma veniamo a te.
Anche in questo racconto ho riscontrato le stesse criticità di "Se la vita ha il soffio..." o almeno quelle ritengo tali dal mio opinabilissimo, sia chiaro, punto di vista: il ragionare che colonizza il sentire e lo piega alle sue modalità, il parlare di invece dell' esprimere.
Ne hanno sofferto tutti: Pericle, con quel "va bene" così dimesso; Agariste, piacevolmente stupita, ma troppo presa dal menù; la maestra di musica Selene, attrezzata per statuto a comprendere il dionisiaco, ma appiattita anche lei al ruolo di trovarobe. Ma soprattutto Donatella, soverchiata dalla sontuosa location, dai "non ti posso spiegare" , da un fare che non le è poi costato un granché, quasi non si aspettasse altro, ma che ci ha impedito di sentire, di capire cosa sia davvero il suo rapporto con il Musical e come in esso si trasfonda la sua gioia di vivere. Gioia citata, archiviata come premessa, agita quasi come immotivata ostinazione e dunque per noi mai vissuta veramente. 

"Nel tragitto, non troppo lungo, Donatella si sente gli occhi di tutti addosso, con voglie turpi, desiderio, supplica, disprezzo, in un coacervo di emozioni altrui che le stimola l'indole combattiva. Stringe i pugni, tiene le spalle dritte e la testa eretta, altera. Non abbassa gli occhi, anzi li fiammeggia e li dardeggia in continuo mentre segue Pericle, che procede verso casa sua come se fosse solo. Nerssuno la tocca e osa parlarle.

Questo! Questo era il nucleo che secondo me andava sviluppato, disseminato in azioni e contrasti lungo tutto il racconto. 
Questo avrebbe dato i sofffio della vita ai personaggi e alla storia tutta.

Con immutata stima, sempre tua Aladicorvo
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063556664392
https://emanuelasommi.wixsite.com/manu

Re: [RnT-FC1] Musical ad Atene

11
@Alberto Tosciri  :)

grazie del commento esaustivo che mi hai fatto e che mi è servito, eccome, a capire i principali difetti del mio testo.
A cominciare dall'avere catapultato Donatella d'emblée sulla scena, come un evento normale, all'avere mostrato un Pericle affatto sorpreso da questa donna, e acquiescente alle sue richieste.
Alberto Tosciri ha scritto: sab ago 14, 2021 11:59 amIl musical che Donatella propone è un concetto molto moderno e audace per l’epoca, vista la partecipazione di sole donne.
So che all'epoca i teatranti erano solo uomini, che interpretavano ruoli maschili e ruoli femminili.
Donatella, però, propone una rappresentazione con sole etere. Il musical che interpreteranno farà vivere anche a loro, sinora relegate a esibirsi in "teatrali" scene di nudo pro pubblico maschile sbavante, la gioia di celebrare la vita con la loro arte di canto, di danza, di ricca e femminea bellezza. 

Grazie anche alle tue preziose considerazioni, @aladicorvo  :flower:

Il mio errore principale è stato di essermi buttata a pesce sulla realizzazione del musical.
Mi sono detta: 
Quale scenario migliore del Partenone?
Quale location migliore dell'Acropoli?
Quale kleos più grande dell'Atene di Pericle?
Quale dea più adatta di Atena ad essere coinvolta come oggetto di un tributo di onori e soggetto - attrice del musical?
Quale canzone posso parodiare con i miei versi che celebrino sia la città che la dea?
Quali strumenti, quale ballo organizzare per la rappresentazione?

Assorta in questi quesiti, ho tralasciato tutto la naturalezza delle reazioni di Pericle, di Agariste ecc.
Volevo fare dire "Avveniristico" a Pericle a tutti i costi, e ho messo a tacere la me che scuoteva la testa.
aladicorvo ha scritto: sab ago 14, 2021 12:52 pmil ragionare che colonizza il sentire e lo piega alle sue modalità, il parlare di invece dell' esprimere.
Ne hanno sofferto tutti: Pericle, con quel "va bene" così dimesso; Agariste, piacevolmente stupita, ma troppo presa dal menù; la maestra di musica Selene, attrezzata per statuto a comprendere il dionisiaco, ma appiattita anche lei al ruolo di trovarobe. Ma soprattutto Donatella, soverchiata dalla sontuosa location, dai "non ti posso spiegare" , da un fare che non le è poi costato un granché, quasi non si aspettasse altro, ma che ci ha impedito di sentire, di capire cosa sia davvero il suo rapporto con il Musical e come in esso si trasfonda la sua gioia di vivere. Gioia citata, archiviata come premessa, agita quasi come immotivata ostinazione e dunque per noi mai vissuta veramente. 
Ti sei spiegata perfettamente.  :)

Chissà se ce la farò, un giorno, a dimostrarvi di avere capito questi concetti, o almeno di essere sulla strada giusta, cari amici di penna!  :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [RnT-FC1] Musical ad Atene

12
ciao @Poeta Zaza . Ci eravamo riproposti di riprendere il discorso a freddo e con l'aiuto degli amici.
Ebbene, devo ammettere che ogni volta ci metti l'anima nei tuoi scritti, come dice Ala..
Spesso io ti critico sulla mancanza di un focus ben preciso: questo avviene perché hai da dire troppo e usi, infatti, lo spiegare invece di esprimere.

Secondo me hai mandato allo sbaraglio il personaggio di Donatella, quando la voce narrante avrebbe dovuto coadiuvarla, supportarla in certi discorsi, evitando così, pensieri che non rispecchiano la protagonista, o elementi del suo carattere che poi andrebbero a contrastare il personaggio stesso.              Il tuo racconto è scritto con una evidente ansia di mettere in scena fatti grandi e piccoli, spesso inutili, o magari usati per far collimare lo sviluppo del racconto. Forse un po di sintesi, dei momenti di attesa, di riflessione, sarebbero tornati utili... ciao un bacione :bacio:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Rispondi

Torna a “Racconti lunghi”