Distopico

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La paternità del termine «distopia» viene attribuita al filosofo inglese John Stuart Mill (1806-1873).
Il termine, come appare evidente, nasce sul modello e in antitesi al termine “utopia” e indica dunque un’utopia negativa. La negazione della certezza che il progresso e il futuro siano improntati a un miglioramento.

“Previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi.” (dal Vocabolario Treccani)

Il genere letterario detto distopico nasce a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma ha il suo più forte impulso nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, dopo che gli orrori di cui la moderna società umana può essere portatrice sono ormai chiari a tutti. Si consoliderà ancora all’epoca della guerra fredda.
Il genere distopico è dunque un genere letterario, e cinematografico, che narra di universi, società, futuri, situazioni caratterizzati da oppressione, sofferenza, diseguaglianze esacerbate e mancanza di libertà.
Viene generalmente considerato il primo romanzo distopico moderno, Noi (Мы) dell’autore russo Evgenij Ivanovič Zamyatin, del 1924.

Alcuni titoli universalmente celebri:
- 1984 di George Orwell
- Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
- Il mondo nuovo di Huxley
- Arancia Meccanica di Anthony Burgess
- Il racconto dell’ancella, di Margareth Atwood
- Cecità, di Saramago
- La strada, di McCarthy
- Hunger Games, di Suzanne Collins

Per approfondimenti:

https://www.sapere.it/enciclopedia/dist ... ra%29.html (distopia in letteratura, Enciclopedia “Sapere”)

http://www.chelibro.com/romanzi-distopici-1-1907-1960/ (una serie di articoli dedicati ai diversi filoni)
http://www.chelibro.com/romanzi-distopici-2-1960-2018/
http://www.chelibro.com/romanzi-distopi ... alittiche/
http://www.chelibro.com/romanzi-distopi ... distopiche
https://wp.me/p4wMhr-1jE
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: Distopico

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Ciao @Bef,
effettivamente è un genere in cui la fantasia può sbizzarrirsi nel costruire futuri scenari catastrofici per l'umanità: l'allagamento della terra per lo scioglimento dei ghiacci, la guerra atomica, l'esaurimento delle fonti di energia, il virus, l'infertilità, l'evoluzione di altre specie viventi, l'invasione degli alieni, e cento altri motivi. Io, ad esempio, ho pubblicato un libro in cui mi sono divertito ad immaginare che l'apocalisse venga generata dal crollo della finanza mondiale, ormai votata alla speculazione, anziché all'investimento. Penso che a volte bisognerebbe considerare la fantascienza distopica come utile monito: c'è sempre l'eventualità che determinati scenari possano realizzarsi, grazie soprattutto all'avidità o l'immediata convenienza di alcuni, che possono portare alla distruzione di tutti.
Mario Izzi
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Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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