Re: Congiunzioni eufoniche

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La faccenda qui sembrerebbe risolta: https://accademiadellacrusca.it/it/cons ... ufonica/15
Perché riesumarla?
Il crimine: in carne ed ossa.
Scrivo di getto e ci schiaffo una bella “d”. Quando la elimino, secondo i sacri dettami, non mi “suona”.
In carne ed ossa pare meglio. Perché? Sono tre le vocali in fila: carne e ossa è uno scioglilingua cacofonico.
Cito l’Accademia della Crusca: dobbiamo comunque tener presente che la d eufonica non è un elemento posticcio, ma trova la sua origine nella struttura originaria delle due parole interessate che in latino erano et e ad.
Se ne dovrebbe dedurre che, se non fila liscio, una piccola “d”ci può stare.
Non sparate sul “pianista”…

Santuccio è un serviente del tredicesimo secolo, un fifone che affronta da solo il tragitto per Granaria. Questo è il suo pensiero:
“Domineddio non consentirà due disgrazie nello stesso loco! Alla peggio, troverò gli spirti dei sicari dei Parcitadi, ma nessuno di carne e d'ossa. Traverserò il guado della Conca.”

Di carne e d’ossa calza a pennello. Perché?

Certo, quantunque tu te l’affermi, io non credo che tu il creda: e tu medesimo di’ che la moglie tua è femina e che ella è di carne e d’ossa come son l’altre.
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:B ... I.djvu/164

Come dice @dyskolos , ci vuol “mestiere”!

Comunque sia, se ci sono tre vocali in fila, e la frase non fila, che facciamo?
Se leggo in carne e ossa, rischio di “mangiarmi” la congiunzione. Con in carne ed ossa, la evidenzio.

Questione di “crusca” caprina!

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Le "d" eufoniche non sono un errore, semplicemente nell'uso moderno della lingua si tende a utilizzarle soltanto quando c'è l'incontro tra due vocali identiche.
A me "carne e ossa" suona benissimo, ad esempio: se a te non piace mettigli la "d" e siamo tutti contenti.
E adesso mi defilo: hai chiamato in causa @dyskolos e lui scriverà almeno tre o quattro pagine sull'argomento; io fra poco devo preparare il pranzo... :asd:
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Marcello ha scritto: sab gen 23, 2021 11:56 am E adesso mi defilo: hai chiamato in causa @dyskolos e lui scriverà almeno tre o quattro pagine sull'argomento; io fra poco devo preparare il pranzo... :asd:

Anche cinque o sei :D
Buon pranzo!


Fraudolente ha scritto: Come dice @dyskolos , ci vuol “mestiere”!

Comunque sia, se ci sono tre vocali in fila, e la frase non fila, che facciamo?
Se leggo in carne e ossa, rischio di “mangiarmi” la congiunzione. Con in carne ed ossa, la evidenzio.

Questione di “crusca” caprina!

Bella domanda!
Io risolverei con un po' di… mestiere, appunto :)

A volte la D eufonica migliora la situazione, ma altre volte la peggiora, dunque le eventuali regole sono, per me, troppo rigide: lana caprinissimissima. Siccome editor ed editori intervengono, allora io, per farli contenti, metto le D eufoniche come dicono loro. Ma non sempre.

C'è una cittadina che si chiama Adrano nella città metropolitana (oggi si dice così) di Catania. Se oggi prendo la macchina per andarci, qualcuno potrebbe chiedermi dove vado e io dovrei rispondere "vado ad Adrano", ma non mi suona bene. Allora me la potrei giocare così:
A: "Dove vai?"
B: "In un bellissimo posto chiamato Adrano"
A: "Ah sì, lo conosco. Non ti perdere la chiesa principale, mi raccomando"

Nel caso di "in carne ed ossa", potrei fare così:
A: "Ho visto Giulio in ossa e carne!"
B: "Ma come diamine parli? Prima si mette la carne e poi si aggiungono le ossa, così mi hanno insegnato!"
A: "A me invece piacciono di più le ossa prima, capito, scimunito?"

Così faccio contenti tutti :)

In ogni caso potresti cavartela con un "romagnolismo". Io per esempio potrei mettere "Ad Adrano vado" tipo "Montalbaaano sono". Ma così risolverei solo il primo problema, non il secondo. Va meglio, ma non mi basta. Magari in romagnolo va meglio, non so. Poi qualcuno ti domanda "ma che significa?", e lì parte un bel siparietto :) :)
Il Sommo Misantropo

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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A me la d eufonica piace, la uso spesso.
Non credo che ci niente di sbagliato nelll'usarla come nel non usarla, è una scelta di stile dell'autore.
Nei miei racconti, romanzi ed opere teatrali ho fatto delle scelte di stile per caratterizzare il mio modo di scrivere.
So che un editor che dovesse leggere i miei scritti si metterebbe le mani nei capelli, ma ho cercato di creare un modo personale di scrivere per rendermi riconoscibile.
Non so se sia giusto o sbagliato, ma credo che un autore debba essere riconoscibile mentre ultimamente i libri pubblicati dalle grandi CE hanno tutti stili di scrittura uguali (compresi tremendi errori che mi inducono a pensare che usino tutte lo stesso editor e mi hanno pure fatto venire tremendi dubbi risolti comprando non una ma ben due grammatiche per essere sicuro di non essere pazzo).
Credo che ciò che conta sia la coerenza, se in un racconto si usa la d eufonica la si usa sempre non soltanto un po' qua e là. Tutto ciò tranne nei dialoghi, dove si può scegliere di far parlare un personaggio in modo più moderno ed un altro in modo più manierato.
Scrivere è bello perché c'è ancora un po' di libertà nello scegliere come farlo. Piacere ed avere dei fan è molto più difficile e complesso.

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Anche a me spesso non suona bene quando ci sono incontri di tre vocali di fila, ma se mi azzardo a lasciarci una d eufonica di sicuro un editor la taglierà, quindi tanto vale che la tagli io :lol:
Ricordo una frase particolarmente brutta: "aiutò Anna ad adagiare" Ok, suonava male già in partenza, ma togliendo la "d" eufonica (la regola vuole che se c'è un d anche all'inizio della parola successiva non va) diventava: "aiutò Anna a adagiare" . Questo sì è uno scioglilingua :P . Fatto notare la cosa, ma niente, allora ho cambiato il verbo "aiutò Anna a distendere". La frase ci ha guadagnato, ma mi pare più logico dare la precedenza a come suona piuttosto che a regole astratte.
In un altro caso ho lasciato le d eufoniche in una profezia (che aveva quindi un tono solenne). Una beta reader me l'ha segnalate come errore, l'editor invece le ha lasciate (evidentemente ne ha capito il senso).
Nel caso citato, "in carne e ossa" a me suona meglio. Le prime due "e" si fondono quasi insieme nel pronunciarle, quindi non dà fastidio. Ma se anche ci metti la d penso che nessuno avrà da ridire.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Ci sono, secondo me, una serie di regole-non regole imposte dalla moda corrente, che dovremmo cercare di non osservare pedissequamente, ma di tenerne conto quando lo richiede il contesto. Per esempio, evitare gli aggettivi, non sempre, ma quando non servono e anzi appesantiscono il discorso; evitare le parentesi o i trattini, non sempre, ma quando l'inciso allunga troppo il periodo, e allora è bene evitarlo anche tra due virgole; la "d" eufonica si può usare o meno, dipende dalle parole prima e dopo, come suonano a leggerle. Le mode passano e non sempre ciò che è di moda rappresenta il meglio. E' il mio modestissimo e fallibilissimo parere. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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albertus ha scritto: credo che un autore debba essere riconoscibile mentre ultimamente i libri pubblicati dalle grandi CE hanno tutti stili di scrittura uguali 
Io credo la stessa cosa. Ce l'ho con la massificazione in letteratura. Che poi è la lingua che che genera la letteratura e non il contrario. Una letteratura massificata è prodotta da una lingua massificata. Per me non va bene :)
albertus ha scritto: Scrivere è bello perché c'è ancora un po' di libertà nello scegliere come farlo.
(y)
Il Sommo Misantropo

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Fraudolente ha scritto: in metrica, con "carne e ossa" quante sillabe si conteggiano?
@Fraudolente,
visto che è improponibile dividere càr-ne_e_òs-sa (indico con à, ò gli accenti metrici, con _ la fusione di vocali in dittonghi, trittonghi ecc.), che obbligherebbe il lettore a dire qualcosa come carnòssa, ad esempio:
venne in carne_e_òssa_un giòrno_a càsa mìa (endecasillabo "regolarissimo" con accenti sulla 4a, 6a, 8a, 10a)

che si può dire ma è brutto, tanto vale mettere la d eufonica e spostare gli accenti:
venne da mè quel giòrno_in càrne_ed òssa

che però, se non scrivessi la d eufonica:
venne da mè quel giòrno_in càrne_e \ òssa
(indico con \ la non fusione di vocali, cioè lo iato)

conserverebbe gli accenti negli stessi posti; perché il ritmo, una volta entrato in testa al lettore (non impreparato), e cioè sia stato reso chiaro prima con una serie di versi non ambigui, suggerisce poi la posizione degli accenti (è un vantaggio della metrica classica, regolare).

Cioè la d eufonica si usa o non si usa caso mai per rendersi più comprensibili, e possibilmente non ridicoli.


Ciao

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Gianfranco P ha scritto:
Cioè la d eufonica si usa o non si usa caso mai per rendersi più comprensibili, e possibilmente non ridicoli.
   Per quanto in prosa si cerchi di codificare (mi si passi il termine) la d eufonica, il buonsenso consiglia di comportarsi proprio seguendo l’eufonia.
Carnòssa sarebbe improponibile, ma anche carne e ossa non è che sia un granché. Tre vocali in fila, per quanto chi legga l’endecasillabo sia bravo ed abbia orecchio, perché di “musica” stiamo parlando, hanno buone probabilità di finire in una stecca.
Ma è solo la mia opinione.

Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Fraudolente ha scritto: @Ginevra , per me è quello il problema: in metrica, con "carne e ossa" quante sillabe si conteggiano? "Carne ed ossa" sono quattro.
Non è un problema: sono quattro anche in carne e ossa: car-ne-os-sa. La metrica è questione di ritmo e orecchio.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Dea
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Re: Re: Congiunzioni eufoniche

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Cheguevara ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] Non è un problema: sono quattro anche in carne e ossa: car-ne-os-sa. La metrica è questione di ritmo e orecchio.[/font]
Be', è quello che avevo detto io :) .
Volevo aggiungere, però, che la possibilità di usare queste varianti a me diverte molto, perché possono essere usate a fini stilistici o espressivi. Ad esempio nel parlato, se uno dicesse:
"l'ho visto io, in carne e ossa!"
mi suonerebbe naturale (perché si dice così: e si pronunciano 4 sillabe: càr-ne_e \ òssa);
e se dicesse: 
"l'ho visto io, in carne ed ossa!"
mi suonerebbe vagamente più ricercato;
"lo l'ho veduto, in carne et ossa!"
decisamente arcaico, e così via.
In un racconto, io scriverei "in carne ed ossa" perché mi piace apparire ricercato. 
Ciao!
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