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Consecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 5:18 pm
by Fraudolente
In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo aveva costretto i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse (li aveva assolti?), ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo costrinse i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse, ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma con un lungo digiuno come penitenza.

Il convincimento del parroco persevera nel tempo, ma il maltempo che costringe è precedente l'epoca in cui si svolge l'azione nel romanzo. L'assoluzione, tanto per non farci mancar nulla, è successiva al maltempo, ma precedente la penitenza.

E adesso?

Re: Cosecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 5:31 pm
by Poeta Zaza
Fraudolente wrote: Mon Jan 11, 2021 5:18 pm In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo aveva costretto i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse (li aveva assolti?), ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo costrinse i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse, ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma con un lungo digiuno come penitenza.

Il convincimento del parroco persevera nel tempo, ma il maltempo che costringe è precedente l'epoca in cui si svolge l'azione nel romanzo. L'assoluzione, tanto per non farci mancar nulla, è successiva al maltempo, ma precedente la penitenza.

E adesso?
Scelgo questa, con una aggiunta e una sottrazione (con):

Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma comminato loro un lungo digiuno come penitenza.

Re: Cosecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 5:42 pm
by Fraudolente
Poeta Zaza wrote: Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma comminato loro un lungo digiuno come penitenza.
Grazie.
Tuttavia, mi sembra ovvio a chi sia stato comminato il digiuno, e quindi inutile specificarlo con un "loro". Già ribadisco la "povera gente" con i "contadini"... Per lo stesso motivo , è ovvio che una penitenza si "commini". Mi piace il termine, appropriato ma temo superfluo.

Re: Consecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 6:05 pm
by Elegiac
Ciao, @Fraudolente . Non so il prima e il dopo di questo breve brano. Io lo riscriverei così:

In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima di quella povera gente.
Quando il maltempo ebbe costretto i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse, ma comminò loro un lungo digiuno come penitenza.

Re: Cosecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 6:51 pm
by Fraudolente
Elegiac wrote:Non so il prima e il dopo di questo breve brano.
Il problema è proprio la consecutio, ovvero la concordanza di tempi e subordinate con la principale in relazione a anteriorità, posteriorità e contemporaneità.

In questo caso
Fraudolente wrote: Il convincimento del parroco persevera nel tempo, ma il maltempo che costringe è precedente l'epoca in cui si svolge l'azione nel romanzo. L'assoluzione, tanto per non farci mancar nulla, è successiva al maltempo, ma precedente la penitenza.
Non è possibile estrapolare una frase (o un verbo) dal contesto.
Grazie.

Re: Consecutio

Posted: Mon Jan 11, 2021 11:25 pm
by Elegiac
La consecutio è giusta. Comunque per rendere più chiara la sequenza degli eventi io proverei usando all’occorrenza degli avverbi di tempo. Il lettore, di solito, vuole gustarsi la storia senza fare corse a ostacoli.

Re: Cosecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 10:29 am
by Fraudolente
Elegiac wrote: Quando il maltempo ebbe costretto i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse, ma comminò loro un lungo digiuno come penitenza.
@Elegiac , "ebbe costretto" temo non vada bene. Se vuoi, prova a trasformare il "quando" in "ogni volta che". Mi sa che un "aveva costretto" (trapassato prossimo) sia il tempo giusto. Il trapassato remoto è quasi un reperto archeologico.
Ti inquadro la frase nel contesto: il parroco si trova in mezzo a una rivolta di popolo in un giorno del Signore del XIII secolo. Deve decidere se stare con i villani o con i padroni. Proprio lui che, ogni qual volta il maltempo aveva costretto... aveva comminato.
Non vorrei sbagliare ma il trapassato prossimo, come l'imperfetto, dovrebbe indicare un'azione continuata o ripetuta nel tempo. Come in questo caso.

Re: Consecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 11:21 am
by Cheguevara
Fraudolente wrote: Mon Jan 11, 2021 5:18 pm In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo aveva costretto i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse (li aveva assolti?), ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


In cuor suo, il parroco era convinto che il riposo e la preghiera fossero la cura migliore per il corpo e l'anima della povera gente.
Quando il maltempo costrinse i contadini a mietere nel giorno del Signore, li assolse, ma (comminò un) con un lungo digiuno come penitenza.


Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma con un lungo digiuno come penitenza.

Il convincimento del parroco persevera nel tempo, ma il maltempo che costringe è precedente l'epoca in cui si svolge l'azione nel romanzo. L'assoluzione, tanto per non farci mancar nulla, è successiva al maltempo, ma precedente la penitenza.

E adesso?
Non riesco a quotare, né a copiare/incollare. L'ultima elaborazione del testo secondo me è la più valida, perché da un lato rispetta pienamente la consecutio temporum, dall'altro usa meno parole per esprimere il concetto.

Re: Cosecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 11:31 am
by Fraudolente
Cheguevara wrote: L'ultima elaborazione del testo secondo me è la più valida, perché da un lato rispetta pienamente la consecutio temporum, dall'altro usa meno parole per esprimere il concetto.
Infatti è quella che ho adottato.
Cheguevara wrote:Non riesco a quotare, né a copiare/incollare.
Apri la risposta, seleziona la parte che interessa e clicca su cita.

Ciao, @Cheguevara , ti ritrovo qui con piacere!

Re: Cosecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 1:32 pm
by Cheguevara
Fraudolente wrote: Tue Jan 12, 2021 11:31 am Infatti è quella che ho adottato.


Apri la risposta, seleziona la parte che interessa e clicca su cita.

Ciao, @Cheguevara , ti ritrovo qui con piacere!
L'avevo già fatto, senza riuscire. Adesso è andata (pare).
Il piacere è reciproco.

Re: Consecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 9:13 pm
by dyskolos
Fraudolente wrote: Mon Jan 11, 2021 5:18 pm Convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera fossero la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente, il parroco aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, ma con un lungo digiuno come penitenza.

Ti dico la mia :)
Anche a me questa pare la forma migliore e hai fatto bene ad adottarla. Io, in alternativa, la scriverei così:
Il parroco era convinto in cuor suo che il riposo e la preghiera erano la miglior cura per il corpo e l’anima della povera gente; pertanto aveva assolto i contadini costretti dal maltempo a mietere nel giorno del Signore, infliggendo loro (o infliggendogli) però un lungo digiuno come penitenza.

Dicono che la paratassi è da preferire.

Re: Consecutio

Posted: Tue Jan 12, 2021 10:08 pm
by Fraudolente
Sono da un telefonino e senza occhiali
Scusate le probabili sviste. Dunque dunque... Perché tutti insistono, a parte il grande @Cheguevara , a ribadire l' ovvio? Si sa a chi il presbitero infligge la penitenza. Però, a parte la faccenda gli o loro, la proposta di @dyskolos non è male.