Narrazione in prima persona multipla*

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L’uso della prima persona è quello maggiormente si adatta alla scrittura introspettiva: la narrazione avviene da “dentro la testa di un personaggio” che immagina, deduce e formula la propria versione dei fatti… ovviamente limitata e parziale.
Così, scrivere un romanzo in prima persona multipla consente di unire la scrittura introspettiva alla possibilità di mostrare diverse interpretazioni della realtà, diversi modi di pensare e agire: ogni voce narrante segue il suo proprio arco narrativo e contribuisce con nuove informazioni, opinioni e indizi alla storia. È un PoV che si presta bene alle storie corali e alle vicende complesse, e proprio per questo richiede un attento lavoro di caratterizzazione e diversificazione delle voci narranti, perché il rischio è che le voci finiscano per appiattirsi su quella dell’autore.
La sfida della diversificazione è su due livelli: a livello di voce e a livello grafico.

Innanzitutto è consigliabile che la presenza delle voci narranti sia equilibrata all’interno della storia e che i narratori siano facilmente riconoscibili, quindi per prima cosa devono essere ben definiti nella mente dell’autore: diverse personalità, le opinioni, i scopi. Magari diversa età e diverse esperienze. Quello che sanno e quello che non sanno. In base a questo, allora, ogni voce avrà un linguaggio diverso.

@Marcello 22 novembre 2013
[…] uno potrebbe essere un musone, un tipo di poche parole che non spreca un solo aggettivo per descrivere una situazione. Frasi secche e spezzate, con aggettivazione scarsissima. Un altro al contrario potrebbe essere una di quelle persone che girano attorno a ciò che intendono dire senza mai arrivare al punto. Discorsi a vuoto, lunghe perifrasi, uso di frasi fatte e proverbi.

Bisogna poi che il lettore non abbia difficoltà a distinguere le voci, anche da un punto di vista pratico.
Un possibile espediente è quello di intitolare i capitoli con il nome del personaggio su cui è centrato il PoV.
Un'altra possibilità è contrassegnare i paragrafi (o capitoli) delle diverse voci narranti con diversi simboli, oppure usare forme grafiche leggermente diverse (ma non troppo, eh?).

@Eudes 5 gennaio 2014
Io ho tentato una formula simile, e infatti le voci narranti sono più o meno una cinquantina, anche se alcune intervengono per poche righe.
Ho fatto una cosa semplice: ogni capitolo ha il nome di chi parla.
Così il primo capitolo si chiama "Vivien", che in teoria sarebbe la protagonista, il secondo Francesca, il terzo Alessandro, il quarto Sara, ecc.
Una voce narrante parla ai lettori, un'altra a uno dei personaggi, un'altra a se stessa e cosi via. Sara sarebbe l'elemento di raccordo, uno dei pochi personaggi che prende parola più volte, mentre l'io narrante di quella che in teoria sarebbe la protagonista ha a disposizione solo due capitoli, apre e chiude la storia.
Era un espediente che avevo adottato perché sapevo di non saper scrivere un romanzo vero e proprio, quindi ogni capitolo è anche un racconto a sé in cui ogni personaggio parla della sua vita, del suo rapporto con altri personaggi e del suo punto di vista sulla situazione, qualcuno racconta eventi del passati, altri del presente, ecc. Alla fine con questa formula 200 pagine sono riuscito a scriverle. Non tutte buone, ma neanche tutte disprezzabili. Tutte gli altri racconti da me scritti messi insieme non superano le 100 cartelle, quindi mi è servito ad avere una prolificità che non ho mai più avuto, né prima né dopo..
Adottare un metodo del genere può sembrare infilarsi in un guazzabuglio ma credo di esser riuscito a mantenere una certa leggibilità della storia, anche se non l'ho mai finita...è ferma dal 2007. Certo, ha vari problemi uno dei quali… mi sembra di aver reso tutti i personaggi di contorno più interessanti della protagonista stessa.


NotadiMercy1: l'alternativa alla prima persona multipla è la terza persona con focalizzazione interna variabile. In questo caso la voce narrante presenta di volta in volta il PoV di diversi personaggi, ma mantiene un certo distacco da loro, e quindi è possibile una maggiore uniformità espressiva, almeno quando non vengono riportati direttamente i pensieri e le parole dei personaggi.

NotadiMercy2: romanzi scritti in prima persona multipla raccolti nelle diverse discussioni.
Ogni cosa è illuminata, di JS Foer
Il mio nome è rosso, di Orhan Pamuk
L'orda del vento, di Alain Damasio
Plenilunio, di Munoz Molina
Donne informate sui fatti, di Carlo Fruttero
In Dracula, Stoker utilizza tre narratori principali: Jonathan Harker, la di lui fidanzata Mina e il dottor Seward. Altri personaggi che intervengono saltuariamente nel raccontare la storia: il professor Van Helsing, Quincey Morris, Arthur Holmwood e Lucy Westerna.

*Topic recuperato da due discussioni sul WD
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)
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