Perplessità all'esordio
Posted: Tue Feb 21, 2023 3:01 pm
È capitato anche a voi?
Dopo dieci anni di studio, dedizione, impegno e tantissima passione, finalmente scrivo la parola "fine" al mio romanzo d'esordio. Così tento la via della pubblicazione: il tempo passa, e dopo aver valutato alcune proposte (e scartate ovviamente tutte quelle a pagamento), alla fine -dopo più di un anno!- mi decido: firmo il mio primo contratto editoriale!
Tutto bene? Quasi.
Sto revisionando il mio manoscritto per inviare la bozza di lavorazione, e qui cominciano (o per meglio dire "proseguono") le mie perplessità: il mio romanzo sarà pubblicato in autunno da una piccola casa editrice, e mentre io rileggo e correggo il mio testo continuo a chiedermi se tutto questo abbia davvero senso.
Non starò forse "condannando" il mio piccolo mondo d'inchiostro al silenzio, solo per una capricciosa smania di pubblicazione? Non sarebbe forse stato più giusto non appesantire di un ennesimo titolo lo già sconfinato mare di volumi sconosciuti che ogni anno vengono pubblicati per finire quasi subito ad impolverarsi in qualche magazzino?
E nel caso, cosa avrei dovuto fare? Sarebbe forse stato meglio lasciar riposare il mio manoscritto in un cassetto nell'attesa che un giorno -chissà!- una grande casa editrice potesse concedergli una miglior visibilità? O non è una tracotante superbia a suscitare quasti dubbi? D'altronde fino a poco tempo fa ero ormai abbastanza rassegnato all'idea che il mio testo non sarebbe stato pubblicato... ed ora addirittura mi permetto di storcere il naso?
Io nel frattempo continuo il mio lavoro limando e cesellando il testo, e intanto chievo a voi: vi è mai capito di nutrire dubbi del genere in questa circostanza? È una situazione comune, o quanto scrivo è un balbettante vaniloquio?
Dopo dieci anni di studio, dedizione, impegno e tantissima passione, finalmente scrivo la parola "fine" al mio romanzo d'esordio. Così tento la via della pubblicazione: il tempo passa, e dopo aver valutato alcune proposte (e scartate ovviamente tutte quelle a pagamento), alla fine -dopo più di un anno!- mi decido: firmo il mio primo contratto editoriale!
Tutto bene? Quasi.
Sto revisionando il mio manoscritto per inviare la bozza di lavorazione, e qui cominciano (o per meglio dire "proseguono") le mie perplessità: il mio romanzo sarà pubblicato in autunno da una piccola casa editrice, e mentre io rileggo e correggo il mio testo continuo a chiedermi se tutto questo abbia davvero senso.
Non starò forse "condannando" il mio piccolo mondo d'inchiostro al silenzio, solo per una capricciosa smania di pubblicazione? Non sarebbe forse stato più giusto non appesantire di un ennesimo titolo lo già sconfinato mare di volumi sconosciuti che ogni anno vengono pubblicati per finire quasi subito ad impolverarsi in qualche magazzino?
E nel caso, cosa avrei dovuto fare? Sarebbe forse stato meglio lasciar riposare il mio manoscritto in un cassetto nell'attesa che un giorno -chissà!- una grande casa editrice potesse concedergli una miglior visibilità? O non è una tracotante superbia a suscitare quasti dubbi? D'altronde fino a poco tempo fa ero ormai abbastanza rassegnato all'idea che il mio testo non sarebbe stato pubblicato... ed ora addirittura mi permetto di storcere il naso?
Io nel frattempo continuo il mio lavoro limando e cesellando il testo, e intanto chievo a voi: vi è mai capito di nutrire dubbi del genere in questa circostanza? È una situazione comune, o quanto scrivo è un balbettante vaniloquio?