I tecnicismi in un testo di narrativa: sì, no, in che misura?

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(Ho cercato di riassumere qui i contenuti di una discussione a più voci, aperta da @Intro in Lingua & affini, WD, nel novembre 2015)

Il quesito è: i termini tecnici (la terminologia scientifica, o il vocabolario specifico di una determinata disciplina o professione) possono essere utilizzati in un racconto o romanzo? O devono essere evitati?

Come in tutte le cose, servono misura e criterio.
In un’opera di fantascienza, per esempio, o in un romanzo d’ambientazione marinaresca, in un thriller medico eccetera, un lettore solitamente si aspetta d’incontrare termini tecnici, potrebbe persino esserne deluso se non ne trovasse. Questi devono però essere utilizzati con proprietà, quando necessari e, se il loro significato non è universalmente noto, sarebbe preferibile che fosse comunque intuibile grazie al contesto.

Il lessico, come i contenuti di una disciplina possono essere integrati in una narrazione quando sono funzionali alla trama e al genere. Quello che si deve evitare è dare al lettore il sospetto che fungano solo da riempitivo o siano stati inseriti come mera ostentazione di conoscenze.
Il problema sorge anche, o soprattutto, quando i termini tecnici (o supposti tali) sono usati senza cognizione di causa, con un significato improprio.

L’uso di termini tecnici deve essere limitato a situazioni che lo richiedano o si rischia di scivolare nella parodia. È particolarmente vero nel caso di termini tecnici che non hanno alcun motivo di essere usati al di fuori dell'ambito specialistico (si citino a titolo di esempio: “portatore assiologico”, che può essere reso con “portatore di valore” o “slittamento semantico”, che può essere reso con “cambio di significato”) e che risulterebbero un inutile sfoggio di saccenteria.
Non si usano termini fuori dall'uso se non si dà loro l'ambiente giusto, altrimenti finiranno per avere un significato diverso da quello che dovrebbero avere.

È necessario che i termini specialistici (ma un discorso simile potrebbe essere fatto per termini insoliti o desueti) siano inseriti in un contesto e ambientazione adatti, o finiranno per avere significato o effetti molto diversi da quelli voluti.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: I tecnicismi in un testo di narrativa: sì, no, in che misura?

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(una richiesta personale: se qualcuno di voi è ancora in contatto con l'utente del WD @Asopo, che sembra non essere più attivo sul forum dal 2018, potrebbe esprimergli la mia stima e un enorme apprezzamento per l'intelligenza, la giustezza, non che l'arguzia, di praticamente tutti i suoi interventi che ho letto scorrendo le vecchie discussioni? Un vero piacere, e una grande perdita per la community, non ricevere più suoi contributi)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
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