Le "azioni piccole" dei dialoghi

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(Swetty, WD, 18/10/2012)

Ok, non so come chiamarle (evidentemente questa crisi lessicale è più grave del previsto ). Si tratta di quelle micro-azioni che uno fa di solito mentre parla o pensa.
Mi sono accorta che i miei personaggi sono un po' monotoni in questo, diciamo che al 90%:
- sospirano;
- annuiscono;
- scuotono la testa;
- sorridono, ridono e qualche volta ridacchiano;
- picchiettano sui braccioli (o consimili);
- si appoggiano allo schienale;
- alzano o abbassano lo sguardo;
- chiudono gli occhi.
È chiaro che in 750 pagine di romanzo in cui in due pagine su tre ci sono due o più persone che parlano, la cosa diventa un po' ripetitiva.
Ovviamente tagliare, sia il dialogo che le micro-azioni, è l'azione principale da fare (altrimenti non sarei io ) ma volevo aprire un topic perché se qualcuno ne ha qualcun’altra da suggerire, oppure ce le scambiamo, non so, io vendo un po' di "sospirò" e "annuì"...
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: Le "azioni piccole" dei dialoghi

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(Riassumo i suggerimenti esposti nei commenti della discussione)


Corrucciano/aggrottano le sopracciglia
tossicchiano o, in caso fumino: aspirano, soffiano, accendono e spengono.
Si mordicchiano le unghie,
si grattano la testa,
si sistemano, attorcigliano ciocche.
si tirano le maniche,
storcono le labbra e arricciano il naso
Evitano di pestare le cacche dei cani.
Evitano di sbattere contro i passanti o i pali
Danno uno sguardo a cartelli e insegne
Si guardano i piedi. O guardarsi attorno
Hanno lo sguardo fisso davanti a sé
Girano angoli e attraversare strade
Si fermano ai semafori
Tirano su i pantaloni
Alzano la cerniera del giubbotto (o la abbassano se, per esempio, camminano in salita)
Si grattano la schiena per il sudore
Infilano la mano in tasca per grattarsi furtivamente l'interno coscia
Tirano calci a cose.
Spengono cicche di sigaretta rimaste accese.
Tirano fuori il cellulare per controllare l'ora.
Controllano il cielo.
Reggono l'ombrello
Passano una busta da una mano all'altra
Sistemano la maglietta che si è arrotolata.
Si prendonoil viso fra le mani
appoggiano il viso nell'incavo delle mani
giocano con l'elastico della carpetta
si stringono le ginocchia fra le mani
si detergono il sudore con il polsino
cincischiano qualcosa con le mani, un plaid, un cuscino...
si puliscono gli occhiali
accavallano le gambe
gesticolano
battono una pacca sulla spalla
appoggiano una mano sul petto
occhieggiano la scollatura

Se i personaggi sono in auto:
reclinano il capo contro il poggiatesta
accavallano le gambe
appoggiano la testa al finestrino
giochicchiano con la fibbia della cintura (se c'è)
reclinano il sedile


C’è chi suggerisce poi di cambiare approccio: non far fare qualcosa ai personaggi mentre parlano, bensì farli parlare mentre sono intenti a fare qualcosa. Nella realtà è raro che due persone parlino e rimangano a fissarsi, limitandosi a qualche cambio di espressione. Di solito si parla mentre già si stanno facendo cose.
Utilizzare questo espediente nella narrazione apre prospettive. Se ti metti a parlare con una persona intenta a cucinare, quella affetterà la verdura, peserà la farina, farà bollire l’acqua, si laverà le mani ...
I due personaggi parlano mentre si trovano alla fermata del bus? Guarderanno l’ora, si sporgeranno avanti per vedere se arriva eccetera.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
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