Il topic della revisione*

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Avete finito di scrivere e vi sentite soddisfatti? Ingenui!
Vi attende la prova più ardua: la revisione. :libro:
Di seguito qualche consiglio per uscirne vivi, e magari riuscire davvero a migliorare un po’ i vostri testi.

1) Quando avete finito la prima stesura (ma finita per davvero), mettete il testo da parte e dedicatevi a altro: leggete, scrivete cose differenti, andate in vacanza ai Caraibi. Dimenticate quello che avete scritto.
- rimettere subito mano al lavoro può essere deleterio, perché per fare una buona revisione è necessario un certo distacco.

2) Passato qualche mese, rileggetevi come rileggereste il manoscritto di qualcun altro. Scoprirete cose che non immaginavate, magari che avete usato cento cartelle quando ne servivano dieci, oppure che tra il capitolo tre e il capitolo quattro c’è un evidente buco di trama. Niente panico…

3) A mente fredda, decidete se vi sentite pronti a revisionare. Quindi:

3.1) prima revisione: dedicatevi all’intreccio e alla trama in generale. Probabilmente troverete che qualcosa si può tagliare;

3.2) seconda revisione: dedicatevi ai personaggi (caratterizzazione, spessore, coerenza);

3.3) terza revisione: dedicatevi ai dialoghi. Probabilmente troverete qualcosa che si può tagliare;

3.4) quarta revisione: dedicatevi all’ambientazione e alle descrizioni;

3.5) quinta revisione: dedicatevi allo stile (ripetizioni, ritmo, suono). Utilissimo è leggere ad alta voce, magari registrarsi e riascoltare;

3.6) quinta revisione: ortografia, sintassi e semantica (i refusi sono creature scaltre, non affidatevi troppo ai correttori automatici. Può essere utile rileggere il testo con un font diverso, oppure stampato su carta. Ci sono anche dei sintetizzatori vocali che hanno una cadenza meccanica, ma fanno saltare i refusi alle orecchie).

4) Passate il risultato delle vostre fatiche a qualche lettore beta di cui vi fidate (o chiedete il parere di un professionista)…

N.B. Come la documentazione, anche la revisione può diventare una spirale da cui è difficile uscire. Il lavoro di chi scrive è quasi sempre un lavoro solitario, si rischia di perdersi: si rischia di revisionarsi e revisionarsi all’infinito senza mai essere soddisfatti del risultato. Se dovesse succedervi, fate una pausa. Ricordate che il romanzo perfetto non esiste. E chiedete una mano.

N.B. Questa è una scaletta di massima, troverete il metodo che fa per voi. Alcuni appuntano sul testo correzioni diverse con colori diversi (es. dialoghi da rivedere in rosso, descrizioni da rivedere in giallo, ripetizioni in blu eccetera).

*Topic recuperato da tre discussioni sul WD
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: Il topic della revisione*

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Ciao @mercy,
d'accordo sull'utilità del metodo descritto. Poi, ognuno farebbe bene ad adattarlo al proprio modo di essere, nonché di scrivere. Personalmente rileggo e revisiono i miei scritti ripetutamente e a distanza di tempo, senza dividere le varie azioni in categorie distinte: ogni volta, cerco di badare a tutto e, ogni volta, c'è da correggere e sistemare qualcosa sfuggita alle precedenti revisioni. Arriva, però, un momento in cui sfornare il prodotto finito per la pubblicazione, e lì bisogna mettere un punto. Altrimenti, non se ne esce.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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