Punto di vista e spieghino

1
Primo capitolo di un romanzo del "collega" bestsellerista (beccati questa, @Marcello!) Follet, tanto per capirci. 
Il punto di vista è quello di una bambina di otto anni nel tredicesimo secolo.
Sapeva che nella parete di fronte a lei c'era una finestra ad arco priva di vetri - solo gli edifici più importanti avevano vetri alle finestre - , con appena una tenda di lino a riparare dalla fredda aria autunnale.
La bambina sa che solo gli edifici più importanti avevano vetri alle finestre? Se sì, perché se lo (o ce lo?) dice tra parentesi?
A me pare che Ken (in privato lo chiamo così e ci diamo del te) si sia rivolto direttamente al lettore ignorante con uno spieghino.
Ma è solo la mia opinione.

Re: Punto di vista e spieghino

2
@Fraudolente   :)

In realtà, nella frase che hai riportato io vedo un inciso fra due trattini, e non la parentesi. (Anche se la loro funzione pari è).
Secondo me, c'è solo la voce del narratore in quell'inciso.
La bambina può saperlo come non saperlo della faccenda dei vetri nelle case più belle. Quella frase Follett l'ha messa per noi lettori.  :libro:
La piccola si limita a registrare quello che i suoi occhi vedono e non il perché.
Se no, Follett avrebbe trasmesso l'informazione in un "pensiero" della bambina. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Punto di vista e spieghino

3
Fraudolente ha scritto: A me pare che Ken (in privato lo chiamo così e ci diamo del te) si sia rivolto direttamente al lettore ignorante con uno spieghino.
Dipende. Se il punto di vista è quello della bambina (come pare che sia) potrebbe benissimo essere un suo pensiero. D'altra parte è un po' tirato per i capelli (se anche la bambina lo sa, non ha molti motivi per ricordarlo in quel momento) quindi sì, sembra effettivamente un'informazione destinata al lettore.
Magari leggendo il romanzo non ci avrei fatto troppo caso, ma mi conforta vedere che anche gli autori più famosi non sempre riescono a evitare questo tipo di interventi informativi un po' goffi  :P 
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Punto di vista e spieghino

4
Fraudolente ha scritto: Il punto di vista è quello di una bambina di otto anni nel tredicesimo secolo.
Se è così, ma io questo non lo so (e un po' ne dubito), è chiaramente un errore.
Qui a raccontare è senza ombra di dubbio un narratore onnisciente che, per sua natura, è informato sia del fatto che la bambina è al corrente che la finestra è priva di vetri sia del fatto che solo gli edifici più importanti li avevano.
A rendere ovvio che il PoV è quello di un narratore onnisciente è proprio l'inciso: la bambina, anche se fosse stata al corrente di quella caratteristica degli edifici del tempo, non aveva proprio alcun motivo per rifletterci in quel momento. 
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Punto di vista e spieghino

5
@Silverwillow Io penso che, più che a Ken Follett, la goffagine sia da imputare ai suoi editor, che senza dubbio sono una legione. A proposito di editing: qualche settimana fa sono risultato, con un racconto, tra i vincitori di un concorso indetto da una CE prestigiosa.
Mi è poi arrivata la copia editata da approvare, dopo che l'editor incaricato aveva ultimato il compitino, perché di compitino si tratta: eliminare con scrupolo i pochi avverbi presenti nel testo, sostituire con sinonimi due o tre ripetizioni, che invece erano appropriate e volute, e sostituire spesso le virgole, da me usate apposta per dare ritmo, con i due punti, di cui ha invaso il testo. In più, nei soli due casi in cui ha modificato una frase, è riuscito a creare delle incongruenze, che sono le sole cose che mi sono impuntato a eliminare. Il risultato è un racconto meno buono dell'originale, ma che importa? L'editor, che presumo giovane e munito di titoli specifici, deve pur lavorare.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Punto di vista e spieghino

6
Marcello ha scritto:
Se è così, ma io questo non lo so (e un po' ne dubito), è chiaramente un errore.
In effetti sembra proprio che un narratore si rivolga al lettore con l'inciso. Il romanzo è Mondo senza fine, e siamo all'inizio del primo capitolo. La bambina è nella paglia di un affollato ospitale. L'autore scrive in terza persona, e le sensazioni (e il punto di vista?) sono quelle della bambina. Mi disturba come lettore come il signor Follet mi renda direttamente edotto che certe finestre non avevano vetri. Oggi non ho il tempo di proseguire, ma sono curioso di farlo per capire quale sistema utilizzi il noto bestsellerista. Il narratore c'è, in quanto altri riferimenti non sarebbero opportuni per la bambina. E io sono un vecchio ignorantone... 
Buona giornata a tutti!

Re: Punto di vista e spieghino

10
@dyskolos Secondo me la colpa dell'editor è lieve, quella pesante è da attribuire alla scuola di scrittura che probabilmente ha frequentato. L'allineamento pedissequo alla moda corrente ne è caratteristica peculiare e non tiene conto del fatto che le regola vanno conosciute per poterle, all'occasione, aggirare. Non sempre, ma quando ciò che l'autore ritiene di esprimere lo richiede. Altre colpevoli dell'andazzo corrente sono le case editrici, che impartiscono ai loro editor disposizioni che lasciano poco spazio alle inclinazioni degli autori in materia di stile. Non dovrebbe esserci niente di più personale che lo stile di uno scrittore: o lo accetti o lo cestini, a parte le basilari regole grammaticali e di sintassi, consecutio temporum inclusa, che vanno comunque rispettate. Pensa se uno scrittore come James Joyce si presentasse oggi a una CE: lo prenderebbero a pernacchie. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Punto di vista e spieghino

14
Fraudolente ha scritto: Se sì, perché se lo (o ce lo?) dice tra parentesi?

Questo è il vero mistero. La frase generale non contiene errori (a mio avviso), ma solo una scelta stilistica che io non avrei fatto poiché non mi piacciono molto gli incisi. Avrei quindi scritto, anche per eliminare una possibile "non-chiarezza": Sapeva che nella parete di fronte a lei c'era una finestra ad arco priva di vetri e che solo gli edifici più importanti avevano vetri alle finestre.
Comunque, confrontando le versioni in lingua originale con quelle tradotte di vari romanzi, mi sono accorto che a volte i traduttori (o chi per loro) aggiungono incisi che nell'originale non ci sono. Questo di Ken potrebbe essere un caso di quel tipo. Oppure — se c'era l'inciso nell'originale — magari Ken voleva stabilire una gerarchia o mettere enfasi su una parte. Ma quale? Come? Boh! Forse bisogna conoscere il contesto. Ma a Ken glielo perdoniamo: sì dai! :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Punto di vista e spieghino

15
@dyskolos Aggiungerei che spesso le CE, anche le più titolate, risparmiano sull'editing, pubblicando direttamente l'opera così come è stata tradotta. Nel caso di traduzione di autori di lingua inglese ho trovato spesso errori di consecutio temporum, che credo siano da imputare a traduttori che conoscono meglio l'inglese che l'italiano.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Punto di vista e spieghino

16
Cheguevara ha scritto: Aggiungerei che spesso le CE, anche le più titolate, risparmiano sull'editing, pubblicando direttamente l'opera così come è stata tradotta.

Grazie, @Che, perché mi togli un dubbio che ho da tempo, non avendo mai avuto a che fare con traduzioni di miei libri (cosa che non succederà mai, ovviamente). Il mio dubbio è il seguente: il traduttore è anche editor (e quindi dopo la traduzione non intervengono altre figure) o no (e quindi l'opera viene rimaneggiata da un editor dopo la traduzione)?
Di solito mi rispondono alcuni in un modo e altri nell'altro. Forse — ho pensato — è la singola CE che decide in merito e dunque sono giuste entrambe le risposte.
Il Sommo Misantropo

Re: Punto di vista e spieghino

17
dyskolos ha scritto: Grazie, @Che, perché mi togli un dubbio che ho da tempo, non avendo mai avuto a che fare con traduzioni di miei libri (cosa che non succederà mai, ovviamente). Il mio dubbio è il seguente: il traduttore è anche editor (e quindi dopo la traduzione non intervengono altre figure) o no (e quindi l'opera viene rimaneggiata da un editor dopo la traduzione)?
Di solito mi rispondono alcuni in un modo e altri nell'altro. Forse — ho pensato — è la singola CE che decide in merito e dunque sono giuste entrambe le risposte.
Credo che il traduttore sia, di regola, soltanto un traduttore e che l'opera, prima di essere pubblicata, dovrebbe essere sottoposta a editing, nuovamente - perché si presume che sia stata editata nella versione originale - proprio per controllare che nella traduzione non si siano verificati inghippi. Invece questo problema della consecutio temporum ignorata, in genere con il solo uso del passato remoto, l'ho rilevato in diverse opere, tutte di autori famosi pubblicate dalle maggiori CE. Non può che essere dovuto all'assenza di editing dopo la traduzione, e perché, se non per risparmiare? 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Punto di vista e spieghino

18
dyskolos ha scritto:

 Avrei quindi scritto, anche per eliminare una possibile "non-chiarezza": Sapeva che nella parete di fronte a lei c'era una finestra ad arco priva di vetri e che solo gli edifici più importanti avevano vetri alle finestre.
Così, però, il narratore avrebbe comunicato che la bambina sapeva che solo gli edifici più importanti avevano vetri alla finestre, e non credo avrebbe avuto molto senso. La bambina sapeva solo che la finestra che vedeva non aveva vetri.

Re: Punto di vista e spieghino

19
lelaa! ha scritto: Così, però, il narratore avrebbe comunicato che la bambina sapeva che solo gli edifici più importanti avevano vetri alla finestre, e non credo avrebbe avuto molto senso. La bambina sapeva solo che la finestra che vedeva non aveva vetri.
Uhmm… Forse mi sono espresso male :-)
Con la mia frase il narratore comunica che la bambina sapeva entrambe le cose. Dici che sapeva solo che la finestra che vedeva non aveva vetri? Dalla frase originale non si deduce, credo. Non so da che cosa lo hai dedotto tu :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Punto di vista e spieghino

20
dyskolos ha scritto: Uhmm… Forse mi sono espresso male :-)
Con la mia frase il narratore comunica che la bambina sapeva entrambe le cose. Dici che sapeva solo che la finestra che vedeva non aveva vetri? Dalla frase originale non si deduce, credo. Non so da che cosa lo hai dedotto tu :-)
Dalla frase originale, il narratore mi era sembrato onnisciente e quindi pensavo che stesse riportando informazioni che la bambina non conosceva; per tale motivo avevo spiegato l'esistenza dell'inciso.

Re: Punto di vista e spieghino

22
dyskolos ha scritto:
 Non lo sappiamo, non abbiamo il contesto :-)
Come detto, sono andata a riaprire il libro. Ho seri dubbi che il narratore sia onnisciente, quel capitolo è raccontato dal punto di vista della bambina.
Pertanto, o l'inciso riporta una comunicazione del narratore al lettore (e sarebbe un errore), o la bambina conosce l'informazione ma ha poco senso che ci stia pensando in quel momento (e quindi la presenza dell'inciso è opinabile). Questa è l'idea che mi sono fatta.

Re: Punto di vista e spieghino

23
lelaa! ha scritto: la presenza dell'inciso è opinabile
D'accordo al 100%. Io non l'avrei fatto :-)
Forse il traduttore (o chi per lui) l'ha messo perché non sapeva come comportarsi con la parte alla fine della frase, quella che fa "con appena una tenda di lino a riparare dalla fredda aria autunnale". Insomma, con l'inciso si è tolto le castagne dal fuoco :-)
È un po' un trucchetto da principianti, e per questo, secondo me, nell'originale non c'era: Ken non può averlo fatto, troppo grande. Però è anche vero che ogni tanto pure Maradona sbagliava, ma ciò non ne scalfisce minimamente la grandezza. Sarebbe interessante controllare la versione originale. Ce l'hai o hai solo la traduzione?
Il Sommo Misantropo

Re: Punto di vista e spieghino

25
dyskolos ha scritto: Grazie, @Che, perché mi togli un dubbio che ho da tempo, non avendo mai avuto a che fare con traduzioni di miei libri (cosa che non succederà mai, ovviamente). Il mio dubbio è il seguente: il traduttore è anche editor (e quindi dopo la traduzione non intervengono altre figure) o no (e quindi l'opera viene rimaneggiata da un editor dopo la traduzione)?
Di solito mi rispondono alcuni in un modo e altri nell'altro. Forse — ho pensato — è la singola CE che decide in merito e dunque sono giuste entrambe le risposte.
Non direi che solitamente il traduttore è anche editor,  ho letto cose in romanzi tradotti da CE anche importanti, cose che voi umani non potete immaginare e che mi fanno sospettare (oltre alla amncanza non solo dell'editing ma persino di una "banale" correzione di bozze talmente sono orribili le assurdità che ho letto in questi libri) non tanto che il traduttore sia anche editor, quanto che spesso le CE per motivi principalmente economici non si pongano nemmeno il problema, perchè chi dovrebbe occuparsi dei rapporti con queste figure professionali è convinto o si è autoconvinto che a una traduzione l'editing non serva perchè in fondo non è un lavoro originale ma è fatto su una cosa già editata che quindi non presenta problemi e quindi non dovrebbe presentarne nemmeno la traduzione (e quanto si sbagliano, forse i traduttori dovrebbero spiegare loro cosa significa veramente tradurre e qualcosa in più capirebbero, almeno si spera...)
Rispondi

Torna a “Parliamo di scrittura”