Situazione Ipotetica

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Buonasera a tutti.
Soffermandomi a pensare agli scrittori in generale, ho riflettuto se i grandi scrittori, coloro che hanno scritto i Grandi Capolavori, si fossero sul momento resi conto di ciò che avevano fatto. Sono abbastanza certo che scrittori come Dante o Eliot si fossero accorti che avevano creato un masterpiece, ma altri? Pensavano di aver scritto una normale operucola o erano tutti consci di aver fatto qualcosa destinato a fare la storia? Da lì poi la mia mente ha divagato e mi sono chiesto questo: magari un giorno, uno di noi ha un'idea che ritiene possa essere "leggendaria", se mi concedete il termine; allora la sviluppa, la culla e la fa crescere fino a terminarla, poi la guarda: è esattamente come voleva che fosse. Si rende conto di aver scritto qualcosa che farà parlare di sé per gli anni a venire. A quel punto, secondo voi, come dovrebbe muoversi? Cosa dovrebbe fare? Rivolgersi a un'editoria? Autopubblicarsi? Registare prima l'opera come sua da qualche parte? Fuggire in Messico e non mostrarla a nessuno tipo Gollum, perdere i capelli e gridare "IL MIO TESSORO" a chiunque si avvicini? A voi la parola che son curioso.

PS: Aggiungiamo che magari è uno scrittore esordiente o quasi: che contratto potrebbe mai ottenere da una casa Editrice?

Re: Situazione Ipotetica

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Bloody88 ha scritto: Si rende conto di aver scritto qualcosa che farà parlare di sé per gli anni a venire. A quel punto, secondo voi, come dovrebbe muoversi? Cosa dovrebbe fare?
Suicidarsi.
Scrittore giovane + capolavoro + morte in tenera età = fama imperitura, più di Keats, più di Shelley.
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
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https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Situazione Ipotetica

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Marcello ha scritto: Scrittore giovane + capolavoro + morte in tenera età = fama imperitura, più di Keats, più di Shelley.
:asd: Oddio, mi hai fatta morire. Ero persa in cupi pensieri di tutt'altro genere, e poi leggo questo...
Bloody88 ha scritto: Soffermandomi a pensare agli scrittori in generale, ho riflettuto se i grandi scrittori, coloro che hanno scritto i Grandi Capolavori, si fossero sul momento resi conto di ciò che avevano fatto.
Ti dico quel che penso io, che non è per forza giusto. Io non credo che uno scrittore, anche i più geniali, si siano mai resi conto di aver scritto un capolavoro.
Questo pensiero mi viene da molti motivi: un capolavoro, o comunque qualcosa che sopravviverà ai secoli, non è prevedibile, dipende da molti fattori, come il gusto di quell'epoca, o i consensi di altri letterati famosi, o la sua diffusione (un capolavoro che non legge nessuno non andrà da nessuna parte, men che meno nel futuro). Un altro motivo è che gli scrittori (specie quelli sconosciuti) sono tendenzialmente insicuri, quindi avrebbero difficoltà a riconoscere un capolavoro in un proprio scritto: vi si possono riconoscere altre cose, come una grande cura per la prosa, i personaggi o le ricerche. Questo sì. Se scrivo un romanzo in cui metto tutte le competenze che ho imparato, so di aver fatto del mio meglio. Ma dire "ho scritto un capolavoro" è un concetto un po' vuoto: su quali basi potrei definirlo tale? Per chi l'ha scritto sicuramente è bello, ma tu sembri intendere qualcosa di più, cioè il riconoscimento di un'importanza universale che però non può decidere l'autore, ma solo il pubblico del suo tempo.

Il contratto che può ottenere da una casa editrice vale per capolavori e non. Finché un libro non viene messo alla prova sul mercato (che è poi quello che conta) l'editore può solo decidere "sì, per me può vendere" oppure no. Nessuno fa scouting basandosi su requisiti di importanza futura, ma solo sui guadagni attuali.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Situazione Ipotetica

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Bloody88 ha scritto: Si rende conto di aver scritto qualcosa che farà parlare di sé per gli anni a venire.

Secondo me, il punto è che nessuno se ne può rendere conto. È come succede a certi cantautori, che hanno scritto e cantato centinaia di canzoni e poi sono conosciuti solo per uno o due pezzi. Secondo me, spesso le canzoni migliori sono quelle sconosciute. Quelle conosciute sono solo le più apprezzate dal pubblico, ma non c'è una regola: è tutto casuale, alla fin fine, o perlomeno le variabili in gioco sono così tante che a parlare di "casualità" non si sbaglia. Per esempio, una mia compaesana l'anno scorso ha realizzato un video per l'estate, che però non conosce nessuno, eppure i video che sono diventati più famosi, a esser sincero, mi causano effetti, diciamo, lassativi. Eppure… ;-)
Il Sommo Misantropo

Re: Situazione Ipotetica

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Bloody88 ha scritto: Si rende conto di aver scritto qualcosa che farà parlare di sé per gli anni a venire. A quel punto, secondo voi, come dovrebbe muoversi? Cosa dovrebbe fare? Rivolgersi a un'editoria? Autopubblicarsi? Registare prima l'opera come sua da qualche parte? Fuggire in Messico e non mostrarla a nessuno tipo Gollum, perdere i capelli e gridare "IL MIO TESSORO" a chiunque si avvicini? A voi la parola che son curioso.

Eccomi qua tornato! :-)
Se uno si rende conto di quella cosa, vuol dire che sa prevedere il futuro. E, se sa prevedere il futuro, gli conviene giocarsi sei numeri al superenalotto (o cinque numeri al lotto). Poi, dopo che avrà vinto, con i soldoni in mano fa un po' di editoria a pagamento, possibilmente con una casa editrice famosa, che magari diventa famoso anche lui. Dopo, visto che la faccia da schiaffi non gli manca, potrebbe registrare l'opera leggendaria casomai qualcuno gliela ruba; attenzione, eh! In seguito, quando la fama si sarà esaurita, gli consiglierei di buttarsi da un ponte con il cappio al collo e un masso dall'altra parte ;-)
:lol: :lol:
Ultima modifica di dyskolos il gio apr 07, 2022 3:18 pm, modificato 1 volta in totale.
Il Sommo Misantropo
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